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Autore: Lilly2012    25/09/2012    0 recensioni
L'adolescenza è il periodo più bello della vita di ogni essere umano, ma anche il più "tragico".
Quante volte una piccola sciocchezza vi sarà sembrata un problema insuperabile? Quante volte avete detto: "non vedo l'ora di essere grande?"
Ebbene, Alice è un adolescente come tutti voi, ed anche lei desidera sfogarsi in questo modo, scrivendo un diario, un piccolo "diario di una sedicenne!"
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Lentamente siamo arrivati a maggio, giuro che non ne potevo più di quel freddo gelido, mi piace l'aria pura, il sole, il profumo dei fiori. Le giornate nuvolose mi fanno ritornare in mente sempre e solo una scena che vorrei fare a meno di ricordare. Eppure non sono felice, anzi di giorno in giorno mi sento sempre più triste. Forse, come al solito, la mia testa e il mio cuore fanno un confronto con l'anno scorso. Già! L'anno scorso si che ero felice, cosa volevo più dalla vita? Sentivo che la persona che amavo provava lo stesso per me, avevo tanti amici tra cui Dario che di sicuro era il più importante oltre a Sofie, e avevo degli ottimi voti a scuola. Di tutto ciò l'unica cosa rimasta sono i voti a scuola, per il resto non avevo più nulla. Drastico era stato l'allontanamento da Dario, un mio amico delle scuole medie, il quale era stato per ben quattro anni il mio migliore amico, mi aveva abbandonata proprio nel momento in cui avevo più bisogno di lui. Era natale e litigammo a causa della mia gelosia e della sua poca capacità di gestire contemporaneamente l'amicizia che intratteneva con me e con Tomas. Mi infastidiva che il mio migliore amico non provasse disprezzo per una persona che mi aveva fatto un male così grande da stravolgere la mia personalità e le mie abitudini. Essendo stati lontani ben cinque mesi ormai non avevo più la speranza di tornare ad essere sua amica. La cosa che mi faceva più male è che lui non provava nemmeno a indirettamente a cercarmi, mentre io, di continuo, chiedevo a Sarah se dicesse qualcosa di me, o se chiedesse, ma niente! Per questo i giorni sono passati, e con essi anche la tristezza. Ma l'altra mattina mi sono svegliata e come al solito con un'aria stravolta mi guardo allo specchio. Mi lavo, mi vesto, mi trucco ed intanto penso: “Cazzo, che vita monotona!” Ogni giorno la stessa fottuta storia. I pomeriggi se ne vanno studiando e le mattinate tra un compito ed un'interrogazione. E questi dovrebbero essere gli anni più belli della mia vita. Bah! “Cogli l'attimo, che non torna.” Questo è ciò che mi avevano detto quella mattina e sapete perchè? Erano circa le dieci e venticinque quando sentì quella fastidiosissima suoneria di merda del mio cellulare, che cambierò sicuramente. Era un messaggio. “Aly domani usciamo con Dario. Sarah.” Istintivamente lasciai cadere il telefono sul banco. Ero da sola nell'aula con poche amiche perchè tutti erano fuori a fare educazione fisica. Non reagì bene a quel messaggio. No, per niente. Giuro che in quel momento avrei voluto ammazzare Sarah perchè non avevo nessunissima voglia di vedere Dario. Così iniziai a gridare e sbraitare come un'isterica, le mie compagne spaventate cercarono di calmarmi. “Che succede?” disse Margy, una mia amica di infanzia, vecchia vicina di casa e amica da undici anni. “E' tornato!” dissi io con voce tremante. “Chi?” continuò Alice. Abbassai gli occhi e dissi “Dario.” Chi conosceva la storia rimase perplesso. Dopo tutti questi mesi qual era il motivo di ricontrarmi? Sarah che come sempre era un persona che non amava creare false aspettative disse che non era per fare pace con me, ma semplicemente per passare del tempo il sabato sera. Perciò per l'ennesima volta mi misi l'anima in pace e pensai che quel sabato sarei rimasta a casa senza uscire perchè rivederlo senza poter comportami da migliore amica come sempre avevo fatto non avrebbe avuto senso. Accadde però che la sera prima dell'incontro, Dario mettendo da parte il suo orgoglio, decise di prendere quello stramaledetto telefono e chiamarmi. “Pronto” dissi io sorpresa. “Aly sono Dario.” “Ciao Dario, cosa c'è?” “Ti ha detto Sarah che domani usciremo insieme?” “Si, ma non so se verrò...” “Io non ti costringo” mi disse “Ma ti prego, cerchiamo di lasciarci alle spalle ciò che è stato. Sai che ti voglio bene.” Spalancai gli occhi e dopo circa dieci secondi risposi: “Anche io, Dario.”
  
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