26
novembre,2012.
“ Alex, smettila, è morto.”
Urlò Harry, prendendola per le spalle e agitandola.
Le lacrime non le davano tregua da settimane. Erano in un prato verde,
nel Kent,
e l’aria fresca sollevava le foglie che coprivano il manto
erboso sconnesso,
dove c’era la tomba del suo angelo. Ma per lei non era cosi,
se lo sentiva
vicino.
Alex poggiò la mano sul petto di Harry e lo spinse via.
“Harry, tu devi finirla, lui è qui con me; non
posso smettere di amarlo”
esclamò arrabbiata, sofferente.
“Alex, non hai capito nulla. Devi andare avanti, lui non
vorrebbe vederti
accasciata qui a piangere per lui. Devi fartene un ragione, devi
continuare la
tua vita !” rispose il ragazzo, i ricci smossi dal vento.
“ Devo andare avanti?! Meglio stare qui a piangere che stare
chiusa in quella
casa, dove ogni cosa mi ricorderebbe lui, dove ogni
rintocco dell’orologio mi ricorderebbe cosa
facevamo in ogni attimo della giornata. No, grazie.”
“ Alex, smettila ! Devi reagire. Sfogati. Urla. Picchiami.
Calcia la terra. Prendi
dei piatti e rovesciali al pavimento, ma non fermarti. Stare qua, sulla
tomba
del tuo angelo biondo non ti aiuterà.” Disse
stringendola tra le braccia, in
una morsa salda e possente. La tenne abbracciata per secoli, mentre il
vento scompigliava
i loro capelli e talvolta li intrecciava.
“I wanna sing, I wanna
shout
I
wanna scream till
the words dry out
so
put it in all of
the papers,
i’m
not afraid
they
can read all
about it
read
all about it.”
Le
cantò Harry, accarezzandole la guancia
umida. Aveva fatto fatica a ricordare quella frase, ma gli
bastò pensare ad un
modo per sfogarsi per farsela tornare alla mente. Con lui quella
canzone, quel
trucco aveva sempre funzionato.
Alex continuò a piangere, a singhiozzare finchè
non cacciò un urlo. Un urlo
breve, ma forte,profondo. Un urlo liberatorio, senza parole. Un urlo
che le
tolse il fiato, le forze. Un urlo straziante, fu il suo. Il
vento le
riempì la bocca, permettendole di respirare di nuovo.
“Brava tesoro, brava” mormorò il ragazzo
carezzandole le spalle.
4 novembre,2012.
La
strada era bagnata, la pioggia insistente contro il
parabrezza dell’auto.
Niall guidava piano, sapeva che Alex odiava andare di fretta,
soprattutto con
la pioggia.
“Alex, torniamo a casa? La pioggia si infittisce ogni momento
di più.” Esclamò dopo
qualche minuto il ragazzo biondo.
“Certo, cosi ci mettiamo davanti al camino, passeremo la
serata in qualche
modo, vedrai.” Accettò e il suo ragazzo le
sorrise. Niall non aveva mai amato
nessun altro più di quanto amasse Alex, ma non adorava
dirglielo, non voleva
che sembrasse una finzione.
“ Ti amo, Alex” disse guardandola negli occhi. Mise
una mano sulla sua guancia e
la baciò; l’altra la lasciò sul
volante, mentre faceva pressione sui freni. Ma
si era distratto, troppo distratto: aveva premuto
l’acceleratore e l’auto
sbandò. L’auto finì contro un albero e
il ragazzo, per lo sbalzo, finì con la
testa contro il finestrino e si ruppe.
“NIALL !” urlò la ragazza, che se lo
tirò al petto. Niall
le toccò il volto con le dita fredde e
sospirò alcune volte, cercando di parlare. “Ti amo
più di ogni altra cosa”
mormorò infine e poi il fiato gli si spezzò.
Alex cominciò a piangere,alzò la mano per
accarezzargli la guancia,
ma era sporca del sangue che era
uscito un po’ dalla sua testa, macchiando i capelli biondi.
“Ti amo anche io, più di tutto questo mondo,
James” sussurrò e gli sfiorò le
labbra, oramai fredde e dure, con le proprie.
Restò un’ora abbracciata a lui, poi ebbe il
coraggio di chiamare Harry, il suo
migliore amico e anche quello di Niall. Gli raccontò tutto,
benché non ci fosse
molto da dire.
E da quel momento Harry non la lasciò un attimo, vivevamo
insieme. Ma ogni
giorno, lei aveva il bisogno di andare a trovare Niall.
