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Autore: Sallivergron    26/09/2012    1 recensioni
Questa storia parla di una scuola d'arte, la Ohio School of Arts, un istituto che dedicato interamente alle discipline che tutti noi vorremmo fare a scuola- almeno credo - quali il ballo, il canto e la recitazione. I ragazzi saranno sottoposti a due prove e continue novità. Non sempre la loro vita sarà facile. Ogni capitolo sarà narrato in prima persona da un personaggio. Seguite questa storia e fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano le 16.30 quando mi incamminai verso casa di Quinn. Ero felice di passare un'altra giornata con lei, mi piaceva molto stare in sua compagnia, ma più di tutto mi piaceva lei, il modo in cui mi faceva sentire, i suoi occhi verdi così dannatamente profondi ed espressivi che mi rapivano ogni qual volta incontrassi il suo sguardo. Era la ragazza giusta per me. Arrivato a casa Fabray suonai il campanello e la aspettai appoggiato alla scala. Quando la porta si aprì, una angelo comparve sull'uscio. Indossava una camicia bianca e un jeans, era bellissima. 
-Ciao Quinn- dissi sorridendole
-Ciao Sam- rispose ricambiando -Dove mi porti oggi?- chiese chiudendosi la porta alle spalle e raggiungendomi
-Ehm andiamo al parco a fare una passeggiata e dopo ci mettiamo all'opera, poi stasera pensavo di portarti a mangiare qualcosa che ne dici?- chiesi speranzoso
-Credo che sia perfetto- rispose prendendomi la mano e continuando a camminare come se nulla fosse. Sorrisi, non mi aspettavo che facesse un gesto del genere, mi sentì lusingato. Strinsi la presa e la guardai sorridendole. Andammo al parco e seduti su una panchina parlammo del più e del meno, mi raccontò di quando da bambina accendeva la radio e ballava in salotto, di quando in terza elementare bruciò accidentalmente i capelli della sua insegnante e di quando con Santana cadde da un albero e si fratturò un braccio. Era così dolce, cercavo di catturare ogni sua espressione e di imprimerla nella mia mente. Non volevo perdere un momento in più, avevo voglia di baciarla, ne sentivo il bisogno. Mentre parlava mi avvicinai a lei e la baciai prendendola alla sprovvista. Lei sorrise nel bacio e lo assecondò. Quando ci staccammo mi guardò con un aria interrogativa ma felice.
-E questo?- mi chiese
-Mi andava di farlo- risposi sorridendo. Lei mi guardò stranita, forse mi ero espresso in modo equivoco. -Insomma tu mi piaci davvero tanto Quinn e quel bacio era il mio modo per dirti che... beh che vorrei che diventassi la mia ragazza. è vero non ci frequentiamo da molto, insomma ci siamo sempre frequentati per via di Santana ma non in questo modo, ormai ci conosciamo abbastanza bene, io mi trovo bene con te e credo che per te sia lo stesso, o mi sbaglio?- domandai
-Non ti sbagli affatto, io sto davvero bene con te e ti confesso una cosa, speravo che volessi chiedermi questo- mi rispose
-Quindi è un si?- chiesi speranzoso
-è un si!- rispose ridendo e mi circondò il collo con le braccia. Le misi le braccia attorno alla vita e la baciai, questa volta le diedi un bacio vero, non come quelli che c'erano stati fino a quel momento. Inutile dire che ero super felice. Restammo lì a scambiarci effusioni per ancora un'altra oretta, finché giunse il momento di mettersi all'opera. Guardai l'orologio, erano le 18.00 Santana sarebbe uscita a quell'ora dalla palestra. Arrivammo fuori dalla struttura e aspettammo che uscisse restando nascosti dietro ai cespugli. Puntuale come un'orologio svizzero, la mora uscì dall'edificio e si avvicinò a qualcuno. Indovinate un po' chi era? Esatto, Puckerman. Lo salutò abbracciandolo e ridendo e scherzando si allontanarono in direzione dello starbucks. Curiosi li seguimmo. Li osservammo, ordinarono da bere e non si fermarono, dopo aver avuto i loro frappuccini andarono via chiacchierando. Arrivati al parco notammo che i due stavano per fare una scommessa o qualcosa del genere. Santana guardava il ragazzo con aria di sfida e lo stesso faceva lui. Dopo si scambiarono una stretta di mano e lui si avvicinò ad una tipa che se ne stava tranquilla seduta su una panchina a leggere un libro. Dopo una decina di minuti tornò da Santana sorridendo e le porse un bigliettino. 
