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Autore: Edward_Son 2    26/09/2012    5 recensioni
Un breve scorcio di vita della famiglia Malfoy. Dopo la seconda guerra.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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MEZZO MANGIAMORTE
 
Diagon Alley  era più affolata del solito, quel giorno. Maghi e Streghe si erano riversati sulle strade di quel simpatico villaggio, intenzionati a far compere o semplicemente dare un’occhiata alle novità. Sono passati tanti anni dalla caduta del Lord Oscuro, ma il ricordo è ancora molto recente. Ora però la comunità magica ha solo voglia di ricominciare a vivere, di tornare alla vita di sempre, se lo meritano, pensano, dopo tanto dolore e miseria.
“Scorpius non avvicianarti troppo alla vetrina o spaventerai i gufi.” Un ragazzino, dai capelli di un biondo mlto chiaro, si voltò verso la madre, e con uno sbuffo risentito si avvicinò a lei.
“Ma volevo solo vederli da più vicino! E ne voglio uno!” Ammise il ragazzino,  di quasi 10 anni.
“Te l’ho già spiegato no?Quando andrai ad Hogwarts potrai averne uno tutto per te e… ma dove è andato tuo padre?!” Il bambino alzò le spalle. Sapeva che a volte suo padre avesse dei comportamenti “strani” ma aveva imparato a non far troppe domande.
Qualche isolato più in là Draco, era davanti al negozio del Serraglio Stregato. Lo strano negozio, ora gestito da un’altrettanto strana proprietaria, conteneva tutti gli articoli più strani, anche in fatto di animali. E uno di essi era un serpente.
 Il simbolo della casata dei Serpeverde, della sua casata, il simbolo di…
arretrò di qualche passo e si infilò in un vicolo. Aveva il fiatone, senza nemmeno aver corso. Si sentiva sudato e con veemenza si altò la manica sinistra del vestito, che celava l’orrore. Il più orrido ricordo di cosa era stato era davanti a lui.
 E bruciava. O forse no.
 Sfregò il braccio, sperando che quella sensazione svanisse, poi si accasciò al suolo. E improvvisamente il bruciore sembrava scomparso. Osservò di nuovo il braccio, il marchio sempre li, beffardo a ricordargli le sue colpe. E non bruciava più da un bel pezzo. Si sforzò di non scoppiare a piangere, ma non potè impedire a una lacrima di scendere dal viso.
Era stanco…stanco di svegliarsi la notte in preda agli incubi, a volte giurava di poter sentire Tom Riddle, di poter sentire i suoi passi risuonare nella sala del pian terreno,oppure sentirlo pronunciare il suo nome. E allora si alzava e si dirigeva verso quel locale. Per trovarlo vuoto. E Astoria come sempre, lo riportava indietro. Lo aiutava a mettersi a letto e lo trattava come una madre premurosa accudisce il figlio.
“Draco?....mi senti?” Alzò la testa per incontrare gli occhi della moglie.
“E’ da un po che ti stavamo cercando. Ancora con le…visioni?”
Draco annuì. A lei era bastato notare il Serraglio Stregato per capire cosa avesse potuto far star male suo marito.
Quando quella storia era cominciata, l’aveva portato al San Mungo, ma il responso dei guaritori era stato negativo: non si trattava di pazzia. Quelle cose in cui a volte sprofondava Draco erano vere e proprie  allucinazioni che erano da ricondursi a tutta una serie di traumi subiti durante il giogo di Voldemort.  Non c’era nessun medicinale che potesse guarirlo, forse qualche calmante, ma di più non potevano fare. Era un trauma e come tale doveva avere un decorso naturale. Solo il tempo, dissero, potrà cicatrizzare quelle ferite che Draco si portava dentro, ben consci però che difficilmente il dolore sarebbe scomparso del tutto.
“Dai andiamo, Scorpius si starà preoccupando” Lo esorta ad  alzarsi Astoria.
Raggiungono in fretta il loro primogenito, che incurante dei tormenti paterni, è ora intento a fissare dei dolciumi in una vetrina.
“Non dovrà passare quello che ho passato io Astoria.”
“E non lo passerà. Siamo in pace Draco…” Il marito annuì. Sperava solo che il suo cognome, una volta giunta Hogwarts, non fosse per lui motivo di tormento, che nessuo osasse rivendicare su di lui l’odio che provava per il genitore. Non sarebbe stato comunque giusto. Draco era Draco, Scorpius…era un’altra vita. Non era lui, grazie a Salazar.
3 anni dopo
“Non abbiamo intenzione di perdere tempo col figlio di un Mangiamorte!” Le velenose parole del ragazzino, colpirono dritto al cuore Scorpius, che stava però per ribattere quando qualcuno intervenne.
“Siete proprio stupidi se lo giudicate per quello che ha fatto il padre” La voce altrettanto pungente di un ragazzo, con occhi color verde,e capelli castani, interruppe la diatriba.
“Vattene non…”
“Qui quelli di troppo siete voi.” E li superò con noncuranza. I due stavano per ribattere quando due prefetti si diressero nella loro direzione e chiese al secondogenito dei Potter, Albus, serpeverde al secondo anno come lui, se ci fosse qualche problema. Lui disse no e una volta andati via, Scorpius lo fermò.
“Ehi! Avrei potuto benissimo difendermi da solo!” Poi però cambiò espressione.
“Scusami…dovrei ringraziarti”
L’altro non diede sentore di essersi offeso.
“Bé…comunque io sono Scorpius, da come avrai capito”
L’altro sorrise.
“ Io sono Albus…Albus Severus Potter”
Non lo sapevano, ma quello sarebbe stato solo l’inizio di una grande amicizia.
 
Allora che ve ne pare? Vi piace?
Spero recensirete numerosi, e saranno ben accette le critiche costruttive.
Ciao! Alla prossima!
  
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