08/11/1975
Sorriso.
Devi
ammettere che non sai bene cosa ci fai lì, non c'è il tuo solito
pubblico a cui strappare due risate facendola infuriare, eppure sono
quasi dieci minuti che sei inchiodato davanti a quella porta.
Scacci
quel pensiero dicendoti che, in fin dei conti, niente ti impedisce di
stuzzicarla un po' solo per il tuo divertimento personale.
Finalmente la porta si apre e appare lei: è così buffa in pigiama e pantofole.
Ha
lo sguardo basso e non si accorge di te fino a quando non va a
schiantarsi contro il tuo braccio, che le blocca l'uscita.
«Per
Merl... No, non ci credo. Anche qui.» impreca alzando lo sguardo e
incenerendoti all'istante, facendoti sentire le gambe stranamente
molli.
Ti
chiedi come quegli occhi, così verdi e freschi come una felce
imperlata di rugiada, possano avere l'effetto del fuoco sulla tua
carne.
«'Sera
Evans.» ammicchi ritrovando la tua spavalderia.
«Scansati
Potter!» ti ordina imperterrita;
in questi momenti capisci che se tu non fossi tu, non avresti mai il
coraggio di startene lì a sostenere quello sguardo.1
«Non
credo che lo farò... Allora, quand'è che esci con me Evans?»
Ecco
la solita vena che inizia a pulsare sulla sua tempia, puoi quasi
sentire il sangue scorrere veloce al suo cervello, per macchinre
rabbiose vendette: forse sta pensando di pugnalarti con lo spillone
che ha tra i capelli.
«La
devi smettere di perseguitarmi!» afferma, brandendo lo spazzolino
come se fosse volesse lanciarti un incantesimo.
Quel gesto ti fa sorridere.
La
vedi sgranare leggermente gli occhi e solo in quell'istante ti rendi
conto che quel sorriso
non
è la tua solita smorfia ammiccante e spesso strafottente, lo senti strano. Diverso.
«Beh
Evans, pensavo che ormai avessi intuito che non ho alcuna intenzione
di smettere.»
Vedi
lo stupore lasciare i suoi occhi, scansato dalla solita
esasperazione.
«E
io speravo che ormai avessi capito che non hai nessuna possibilità.»
«Sono
duro di cervello Evans, cosa posso farci?!» dici infilandoti le mani
nelle tasche dietro dei pantaloni e facendo spallucce.
Brutta
mossa.
Lei
approfitta di quel gesto per uscire dal bagno.
«No,
Evans aspetta.» dici facendo due passi nella sua direzione.
Lei
aumenta la velocità e la senti ridacchiare vittoriosa mentre alza
una mano in segno di saluto.
«E
va bene, un punto per te Evans!» le urli dietro mentre,
incredibilmente, senti riapparire sulle tue labbra quel
sorriso.
Non lo conosci.
Cosa
diavolo mi sta succedendo?!
Ti
arrovelli il cervello per tutto il tragitto verso la sala comune,
attraversi il buco dietro al ritratto della Signora Grassa e ti
dirigi verso le scale che portano al dormitorio maschile.
Prima
di salire, lanci un'ultima occhiata verso l'altra porta, quella che
lei
ha attraversato pochi istanti prima: la immagini già al caldo sotto
le coperte e ti ritrovi ad invidiarle.
Si,
ad invidiare quelle coperte che hanno il permesso di abbracciarla.
Un
pensiero ti attraversa: forse non è più solo persecuzione, solo
desiderio di divertirti vedendola andare su tutte le furie.
Forse
è qualcosa di più.
Quell'improvvisa
consapevolezza ti disarma, senti il cuore battere a mille mentre
nella tua testa prende forma l'immagine del suo viso.
Mentre
riprendi a camminare, spogliato di ogni certezza, impaurito da quelle
nuove emozioni, ripensi a quel sorriso ed improvvisamente non ti è
più estraneo.
È tuo, ma sopratutto suo.
1Lo so, lo so. Può sembrare una frase senza senso, ma insomma, tutti sappiamo come è James (terribilmente testardo, sicuro di sé...) e quindi tutti possiamo benissimo capire quello che intende con questo pensiero! No?!
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NdA:
Questo è un piccolo stralcio di vita dei cari James e Lily: vediamo,
come sempre, la nostra povera rossa alle prese con le instancabili
avance del giovane Potter.
Mi
sono sorpresa a pensare a questo momento diverse volte: chiedendomi
in che modo i sentimenti di James per Lily siano cambiati.
Beh,
mi piace pensare che non sia stato in una grande occasione, ma che
semplicemente, come succede alla maggior parte di noi, abbia
improvvisamente dato un nome a quello che sentiva, facendo così
cambiare tutto il suo modo di vedere quel rapporto (anche se, come
sappiamo, ci vorrà ancora qualche anno per fargli cambiare
approccio!!).
Spero
che vi piaccia, è stato bello tornare a scrivere dopo tanto!
Troppi impegni, troppe preoccupazioni.
Non sto a tediarvi con le piccole cose della mia vita, ora sono serena, tranquilla e felice.
Sto per iniziare l'università, ma spero di avere sempre un po' di tempo da dedicare alla scrittura, a questa incredibile arte che mi fa stare talmente bene.
Spero di concludere le mie long, di continuare la mia raccolta e sopratutto spero di migliorarmi sempre.
Ringrazio chi è stato ad aspettarmi e chi condivide con me questi miei tentativi di mettere nero su bianco quello che mi passa per la testa che, per quanto piccoli, sono per me così importanti.
Vi abbraccio.