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Autore: Ofelia20    26/09/2012    2 recensioni
E se gli innamorati sventurati del Distretto12 non fossero stati i primi?
Alla sessantanovesima edizione degli Hunger Games partecipano Alawa e Adahy, tributi del distretto 5. Cosa hanno in comune con Peeta e Katnis? Anche il loro amore è stato distrutto dal Presidente Snow. La storia dell'edizione dei Giochi tenuta nascosta e dimenticata da tutti gli abitanti di Panem, e che nessuno fino ad ora ha mai avuto il coraggio di raccontare.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi fermo un attimo ad osservare l’alba all’orizzonte: è così bella che i miei occhi si riempiono di lacrime. I primi raggi del sole illuminano i profili delle più vicine case, fino ad arrivare ad accendere la piazza ancora libera dai lavoratori che si stanno godendo le ultime ore di sonno. Le prima foglie sugli alberi splendono nel loro verde ed è da loro che sto andando. Sono tornata qualche ora fa a casa, ma non sono riuscita a dormire. Convinta a non andare a scuola neanche oggi, ho lasciato un biglietto a nonna Maka. Una parte di me vorrebbe stare con lei, godersi quest’ultimo giorno.; ma un’altra vorrebbe non esserle così affezionata, così da non soffrire se dovessi perderla. Mi avvio camminando velocemente verso la foresta, Adahy mi sta aspettando lì. È strano come un estraneo possa farmi sentire così a mio agio, e convincermi a passare una giornata con lui. Soprattutto il giorno prima della Mietitura, soprattutto nel periodo in cui mi allontano da tutti per non pensare che potrei perderli. Mi immergo nel profumo degli eucalipti fino ad arrivare nel cuore della foresta e improvvisamente riconosco quel posto: è dove mi sono svegliata la scorsa mattina. Questo fa tornare la mia mente a pensare al lancinante dolore alla caviglia che ho provato appena ho iniziato a camminare, fortuna che il rimedio di nonna Maka abbia funzionato, non provo quasi più alcun dolore. Sento dei passi dietro di me e mi giro di scatto, lo vedo: l’alba illumina i suoi capelli ramati e fa brillare i suoi occhi verdi, mentre il suo sorriso non ha bisogno dei raggi del sole per brillare ed accecarmi.

“Non mi aspettavo che arrivassi così presto Alawa” mi dice mentre mastica qualcosa che credo essere delle bacche selvatiche.

“Non riuscivo a dormire” rispondo abbassando lo sguardo e avvolgendomi con braccia intorno alla vita cercando di soffocare i brontolii del mio stomaco. Il distretto 5 non è molto povero, ma io non ho ancora l’età adatta per lavorare negli stabilimenti per la produzione di elettricità e mia nonna è troppo vecchia per farlo,  perciò viviamo con quel poco che gli altri abitanti ci offrono mensilmente e con le scorte extra che faccio arrivare da Capitol City in cambio delle tessere, non soffriamo la fame, ma a volte vorrei qualcosa di meglio da mettere sotto i denti. Lui deve udire i suoni che provengono dalla mia pancia affamata, inoltre sono due giorni che non mangio e bevo solo la tisana di nonna Maka.

