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Autore: Aishia    25/09/2012    4 recensioni
una povera ragazza che non ha mai avuto l'occasione di scoprire il mondo e se stessa,vivrà qualcosa che le stravolgerà la vita.la sua esistenza cambierà,ma come?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO CAMBIA,TUTTO SI TRASFORMA E NULLA SI DISTRUGGE




La vita è una continua novità,e come Dalton aveva stipulato:
‘’Tutto cambia,tutto si trasforma e nulla si distrugge.’’
In una sola notte,la vita di un essere umano può mutare senza la consapevolezza del cambiamento stesso. L’esistenza di ogni individuo è legato da un filo sottilissimo,che delinea il filo della vita. Essa ti stravolge senza domande e senza chiedere permesso,apre la porta e ti sconvolge senza un preavviso. Ma tutto ciò è una cosa normalissima,è un cerchio continuo che non possiede fine,ossia:il cerchio della vita.
La mia di vita si era stravolta in meno di ventiquattro ore,anzi per la precisione in poco più di una settimana,dal giorno in cui avevo deciso di prendere le redini del mio cammino per iniziare una nuova strada. La mia.
Poco tempo fa mi sentivo estranea a questo mondo … credevo di essere solo un impiccio per l’intera superficie terrestre,ma ora,ora era tutto diverso,ora sapevo di essere qualcuno : Allison Evans Finalmente ho capito: nessuno può dire di non essere nessuno,perché insomma … ognuno è se stesso,io sono Allison Evans,tu sei Caio,lui e Sempronio,ognuno è qualcuno e tutti siamo una parte fondamentale per questo mondo.
Non per forza con la nostra esistenza cambieremo la vita di ogni uomo presente sulla faccia della terra,ma cambieremo quella di ogni uomo che ha avuto la fortuna di conoscere delle persone straordinarie come noi! Si straordinarie … ognuno di noi è eccezione e nessuno non lo è, ed è per questo che siamo semplicemente insostituibili.
Ora basta con le premesse …
La notte precedente, ,era successo un qualcosa di talmente stravolgente da farmi rimanere basita,allibita e anche sconvolta,da non capire … da non sapere se tutto quello che era avvenuto si trattasse di un sogno reale o una realtà irreale.
Ma probabilmente era entrambi …
era realistico anche il fatto che mi trovavo nella auto privata di Johnny Depp e Tim Burton,che dopo la serata stravolgente,si erano offerti di riaccompagnarmi. Nel frattempo, fuori vi era un immensa distesa di neve,costituita da piccoli fiocchi canditi che cadevano dolcemente sulle strade della città,interamente illuminata da luci,che rendevano il paesaggio solenne e maestoso, nell’atmosfera si profumava quasi l’aria di Natale,che rendeva il tutto ancora più magnifico e incantevole … anche se mancava ancora qualche mese alla natività.
Mi sarebbe piaciuto lanciarmi dalla macchina e cadere in quella distesa bianca, rotolarmi fino a sentire il mondo girare … il ghiaccio sulla pelle,e una miriade di emozioni salirmi in tutto il corpo,come la stessa che mi aveva avvolta su quel palco … la stessa che mi aveva illuminato … cambiando il mio modo di essere e di pensare.
In quell’auto non era di certo la stessa cosa. I due attori parlavano animatamente, ridendo e scherzando, senza neanche accorgersi del grande spettacolo che avevano di fronte, ,mentre io ero immersa con il pensiero in quell’immensa distesa bianca,che altro non sembrava che un infinita vallata di panna montata,che saziava con lo sguardo chiunque avesse fame,e dissetava chiunque avesse sete.
<< Allora Allison come ti senti?>> ero talmente assorta e rapita ad osservare le variazioni di ogni singolo frammento di neve che cadeva giù lenta,da sentirne quasi la voce. Sembrava condividere la sua felicità con me,oppure io stavo condividendo questo sentimento con lei? fatto sta che era una sensazione paradisiaca … mi sentivo per la prima volta in pace con me stessa e con il mondo.
<< Allison sei ancora con noi?>> mi voltai di scatto verso la voce dei due uomini che mi guardavano dall’altro capo della mia postazione,osservandomi incuriositi. Solo allora capì che la voce di prima non proveniva certo dalla neve -cosa assurda da pensare- ma da Tim,che mi fissava ironico e beffardo,con un sorriso sardonico e sarcastico che gli avanzava da un orecchio all’altro. Ripresi immediatamente l’uso del buon senso e delle mie facoltà mentali,il quale sicuramente,mi avevano momentaneamente abbandonato e ripudiato.
<< beh si. Non so nemmeno io cosa provo! Non so come descriverlo: mi potrei sentire ferita ma non sentirei alcun dolore,perché come ci si può sentire male,quando dentro di te … ti senti infinitamente bene? Non ho mai provato nulla del genere … credetemi … ed è su quel palco che sono rinata. Per la prima volta in tutta la mia vita ho capito il vero significato della libertà. Ma non sono mai stata brava a interpretare i miei sentimenti … e per questo mi sento solo e soltanto una stupida … una bambina … che deve ancora capire quello che prova. Che sciocca!>> il mio sguardo andò a finire sulla figura dell’attore Hollywoodiano:sorrideva?
Lo guardai basita … forse anche lui in quel momento mi riteneva una sciocca. Di certo,come potevo ritenere che un grandissimo attore come Johnny Depp provasse paura,angoscia o si ritenesse lontanamente sciocco?! Forse ero io la sciocca a poter pensare che attori di prim’ordine come loro potessero minimamente provare quello che sentivo io!
<< è una cosa normalissima invece mia cara Allison!>> Johnny aveva interrotto i miei pensieri con questa piccola costatazione. Mi guardava attentamente,come a voler esaminare ogni mia piccola reazione, e nel suo volto si allargò un sorriso beffardo. Si stava forse prendendo gioco di me? << è normale sentirsi dentro così tanto e non capire cosa si nasconda veramente dentro noi stessi … non riuscire a capire quale sentimento esternare prima … per far comprendere ad altri ciò che abbiamo dentro! E non devi sentirti stupida,sciocca per questo. E’ la cosa più bella che possa capitare dentro ognuno di noi: essere così felici da non saper dare un nome alla felicità stessa. Stare così bene da non riuscire a percepire nessun dolore. Non si nasce conoscendo noi stessi,ma si impara con il tempo! E con il tempo imparerai a capire quel che provi. Non ti insegnano cose del genere a scuola,ma è la vita che le insegna! Quindi Allison Evans … lascia alle spalle ogni dubbio,insicurezza e Vivi!>>
Johnny mi riassunse in poche e brevi parole ciò che provavo in quel momento. Ero rimasta letteralmente di sasso,pietrificata da ciò che aveva appena detto. Quindi gli attori non vivono solo con maschere che usano in ogni situazione,ma possiedono anche la maschera quotidiana,quella vera … quella che prova sentimenti umani e non vissuti. Johnny mi fece ricredere su molte cose,mi comprendeva e probabilmente sapeva,o meglio intuiva esattamente cosa si celava nel mio animo.
Non ebbi nemmeno il tempo di ribattere,o tantomeno ringraziarlo che la limousine si fermò di colpo
<< signorina Evans. Siamo arrivati al suo albergo>> l’autista mi informò del mio imminente arrivo,distinto guardai l’orologio,che indicava esattamente le quattro e venti del mattino.
<< si, la ringrazio!>> ringrazia l’autista e mi voltai verso i due miei amici(?) << ragazzi non so davvero come ringraziarvi. Senza di voi non sarei qui stasera,tantomeno avrei fatto tutto questo …>> i due di risposa sorrisero cordialmente!
