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Autore: karter    25/09/2012    3 recensioni
ecco un'altra delle mie piccole oneshot dedicata ai pirati più famosi di tutti i tempi...
come al solito ha i toni malinconici che caratterizzano le mie storie...
ma non voglio perdermi in chiacchiere...
ecco una piccola frase d'introduzione che spero riesca ad incuriosirvi...
- potremmo chiamarla Nami…- disse il cyborg osservando prima la bambina e poi l’archeologa con lo sguardo più dolce dell’universo…
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franky, Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nico Robin | Coppie: Franky/Nico Robin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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ed eccomi di nuovo qui con un'altra delle mie fic senza senso...
spero vi piaccia e di riuscire a comunicarvi la mia malinconia nel momento in cui l'ho scritta...
comunque lasciando perdere queste ciance vi lascio alla storia con un'ultima richiesta...
per favore...commentateee! :)
un bacio a tutti
karter


Erano ore che la mora era chiusa nella sua cabina con il dottore e da essa si sentivano urla spaventose…
Sul ponte, il gruppo di uomini era agitatissimo, principalmente uno che, a causa del suo nervosismo, rischiava di scavare una fossa sulla nave per quante volte aveva fatto sopra e sotto…
- calmati boss…- disse il cecchino posando una mano sulla spalla del suo amico –vedrai che andrà tutto bene…-
-il nasone ha ragione, Robin è in ottime mani…- disse il cuoco cercando di essere di conforto all’amico…
Infatti il biondo ormai aveva accettato di buon grado la relazione tra la bella archeologa e il carpentiere di bordo…
- vedrai amico…- disse il capitano - la mia nipotina starà benissimo e così anche la sua mamma…-
A quelle parole tutti si girarono a guardarlo…
- come fai a sapere che sarà femmina?- chiese il cyborg senza accennare a calmarsi
- è semplice…sono io il capitano…- disse il giovane scoppiando a ridere
A quelle parole tutti caddero a terra sbalorditi e sbraitando contro il ragazzo dal cappello di paglia, ma questi non gli dava ascolto, stava ripensando all’ultima chiacchierata che aveva avuto con la sua navigatrice…
 
-secondo te il nostro nipotino sarà maschio o femmina?- chiese il ragazzo dal cappello di paglia
- secondo me sarà una splendida femminuccia…- rispose la ragazza sorridendo –e sarà identica a Robin, tranne gli occhi che saranno del nostro Franky…-
- come fai a dirlo?- chiese il ragazzo sorpreso dalla risposta dell’amica
Lei lo guardò e con uno dei suoi più bei sorrisi stampato sul volto rispose…
- semplice! Io l’ho sempre immaginata così il bambino di Robin…-
- e se sarà maschio?- chiese lui che non seguiva il ragionamento dell’amica
- fidati di me capitano…- disse la ragazza dirigendosi verso la sua cabina –sarà una splendida femminuccia!-
 
A quel ricordo il capitano divenne cupo…
Erano passati ormai sei mesi da quel fatidico giorno che aveva strappato loro la loro migliore amica e sei mesi erano passati da quella promessa fatta pronunciare loro prima di dire addio alla vita…
A Rufy sembrava impossibile…
Prima suo fratello, poi la sua migliore amica…
Erano morti così, fra le sue braccia…per cercare di proteggerlo…
 