“Tieni, prendi queste. Sono delle bacche che nascono da questi cespugli. Quando sono mature sono molto dolci.” Mi dice sorridendo, e mi prende una mano lasciandoci cadere quei piccoli frutti rossi. Leggermente accigliata me ne porto uno alla bocca e mastico, il liquido dolce mi inonda la gola. Non ho mai mangiato niente di così buono. Bramosa di sentire ancora quel sapore mi metto in bocca tutti quei fruttini e li mastico beandomi del loro sapore.  Dopo mi afferra la mano e passiamo di nuovo oltre la recensione, corriamo per quelle foreste incontaminate scontrandoci di tanto in tanto con qualche animale. Seguiamo il resto della sorgente fino a vedere che si tuffa con una cascata formando un cerchio di acqua fresca che ha eroso la montagna. Con cautela scendiamo e andiamo a bagnarci, fino a quando con una spinta non mi getta in acqua e poi mi segue. Restiamo lì dentro fino all’ora di pranzo. Poi risalendo la montagna, Adahy estrae dalla sacca di cuoio che aveva lasciato a riva, una borraccia di acqua ormai calda e un specie di passato di verdure insipido. Ma non mi importa, sono libera, lontano dai miei pensieri, con questo ragazzo che nel giro di poche ore è diventato tutto meno che un estraneo. Riprendiamo ad esplorare quelle vallate immense di alberi, sono mai stata una tipa loquace ma Adahy invece adora parlare. Mi chiede tantissime cose su di me, mi spiega la funzione di molte piante, mi racconta un po’ della sua vita. Quando il sole sta calando mi riporta indietro, ma non mi concede di tornare a casa. Lui si siede contro il masso che copre il buco nella recinzione ed io mi siedo accanto a lui. Dopo qualche ora e diverse chiacchiere non so come ma mi ritrovo con la mia testa appoggiata sulle sue ginocchia mentre le sue mani sono intrecciate nei miei capelli.

Adahy, perché non ti ho mai visto nel distretto?” chiedo, in tutto quello che mi ha raccontato su di lui ha sempre omesso di spiegare questo particolare.

“Vivo nella foresta da quando sono piccolo. Mio padre mi ha cresciuto così. Ho una casa, e non è molto lontana dalla tua sai? Ma non ci torno mai, preferisco dormire sotto gli alberi, o in una grotta. Starsene qui è come starsene lontano dalla realtà.” Confessa accarezzandomi piano la fronte.

“Già, ma tanto poi devi tornare a fare i conti con la realtà una volta l’anno” non voglio rovinare questa giornata di felicità ripensando alla Mietitura, ma purtroppo è domani e non possiamo scappare.

Già…” mi fa eco e il suo viso si incupisce. Non voglio che si intristisca, è così bello quando sorride,quando mi regala la vista della sua perfetta dentatura bianca, quando i suoi occhi verdi si arricciamo con il suo sorriso. “Ma almeno fino a domani mattina non pensiamoci” torna per fortuna ad essere se stesso e dopo aver staccato un ciuffo d’erba me lo passa sul naso, solleticandomi e provocandomi una risata.

“Tutto questo è strano” dico mettendomi a sedere per guardarlo in faccia.

“Cosa?” chiede aggrottando le sopracciglia.

“Ti ho visto per la prima volta ieri mattina ed ora eccomi qua, a passare una delle mie giornate migliori con te. È strano, non ti avevo mai visto prima“ spiego abbassando lo sguardo sulle mie mani che si intrecciano su lo stelo di una bocca di leone a cui ho già staccato i petali.

“Io ti avevo già vista prima…” dice portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Ti ho davvero fatto passare la giornata migliore della tua vita?” Mi chiede dopo un attimo di silenzio,  e quando i suoi occhi entrano nei tuoi tutta la forza che sto cercando per rispondergli di colpo sparisce, apro la bocca ma non ne viene fuori nessun suono, l’unica azione che le mie labbra compiono è sporgersi in avanti fino ad incontrare le sue.  Lui poggia una mano sul mio ginocchio, poi si sporge per ricambiare a pieno la mia bocca, i suoi occhi sono sempre immersi nei miei, ancora più belli visti da così vicino. Alza l’altra mano e la intreccia ai tuoi capelli dietro la nuca, sento il suo alito fresco solleticarmi le guance, ogni suo impercettibile movimento mi crea milioni di piccoli brividi che si arrampicano sulla pelle. Sento il peso leggero delle sue labbra premere contro le mie, cerchi di stamparti nella mente ogni singolo istante. La sua mano scende verso la mia guancia, poi sento le sue labbra spingere più forti  e prendo il coraggio di approfondire il bacio. Dischiudo le labbra per lasciare libero accesso alle sue di coinvolgermi in un bacio denso di passione. Mi abbandono alle braccia di Adahy, so che domani potrei perderlo, e questo mi terrorizza, ma non mi importa. Non voglio pensare a domani, voglio immaginare di avere un futuro che potrebbe non finire domani, e di poter viverlo insieme a lui.

   
 
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