<< non ringraziare noi! Ma la povera Celine>> già era grazie a lei e alla mia goffaggine che era accaduto il tutto.
Guardai i due,dopodiché aprì la portiera e misi la gamba fuori dall’auto. La differenza di temperatura era perfettamente percepibile,soprattutto se vi erano parecchi gradi di differenza tra l’interno e l’esterno della vettura.
Non ebbi nemmeno il tempo di posare l’altra gamba fuori che il mio intento venne ostacolato da un qualcosa di non ancora identificato. Mi voltai di scatto e scorsi un braccio,perfettamente muscoloso e prettamente mascolino tenermi per la spalla. Percorsi la fisionomia di quella perfezione fino ad arrivare allo sguardo magnetico e ammaliatore del suo proprietario.
<< fuori nevica e fa freddo! Lascia almeno che ti accompagni al portone o ti prenderai un malanno>> senza neanche accorgermene mi ritrovai a pochi centimetri dal viso perfetto e lineare di Johnny. Eravamo così vicini da poter sentire il suo respiro addosso,e il suo fiato solleticarmi il collo. potevo distinguere fermamente il suo profumo dolce e gradevole. Ma la cosa che sopra le altre mi dava alla testa era il suo sguardo magnetico … ma che dico ipnotizzante su di me!
<< okay>> riuscì a pronunciare solo dopo aver ripreso le mie facoltà linguistiche e mentali,momentaneamente andate a farsi friggere! Ma che cosa aveva di così incantevole da causarmi un effetto simile? Beh si … era un uomo molto attraente,gentile,seducente … ma la magia era nel suo sguardo … ammaliatore e calamitato da entrarti dentro l’anima e ingarbugliarti il cervello!
raggelai al tocco funesto della neve che cadeva imperterrita sulla mia pelle nuda e fredda. Di certo non ero abituata a queste temperature glaciali e rigide..
<< senti freddo?>> mi chiese Johnny alla vista della pelle d’oca che mi si era formata – chiaro sintomo di congelamento- con un piccolo movimento,si tolse il cappotto di pelle nera e lo appoggiò sulle mie spalle fredde e nude,che al solo contatto con le sue dita,bruciarono ardentemente.
Al suo tocco,tutto il freddo inizialmente provato scomparve senza lasciare minima traccia.In quel momento maledissi me stessa,anzi Lily,per aver indossato un vestito così corto e prettamente scollato.
Abbassai lo sguardo di getto,se lo avessi guardato negli occhi mi sarei disciolta istantaneamente,anche con il freddo che popolava l’aria.
<< grazie … ora va molto meglio>> la mia voce era un sussurro,come se parlassi più con me stessa che con l’attore.
Entrambi sotto lo stesso ombrello,percorremmo il piccolo vialetto prima di arrivare all’enorme portone che portava al lussuoso hotel che mi ospitava.
Oltre al freddo,sul terreno vi era anche del ghiaccio che non aiutava di certo la mia enorme instabilità e per un pelo rischiai di cadere,se non ci fosse stato Johnny a prendermi di scatto,il mio sedere avrebbe fatto la conoscenza della neve! A Venezia la vita era più comoda e confortevole e non c’era di certo pericolo : Valanga Allison!
Arrivati al portone,mi tolsi istintivamente il suo cappotto e glielo porsi cordialmente,ma con un gesto della mano fermò la mia azione avventata (?),e l’indumento ritornò nella posizione iniziale,continuando a riscaldarmi con il suo torpore.
<< tienilo pure! Domani me lo ridarai.>>
<< mah>>
Fece segno di diniego con la testa,quindi lo ringraziai con un sorriso. Di certo quella era la mia miglior risposta!
Un piccolo pensiero che avevo sorvolato riaffiorò la mia mente. Forse il freddo l’aveva definitivamente mandata in cortocircuito
<< e con l’università?>> lui sospirò e si mise a ridere. Che cosa c’era di tanto divertente?
<< non preoccuparti ci penserò io a tutto. Fidati di me. ricorda che domani dovremo essere agli Studios per le quattro. Verrò a prenderti io con la macchina! E in mattinata riceverai un mio messaggio>>
mi sorrise. Il suo sorriso era dolce e caloroso al tempo stesso,contornato dalle sue labbra perfette e complete,che davano al proprietario un aspetto ancora più affascinante e intrigante
Mi fece l’occhiolino. Si inchinò e mi prese la mano e sfiorandola la baciò. Al tocco delle sue labbra la mia pelle si bruciò,come al contatto con il fuoco … distinto ritrassi la mano.
<< notte piccola …>> si stava dirigendo speditamente verso la sua auto, ma io non potevo lasciarlo andare così,non dopo tutto quello che aveva fatto per me.
<< Johnny!!>> urlai in modo che lui potesse sentirmi. Si voltò di scatto verso di me aspettando un qualcosa che non mancò ad arrivare
<< grazie!!>> mi sorrise … entrò in auto scomparendo nel nulla tra le strade della città.
Ancora scossa e frastornata entrai in camera in punta di piedi,come se avessi paura di svegliare qualcuno,richiudendo la porta alle mie spalle.
Il cuore mi batteva forte,come in procinto di fuoriuscirmi dal petto. Mi gettai a terra a peso morto,poggiando le spalle contro la superficie fredda e liscia della porta. Portai d’istinto,come riflesso incondizionato, una mano al petto ‘’su cuore,frena la tua folle corsa … il peggio è passato’’
Che cosa mi stava succedendo? Non avevo mai sentito in me tutte queste sensazioni : il cuore che scalpitava violentemente,le farfalle che volteggiavano libere e indisturbate nel mio stomaco e il cervello in subbuglio. Erano emozioni del tutto nuove!
<< non sono calda>> mi portai d’istinto una mano alla fronte,cercando in qualche modo di scorgerne il torpore: Nulla!
Mi alzai lentamente dal pavimento,togliendomi con delicatezza il cappotto di Johnny dalle spalle,accarezzando dolcemente il tessuto di pelle nera.
Lo poggiai sulla sedia accanto al tavolo e senza neanche cambiarmi mi buttai sul letto,lasciando riposare la mia mente e il corpo.
Dopo qualche minuto i miei nervi stavano già trovando stabilità , la mia mente si stava liberando di tutta la tensione accumulata solo qualche ora prima e il mio corpo si stava riscaldando grazie al torpore delle coperte.
Gli occhi si stavano facendo pesanti,le mie palpebre scemavano ad ogni minuto che passava e dopo qualche secondo mi abbandonai ai miei sogni,lasciando in sospeso un altro che valeva la pena di essere vissuto.
Non capì se stavo ancora sognando o meno,ma sentì un piccolo tonfo proveniente da un luogo della camera non ancora ben definito …
Alzai di poco la testa per vedere che ora fosse e il display dell’orologio indicava perfettamente le sette e quaranta. Avevo dormito solo per tre ore?
Un altro tonfo mi fece raggelare,mi portai la coperta fin sopra la testa e mi rannicchiai in posizione fetale,ripetendomi continuamente‘’ fa che sia la mia immaginazione. Fa che sia solo e soltanto la mia immaginazione’’.
Sarebbe stata una bella convinzione,solo se a stroncarla non fosse stato lo stritolio della porta che si apriva. Sentii dei passi,forse erano in due,che si avvicinavano speditamente verso di me e poi …
<< aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah>> senti sopra di me un peso enorme. Aiuto i Killeeeer!!!!!!!
<< Allison! C’è bisogno di gridare?! Siamo noi!!!>> mi alzai di botto e per sbaglio diedi una forte testata a una figura che riconobbi come Maria.
