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Autore: neesama    26/09/2012    0 recensioni
Tao e Kris sono i due studenti più bravi della scuola. E stanno insieme... Sono perfetti, solo che accade qualcosa e... Arriva Kai, i suoi sono costretti a trasferirsi ad Hong Kong per lavoro e lui a cambiare scuola. Ce la farà ad integrarsi? E sarà lui il suo tutor? Kao-Taoris
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Cosa succede quando cerchi di leggere dal cellulare le recensioni?? Che quel dannatissimo touch fa quello che vuole e cancelli qualcosa -.-'''' Ed io cos'ho cancellato?? La ff. Ok, ripartiamo. Ecco la mia altra ff sugli exo. La dedico alla mia CYuuki_Onew che la desiderava tanto ed io l'ho scritta... e ne sono mega felice! Ecco, ti voglio bene ♥♥♥

Poi ringrazio le mie dongsaeng goddess, l'inventrice della Kao, e cry_baby l'exo-pedia del fandom. Un bacione a tutte! Chuuu ♥♥♥

Loro due erano gli studenti più bravi della scuola. Bellissimi. Uno dai capelli dorati e sguardo incantatore, l’altro dai capelli corvini e sguardo di tigre. Due bellezze assolutamente diverse, ma che insieme incarnavano la perfezione.

E le loro menti? Beh quelle erano davvero le menti più geniali della scuola e loro erano anche insieme. Un anno e mezzo per la precisione. Un anno e mezzo stupendo, bellissimo.

Forse…

***

“È meglio che ci lasciamo…”

“Che stai dicendo Kris?!”

“Credo… di non provare più gli stessi sentimenti che provavo prima…”

“N-non… è vero… vero?”

“Scusami Tao…”

***

Era passato un mese e mezzo circa da quando Kris l’aveva lasciato e Tao non riusciva a darsi pace. Triste, arrabbiato, confuso… e pure nervoso perché non riusciva a capire il motivo di tutto quello che era successo. Quando aveva pronunciato quelle parole si era sentito un completo idiota. Non se l’aspettava proprio. E non si era neanche posto il problema se avesse un altro.

Niente di niente.

Non si era ancora rassegnato, in ogni singolo istante continuava a pensarci e a torturarsi la mente per ciò che era successo.

Anche se non voleva, anche se non voleva vederlo, si ritrovava spesso a passeggiare in corridoio, un po’ svogliatamente, e sempre di fronte alla sua classe sperando di vederlo.

Ed era inutile: quando lo vedeva provava ancora un tuffo al cuore. Si bloccava, respirava poco e male e poi si gratta nervosamente la testa sparendo subito dopo, veloce come era arrivato.

E sempre più triste.

Kris, dal canto suo, sembrava non prestare molta attenzione a lui, eppure… eppure ogni tanto si fermava a guardarlo, quando lo vedeva lì fuori per qualche attimo e si chiedeva se non avesse fatto una cazzata lasciandolo.

Erano insieme da ben un anno e mezzo quando Kris aveva deciso di lasciarlo, pensando che i suoi sentimenti non fossero più forti come l’inizio.

E non era poco tempo un anno e mezzo. Significava condividere un bel pezzo di vita, soprattutto per loro, così giovani.

Era stata la prima storia importante per entrambi.

***

Tao è ancora uno studente modello, lì in quella scuola, una delle migliori di Hong Kong. Studia tanto, studia sempre anche se… la tristezza e l’abbandono del suo ragazzo lo toccano ancora profondamente.

Lì, in quella scuola è sempre stato il più bravo.

Anche adesso lo è, tanto che i professori gli chiedono spesso di fare ripetizioni a quei ragazzi che, venendo da paesi esteri, non riescono stare al passo con loro. E lui lo fa ogni anno, gratuitamente.

Solo che adesso non ne ha voglia. Sta pensando ancora a Kris e non vuole circondarsi di quei ragazzetti che non sanno quasi nulla della sua lingua. A dire la verità non sanno quasi nulla di niente, quindi lui sarebbe un tutor.

Mentre pensa a queste, seduto sul suo banco, nella sua classe, qualcuno apre la porta ed entra, senza nemmeno prendersi la briga di bussare.

È Kris.

BUM BUM BUM.

Il cuore gli batte fin troppo veloce nel petto.

Non riesce proprio a calmarlo.

Lo guarda avvicinarsi con quel sorriso che stregherebbe chiunque.

Perché lui è stupendo, è bellissimo.

Ma oramai Kris non è più suo…

***

“Ciao Tao…” lo salutò lui, avvicinandosi con quel meraviglioso sorriso sicuro, con quello sguardo che gli fa mozzare il fiato ogni volta.

“C-ciao… Kris…” gli risponse balbettando. E si diede dell’imbecille perché… beh dopo un mese e mezzo almeno avrebbe dovuto passare un po’ quel sentimento. Invece non era così, gli faceva ancora quell’effetto… purtroppo.

Vorrei baciarti, abbracciarti…

stringerti, fare l’amore con te…

dirti che ti amo…

sentirmi ancora tuo…

ma non è più così, vero?

