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Autore: Chanel483    26/09/2012    2 recensioni
Sono passati quattro anni dalla notte che cambiò le loro vite.
Sono passati quattro anni dalla caduta di Hogwarts.
Ora, Harry, Ron ed Hermione fanno parte della S.A.S.C.O. (Squadra di Auror Specializzati Contro l'Oscuro), un gruppo di auror, ricercatori ed infermieri tra i migliori del mondo, impegnato nella lotta contro Voldemort che, piano piano, prende sempre più potere.
Nel frattempo Hermione si ritrova ad affrontare i fantasmi del suo passato per poter accettare ciò che è diventata e ritrovare un amore che forse non ha mai veramente perduto.
Dalla storia:
"Sono vuota, Harry" sussurrò la ragazza, mentre lui le asciugava i capelli con un incantesimo. Il moro non rispose, ma rimase ad ascoltarla:"è per questo che non so voler bene, perché voler bene vuol dire donare qualcosa di sé agli altri e … e io non ho più niente".
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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-Un giorno come tanti
Fu svegliata da un rumore fastidioso e, con un colpo di bacchetta, spense la sveglia. Con indosso solo degli slip e la coperta in cui la notte prima l’aveva avvolta Harry, andò a prepararsi un bel caffè forte, molto forte, l'unica cosa che potesse svegliarla alle sei del mattino.
Mentre ancora beveva il caffè – bollente, a contatto con la lingua – iniziò ad infilarsi un paio di comodi pantaloni arancioni tra le decine che aveva nell'armadio e una canottiera nera. Lasciò la tazza nel lavandino e, dopo aver preso il borsone e controllato che la foto che raffigurava lei, Harry e Ron al quinto anno fosse al suo posto, si smaterializzò.
Ricomparve nel mezzo di un enorme campo, al centro del quale si trovava un imponente edificio grigio chiaro. Senza indugiare oltre si incamminò verso l'entrata dove, seduto dietro una scrivania, l'aspettava Jefferson:<< Buongiorno, signorina Granger. Bacchetta e tesserino di riconoscimento >> disse l'uomo dai capelli brizzolati, tendendo una mano alla riccia.
Hermione scosse la testa:<< Sono quattro anni che mi conosci Jeff. Potremmo smetterla con queste formalità? >> domandò porgendogli comunque la tessera e la bacchetta.
L'uomo osservò la tessera, poi posò la bacchetta su una specie di bilancia ronzante:<< È la procedura signorina. E comunque, chi mi dice che lei non possa non essere lei? >> chiese in un giro di parole:<< Mostrandomi la sua bacchetta mi garantisce di non essere un impostore >>.
La ragazza afferrò le sue cose:<< Oppure potrei comunque essere un impostore ed aver ucciso e legato Hermione Granger dopo averle rubato bacchetta e tesserino >> commentò allontanandosi per il corridoio.
<< Buona giornata anche a lei, Hermione >> rispose il vecchio, scuotendo la testa.
La ragazza entrò nell’edificio e, cercando di incrociare meno persone possibile, si diresse verso gli spogliatoi della palestra. Entrata in quello femminile vi trovò una ragazza dal fisico sottile, con gli occhi scuri ed i capelli biondi stretti in una treccia:<< Buongiorno Hermione! >> la salutò questa con aria raggiante.
Lei lasciò cadere il borsone su una delle panche:<< Ciao Astrea >> rispose, iniziando a legarsi i capelli in una coda di cavallo.
<< Come stai, Hermione? Ieri sera sei tornata subito a casa? >> le domandò la bionda, cercando qualcosa nel suo borsone lilla.
Hermione si strinse nelle spalle:<< Più o meno… >>.
<< Oh, io ero stanchissima! Alla fine, tra una cosa e l’altra, sono tornata a casa che era quasi mezzanotte! Ho fatto appena in tempo a farmi una doccia, prima di crollare sul divano >>.
La riccia ripensò alla notte prima, al ragazzo che aveva incontrato al Ministero della Magia nel pomeriggio e che l’aveva invitata a mangiare qualcosa, al fatto che, dopo aver cenato insieme, lei lo avesse invitato nel suo appartamento e alle ore che avevano trascorso insieme, sul suo comodo letto matrimoniale, prima che lei lo sbattesse fuori di casa. Per qualche istante si sentì in colpa e considerò l’ipotesi di cercarlo e chiedergli scusa, poi si ricordò che l’Hermione che chiedeva il perdono delle persone era morta e sepolta da anni.