<< ma sei rincitrullita?!>>okay. In tre giorni avevo lesionato due persone. Forza Allison sei candidata per l’Oscar!
<< io sarei rincitrullita? Vi sembra normale piombare in questo modo in camera mia? Santi capperi mi avete fatto venire un collasso e ovvio che non vi dia un ‘’buongiorno con tanto di caffè!!!’’>>
Aprì la luce dalla bajour adiacente al letto,Maria aveva un bell’occhio nero,tendente sul violaceo,mentre Lily era piegata in due dalle risate,guardando l’aspetto dell’amica.
<< hai una melanzana?>> mi chiese Lily scendendo dal letto,con le lacrime agli occhi, dirigendosi verso il mini frigo.
Ormai gli ortaggi sono di moda o è un impressione mia?
Mezz’ora dopo le mie amiche esercitarono tutto il loro spirito di persuasione per convincermi a raccontare –con tanto di particolari – quello che era accaduto la notte precedente,a partire dal mio ingresso sul palco,concludendo con il mio ritorno in hotel, non avrebbero ceduto finché non avessi sputato il rospo.
<< quindi mi stai dicendo che questo pomeriggio dovrai andare agli Studios di una compagnia importante,accompagnata inoltre da due grandi star come il grande Tim Burton e uno degli attori più sexy del mondo,ossia il magnifico Johnny Depp?!?>> Lo sbalordimento di Maria era più che comprensibile,anch’io stentavo a credere a ciò che mi era successo. Non avrei mai immaginato di incappare in una realtà del genere,tantomeno piombarci dentro con tutte le scarpe!
Maria e Lily era letteralmente rimaste di sasso. Anche loro non riuscivano a crederci,come la sottoscritta del resto.In lontananza avvertì una piccola vibrazione provenire dal comò. Mi sollevai dal letto gattonando verso il breve suono. Il mio cellulare era illuminato e sul display vi era il simboletto del messaggio:

buongiorno dolcezza …
riposa ancora un po’,l’università ti ha concesso un giorno di permesso … ma io no!
passerò alle quattro in punto!mi troverai sul retro. Fatti trovare pronta …
un bacio.
Johnny



Un sorriso comparve sul mio viso,accompagnato a sua volta da un lieve rossore sulle mie gote,mi sentivo accaldata.
<< esattamente mia cara Mari. L’università mi ha concesso un giorno di permesso,grazie a Johnny. Quindi ve lo chiedo per favore con tanto di mani congiunte: mi lasciate dormire?>>
Maria ingrandì gli occhi e allargò la bocca a forma di ‘’O’’,dopodiché si alzò speditamente verso di me,prendendomi il cellulare dalle mani,leggendo così il messaggino.
I suoi grandi occhi nocciola cambiarono colore diventando più scuri e il suo viso si ingrandì. alzò il volto su di me,puntandomi un dito contro:
<< 1: come fai ad avere il numero di JOHNNY DEPP??!
2:LUI come fa ad avere il tuo numero?!
3: avete un appuntamento?
4: un bacio??>>
Una persona è in grado di avere quattro collassi in meno di trenta secondi?
Presi il telefono dalle sue losche mani,tirai un sospiro di sollievo e le risposi ordinando i periodi in ordinanza alle sue domande
<< allora:
1: il numero me lo ha dato lui al dopo serata,essendo il mio sponsor come avrebbe fatto a contattarmi senza?
2: cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia,ovvero: gli ho dato il mio numero al dopo serata, perché essendo lui il mio sponsor,come avrei fatto a contattarlo?
3:non è un appuntamento,ma lui è Tim Burton mi accompagneranno agli Studios,vi ho già parlato dell’offerta di quei tizi
4: La definizione ‘’un bacio’’ alla fine di un messaggio,è specificato come un saluto cortese e cordiale,non deve per forza essere visto come una parola d’amore eh?
Lo sguardo che si lanciarono quelle due pesti non mi rassicurò per niente! Dopotutto non stiamo parlando di due ragazze normali,nel vero senso della parola ovviamente,ma di Lilian Junior III e Maria-Sophie, le più grandi cacciatrici di guai e di malasorte mai conosciute su tutta la superficie terrestre e oltre.
Le due,come ad unisono incrociarono le braccia al petto,puntando in modo malizioso lo sguardo su di me,sorridendo in modo fin troppo furbo.
<< qui c’è qualcosa che puzza>> sussurrò Lily,lanciandomi uno di quei suoi soliti sguardi fin troppo complici
<< io non di certo>> rispose invece innocentemente Maria,odorandosi le ascelle,guadagnandosi così un occhiataccia dalla compagnia.
Lo sguardo di Maria si allargò alla vista di un piccolo indumento nero,posto fin troppo disordinatamente sulla sedia adiacente al tavolino. Si buttò a capofitto sull’indumento,prendendolo tra le mani e cominciò a leggere l’etichetta,cambiando colore alla vista del nome di appartenenza
<< proprietà di Johnny Depp.Che cosa?! Johnny è stato qui?>>
<< cosa hai detto?! Ma Allison … Oh mio Dio … ma ti stai per sposare e te ne vai con …>>
Tappai immediatamente la bocca a Lily che non mi aiutava di certo con le sue stridule urla e il suo allarmismo. Per cui tirai un respiro profondo e cercai di trovare in me,le giuste parole per spiegare l’equivoco che si era formato!
<< non dire quelle parole! Frena le alette mia cara! ! Johnny non ha dormito qui e non è mai entrato nel mio appartamento! mi ha solo prestato il suo cappotto. Fuori non li avete notati i tre gradi sotto zero? Io si e anche lui,infatti mi ha prestato cordialmente il suo indumento in modo che non sentissi freddo! Questo al mio paese si chiama Bon ton!E ora sparite!>>
Mi alzai dal letto sotto lo sguardo ancora traumatizzato delle due,le presi per le orecchie e salutandole cordialmente le buttai fuori dalla porta! Che maliziose!
Finalmente sola, mi buttai a capofitto sul letto ancora disordinato,riprendendo il controllo di me stessa,riguardando da lontano quel bellissimo cappotto posto sulla sedia.
Il sonno non mi era del tutto passato,quindi mi alzai e andai nello spogliatoio per indossare qualcosa di più comodo che un vestito di lino nero finissimo. Dopodiché mi infilai sotto le coperte e accesi la televisione in un canale a caso Ebbi uno shock! Probabilmente il più grande della mia vita,ecco cosa dicevano i titoli di coda:
‘’New star is born?’’ oppure la cronaca dei telegiornali: ‘’Yesterday evening, after the big premier of the film produced by Tim Burton and Johnny Depp, all the players gathered in a great evening! and it is here that a new star was born.
Nobody knows his name but the sponsors have their own: Johnny and Tim!
Stavo per avere un shock anafilattico. In meno di ventiquattro ore ero già sulla bocca di tutti i telegiornali?
Nell’angolo più remoto della camera da letto,vi era posto un computer fisso. Mi alzai di scatto dal letto,aprendo quella scatola elettrizzata,cercando sulle pagine di Gossip,alcune notizie sulla giornata di ieri. Il mio cuore si fermò alla vista di alcuna notizie sbattute spudoratamente sulle prime pagine di giornali telematici o gossip noti e non. Che cosa avevo fatto?
Su quella notte vi erano video su di me e un intervista che non avevo fatto e molte foto insieme a Johnny e Tim.