-
“Harry, Niall è qui davanti a me. “
disse improvvisamente la ragazza, mentre
respirava la brezza invernale.
“Alex, stai solo sclerando” rispose Harry senza
muoversi.
Alex restò zitta ed osservò davanti a se. Niall
appariva come un’ombra davanti
a lei, come un fantasma. Stava seduto sulle foglie, sotto un albero,
con un
foglio bianco tra le mani e scriveva.
Per minuti scrisse, poi si alzò e consegnò quella
che era una lettera ad Alex.
Gliela mise tra le mani e poi le baciò la guancia. Lei
allungò la mano per accarezzarlo,
ma la mano smosse solo l’aria.
Eppure la lettera in mano sua c’era. La aprì e la
lesse in mente, cercando di
non farsi sentire da Harry, il quale continuava ad accarezzarle la
schiena su e
giù.
“Mi
manca la mia principessa. Mi manca stringerla forte quando fuori fa
freddo. Mi
manca quando al mio risveglio vedo il suo meraviglioso corpo accanto al
mio e
mi manca non poter vedere il suo viso tutte le mattine. Mi manca non
poterla
baciare quando voglio. Mi mancano i suoi abbracci, il suo candido
profumo e il
sapore delle sue labbra sulle mie. Mi manchi tu, Amore mio.”
Alex continuò a piangere ed Harry a consolarla.
4 novembre,2013.
Era passato un anno, Alex continuava a rileggersi quella lettera e
tutte le
altre che Niall le aveva scritto, ogni 26 del mese. Entrava dalla
finestra,
entrava anche se era saldata, chiusa possentemente. Poi si sedeva su di
un lato
del letto, prendeva un foglio ed una penna dal comodino in legno e
scriveva;
infine posava le lettere sul cuscino accanto a quello di Alex e ogni
mese Harry
restava sempre più colpito, gli appariva come un miracolo.
Andarono in chiesa lei
ed Harry, abbracciati, come sempre.
Le si avvicinò il padre di Niall e la invitò ad
uscire un attimo fuori, restare
nel cortile della chiesa.
“ Alex, io lo vedo. Lo vedo sempre, tutti i giorni e mi
scrive delle cose, perché
non può parlare e..”
“Lo vedo anche io, mi scrive tutti i mesi, è una
cosa difficile da accettare,
la sua assenza, Bobby. Ma le sue lettere mi aiutano” lo
interruppe Alex. Bobby
le carezzò i capelli, timidamente.
“Vedi, lui mi ha raccontato molte cose di te, anche in queste
lettere. Lui
voleva sposarti, voleva tenerti con se per sempre. Per lui eri troppo
importante, eri tutto. Mi ha chiesto un favore, e se quello
è l’unico modo per farlo
felice, io lo faccio. “ continuò, cacciando fuori
una scatola nera.
“Era di sua nonna, è il suo anello preferito ed ha
sempre detto che sarebbe
stato l’anello di fidanzamento da dare alla sua principessa.
Mi ha chiesto di
dartelo. Voleva solo vedertelo al dito”. Esclamò,
tirando fuori l’anello in oro
bianco con una pietra azzurra, tipo corallo con striature nere, e
mettendoglielo al dito.
Alex non trattenne le lacrime.
“Lui voleva sposarmi?! Io non ci posso credere, era il mio sogno …
ma non me ne aveva mai parlato”
Niall apparve all’improvviso. Lo videro tutti, persino Harry,
scettico più che
mai ogni volta che se ne parlava.
“Grazie papà per aver realizzato il mio desiderio.
Grazie Alex, per avermi
amato in ogni momento. E grazie Harry, per aver amato Alex in ogni
momento di
questo episodio, anche se non glielo hai mai detto. Vi amo
tutti.” Disse osservando
tutti sulla soglia del portale. Poi fece per saltare e salì
in alto, senza scenderne.
Alex non ricevette più lettere, Bobby non lo vide
più. Harry era l’unico a
vederlo. Ogni volta che cantava sentiva Niall abbracciarlo per le
spalle e dirgli
‘Questo è un dono di Dio, lo stai facendo felice. Continua cosi, loro possono
capire’.
OGGI STAVO ASCOLTANDO READ ALL ABOUT IT, QUANDO MI E' VENUTA L'ISPIRAZIONE PER QUESTA ONE SHOT.
SPERO VI PIACCIA MOLTO, FATEMI SAPERE CON DELLE RECENSIONI, COSI MAGARI NE SCRIVERO' ALTRE :)
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ciao belli/e :)