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Autore: sprofondo    26/09/2012    4 recensioni
“Harry come ti sei conciato”, il volto di Louis si spense alla visione della sua stessa Vita in quelle condizioni.
Harry poggiò la testa sul caldo e morbido petto di Louis.
“Louis, mi odiano”, ri-iniziarono a scorrere quelle lacrime salate, Louis strinse a se Harry, voleva farlo sentire protetto, più che poteva.
[Harry\Louis]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza di te non sarei nulla

 
Il telefono in mano, nascosto sotto al lungo tavolo.
La sedia che sbatte violentemente per terra.
La porta chiusa alle loro spalle.
Nel bel mezzo di una signing Harry se ne era andato, chissà dove e chissà per quale motivo.
I quattro ragazzi, sconvolti dalla reazione dell’amico, si alzarono in piedi di scatto.
“Vado io a vedere”, Louis fece un occhiolino agli altri tre per poi uscire con indifferenza dal salone.
Louis cercò Harry ovunque, girò per ogni stanza e ogni corridoio di quell’immenso posto che, sinceramente, neanche sapeva cosa fosse o come si chiamasse, era solo uno dei tanti luoghi dove dovevano fermarsi a firmare autografi a fans impazzite.
Era sfinito dopo tutte quelle corse, aveva pure paura, ma conoscendolo, Harry non avrebbe fatto pazzie.
Si fermò sulla ringhiera dell’esterno del palazzo, si guardò in torno e notò il loro bus tour e “Ma certo, come ho fatto a non pensarci”, riprese a correre, fino a spalancare la stretta porta del pullman che li porta in giro per il mondo.
Entrò e, come pensato, Harry era lì, seduto sotto al tavolo, con la testa tra le ginocchia e il cellulare ancora acceso di fianco a lui.
Louis gli si avvicinò cautamente, prese il telefono e diede un’occhiata.
La schermata era piena di insulti, certi molto pesanti, riferiti solo ad Harry.
Louis lo conosceva benissimo ormai, lui leggendo anche solo una cosa come “Harry è una merda” non riusciva a fare a meno che pensarci giorno e notte e ovviamente ci stava male, quello scatto improvviso di qualche minuto fa ne è stato la prova.
“Harry, guardami”, Louis cercava, invano, di farlo girare, voleva vederlo in viso, voleva assaporare la sua bellezza e sperare di far rifiorire il suo radioso sorriso.
“Amore, ho portato le caramelle che ti piacciono tanto, possiamo mangiarle insieme se vuoi, io prendo gli orsetti però!”, finalmente si sentì un piccolo suono, probabilmente una risatina, provenire dalla bocca rosa di Harry.
Il piccolo alzò la testa, con una manica della felpa si asciugò le ultime lacrime.
Louis notò a primo impatto i suoi occhioni rossi, lucidi e gonfi e le righe sulla faccia, causate da un pianto fin troppo amaro.
“Harry come ti sei conciato”, il volto di Louis si spense alla visione della sua stessa Vita in quelle condizioni.
Harry poggiò la testa sul caldo e morbido petto di Louis.
“Louis, mi odiano”, ri-iniziarono a scorrere quelle lacrime salate, Louis strinse a se Harry, voleva farlo sentire protetto, più che poteva.
“Harry, ascoltami bene, in questo orribile mondo che è la fama bisogna imparare a sopportare tutto. Sai, tu sei perfetto, la tua bellezza è immane, canti come un angelo e sei pure simpatico, ma ci sarà sempre gente che penserà il contrario e tu devi accettarlo.
Poi hai milioni di ragazze che urlano il tuo nome là fuori e, beh, hai anche uno stupido ragazzo di Doncaster che ti ama alla follia”
, Louis stampò un bacio caldo sulla fronte di Harry che aveva ormai smesso di piangere e dopo quelle parole fece emergere il sorriso più vero che abbia mai fatto un essere umano.
“GrazieLouis, senza di te non sarei nulla, ti amo”, Harry alzò lo sguardo e lasciò un dolce bacio sulle sottili labbra di Louis che subito dopo gli ordinò di andare a lavarsi la faccia.
I due si riabbracciarono prima di uscire dal pullman e, come se niente fosse, tornarono dalle loro fans.
“Guarda, ecco, queste ragazze sono tutte qui per te, a sostenerti e a difenderti in caso di insulti e ti amano, follemente… diciamo che fanno quello che faccio io per te”, Louis sussurrò tutto questo all’orecchio di Harry senza dare nell’occhio.
Harry sorrise, tirò giù la mano, la nascose al di sotto del tavolone e in un batter d’occhio le sue dita si trovarono incrociate a quelle di Louis, all’oscuro di tutti quegli occhi curiosi e di tutti quei flash.
 

TWO HOURS AGO

 
“Louis, ma le caramelle poi non le abbiamo mangiate” , Louis si sentì avvampare la faccia, quella delle caramelle era stata solo una scusa per far stare meglio Harry, in realtà non le aveva nemmeno comprate.
“Ehm, le avevo poggiate vicino a me mentre firmavamo gli autografi, ma un attimo dopo non c’erano più… mi sono girato… e… e le stava mangiando… “
“Chi?”  Harry era quasi stranito da quella reazione.
“Paul, si, le stava mangiando Paul”.
I due si misero a ridere per poi raggiungere gli altri ragazzi intorno al tavo
lo, pronti per una gustosissima cena.



*il mio misero angolino*

Ciao ragazze, ragazzi, mostri, alieni, animali e chi più ne ha più ne metta.
Se state leggendo questo vuol dire che avete letto la storia, ergo, avete coraggio.
Non so da dove mi sia uscita questa OS, ma l'ho pensata e l'ho scritta.
Ora, non inizio a dire come tante "A me non piace, ma fa nulla, ditemi voi, l'ho scritta tanto per, fa schifo", no, a me piace, lo ammetto, se a voi no, fa niente, ditemelo e cercherò di migliorare.

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Peace, love and Larry Stylinson.

Baci, Marty C:
  
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