Le urla dei compagni, però, lo fecero tornare nella realtà…
La porta della cabina di Robin si era aperta e ne era uscito un Chopper stanco ma felice che stava rassicurando tutti, specialmente il carpentiere che era andato tutto bene, quando non sentendo nessun rumore giungere dalla parte del loro capitano…
- Rufy va tutto bene?- chiese il cyborg che oltre ad essere preoccupato per la sua famiglia iniziava a preoccuparsi anche per il suo capitano…
Quest’ultimo guardò i suoi compagni e con un sorriso cercò di rassicurarli…
- sisi, tutto benissimo Franky…allora Chopper come sta la mia nipotina?-
La piccola renna guardò sbalordita il ragazzo dal cappello di paglia e poi gli chiese.
- io non ho mai detto che è femmina…tu come fai a saperlo Rufy? Non avrai mica sbirciato?-
A quelle parole un Franky minaccioso si girò verso il suo capitano con l’intenzione di ucciderlo, ma venne fermato prontamente dal cuoco e dallo spadaccino
- lasciatemi…lo devo fare a pezzi…- disse l’azzurro cercando di liberarsi dalla morsa dei compagni
- finiscila di dire cavolate…- gli rispose il verde cercando di tenerlo buono – come avrebbe fatto a sbirciare se è sempre stato con noi…-
- testa di carciofo ha ragione…e poi non ricordi che ne era convinto fin dall’inizio?-
- cuoco da strapazzo vuoi litigare?- disse lo spadaccino allentando la presa sul carpentiere e preparandosi a sfoderare le sue tre katane
- ma non farmi ridere bruto zoticone…- rispose il cuoco allontanandosi anche lui dall’azzurro e preparandosi a colpire il compagno
- SMETTETELAAA!-
Tutti rimasero imbambolati ad osservare il dottore che aveva tirato fuori un coraggio fuori dal comune interrompendo la litigata tra i due amici…
- Robin e la bambina hanno bisogno di riposare…- disse guardando tutti i compagni, poi soffermando lo sguardo sul cyborg gli chiese – boss, non vuoi andare a vedere come stanno?-
A quelle parole l’azzurro si calmò del tutto e si diresse nella cabina della sua compagna, che da un po’ di tempo era diventata anche la sua…
Appena entrato rimase colpito dalla bellissima scena che vide…
La mora, nonostante avesse un volto stanco a causa della durata del parto, teneva teneramente tra le braccia un fagottino…
Erano bellissime le sue donne…
Alzando lo sguardo la donna si accorse della presenza del suo uomo nella stanza e lo invitò ad avvicinarsi…
- come state?- chiese lui baciando la fronte della donna che amava
- bene…- rispose lei con un sorriso – il parto è stato lungo, ma stiamo entrambe bene…-
L’uomo le guadò sorridendo e notò che la piccola aveva gli stessi lineamenti della madre…
- è identica a te..-
La donna sorrise…
- è vero, ma ha i tuoi stessi occhi…- gli disse dolcemente – vuoi prenderla in braccio?-
Lui la guardò titubante, ma poi annuì mentre la donna gli metteva la cosa più preziosa che avesse fra le braccia…
Entrambi rimasero estasiati nell’osservare il loro piccolo angelo che dormiva finchè non sentirono bussare alla porta…
- possiamo?- chiese il capitano
I due fecero cenno di si e in men che non si dica erano tutti nella cabina ad osservare ammaliati la bambina…
- è bellissima…-
- assomiglia a Robin…-
- gli occhi sono del boss però…-
- spero che da grande non diventi come il padre…-
- spero di convincerla a farmi vedere le sue mutandine…-
A quell’esclamazione Brook fu colpito da un colpo ben assestato del carpentiere che aveva ridato la figlia alla sua mamma…
- esagerato…- rispose quest’ultimo
Tutti avevano espresso la loro opinione, solo il capitano era rimasto in silenzio e osservava la figura della bambina come se ne volesse imparare ogni singolo centimetro…
- capitano tutto ok?- chiese la mora accorgendosi che il ragazzo, normalmente esuberante, non aveva ancora aperto bocca…
Questo però non rispose, si limitava ad osservare la bimba perso fra i suoi pensieri, finchè un sorriso malinconico non gli comparve sulle labbra sorprendendo tutti i presenti…
- avevi ragione tu Nami…come sempre…- si limitò a dire in un sussurro…
Tutti sentendo, chi più chi meno, ciò che disse il loro capitano rimasero senza parole, finchè la mora non chiese
- Rufy…in che senso?-
Questo guardò l’archeologa sorpresa, non riusciva a capire a cosa si riferisse, poi ebbe un’illuminazione…
- l’ho detto ad alta voce, vero?- chiese sorridendo malinconicamente
Questi lo fissarono e fecero cenno di si, allora il ragazzo sospirando decise di raccontare a tutti dell’ultima chiacchierata tranquilla che aveva avuto con la navigatrice…
- ecco, vedete…- iniziò il capitano non sapendo come spiegare il tutto ai suoi amici… - quel giorno, quel fatidico giorno io e Nami facemmo una piccola chiacchierata…- disse guardando il mare dalla piccola finestrella della cabina della mora… - parlammo del più e del meno e poi le chiesi se secondo lei il vostro bambino sarebbe stato maschio o femmina e lei mi disse che sarebbe stata certamente una bambina, identica a Robin con gli occhi di Franki…e come vedete…aveva ragione…- disse guardando la bambina che la mora stringeva tra le braccia…
A quelle parole tutti rimasero a bocca aperta…
Come poteva Nami sapere una cosa del genere?
Era inimmaginabile da pensare, eppure la navigatrice lo sapeva…
- scommetto che gli hai chiesto come facesse a sapere una cosa del genere…- disse usoop dando voce alla curiosità di tutti…
Il capitano fece cenno di si con la testa e continuò…
- mi ha detto di fidarmi di lei e poi è entrata nella sua stanza…e dopo quella mattinata non abbiamo avuto più modo di parlarne…- e dicendo ciò si calò il cappello sugli occhi per nascondere la profonda malinconia che si celava nel suo sguardo al ricordo di quel giorno…
Sentendo quelle parole tutti si rattristarono…
Erano già passati più di sei mesi da allora…
A loro sembrava fosse successo tutto pochi minuti prima…
L’avevano vista morire davanti ai loro occhi…
Impotenti…
Senza poterla aiutare…
Senza poter fare niente per salvarla…
Lei aveva scelto di sacrificarsi per proteggerli…
Per fargli guadagnare tempo…
Ed era stata eliminata…
Era morta fra le braccia del suo capitano…
Per proteggerlo…
Era morta sorridendo, ringraziando i suoi amici per averle ridato una vita felice, la libertà e quella famiglia che Arlong le aveva portato via…
Era morta, ma prima di morire aveva strappato una promessa tutti loro…
Una promessa che nonostante tutto, nessuno si sentì di rifiutare…
- promettetemi che realizzerete i vostri sogni…anche se io non ci sarò più…promettetemi che non vi arrenderete mai…che continuerete a lottare…e che vivrete senza rimpianti...vi…-
Queste erano state le sue ultime parole prima di chiudere gli occhi per sempre…
Prima che il suo splendido sorriso si spegnesse…
Prima che il suo cuore smettesse di battere definitivamente…
Nessuno aveva dimenticato quelle parole…
Quell’ultimo desiderio…
Tutti custodivano le sue parole nel profondo del cuore…
 