Improvvisamente,sul comò sentì una vibrazione proveniente dal mio cellulare. Mi alzai ancora scossa e turbata dalle notizie appena lette. Lo presi tra le mani,leggendo il nome di Sergio sul display
<< pronto Sergio?>> notai nella mia voce un andatura melense e priva di entusiasmo. Ero ancora frastornata per ciò che avevo visto,o più semplicemente non ero contenta di sentire il mio ragazzo?
<< Allison! Allison che cos’ hai combinato ieri sera?>> rimasi impassibile. Come avevano fatto a sapere di ieri sera? Il mio cuore smise di battere per qualche secondo e la mia mente si mise in funzione per trovare qualche risposta attendibile,che non mandasse tutto a puttane Avevo detto a Sergio di essere rimasta in albergo e invece,mi aveva vista sul telegiornale o che so io,in un dopo serata e per giunta di star famose come Tim Burton e Johnny Depp?
Sprofondai nel panico più assoluto. Il mio fiato aumentò di colpo,trasformandosi in vero e proprio fiatone. Che cosa potevo dirgli?
<< Sergio ti posso spiegare!>> Cominciai a tremare,soprattutto le gambe che non avevano più la forza di sostenere il peso del mio corpo,costringendomi a sedere sul letto,prima di arrivare su una superficie meno comoda e confortevole
<< brava! Voglio proprio sentire la tua spiegazione! Perché credimi sono imbestialito!>>
Non avevo mai visto Sergio talmente infuriato. E’ stato sempre un tipo calmo e pacifista e non si era mai azzardato ad alzarmi la voce,almeno fino ad oggi.
Non avevo mai sentito la sua voce declinarsi in questo modo,ma dopotutto non gli davo torto.Si sentiva preso in giro e ferito. Anche io mi sarei arrabbiata al suo posto,ma avevo il sacrosanto diritto di spiegarmi ed esporre il mio punto di vista
<< mah>>
<< niente ma! Tu mi avevi detto che saresti rimasta in albergo! Io mi sono fidato di te … e neanche il tempo di accendete la televisione che ti vedo! Ora … o hai una sosia oppure mi hai mentito! Qual è la spiegazione più ovvia?>>
Era letteralmente fuori di se. Stavo cominciando ad aver paura di questo suo comportamento,non sapevo come prenderlo o come rispondere. E se ogni sillaba sarebbe stata quella sbagliata? Ma dopotutto mi stava incolpando per una cosa innocente. Non avevo fatto nulla di male e lui mi avrebbe ascoltata
<< Sergio, diamine, mi lasci parlare?>>
<< ….>>
<< grazie. Allora,è vero ti avevo detto che sarei rimasta in albergo,ma poi Lily e Maria hanno optato per una uscita fuori e io sono andata con loro. Non penso di aver fatto nulla di male,fino a quando per sbaglio ho incrociato la povera strada di Celine Dion,sfigurandole il viso e rovinandole la serata!Ho dovuto prenderne il posto altrimenti mi ritroverei al fresco. Lo so che è difficile da credere … ma come ti spiegheresti il tutto?Il resto probabilmente lo hai visto in televisione …>>
<< ?>> niente dall’altra parte della cornetta non si recepiva il nulla,sentivo solamente il respiro affannoso di Sergio crescere ad ogni secondo,mi stavo seriamente preoccupando,non volevo perderlo.
<< Sergio ti prego credimi …>> le lacrime stavano uscendo imperterrite dai miei occhi,cadendo sui miei zigomi pronunciati,morendo poi sulle mie delicate labbra.
Avevo la voce smorzata,perché non rispondeva?
<< Allison in che guaio ti stai cacciando?>> buttò giù quelle parole tutte ad un fiato,provocandomi un effetto strano,una morsa allo stomaco.
La sua voce non aveva niente a che vedere con quella che aveva utilizzato poco prima,era più tranquilla,quasi delusa e rammaricata.
<< che stai cercando di dirmi Sergio?!>>
<< sto cercando di capire perché stai facendo tutto questo! Allison che cosa intendi fare? Lo sappiamo entrambi,che stai entrando in contatto con una realtà affascinante ma crudele! Questo mondo non fa per te. Non ti appartiene! Tu lo sai meglio di me che ti ho sempre appoggiata in ogni cosa,ma questa volta no! la ritengo un idiozia,non è da te! Io non ti appoggerò,quindi scegli Allison: diventare una cantante o mia moglie! Non puoi essere entrambe mi spiace …>>
Mi sentì morire,come cadere in un abisso senza via di uscita. Mi stava mettendo di fronte ad un bivio,mi stava obbligando a scegliere : l’uomo che più amo al mondo o la cosa che più amo a questo mondo?
<< non puoi chiedermi questo … non puoi!>
Non poteva farlo,non poteva …
Ora che stavo facendo luce sui miei sogni,su me stessa! Ora che avevo finalmente scoperta la vera felicità e libertà, mi stava togliendo tutto quello che avevo!
Prima i miei e ora Sergio! Tutti coloro che amavo stavano a poco a poco troncando il mondo,forse per paura,forse per qualcosa in cui non ero ancora a conoscenza,ma a poco a poco i miei sogni si stavano infrangendo sempre di più …
<< si che posso Allison! Non ti rendi conto che non sei più tu? Fino a qualche settimana fa non sapevi neanche il perché esistessi e ora ti metti a fare la cantante? Non fa per te questa vita Allison! Io lo faccio per te … solo per te …>>
<< no Sergio,tu lo fai per te … ma … ma va bene! Farò come dici tu!>> ero distrutta,ma forse aveva ragione. Questo mondo non faceva per me! essere sbattuta sui giornali scandalistici,essere perseguitata dai giornalisti … no
<< quindi scegli me?>>
<< si …>> la mia voce era diventata un sussurro,spiazzata dagli eventi e da un uomo … colui che dovrebbe starmi accanto … che dovrebbe alimentare i miei sogni ,non distruggere le mie certezze.
<< ti amo>> Era ritornato il solito ragazzo di sempre:solare,tranquillo e affettuoso come non mai. Ma non potevo abbandonare tutto in quel modo
<< ho solo una richiesta da farti!>>
<< cioè?>>
Questo me lo doveva! Non potevo abbandonare tutto,senza,un ultimo mio saluto!
<< fra una settimana ci sarà un concerto! Ti prego fammi cantare. Sarà il mio saluto a questo mio sogno …>>
Lo sentì sospirare notevolmente,un sospiro lungo che conteneva tanti sentimenti messi insieme,rinchiusi in un minimo gesto.
<< va bene>> rispose infine
Riattaccai la chiamata senza neanche salutarlo, e mi abbandonai alle calorose coperte. Mi sentivo sola e abbandonata ...
In tutta la mia vita non ero riuscita a trovare un mio scopo,mi ero sempre sentita sola,per cui trovai conforto nello studio che mi portava in vita e mi estraniava dal mondo di cui facevo parte.
Mi piaceva leggere le favole perché immaginavo di volare in quei luoghi e diventare io la protagonista: di avere poteri magici per cambiare il corso degli eventi o di venire salvata dal principe azzurro. Ma ora preferisco mangiare una mela avvelenata che essere salvata da un principe azzurro che di azzurro ha solo il vestito.
Ora che finalmente avevo trovato un mio scopo,mi era stato portato via. La musica non era solo un passatempo o un momento di svago,per me è libertà! Libertà come per un aquila è il cielo azzurro o come me è la musica. Che cosa stavo chiedendo di tanto eclatante?
Fatto sta che mi riaddormentai,svegliandomi non so quanto tempo dopo al suono proveniente dal mio cellulare.