Chiuse con uno strattone la cerniera del borsone dopo aver recuperato le sue armi e guardò Astrea:<< Andiamo? >> le chiese.
Le due lasciarono lo spogliatoio e percorsero nuovamente il corridoio grigio, dirette in palestra. Qui ad aspettarle c'erano già Nathan ed altri quattro ragazzi con indosso i suoi stessi pantaloni arancioni ed una T-shirt nera.
<< Hermione, Astrea >> salutò il professore, allontanandosi dal muro al quale era appoggiato:<< Vi informo che avete due minuti di ritardo, sono le sei e trentadue: per voi due giri di campo in più >>.
Le ragazze sbuffarono, ma senza aspettare altre spiegazioni uscirono insieme agli altri quattro nel parco ed iniziarono a correre.
<< Che ne hai fatto dell’Hermione precisa e puntuale dei tempi della scuola? >> le domandò Ron, affiancandola.
Lei alzò gli occhi al cielo:<< Sono troppo stanca per essere puntuale >> gli rispose guardandolo storto.
<< Si vede, hai delle occhiaie che fanno paura! >> esclamò il rosso.
<< Grazie Ron, tu si che sai come far colpo su una strega! >> lo riprese un po’ scocciata, lanciandogli un’occhiataccia, mentre lui arrossiva vistosamente in zona orecchie. Harry, che correva con loro, non aprì bocca ma lanciò un’occhiata tanto intensa ad Hermione da costringerla ad abbassare lo sguardo.
Quando i ragazzi ebbero finito gli abituali dieci giri, aspettarono riprendendo fiato che anche Astrea ed Hermione avessero finito con quelli aggiuntivi, poi si recarono insieme in palestra:<< Bene ragazzi. Prima di iniziare con i bastoni facciamo un altro po' di riscaldamento. Harry, Ron e William settanta addominali e cinquanta flessioni. Astrea e Daniel, voi due continuate con la simulazione dell'altro giorno. E tu Hermione... >>.
La ragazza lo interruppe:<< Io prendo il sacco >>.
L'uomo annuì:<< Bene, quindici minuti, poi iniziamo >>.
I ragazzi si sparpagliarono per la palestra e, mentre Daniel ed Astrea iniziavano con la simulazione di uno scontro a mani nude, Hermione si avvicinò al sacco da box che calava dal soffitto in un angolo della palestra. Estrasse da una tasca due bende bianche e, dopo essersi fasciata le mani, iniziò a colpire il punching-ball.
La rilassava prendere a pugni qualcosa, si concentrava solo sull'oscillare del sacco e sui suoi muscoli, mentre i suoi pensieri erano liberi di andare a briglia sciolta, senza che qualcuno potesse capire le emozione che provava.
Da quella notte erano passati ormai quasi quattro anni e della loro amata Hogwarts non rimanevano altro che ceneri e macerie. Nello scontro erano morti a centinai tra studenti, professori e personale, ed anche i pochi sopravvissuti portavano su di loro ferite fisiche e psicologiche inguaribili.
Per l'intero Mondo Magico, la caduta della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, era stato un duro colpo e, sommato anche al continuo incrementarsi del potere di Lord Voldemort, aveva creato un perenne stato di terrore, nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che aveva vissuto durante la prima guerra magica.
E qui era entrata in gioco la S.A.S.C.O.: Squadra di Auror Specializzati Contro l'Oscuro.
Quando, durante il quarto anno di Hermione e gli altri, Harry e Silente avevano annunciato il ritorno di Voldemort, l'allora Ministro della Magia non aveva preso affatto sul serio la cosa. Al contrario, però, un gruppo di persone più attente, aveva iniziato a ricollegare segni che il Ministero aveva ignorato, arrivando alla conclusione che affidare la sicurezza nazionale ai soli auror era quantomeno azzardato. Così un ex-auror ormai in pensione, Douglas Wheeler, aveva riunito un gruppo di persone ben assortito - tra cui buona parte dei membri dell'Ordine della Fenice - ed aveva fatto loro la sua proposta: riunire in una squadra tutti coloro che si sarebbero distinti per le loro capacità sul campo di battaglia, supportati dai migliori team di medimaghi e ricercatori del mondo.