- ha sempre avuto ragione lei…su tutto…- disse la mora distogliendo lo sguardo dalla sua bambina e osservando i compagni mentre calde lacrime le rigavano il viso… - anche su le cose più sciocche, più improbabili…lei aveva ragione…sempre…-
La mora cercava di farsi forza e di essere felice, perché in quel giorno aveva messo al mondo il suo piccolo angelo…colei che avrebbe rallegrato le sue giornate…la bambina a cui avrebbe fatto sentire tutto il suo amore, quello che lei non aveva mai potuto ricevere…eppure il ricordo di quella che non era solo un’amica, ma anche una sorella le spezzava il cuore…
Nessuno riusciva più a dire una parola…
Tutti si erano immersi nei loro ricordi…finchè…
- potremmo chiamarla Nami…- disse il cyborg osservando prima la bambina e poi l’archeologa con lo sguardo più dolce dell’universo…
Sentendo quelle parole tutti si sorpresero…
Sapevano che il carpentiere aveva il cuore tenero, ma non avrebbero mai pensato fino a quel punto…
L’unica che non dava segno di approvazione o rifiuto era la mora che rimase impassibile per attimi che a tutti sembrarono un’eternità, poi guardò un secondo il suo uomo e asciugandosi le lacrime sollevò la bambina…
- Nami…sarà questo il tuo nome piccola mia…- disse sorridendo – tu porterai il nome di una grande donna…una donna che era tale già a otto anni, una donna che non ha esitato un attimo a sacrificare la sua infanzia per il bene del suo villaggio, una donna piena di carattere e grinta, una donna autoritaria, ma allo stesso tempo dolce e dal cuore tenero, una donna che ha sacrificato la sua vita per difendere i sui amici…-
Tutti si commossero a quelle parole anche la piccola Nami che sorrise orgogliosa sapendo di portare il nome di una persona eccezionale…
  
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