Mi alzai melense e di malavoglia,non avevo fatto altro che dormire e mi ero stancata anche in questo
<< pronto?>> risposi in italiano senza badare nemmeno al nome del mittente. Ero ancora stonata e avevo ancora la bocca impastata dal sonno. Chi sono? Dove sono?
<< Allison? Are you?>> la voce era familiare,e mi accorsi solo dopo aver ricollegato il cervello che stavo parlando con Johnny Depp!
<< si. Ciao Johnny sono io! dimmi …>>
<< sei pronta? Io sto venendo a prenderti … sono le quattro e dieci e dovevamo essere agli Studios ben dieci minuti fa! io spero che sei pronta perché se non fosse così sarei costretto a prenderti di peso!>> le quattro e dieci? Ma per quanto avevo dormito? E poi no che non sono pronta!
<< Johnny dammi dieci minuti e … e… ciao!>> chiusi subito la chiamata,mi levai tutto quello che avevo a dosso buttandomi a capofitto sulla doccia!
Non mi ero mai lavata,vestita e sistemata in poco più di dieci minuti,e dopo aver indossato le scarpe e preso il cappotto di Johnny,usci dalla mia camera e mi diressi verso il retro dell’edificio.
La giornata era un po’ migliorata rispetto al giorno prima,e aveva anche smesso di nevicare ma il terreno era tappezzato da un immensa distesa bianca.
Arrivai velocemente sul retro,girandomi più volte a torno alla ricerca dell’uomo più amato del mondo,ma di loro nessuna traccia mi avevano fatto forfè?
Sentì un piccolo fischio dietro di me e girandomi lo trovai: era accostato alla sua macchina,appoggiato di spalle e con un piccolo sorriso sardonico in volto.
Soffocai una risata vedendo la sua automobile,che tutto sembrava tranne quel che doveva sembrare.
Era piccola a due posti e con una ‘’piccola’’ ammaccatura sullo sportello,con un colore senape che la rendeva … strana…
<< buongiorno>> mi sorrise l’attore con educazione. Io girai intorno a quel ferro vecchio,mentre lui mi aprì cordialmente lo sportello per farmi sedere
<< Johnny cos’è questo?>> chiesi francamente e senza peli sulla lingua indicando ‘’l’auto’’ che sembrava piuttosto,una piccola auto telecomandata andata a male
<< quello gioia è un auto! E poi mai giudicare dalle apparenze no?>>
<< come dici tu …>> risposi infine consegnandogli il cappotto di pelle,non paragonabile di certo al carro attrezzi.
Dopo aver acceso la carretta ci mettemmo in moto. Solo allora potei osservare meglio l’attore. Lui e la ferraglia non combaciavano affatto : era vestito con dei jeans chiari in contrasto con una camicia nera,non abbottonata fino in superficie in modo da lasciare intravedere il petto nudo e liscio,la sua pelle abbronzata era compatta in tutto il suo corpo e i suoi capelli … un po’ scompigliati e disordinati addobbavano il suo viso d’angelo. Ma che cosa mi prendeva? Era da ieri che mi mandava in tilt i circuiti. Non potevo smettere di guardarlo,mi ero presa forse una cotta per lui? Ma no,che vado a pensare? Come minimo può essere un po’ di attrazione fisica ma niente di più.
Lui notò il mio sguardo persistente e ne sembrò lusingato …
<< perché mi stai analizzando?>> e ora cosa rispondevo? Ti stavo analizzando per capire se ho una cotta o un attrazione fisica per te? Perché mi caccio sempre nei guai?
Abbassai gli occhi,ero certa di essere arrossita fino all’ultimo filo dei capelli,oddio che figuraccia!
<< si,voglio sempre sapere con chi ho a che fare!>> Lo guardai per ammirare attentamente la sua espressione
<< di certo non posso dirtelo io. devi riconoscere tu le persone di cui puoi fidarti o quelle a cui devi stare alla larga,e questo che ti porterà lontano>> Lo guardai perplessa. Non avevo capito il vero significato di quel periodo. Feci semplicemente spallucce e tornai ad ammirare il paesaggio,che mutava ad ogni piccolo passo,cambiando di qualche sfumatura e tonalità.
Percorremmo una serie di curve per qualche minuto,finchè non scomparimmo dietro ad una radura che apriva la strada ad un enorme edificio.
Aveva una forma circolare,con un enorme scritta: the eating-money … ossia i ‘’mangia soldi’?
Parcheggiammo in un parcheggio privato. Johnny scese dalla macchina aprendomi la portiera,solo allora mi accorsi dell’assenza di una persona,ma biasimatemi! Mi sono sempre vantata del mio grande spirito di osservazione
<< ma Tim?>> chiesi ad un certo punto con il volto infinitamente serio che provocò in Johnny un piccolo sorrisetto,con un gesto della mano mi indicò l’enorme edificio di forma circolare! Anzi non aveva proprio una vera e propria forma!
<< E già dentro>> rispose semplicemente,con uno sguardo divertito in volto. Dopodiché mi fece strada verso la porta principale,indirizzandomi. In un gesto volontario posò la mano contornata di anelli nella mia schiena,causandomi piccoli brividi al suo breve tocco! Notò il mio gesto e mi guardò semplicemente con sguardo da prima preoccupato e poi divertito
<< senti freddo?>> Mi voltai verso di lui arrossendo di colpo. Cominciai a guardarmi la punta dei miei stivali,non riuscivo proprio a guardarlo in faccia,era più forte di me.
Entrammo. La struttura era immensa,formata da lunghi corridoi e smisurate stanze – io mi sarei sicuramente persa la dentro,come facesse Johnny a camminare così tranquillamente era un mistero -finché non arrivammo ad una sala registrazione,dove vi era gli uomini dell’altra sera.
Johnny si avvicinò a loro,con un sorriso stampato in faccia e li salutò cordialmente con una pacca sulla spalla
<< Allison avvicinati che ti presento>> proferì facendomi ravvicinare << allora,questo gran fusto è : Richard Flors,capo dell’agenzia e produttore della serata!>> Definirlo ‘’ fusto’’ era molto indicativo. Era un tipetto molto più basso di me- essendo io un metro e settantacinque,lui doveva essere almeno più basso di cinque centimetri e molto più(si li ho contati) – robusto,e con qualche filo in testa alla serie Homer Simpson . E inoltre a giudicare da ‘’qualche’’ ruga qua e la poteva essere sulla sessantina e più anni(contati anche quelli).
<< lui è il fratello maggiore di Rich,il suo nome è Frederic,assistente del produttore e suo socio in affari .Fred era molto diverso dal fratello,quasi fossero stati adottati.
Era molto più alto di me,con una lunga barba e capelli bianchi, sembrava una stecca messa in piedi. Diversamente dal fratello sembrava più giovane! Mah qua c’è un mistero!!! Datemi un lente di ingrandimento e lo risolverò!
Il terzo- che a quanto aveva specificato John era il minore dei tre fratelli-si chiamava Marc. Altissimo, molto di più di Fred,capelli ricci e lunghetti e niente barba! Ma erano sicuri di essere fratelli? Qui ci vuole un test del dna .
<< benvenuta signorina Evans! Ci segua andiamo nell’altra stanza,dove vi presenterò altri vostri colleghi!>> Richard mi indirizzò nella sala.Mi sentivo un pesce fuor d’acqua,i tre parlavano animatamente,solo Marc che sembrava fuori mondo e io stavamo zitti e senza respirare
arrivammo in sala. Era perlopiù una stanza confort,vi era solo un enorme divano e un tavolino posto al centro.