Quasi sei anni dopo - dopo la caduta di Hogwarts e la morte di Silente - la S.A.S.C.O. rimaneva l'unica cosa a dividere Voldemort dalla conquista dell'intero Mondo Magico.
In quegli anni il numero di persone che ne faceva parte era notevolmente aumentato, passando dalle poche decine del gruppo iniziale alle diverse centinaia che la componevano adesso.
Harry, Hermione e Ron erano stati reclutati meno di un mese dopo la caduta di Hogwarts, insieme a Luna che però lavorava nella sezione di ricerche, ed Hermione poteva vantare di essere la prima donna a far parte dei guerrieri della S.A.S.C.O.
<< Bene ragazzi, venite qui >> ordinò Nathan, battendo una volta le mani. A malincuore, Hermione lasciò il sacco e si avvicinò al professore insieme agli altri:<< Bene. Direi che vi siete riscaldati abbastanza. Ora prendete i bastoni e allenatevi a coppie. William con Astrea, Harry con Hermione e Ron con Daniel >>.
Hermione prese il suo bastone e si avvicinò ad Harry con aria scocciata; non sopportava granché i bastoni, lei era specializzata con le spade.
<< Non sapevo che fossi diventata così aggressiva >> commentò il moro scagliando il primo colpo, che fu prontamente schivato dalla compagna.
Lei lo guardò storto:<< Di che stai parlando? >> domandò.
Lui alzò gli occhi al cielo, come se fosse ovvio:<< Del sacco da box. Ti guardavo e ci mancavo poco che lo facessi cadere dal soffitto >>.
Hermione partì al contrattacco, con una raffica di colpi:<< Cielo, Harry! Stai diventando paranoico! >> esclamò mentre lui parava e colpiva a sua volta.
Harry la guardò malissimo:<< Mi vedo la tua civetta arrivare a casa mia alle tre di notte, mi smaterializzo da te e ti trovo nuda e tremante, raggomitolata sul divano dopo un incubo, stamattina per poco non stacchi il sacco dal soffitto e se ti faccio notare che forse potrebbe esserci qualcosa che non va mi sento dare del paranoico!? >> chiese infastidito, continuando a fendere l'aria con forti colpi che Hermione schivava e saltava con destrezza.
La ragazza approfittò di un attimo di esitazione del moro per far roteare il bastone e centrarlo alla spalla:<< Tu non hai mai incubi, eh!? >> chiese infastidita:<< La prossima volta mi guarderò bene dal chiamarti! >>.
<< Sai che non volevo dire questo >> esclamò scocciato.
Hermione alzò gli occhi al cielo e senza una parola gli si avvicinò con il bastone alzato; all'ultimo momento però, invece di colpirlo, puntò il bastone a terra e lo usò come perno per dare ad Harry un calcio a piedi uniti in pieno petto. Preso di sprovvista, il moro cadde a terra, lasciandosi scivolare di mano l'arma. La riccia sollevò il bastone e glielo puntò alla gola:<< Atterrato >> annunciò.
Nathan li raggiunse:<< Ottima prova, Hermione >> si congratulò:<< il tuo problema Harry è che come al solito sei troppo prevedibile e sembri credere che anche gli altri lo siano... >>.
Hermione, approfittando della ramanzina che si stava beccando Harry, si defilò in silenzio. Andò a sedersi su una delle panchine ed osservò gli altri suoi compagni che combattevano tra loro.
Ron, poco lontano, stava avendo la meglio su Daniel. Quest’ultimo era un ragazzo di ventidue anni, era alto, con le spalle larghe ed i capelli scuri. Aveva attirato l'attenzione degli auror specializzati - così amavano definirsi quelli della S.A.S.C.O. - dopo aver ucciso da solo i mangiamorte che gli avevano fatto fuori la famiglia. Aveva una forza formidabile ed era molto abile con le armi, anche se la sua tecnica era fin troppo avventata. Hermione era stata lieta di scoprire, un paio di mesi prima, che Daniel metteva la stessa passione e forza sia sul campo di battaglia che sotto le lenzuola.
A pochi metri da loro invece Astrea stava avendo non poche difficoltà con i fendenti di Willian. Astrea era entrata a far parte della S.A.S.C.O. circa due anni prima; era diventata famosa dopo aver salvato il suo intero villaggio da un attacco di mangiamorte. Era una ragazza ed una strega formidabile, intelligente e bravissima con la bacchetta, solo non aveva la forza né la determinazione necessaria per resistere ad un corpo a corpo. William invece aveva ventiquattro anni, era biondo e non particolarmente alto; era entrato nella squadra dopo aver sventato – praticamente da solo – l'attacco di sei mangiamorte ad un bar di Diagon Alley cinque anni prima.