-Che diavolo è?- chiesi alla mia ragazza, lei alzò teneramente le spalle non sapendo di cosa si trattasse. 
Qualche minuto dopo la nostra migliore amica si avvicinò ad un ragazzo che se ne stava tranquillo appoggiato ad un palo a mangiare un gelato. Stesso procedimento, dopo anche lei tornò da Puck con in mano un bigliettino. Questa storia più andava avanti e più diventava complicata. Continuammo a seguirli fino a quando svoltarono in un vicolo nascosto da un cancello. 
-Ma dove stanno andando?- chiesi
-Entrano in quel posto- rispose Quinn
-Li seguiamo?- domandai
-Ovvio che li seguiamo, abbiamo fatto così tanta strada, non possiamo tornarcene indietro, non a mani vuote almeno- rispose lei 
Aprimmo di poco il cancello e rimanemmo a bocca aperta. Santana e Noah risultavano parecchio impegnati e di certo non stavano giocando a carte. 
-Oh mio dio, stanno facendo sesso?- chiese Quinn
-Si, io lo sapevo! Ero sicuro di averla sentita gemere al telefono!- risposi
-Ok, ci conviene andar via di qui!- esclamò la mia ragazza, le sorrisi e annuì
Mentre ci recavamo al ristorante le chiesi cosa avremmo fatto
-Io direi di chiamarli e di parlare con entrambi, che ne dici?- chiese
-è un'ottima idea, ma loro verranno?- domandai
-Ovvio, cerco di far venire lei in tutti i modi possibili, tu fa lo stesso con lui- detto questo ci mettemmo all'opera. 
L'appuntamento era per quella sera alle 22.00 al parco. Dopo aver mangiato, ci recammo sul luogo dell'incontro e li aspettammo seduti su una panchina. Mentre scherzavo con la mia ragazza, sentì qualcuno tossire alle mie spalle. 
Mi girai e vidi Santana e Puck che ci guardavano.
-Perché ci avete fatti venire qui?- chiese la mia amica sedendosi tra me e Quinn
-Perché volevamo parlare con voi- risposi
-Con noi?- domandò Puck, la mia ragazza annuì -E perché?- chiese
-Perché ultimamente siete strani e noi abbiamo bisogno di sapere delle cose- dissi
-Cosa?- domandò Santana incitandoci a parlare
-Stavate facendo sesso in quel vicolo prima?- chiese Quinn guardando con una faccia a dir poco inorridita (per me adorabile) la mora negli occhi. 
-Ci stavate spiando?- chiese Noah ma non rispondemmo.
-Perché ci stavate spiando?- domandò la nostra amica guardandoci amareggiata
-Perché sei strana Sant e volevamo sapere cosa ti stava succedendo, non parli più con noi, insomma siamo i tuoi migliori amici, ma sembra che tu ormai te ne sia dimenticata, ti stai dimenticando di noi Santana!- esclamò Quinn con gli occhi lucidi. Non l'avevo mai vista così fragile prima d'ora, mi fece male, mi alzai e l'abbracciai mentre liberava le lacrime. Santana senza dir nulla venne da noi, ci guardò e tese le braccia verso di noi. La stringemmo in un forte abbraccio. Quando io lo sciolsi, loro due continuarono a restare abbracciate piangendo. Era una scena davvero dolce, ma nonostante questo volli insistere sulla questione, questa volta lasciando la mia ragazza e la nostra migliore amica parlare e chiarirsi in pace, e parlando con Puckerman. Lo invitai a seguirmi e cercai di parlargli. Non avevamo mai avuto molta confidenza, lui era il tipo da non frequentare a scuola, quello da cui stare lontano. 
