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Autore: Lenni    25/09/2012    2 recensioni
Partecipa alla Think Angst Challenge | Skins Generation 1 - 2 - 3 ♥
#O1: Cook / Dr Foster - "Cook non credeva in Dio, Buddha o Allah: in quel momento avrebbe voluto esserne in grado più che mai."
#O2: Sid / Cassie - "Sei tu il mio fiore, Cassie."
#O3: Franky / Nick - "Ed è guardandola andar via che quel pensiero ti torna in mente, esattamente come quel giorno. Non l’hai neanche salutata."
#O4: Emily / Naomi - "Vola, Emily, vola: non importa avere le ali per farlo."
#O5: Chris / Jal - "Ti guardo, Chris, ed è straordinario il modo in cui sorridi sempre, anche quando va tutto a puttane."
#O6: Effy - "La paura si scioglie in lacrime di mascara e dolore: è inutile combattere, la guerra è finita."
#O8: Rich - "Lei è tua figlia. Lei è l'amore della mia vita."
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Set: 06
Frase: 09
Personaggi: Chris - Jal - dottore - infermiera
Prompt: "Giochi a farmi dire di sì" - Luciano Ligabue ♥ , Kay è stata qui
Raiting: Giallo
Genere: Angst, drammatico
Avvertimenti: Missing moment post 2x08 , linguaggio forte
Note dell'autrice: oggi mi sono fatta un'endovena della seconda stagione: 2x08 / 2x09 / 2x10 #facciamocidelmale. non ve la prendete a male, gente, ma la prima ... ah, la prima è sempre la prima. secondo me, quando uno dice "Skins", volere o volare gli vengono in mente Effy e Chris: secondo me sono l'emblema di questa serie, sebbene tra loro siano diversissimi. in questo capitolo mi sono immaginata i pensieri di Jal mentre aspetta che dimettano Chris: perdonate il linguaggio elisabettiano, ma dai, essimo realisti - come poteva essere altrimenti? oh, Chris ♥ *piccola parentesi* ma come si fa a non amarlo?! via, vi lascio a quest'operetta, è un po' più cazzuta delle altre ma dai, ci sta c; un bacio, spero che non vi dispiaccia troppo!

 
 






Giochi a farmi dire di sì. Mi appiccichi sulla fronte un foglietto e pretendi che una sillaba basti a rendere le cose più facili. Come puoi pensare che sia anche solo lontanamente possibile?
No che non è facile. Non lo è, cazzo, non lo è.
Non giochi pulito. Tu non rispetti i patti, ti fotti anche del biglietto che ti ho appiccicato sulla fronte e mandi a fanculo di nuovo tutto e tutti. Ma perché lo fai, eh? Fanculo.
«Mi scusi, lei conosce Christopher Miles?» mi chiede un dottore, uno dei tanti, squadrandomi.
Che cazzo hai da guardare, stronzo di merda?
«Si, io … » comincio, ma quel fottuto bastardo manco mi dà il tempo di rispondere.
«È un membro della sua famiglia?»
Famiglia? Quale famiglia?
«Sono la sua ragazza. Mi … mi chiamo Jalander, Jalander Fazer e … » 
«Mi dispiace, signorina, sono informazioni riservate e possono essere riferite solo … »
«Ovviamente sta scherzando.»
L’uomo guarda il mascara che mi cola sulle guancie, cercando di non capire – fanno tutti così quando vedono il dolore.
«Perché cazzo, se non sta scherzando, lei è veramente un figlio di puttana.»
L’uomo continua a guardarmi, senza cambiare espressione. Probabilmente pensa che io stia giocando – non ha capito con chi ha a che fare.
«È seria, signorina Fazer?» chiede ancora, squadrandomi.
«Direi proprio di sì, lei che dice, eh?»
«Mi segua.»
Hai visto? L’ho fatto.
Ho detto sì e ci sono riuscita, sono qui.
Ti prego, prova anche tu, non è difficile.
«L’operazione è andata bene, il rigonfiamento è sotto controllo, ma … »
Nemmeno lo ascolto più, questo demente. Ci sei tu e sei vivo, mi basta questo.
«Chris»sussurro e mi stupisco del fatto che di lacrime ce ne sono ancora e pure tante «Chris, mi senti?»
Biascichi, cerchi le parole e fatichi a trovarle. Socchiudi appena gli occhi e mai mi sono sembrati così belli.
«Oh baby, fanculo.» mormori, intravedendomi appena «Che cazzo mi sono calato?»
Ti accarezzo i capelli e sorrido, inevitabilmente – stai bene, Chris, stai bene!
«Chris, perché non mi hai … »
«Ti prego, non dire niente a Jal!» mi interrompi, lasciandomi di sasso «Lei non deve saperlo … »
«Ma … »
«Non dirle niente dell’embolo, lei … lei non verrebbe più a vivere con me … »
«Embolo? Quale embolo, Chris?»
Sfoderi il tuo sorriso, quello di quando sei completamente fatto, e ti volti verso il niente prima di continuare. 
«Dell’embolo che ha ammazzato Peter.» riveli, anche se inconsciamente «E ce l’ho anche io … » ridacchi, vittima degli analgesici.
«Tu … tu hai una malattia ereditaria, Chris?» domando. La voce mi si spezza, cade per terra e le infermiere calpestano i resti.
«Il cielo è blu … » sorridi sornione «E l’erba è verde … »
«Mi scusi, l’orario visite è finito, signorina.» mi informa cortese un’infermiera, accarezzandomi la spalla.
Guardo lei, la sua mano, poi torno su fino al viso.
«Sono incinta.» le dico, senza nemmeno rendermene conto.
Lei mi guarda, portandosi quella stessa mano al petto. 
«Oh, congratulazioni.» esclama, sinceramente felice – perché non dovrebbe esserlo, del resto? – «Immagino quanto sarà contento il papà! Cosa le ha detto, appena ha saputo la notizia?»
Ti guardo, Chris, ed è straordinario il modo in cui sorridi sempre, anche quando va tutto a puttane.
«Che probabilmente non vedrà mai suo figlio.»
«Oh mio Dio, vuole abbandonarla?»
«In un certo senso.» deglutisco «Lui … be’, lui sta per morire.»
 

 
[ 571 parole ]
  
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