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Autore: Aya88    26/09/2012    7 recensioni
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Sfilò man mano giubbotto, maglietta, pantaloni e boxer e li lasciò cadere uno ad uno sul mucchio di vestiti formatosi durante la sua assenza, poi entrò nella stanzetta che introduceva al bagno vero e proprio. Lì, con sua sorpresa, trovò subito un nuovo intralcio davanti ai piedi: altri indumenti erano sparsi qua e là sul pavimento, in una distesa caotica in cui si mescolavano rosso, bianco e arancione.
Paring Sakura/Naruto/Sasuke
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura, Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Dopo la serie
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Una vasca per tre
Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »


Questa fanfiction è ispirata a questa fan art Sakura/Naruto/Sasuke, siete avvisati^^'



Sasuke si fermò sulla soglia di casa, lasciandosi andare ad un sospiro di stanchezza.
Era appena tornato a Konoha e aveva solo voglia di un bagno rilassante e di una bella dormita. La missione che gli era stata affidata si era rivelata, infatti, più impegnativa di quanto avesse immaginato. Senza sprecare altro tempo, infilò le chiavi nella serratura, le girò con un movimento veloce ed aprì finalmente la porta, augurandosi che Naruto non fosse presente, consapevole che solo in tal caso il suo progetto non sarebbe sfumato in un nanosecondo. Tre anni prima, aveva accettato di condividere lo stesso tetto con lui perché gli era sembrata la scelta più semplice e immediata, quella che non l’avrebbe costretto ad affrontare troppi problemi relazionali, ma anche perché, inconsciamente, sapeva che la confusione di quel dobe rumoroso lo avrebbe in un modo o nell’altro spinto ad andare avanti. In quel momento, però, averlo intorno a ciarlare e muoversi in modo concitato non era affatto la soluzione migliore per i suoi nervi esausti.
Il silenzio che lo avvolse appena mise piede nell’appartamento venne incontro al suo desiderio di pace, procurandogli un innegabile sollievo. L’Uchiha ringraziò allora il dio silenzioso che quel giorno aveva deciso di assisterlo e intraprese il consueto percorso ad ostacoli. Con rassegnata indifferenza, superò le scarpe abbandonate in modo scomposto all’ingresso, considerandole risalenti come minimo ad un giorno prima e depositandovi accanto anche le proprie, poi evitò di inciampare negli oggetti non identificati e nei sacchetti di spazzatura dimenticati nel corridoio. Con l’intenzione di bere un bicchiere d’acqua si diresse in cucina, dove gettò solo un rapido sguardo al pavimento per evitare eventuali rifiuti e vestiti, ignorando invece la tavola ingombra di confezioni varie e ciotole di ramen. Dopo aver messo a tacere la sete, si liberò del marsupio e del coprifronte lasciandoli su un mobiletto, conscio che un oggetto in più non avrebbe fatto grande differenza nel disordine generale. Infine raggiunse il bagno. La porta era socchiusa, ma non vi diede particolare peso, rassicurato riguardo al suo essere solo in casa dall’assenza di chiari suoni o rumori provenienti dall’interno. La sua attenzione si soffermò piuttosto sulla cesta dei panni sporchi vicino al muro, depositata lì quasi sicuramente dopo l’ultimo lavaggio che aveva fatto e mai rimessa al suo vero posto da Naruto, che per lo meno sembrava essersi ricordato di stendere il bucato. Troppo stanco per lanciare un improperio anche solo mentale all’amico, si adeguò alla situazione senza sbuffare come suo solito. Sfilò man mano giubbotto, maglietta, pantaloni e boxer e li lasciò cadere uno ad uno sul mucchio di vestiti formatosi durante la sua assenza, poi entrò nella stanzetta che introduceva al bagno vero e proprio. Lì, con sua sorpresa, trovò subito un nuovo intralcio davanti ai piedi: altri indumenti erano sparsi qua e là sul pavimento, in una distesa caotica in cui si mescolavano rosso, bianco e arancione. Inarcò le sopracciglia e assottigliò lo sguardo perplesso, tentando di trovare una logica a ciò che vedeva. Fu così che, nel giro di qualche istante, i colori familiari e un reggiseno ben riconoscibile in mezzo alla confusione diedero vita nella sua mente ad una immagine sfocata, a cui si sovrapposero ad un certo punto alcuni gemiti di piacere e poco dopo respiri concitati. Dimentico del fatto di essere completamente nudo, Sasuke si girò d’istinto verso la fonte di quei suoni. Alla visione vaga si sostituì allora qualcosa di ben più reale: ciocche di lunghi capelli rosa risaltavano sulla ceramica bianca della vasca, mentre la loro proprietaria, semisdraiata, cingeva il collo del ragazzo chino su di lei, con le dita affusolate immerse nei suoi capelli biondi, e ricambiava il bacio appassionato. In un primo momento, l’Uchiha sgranò gli occhi incapace di proferire parola, ancora in fase di elaborazione mentale; poi, appena Naruto scese a lambire con altri baci il collo di Sakura, sentì qualcosa di appuntito pungolarlo sotto lo sterno, aggiungendosi allo stupore e alla spossatezza.  
