Prologo "Carnaby Street".
Si dice che il linguaggio del corpo sia inutile,con lo sguardo riesci a capire se la persona sta mentendo oppure semplicemente no.No non credo,è come i gesti per i muti,le parole,le frasi.
Sono azioni completamente involontarie,ma nel nostro incoscio sono più che parole, dicono la verità,quella che fin da piccoli nella nostra adolescenza ci hanno insegnato ad omettere.
I bambini dicono sempre la verità,non hanno interessi.
Invece gli adulti hanno tanti interessi,omettono ogni giorno tutto,anche delle piccole cose o le raccontano in parte.Eppure c'è una cosa che non mente,il nostro corpo.
Giochiamo con l'anello? Siamo nervosi,eppure diciamo che siamo tranquillissimi.
Esempio più che attendibile.
Anche da come porgiamo la mano,stendiamo il nostro corpo sul letto,ci sediamo su un divano,in che modo ci rapportiamo con le persone.
Ho sempre creduto a questa filosofia,fin da quando mio padre mentre mi diceva che stava andando a comprare le sigarette mi stava baciando la fronte.
Avevo capito che non sarebbe più tornato,da come le sue labbra toccavano la mia fronte,leggermente,delicatamente come se non volesse ne lasciarle ne farmi male.Eppure non ho mai pianto per il suo abbandono.
Perchè sono terribbilmente convinta,che lui non mi volesse abbandonare o almeno non me.
Voleva solo abbandonare le circostanze,quelle circostanze che a solo quarant'anni le avevano fatto diventare i suo capelli neri già bianchi.
Chissà cosa starà facendo adesso..sicuramente starà costruendo un nuovo modellino di quelli che gli piacevano tanto.Lui non mi ha abbandonata,non ha fatto quello che mi ripete ogni giorno mia madre,ha abbandonato lei non me.
Ma adesso sono qui a cercare una risposta a tutte le domande di mia madre,questa città è immensa ci sono numeri,negozi,vie tutto troppo affollato per una come me,vengo dal Texas e lì non ci sono tutte queste luci,ma preferisco un posto buoio che una cittadina con così tante cose come Londra.
Ho finito gli studi da poco,ed ho deciso di partire,il mio sogno era Cuba,ma avevo sempre quel nodo alla gola quando per caso guardavo il modellino di stecchini fatto da mio padre,così ho deciso di partire,lui ad ogni compleanno mi inviava in una busta blu gli auguri con tanto di qualche spiccio.La cosa mi rendeva felice,ma triste al contempo.Quelle lettere venivano da qui da tutte queste luci.
E adesso mi trovo qui con una lettera in mano,la sua ultima lettera a cercare questo fottuto indirizzo “Carnaby Street”,non mi ci vorrà molto ne sono più che sicura.