Seduti nell’angolo più remoto del divano,a conversare energicamente vi era Tim e altri cantanti. non avevo la più pallida idea di chi fossero. Comunque Allison annuisci e sorridi!
<< oh guarda guarda chi abbiamo qui!>> proferì quest’ultimo venendomi incontro e abbracciandomi quasi a stritolarmi
<< ciao Tim!>> risposi solo dopo aver ripreso fiato
<< vieni! ti presento i tuoi colleghi. allora: Avril Lavigne, Adele,Lisa Hanningan, John Mayer vi presento Allison Evans! E lo stesso vale per te Ally non farmi ripetere tutti i nomi!>>
Salutai con tanto di sorriso ad ognuno di loro,che risposero con gentilezza e cortesia!All’apparenza sembravano tutti molto simpatici,ma come dice Jonhhy ‘’mai giudicare dall’apparenza’’.

<< va bene ragazzi le conoscenze lasciatele a dopo! Qui non abbiamo tempo da perdere,altrimenti tra otto giorni che racconteremo al pubblico?
<< volevo solo dirvi che chi ha inciso nuove canzoni potrà cantare benissimo quelle, altrimenti sarà costretto a cantare quelle già presenti nel loro repertorio! Ora andiamo nella sala prove. Per qualunque cosa chiedete a me>> Richard sembrava un uomo abbastanza autoritario! E se non sarei stata all’altezza?- andiamo ero una spanna più alta di lui- Mi avrebbe mangiato?
In quel momento pensai che io non avevo né una canzone passata né presente. L’unico pezzo da me cantato era My heart will go on e non era nemmeno mio e ora come me la sbrogliavo?
<< mi scusi signor Richard?!>> azzardai fermandolo.
L’uomo interpellato si voltò verso di me,e i suoi fratello fecero lo stesso,guardandomi dubbiosi e perplessi. In quel momento mi sentivo un ‘’pochettino’’osservata. Ma giusto un po’.
<< c’è qualche problema signorina Evans?>>
<< si effettivamente c’è ne uno, che non credo poi sia tanto piccolo:Io non ho nessun pezzo!>>
Proferì tutto ad un fiato,come se in quel momenti avessi appena rivelato di essere stata io l’assassina di qualche omicidio premeditato. Il soffitto era totalmente realizzato a specchi e potei notare la mia figura arrossire di colpo e contro la mia volontà;in quel momento il muro assumeva un aria piuttosto invitante per andargli a sbattere la testa
Tutti i miei colleghi erano già in sala riunione e in quella stanza eravamo rimasti in sei: i fratelli Flors,io,Johnny e Tim
Quest’ultimi avevano la mia stessa espressione come per dire ‘’ e adesso?’’ ma i Flors avevano il loro asso nella manica
>
Chiese infine l’uomo al fratello,che uscì tutto trafelato dalla porta,per poi tornare con uno spartito tra le zampe alias mani.
<< ecco a lei miss. Questa è la sua canzone!>> ma allora la parolina non ti manca! Che bravo bimbo!
lo presi tra le le dita e cominciai a leggerne tra le righe.
<< spero che non ci saranno problemi! E voi signor Depp e Burton come manager e sponsor l’aiuterete no?>>
Infine entrammo anche noi in sala prove,dove c’era già la Henningam che esibita la sua voce. Era davvero molto brava e competente .chissà se sarei stata alla sua altezza.
<< ora pupa armiamoci di buona lena e vediamo con cosa abbiamo a che fare!>> proferì Tim prendendomi il foglio dalle mani. Mi aveva chiamata ‘’pupa’’?
La canzone si intitolava : ‘’’ the dawn ok Tomorrow ‘’ ossia ‘’l’alba del domani’’, almeno il titolo sembrava carino e affabile. Mi scaturiva già una serie di sensazioni,mi piaceva tantissimo analizzare i titoli delle canzoni,perché ogni titolo ha già la sua storia e il più delle volte esprime l’essere del cantante,quel che ha dentro e che esterna solo con poche parole. Il mio poteva significare la voglia di un nuovo domani,il ritorno alla nuova vita,una vita che tramonta per rinascere pronta al domani.
E così come aveva proferito il buon vecchio Tim,ci armammo di buona lena per imparare quelle note melodiose e piene di similudini,ogni parola aveva il profumo di libertà e voglia di rinascere.
Era bello provare avendo in sottofondo le parole degli altri cantanti,che si esibivano liberi nei loro pezzi
<< non così Allison! In questo modo uccidi le parole! Questo pezzo deve essere cantato con leggerezza … così:

‘’when I wake up with you
I can only understand what I want
looking together at the dawn of that tomorrow with you’’ >>



Johnny aveva perfettamente ragione,era vero che le parole le uccidevo,poiché dovevano essere pronunciate con dolcezza e soavità,senza porre troppa foga e violenza,ma dando il giusto calibro ad ogni parola.
Avevo molto da imparare,ne ero conciona.
Cantare mi rendeva libera e il mondo sembrava svanire come il resto dei problemi che in quest’ultimo periodo mi affliggevano come una lama conficcata nel petto,ma quella lamina di acciaio mi oltrepassava l’anima solo al pensiero di abbandonare la libertà di cantare.
Johnny mi vide sovrappensiero e mi distolse dai miei pensieri con uno schiocco delle dita
<< pensa al corpicino di un bambino. Se ci vai con troppa rabbia gli fai male! Invece quel bambino ha solo bisogno di dolcezza e tenerezza ed è così anche con le parole! Devi essere dolce anche con loro! Canta con dolcezza e risulterai dolce anche mentre canti!>> proferì aiutandomi con la chitarra << devi avere la stessa dolcezza e passione che avevi quando cantavi ‘’MY HEART WILL GO ON’’. E con questi due sentimenti contrapposti che riuscirai a diventare qualcuno.>>
E così il pomeriggio passò tra similitudini,stentatezze e riflessioni sulla vita.
Le prove finirono un paio di ore dopo.
E così come il giorno precedente fui riaccompagnata a casa. Tim però fu costretto a rimanere agli Studios perché doveva risolvere alcuni problemi tecnici con Richard.
Johnny più che volentieri si prestò per darmi uno strappo a casa. Eravamo già in macchina,tra le vie della bellissima Londra, a pensarci ancora non avevo avuto l’onore di visitarla.
<< oggi è stata una giornata dura eh pupa?>>
Ora che Tim mi aveva aggiunto quell’appellativo potevo dimenticare il mio nome
<< non chiamarmi pupa!mi sembra un nomignolo per una bambina di tre anni!>> sbuffai e Johnny si mise a ridere
<< ma ti si addice! Poi per me sei una bambina. Ma una bambina da proteggere! E così che ti vedo>>
Neanche il tempo di ribattere che il mio telefono vibrò: Sergio
Avevo dimenticato di chiamare Sergio,dopotutto era sempre il mio ragazzo e gli volevo bene
Potevo scrivere un altro libro : come distruggere un rapporto in due giorni!
<< pronto?>>
<< Allison ma dove diavolo sei?>> fui costretta ad allontanare il telefono dalle orecchie per paura che Sergio mi rompesse i timpani con le sue urla. Poveri timpani quante ne state passando.
Non mi facevo sentire già da un paio d’ore!Sicuramente si era preoccupato! E ora che cosa gli raccontavo? Optai per l’ennesima bugia
<< scusa! Sono uscita da poco dall’università e mi sono appisolata sul divano>> mi faceva male mentirgli,ma se gli avessi detto dov’ero e con chi,potevo dire addio al nostro rapporto per sempre. Mi sentivo una meschina,un infame e un ingrata per tutto quello che aveva fatto per me. Lo stavo perdendo,lo sentivo così distante.