Mi farei solo del male… e me lo sto facendo ancora…

“Sono venuto a cercarti perché i professori ci hanno assegnato degli studenti da seguire. Io ne ho due, tu ne hai uno.” Gli disse lui, sempre sorridendo dolcemente, interrompendo quei dannati pensieri che lo tormentavano ogni volta che lo vedeva.

“Ok.” Gli rispose seccato, perché non voleva continuare quella conversazione che… alla fine cosa frega a Kris di ciò che prova lui? Lo faceva sempre, non c’era differenza. tra i due soffriva lui. e lo guardava sempre con occhi innamorati.

“A te è toccato quello più rognoso sai?” continuò Kris, quasi volendo continuare quella conversazione per un motivo a lui nascosto. Ma Tao sbuffò, non riusciva a stare lì e a parlare con lui e disse solo “Non importa.”

“Davvero? Dovrai stargli dietro anche con la lingua…” continuò imperterrito Kris, perché forse… sentiva il bisogno di parlare con lui… forse qualcosa lo provava ancora. forse era stato solo un grande idiota a lasciarlo.

“Non è la prima volta…”

“È coreano…”

“E allora?”

“Tao?”

“Si?”

“Ce l’hai ancora con me?”

“Kris… io ti amo ancora, è diverso.”

“Scusami… a volte… penso di aver sbagliato tutto con te…”

“Cosa vuoi dire?”

“Niente…”

Forse Kris si rese conto di ciò che Tao provava. Forse si rese conto di quella tristezza e capì. Lo lasciò lì, senza troppi problemi, girando su sé stesso e andandosene. Superò la porta di quella classe, chiudendosela lentamente alle spalle, lasciando Tao sempre col solito pugno di sabbia in mano.

La sabbia scende e se ne va.

E Tao vorrebbe che anche il suo amore se ne andasse così,

magari un po’ velocemente, per non fare più male.

Lo stesso male che sente adesso, mentre Kris se ne va.

Perché fa ancora dannatamente male.

***

Tao finalmente esce da scuola. Le lezioni sono finite e può tornare a casa. Ma sa già che i prossimi giorni sarà diverso.

Gliel’ha detto prima Kris.

E quando varca la soglia della scuola, per tornare tra i suoi libri ed i suoi pensieri tristi, lo nota. Nota quel ragazzetto dal viso angelico che ha dei tratti morbidi e anche spigolosi. Sono un po’ diversi dai suoi che sono cinesi.

La differenza la nota, lui la sa.

Gli occhi sono sempre a mandorla ma… il taglio è più tondeggiante. Le labbra sono carnose ed il naso è strano… particolare… non ne ha mai visto uno così.

Beh di sicuro è carino. E lo è anche il suo sorriso che, nonostante sia timoroso, dato che si trova in una città praticamente sconosciuta, è bello e solare.

Sarà lui uno di quei tre ragazzi a cui dovrò insegnare? Non può fare a meno di chiederselo, anche la risposta la sa già. Si, sicuramente uno è lui. Chissà però se è lui quello a cui dovrà insegnare… d’altronde… lui ne ha solo uno.

Ed i ragazzi sono tre.

E sono tutti e tre lì, davanti a lui…

***

Kai si sentiva così tanto spaesato lì che... sorrideva. Ma era solo il suo modo per nascondere ciò che provava. Aveva paura di tutto.

Era stato catapultato li, in quella strana e grande città, da poco tempo, da quando i suoi genitori, per motivi di lavoro avevano dovuto trasferirsi lì.

Non voleva andarci, non voleva abbandonare le sue amicizie, ma non aveva nessuno a Seoul con cui potesse stare e a sedici anni non poteva di certo rimanere da solo, a badare a sé stesso.

Ed in quel momento si trovava lì, ad Hong Kong, a parlare una lingua semi sconosciuta, con gente sconosciuta e a studiare in quella lingua così diversa… così particolare… e sempre sconosciuta.

Sarebbe stato difficile, lo sapeva fin troppo bene, ma gli avrebbero assegnato un tutor, in modo che riuscisse stare al passo.

Ma aveva paura.

Si trovava vicino agli altri due ragazzi in quel momento, coreani anche loro, stessa età e stavano parlando con un prof che, grazie al cielo, parlava bene coreano e che di certo li avrebbe aiutati.

Lui gli aveva già detto che sarebbe stato il suo tutor, gli aveva detto il suo nome e di certo non s’aspettava che gli facesse vedere chi era e soprattutto non in quel momento.

“Kai?”

“Si?”

“Vedi quel ragazzo dai capelli scuri?” gli fece segno con la mano, indicando un ragazzo poco lontano.

E lui si gira, e lo vede.

Lo vede quel ragazzo che sta uscendo dalla scuola.

Li vede quegli occhi neri e felini. Ed arrossisce.

Sono belli, sono neri… neri come i suoi capelli.

Ed è alto… più alto di lui. E sembra forte.

Si girà di scatto e sorride.

Imbarazzato, nuovamente.

Quel ragazzo l’ha colpito.

E spera che sia lui il suo tutor, perché sa che ce ne sono due…

“Si” si affrettò a rispondere. Ed il prof gli diede quella conferma.

“Lui sarà il tuo tutor”

E Kai sorride di nuovo.

   
 
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