“Che cazzo fate?” Sbottò infine ben udibile, con un’espressione accigliata.
La sua voce incrinata da una nota di irritazione attirò subito l’attenzione degli altri due ninja. Il genin dagli occhi azzurri si sollevò appena e si voltò per primo verso di lui con un’aria tranquilla insolita per la situazione. Il suo movimento improvviso turbò la superficie piatta dell’acqua facendo scivolare l’innocente paperella che vi galleggiava del tutto trascurata. Sasuke fissò dubbioso l’oggetto di gomma, residuo infantile perfettamente fuori luogo, ricevendo in cambio uno sguardo che gli sembrò di compassionevole comprensione, poi tornò a guardare gli ex-compagni di squadra.
“Oh, Sasuke!” Esordì Naruto a mo’ di saluto, un ordinario e semplice saluto. “Facciamo un bagno. Vuoi partecipare?” Proseguì con un mezzo sorriso privo di malizia, di cui solo lui poteva essere in grado in un simile frangente.
“Naruto!” Lo rimproverò Sakura con enfasi, spiazzata dalla sua proposta, mentre il rossore che le imporporava le guance assumeva una tonalità più intensa.
Era finita lì, in una poco confortevole vasca da bagno, avvolta dal dolce tempore dell’acqua e dal piacevole calore del corpo del genin biondo, senza sapere esattamente come. Forse la motivazione era nascosta nella stanchezza per altri anni di scarsa considerazione da parte del ragazzo che li scrutava a pochi metri di distanza, forse nella testardaggine e nella trascinante spontaneità di Naruto, forse ancora in una inattesa attrazione fisica, fatto stava che si era opposta con scarsa convinzione al sorriso e ai due occhi azzurri che l’avevano trascinata in quella casa completamente a soqquadro. E ora, nonostante l’imbarazzo, non riusciva affatto a considerare pessima l’idea suggerita dall’amico, invogliata dal corpo nudo della persona a lungo desiderata.
Il ninja sopra di lei tornò a guardarla con un pizzico di perplessità.
“Ma è già nudo”. Le fece notare candidamente.
La giovane non seppe se accettare la surreale ovvietà di tale affermazione, ridere della sua espressione serafica o mandarlo semplicemente a quel paese.
Schiuse le labbra durante quell’istante di incertezza, infine sorrise.
“Idiota”. Sussurrò rassegnata, rilassandosi e lasciando scivolare le mani dal collo alle spalle di Naruto, che ricambiò il suo sorriso e la baciò di nuovo, un bacio leggero, poi un altro più profondo.      
Nel vederli proseguire con noncuranza, stretti l'uno all’altra, Sasuke sentì intensificarsi il fastidio che si era insinuato senza permesso dentro di lui. Il filo contorto dei suoi pensieri si incaricò di cogliere le sfaccettature di quella sensazione e di riversargliele addosso tutte in una volta. Il ricordo della ragazza innamorata che gli correva dietro si scontrò con l’immagine presente di Sakura, suscitando oltre all’incredulità un leggero malumore, che divenne più marcato quando pensò invece all’abisso che separava il consueto Naruto sbraitante e gesticolante da quello alle prese con labbra sottili e pelle chiara. L’effetto immediato fu il desiderio di spiccicarli immediatamente o di strozzarli con gli spazzolini che aveva scorto appena entrato nel bagno. Per il resto dei suoi giorni se ne sarebbe pentito amaramente, ma in quel momento fece, senza pensarci troppo, l’unica cosa che gli sembrò utile per liberarsi da sentimenti inattesi e scomodi: avanzò a passo deciso fino ad avvicinarsi alla vasca e, dopo aver intimato con tono secco al jinchuuriki un ‘Fammi spazio’, immerse nell’acqua calda prima una gamba poi l’altra. Gli altri due interruppero le loro effusioni e lo assecondarono con un sorriso, quello di Naruto tinto da una sfumatura di soddisfazione, quello di Sakura da un languido imbarazzo. Sarebbe stata una lunga mattinata, ne furono subito tutti e tre perfettamente consapevoli. 


Note dell'autrice                      

Dunque, abbiamo una vasca, una paperella, più o meno anche uno spazzolino, ma soprattutto abbiamo una specie di threesome, per giunta con un pizzico di sakusaku. Direi che ho fatto davvero tutto quello che potevo, anche se credo sia vagamente nonsense, ma va beh^^'
Comunque grazie a Urdi per aver betato e a wari e sayuri per aver sopportato stoicamente i miei tormenti (wari se li è meritati però)XD   
  

  
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