-Puck se ti stai approfittando di lei, ti prego smetti di farlo adesso- dissi
-Non mi sto approfittando di lei, non puoi capire- esclamò
-Cosa non posso capire? Te la scopi nei vicoli e quanto so non state insieme- dissi
-è vero non è la mia ragazza ma non è come credi, noi stiamo bene insieme e non voglio rovinare il rapporto di amicizia che si è creato tra noi, mi sembra che sia l'unica a capirmi. E per il sesso, beh siamo amici con benefici, diciamo così!- rispose lui
-Queste cose non funzionano mai, uno dei due ne uscirà ferito- affermai
-Beh a lei sta bene e a noi non succederà, questa cosa può finire quando vogliamo- esclamò
-Fatelo finché siete in tempo, dopo sarà troppo tardi e non solo perderete quella amicizia che avete adesso e che non potrete più recuperare, ma non avrete più nulla, non sarete più nulla. Capisci cosa intendo?- chiesi
-Si, ma non posso- rispose abbassando la testa
-Oh no, oh no!- esclamai capendo
-Non è colpa mia, lei è così dolce e divertente- cominciò a dire lui
-Te ne sei innamorato! Te ne sei innamorato!- esclamai
-Sta zitto, potrebbe sentirti!- disse lui 
-Hai fatto l'unica cosa che non avresti dovuto fare!- dissi e vedendo che le ragazze ci cercavano smettemmo di parlare e aspettammo. 
Le due ci vennero incontro e dopo aver parlato ancora un po' decidemmo di andare a prenderci un cornetto caldo in una pasticceria aperta fino a mezzanotte. Dopo aver ordinato aspettammo di ricevere l'ordinazione e andammo a mangiarli vicino al mare, seduti su un muretto che disegnava i contorni della spiaggia. Restammo a parlare del più e del meno. Quinn informò Santana della nostra relazione e lei ne fu contentissima. Era da tempo che non passavo dei momenti con la mia migliore amica, mi sembrava molto cambiata. Guardavo le mie due donne e non potevo far altro che sorridere. Ero felice. Notai lo sguardo triste di Noah, dopo avermi confessato di essersi innamorato. Ero più che sicuro che stesse pensando alle parole che gli avevo detto. Guardava di continuo Santana, prima sorrideva e dopo si rattristava. Mi sentivo un po' in colpa ma era la verità e doveva saperlo. Pensai che la mia amica non ricambiasse i sentimenti del ragazzo, ma mi accorsi di sbagliare. Anche lei lo guardava di continuo e gli sorrideva. C'era chimica e non la chimica che può esserci tra due amici, tra loro c'era di più. Sorrisi, tenevano l'uno all'altro ma erano troppo codardi o spaventati per ammetterlo. Quando accompagnai Quinn a casa a fine serata ne parlammo. Le rivelai ciò che mi aveva detto Noah e lei mi informò che anche Santana le aveva confessato la stessa cosa. Ci scambiammo uno sguardo di intesa. 
-Stai pensando a ciò che sto pensando io?- chiese ed io annuì, dopodiché mise le sue braccia intorno al mio collo e mi baciò. Portai le mie mani sui suoi fianchi mentre lei muoveva le sue tra i miei capelli. Dopo esserci staccati mi salutò ed entrò in casa sorridente. 












(è inutile questi due sono la tenerezza!!! Fabrevans! Insomma guardateli, sono fantasici! Li amo dovrebbero stare insieme!!! Marta mi capisce...)








(è inutile io amo questa Friendship <3 Quinntana)








(Oggi ho meso meno Pucktana e più Fabrevans dato che vi riembio di Pucktana ad ogni capitolo <3)
  
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