<< no!e che mi sono preoccupato! Comunque stasera richiamami. Ti amo>>
<< a stasera. Ti…ti … a…richiamo io ciao!>> non riuscivo neanche a dirgli che lo amavo! Perché? Sapevo di amarlo,eppure quelle parole non uscivano fuori,perché doveva succedere ora?
Staccata la telefonata mi voltai in direzione di Johnny che mi fissava confuso
<< il ragazzo?>> mi chiese con delicatezza,avendo sicuramente sentito le grida da parte di Sergio
<< e già>> risposi malinconica. Lo guardai con la coda dell’occhio e notai nel suo viso una nota di tristezza. Johnny era l’uomo più umano che avevo conosciuto in tutta la mia vita.
<< avete litigato? No perché non ho capito granché!anzi non ho capito nulla. Ma ho appena scoperto che sei italiana!>> sorrisi
<< in effetti mio padre è di Chicago! Ma sono italiana!>>
Un grande sorriso ricomparve sul suo volto e i suoi occhi si illuminarono,mi voltai curiosa e stupita dal suo cambiamento di umore e aspettai in silenzio,attendendo le sue parole
<< ti va di venire con me?>> quelle parole mi spiazzarono e per un nano secondo non capì nulla. Feci solo un segno con la testa riuscendo a pronunciare ad un sussurro un << dove?>> talmente piano da poterlo sentire solo io
<< lo capirai presto>> mise in funzione la macchina e insieme seguimmo una piccola stradina che portava in una piccola radura. Mi guardavo intorno estasiata e un po’ preoccupata. Non avevo ben capito il luogo dove mi volesse portare. Una domanda popolava insistente nella mia testa: mi fidavo di lui?
La piccola radura diede accesso ad un cancello per poi allargarsi in un grande edificio: era enorme,anzi gigantesco,ma ridotto a brandelli e con qualche pezzo di finestra staccata dalla sua postazione,ma dove mi aveva portato?
<< Joh ma dove siamo?>> farfugliai guardandomi intorno ammaliata e dispiaciuta per il luogo ormai ridotto a relitti
<< lo vedrai presto. Tu seguimi >> Il suo volto si tramutò immediatamente. Quell’uomo aveva la capacità di cambiare umore in una velocità impressionante. Scesi dalla macchina,continuando a guardarmi in torno. Seguì con lo sguardo Johnny,che oltrepassò il cancello entrando nella proprietà di quel luogo abbandonato da Dio.
Si voltò verso di me facendomi un segno con la testa e ponendomi la mano che non esitai a prendere e mano della mano, entrammo in quel relitto abbandonato e deserto. Potevo sentirne le mura gridare aiuto e pietà o invocare perdono e misericordia. Che tristezza
L’interno non era di certo migliore: dei frammenti di muro si staccavano notevolmente dalle pareti e le finestre non stavano più appese nei loro infissi. La polvere e la sporcizia popolava quel luogo buio e tetro,ma una scritta destò i miei pensieri,posta all’apice del muro
<< Johnny ma siamo in un orfanotrofio!>>
lui si voltò melense verso di me,guardandomi con uno sguardo che non potrò dimenticare facilmente,pieno di rancore e tristezza che uscivano imperterriti dalla sua pelle.
<< la cosa terrificante è che questo orfanotrofio è ancora in uso. Nell’ultima stanza vi sono i bambini con due volontarie!>>
Il mio cuore smise di battere al suono di quelle parole amare! Come era possibile ospitare dei bambini in questo luogo abitato dalla desolazione?
All’ultima stanza del corridoio sembrava lampeggiare una luce fioca,sicuramente era la stanza dove vivevano quei poveri bambini abbandonati,senza genitori e senza un vita.
Non ero mai entrata in contatto con una realtà come quella.
In quel momenti mi venne in mente delle parole che mi ripeteva sempre mio padre: La vita può essere paragonata alla benzina…
C’è chi nasce già con il serbatoio pieno e pronto a superare ogni ostacolo che la vita ti propone,o chi nasce in riserva,senza un minimo di speranze a popolare la quotidianità.
Quei bambini aimè erano nati in riserva,abbandonati ancora prima di nascere.
Quella porta era a pochi passi da noi,Johnny si voltò verso di me,dandomi uno sguardo un po’ preoccupato e malinconico.
<< sei pronta?>>
Annuì con la testa e subito dopo,l’attore aprì quella porta dando accesso ad un luogo dove vi erano bambini,diventanti grandi troppo presto.
Nella stanza c’erano una gran quantità di bambini,rannicchiati vicini e con un gran sorriso stampato in volto,che si fece più grande nello stesso attimo in cui oltrepassammo l’apice della porta.
<< Zio Joh!!! Finalmente sei qui. Ti aspettavamo>> Johnny si abbassò alla loro altezza abbracciandoli contemporaneamente e baciandoli ad uno ad uno. Una bimba dai riccioli d’oro e due occhietti chiari e vispi si avvicinò a me timida timida. Mi abbassai per guardarla dritto negli occhi e lei mi riservò un timido sorriso
<< ciao piccola … come ti chiami?>>
<< Charlotte>>la sua vocina era una melodia per le orecchie. Era di una dolcezza unica pronta a riscaldarti il cuore,chi non poteva volerle bene?
<< sei venuta per adottarci? Io vorrei tanto avere una mamma. Tu ce l’hai una mamma e un papà?>>
Quelle parole provocarono in me una serie di sensazioni e ricordi che mi causarono profonda tristezza. Qualche lacrimuccia fece capolino dai miei occhi e la bimba parve accorgersene,ma non solo lei.
<< perché piangi?>> sorrisi melense dandole un piccolo bacio sulla fronte
<< non sto piangendo Charly! >> abbassai lo sguardo e mi asciugai le lacrime con il palmo della mano. Un peso al cuore mi impedì di continuare a parlare
Johnny si avvicinò a noi,prendendo in braccio la bambina<< allora che ne dici di giocare tutti insieme?>> e iniziò a ballare,cantare e giocare con un gran numero di bambini,mentre io rimasi in disparte seduta su delle scale,cercando con tutta la forza del mondo di non piangere. Quel posto era orrendo e ospitava dei bambini così bisognosi …
Mi sentivo una sciocca a star male per dei motivi così miseri,invece al mondo ci sono bambini che non hanno una vita,ma sono pronti a donare un sorriso a chiunque ne abbia bisogno
<< hai visto? Noi viviamo nel lusso,mentre nel mondo ci sono bambini che vorrebbero solo essere amati>> una voce roca interruppe i miei pensieri. Alzai melense la testa,guardando la figura di Johnny sedersi accanto a me,guardandosi davanti,verso un punto impreciso e indeterminato.
<< come hanno potuto abbandonare delle creature tanto meravigliose? E perché non si fa qualcosa per portarli in un luogo decente, togliendoli da questa catapecchia?>> delle lacrime spuntarono dai miei occhi,cadendo avidamente nelle mie guancia arrossate,sentì la mano di Johnny sul mio viso. Mi accarezzava dolcemente,togliendomi con il pollice pieno di anelli ,le lacrime che cadevano possessivamente e imperterrite.
<< ho scoperto questo posto per sbaglio poco mesi fa! credimi prima non era così… i bambini non avevano neanche vestiti o del cibo per sfamarsi,ma non ci ho pensato due volte e ho provveduto immediatamente! Ora ho finanziato la costruzione di un edificio per ospitare questi dolci piccole pesti!ma al momento devono restare qui, ma fra pochi mesi avranno un tetto funzionale e sicuro sopra la testa e se tutto va bene anche una famiglia>> guardai ammirata il viso angelico di Johnny. In quel momento sembrava proprio un angelo. Stava salvando le vite di tantissimi bambini,senza indugiare o esitare,non posso esistere parole per descrivere la grandezza del suo essere.
Mi accompagnò all’albergo qualche ora dopo. Durante il tragitto nessuno dei due parlò,circondati dai nostri pensieri pieni di silenzio. Il tutto finì quando arrivammo all’ingresso dell’hotel

<< allora buonanotte Johnny!>> proferì guardandolo dritto dritto nei suoi splenditi occhi,pieni di perfezione
<< notte pupa.>>
subito dopo la sua auto scomparve nel vialetto lasciando al suo passaggio tanto fumo e tristezza. Questo giorno non lo avrei mai dimentico. Sarebbe diventato una parte del mio essere.
Arrivata dentro la mia stanza chiamai subito Sergio,dandogli tutte le spiegazioni possibili ed inimmaginabili della mia assenza e mi riferì una notizia che mi sconvolse totalmente.
<< ti ho visto in televisione! Tutti i giornali parlano di te!>> eeeee???
<< cosa? E che dicono?Io non ho fatto niente>>
<< mi sono scritto una frase. Aspetta che prendo il foglio! Eccolo: futura star a Londra!E’ stata avvistata in compagnia del bel noto attore, Johnny Depp,e solo qualche giorno prima questa vocalist si è esibita in una sua serata,cantando divinamente … ma un dubbio sorge: si è esibita in ‘’ My heart will go on ‘’ di Celine Dion! E grazie ad alcune fonti si è scoperto che quest’ultima si trova in ospedale! Non si sa quale siano le sue condizioni. Ma Ci sarà qualche annesso?!Ora dimmi c’è?>> quella domanda era come una costatazione minacciosa
Ora mi stavano prendendo pure per assassina o cosa simile?
<< Sergio ma ti rendi conto del tono che stai usando?non fai altro che scaraventarti su di me! mi stai stancando. Quando ti sarai calmato fammi uno squillo! Ora scusami ma ho voglia di dormire! E anche tu ne hai bisogno!>>
Riagganciai. Non avevo voglia di tutti i suoi rimproveri! Non mi serviva un secondo padre che non sapeva fare altro che proibirmi tutto e non fidarsi di me.
A volte mi chiedo se la vita deve essere un continuo proibire. Non puoi fare: questo,quello quell’altro.
Basta! Sono stanca! La vita e mia e sono io a scegliere quello che voglio fare! Lo so perfettamente che essere una star non fa per me! ma un conto che lo dica io,l’altro che me lo buttino in faccia in questo modo! Perché? Cosa ho io meno degli altri? Lo so. non sono perfetta e allora? Non sono perfette nemmeno le star o le persone famose. Loro però non hanno nessuno che reprima quella voglia di libertà io si: il mondo! I giorni passarono in fretta,e tra una prova e l’altra, arrivammo al settimo giorno di prova,la canzone era diventata mia e le parole del testo aderivano perfettamente alla mia voce.
Ero sul palco,cercando di provare il pezzo,sotto la direzione di Johnny e Tim,i fratelli Florens e gli altri cantanti,quando in sala entrarono due uomini vestiti in nero con il colletto bianco:preti?
<< buonasera>> proferì il primo avvicinandosi al palco
<< sera>> rispondemmo in coro
Richard si avvicinò al duo,andando nell’altra stanza per parlare da solo a quei tizi e senza interruzione.
I tre ritornarono dopo mezz’ora,compiaciuti e con l’aria soddisfatta. Intanto io ci stavo capendo sempre meno
<< ragazzi fermatevi. Ho un annuncio da fare a tutti voi!>> prese un respiro profondo << vi presento Don Michyei e Don Carl,sono venuti qui per chiederci un enorme favore! Volete parlarne voi?>> chiese Richard rivolgendosi ai due
<< si grazie …>> rispose quello che dovrebbe corrispondere all’appellativo di Don Michyei <>
<< e che dovremo fare noi? >> chiese Tim,avanzando verso di loro
<< ovviamente cantare! Noi non abbiamo molti soldi,e quelli che possediamo li sfruttiamo per quei poveretti,donando loro almeno viveri e medicine! Voi dovreste cantate per loro! in cambio avrete tutto lo spazio necessario per esibirvi,tutti gli attrezzi e faremo intervenire anche i giornali e la televisione così renderemo il vostro atto di beneficienza conosciuto al mondo! Non è molto lo sappiamo ma fatelo per quei poveri bisognosi! Vi prego!>>
In sala calò il silenzio più assoluto che venne interrotto da una voce familiare
<< io ci sto!>> proferì Johnny << in fondo non penso che non si possa regalare a dei bambini un attimo di gioia! Io mi esibirò più che volentieri>>
<< anch’io ci sto!>> annunciai solenne,affiancandomi a Johnny. In fondo erano solo delle persone bisognose e un po’ di beneficenza non avrebbe mai fatto del male a nessuno! Quello sarebbe stato l’ultimo mio atto da artista.
Poco dopo anche gli altri si affiancarono alla richiesta di coloro che avevano nel cuore bisogno d’amore.
La decisione era stata presa! ci saremmo esibito in onore dei bambini. Per la loro felicità e la nostra.


NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tuttiiii ^_______^
allora,vorrei scusarmi per l'enorme ritardo ma con la scuola e le altre quattro ff che sto scrivendo ,non si capisce niente X.x
comunque spero che questo capitolo vi abbia ripagato del ritardo,spero tanto che vi sia piaciuto ^.^
mi scuso per eventuali errori ma l'ho scritto velocemente e ci ho messo un eternità * sospira perchè ancora deve ripassare l'inglese* e quindi siate clementi U.U'
A proposito di inglese,prometto che non ci capisco una mazza di questa lingua O.O quindi le frasi in codesto linguaggio vi sembreranno scritte in arabo U.U
Lettori avvisati,autrice mezza salvata XD
Okay la smetto -.-
Prima di dedicarmi ai ringraziamenti vorrei dire un ultima cosa:
Il capitolo non doveva finire in questo modo ma l’ho dovuto concludere così altrimenti sarebbe venuto troppo troppo lungo O.O, non so come sia venuto quindi consideriamolo un capitolo di transizione,ma vi prometto che il prossimo capitolo vi farà rimanere a bocca aperta *si inginocchia implorando che sia così* poiché ci saranno tantissimi colpi di scena. Va bene la smetto di anticiparvi le cose U.U
ringrazio tutti coloro che hanno recensito come:
Princess of dark : ti ringrazio infinitamente e ti prego correggi i miei errori di ingleseee >.
Orchidea Oscura,S_baker94 e tilamo grazie ragazze siete fantastiche,spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento ^_^
Vorrei fare anche dei particolari ringraziamenti a chi ha messo la storia tra le seguite come:
Middle_Riddel – Princess of Dark – Sagiko fromBrooklyn e S_Baker94
O chi nelle ricordate buffy90
E infine nelle preferite : Selen1990 e S_baker ^_^
Vi ringrazio tantissimo ragazzi siete troppo gentili e se vi va,mi potete anche lasciare un vostro parere sulla storia,mi farebbe molto piacere ^_^ Bando alle ciance
Vado a studiare =_=
Un bacione a tutti e a presto:*
Aishia

Modifica del 25 dicembre
augurii a tutto il magnifico popolo di EFP!!! ^_^ vi auguro un bellissimo natale e di ricevere tanti tanti regali u.u
Ancora auguri!!!
un bacio :*
  
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