La S.A.S.C.O. era organizzata in squadre da dieci componenti tra cui un medimago ed una spia. Astrea e William erano insieme nella Squadra Fox, mentre la squadra di Harry, Ron ed Hermione era composta da loro tre più Kara - una bravissima infermiera con cui Hermione aveva legato quasi subito - Tonks - che lavorava nella sezione di spionaggio - Daniel, Angelina Johnson, Remus, Charlie e Bill: loro erano la Squadra della Fenice.
Prima Astrea, poi Daniel, persero la loro arma e si trovarono il bastone dell'avversario puntato contro. Nathan fece un paio di appunti ai due ed annunciò che la lezione era finita.
Avevano quindici minuti prima della lezione di incantesimi, così Hermione ne approfittò per passare qualche istante sotto una doccia calda.
Uscì avvolta in un asciugamano bianco ed andò a recuperare i suoi abiti. Arrivata davanti al suo borsone però si dovette fermare perché, appoggiato alla parete con le braccia incrociate ed un sorriso strafottente in volto, c'era Daniel.
<< Hermione... >> la salutò con voce suadente, staccandosi dal muro per avvicinarsi di qualche passo.
La ragazza sollevò un sopracciglio:<< Daniel, >> rispose un po' stupita:<< che ci fai nello spogliatoio delle femminucce? >> domandò.
<< Ero passato a salutarti >>.
<< Ottimo. Nathan sarebbe felicissimo sapendo che ti prendi certi permessi finite le sue ore... >>.
Il ragazzo, scocciato da quegli inutili convenevoli, le si avvicinò ulteriormente, tanto da costringerla ad alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi:<< Ok. Smettiamola di girarci intorno. Sai cosa voglio. >> per sottolineare il concetto, le posò le mani sui fianchi.
<< Non ora, Daniel >> gli rispose lei, svincolandosi dalla sua presa.
Lui sbuffò:<< E perché? >> domandò decisamente infastidito:<< Sai che ci divertiamo insieme noi due... >> aggiunse con un ghigno ammiccante, allungando una mano ad accarezzarle un braccio.
La riccia si scostò in fretta:<< Non mi toccare. >> sibilò guardandolo male. Lui si ritrasse e lei prese un lungo respiro:<< Ho detto di no, Daniel. Non oggi. >>.
Senza aggiungere nulla diede le spalle al ragazzo e lasciò cadere l'asciugamano, per poi indossare la biancheria e la divisa.
In tutto questo lui rimase alle sue spalle, a guardarla a braccia incrociate:<< Dai, andiamo >> lo spronò lei, spalancando la porta. Prima di poter uscire però andò a sbattere contro il petto di qualcuno:<< Ma che cazzo...? >>.
Alzò lo sguardo e si trovò faccia a faccia con Ron:<< Stai attenta a dove vai >> le disse gentilmente lui, facendosi da parte per farla passare. Poi si accorse che dietro di lei Daniel usciva dallo spogliatoio femminile:<< Ehi, Daniel >> chiamò con voce più cupa del solito:<< che ci facevi lì? Sei diventato cieco oppure hai qualche problema con... ecco... la tua sessualità? >> nonostante la battuta il volto del rosso era decisamente turbato.
Il viso dell'altro, invece, si illuminò di un sorriso di scherno:<< Assolutamente no, Weasley. >> rispose con aria divertita:<< Stavo solo parlando con Hermione di… cose divertenti, vero Hermione? >> domandò lanciandole un'occhiata maliziosa che la riccia non accolse.
Lei scosse la testa e, borbottando qualcosa che somigliava a “uomini”, diede le spalle ai compagni:<< Muovete il culo maschioni, >> disse con tono di scherno:<< abbiamo una lezione di incantesimi e se arriviamo in ritardo Remus ci spella vivi >>.
Ron osservò ancora qualche istante Daniel, squadrandolo dall'altro in basso, poi seguì la mora verso l'aula di incantesimi. Non gli piaceva per nulla l'idea che quel cretino potesse fare il cascamorto con la sua Hermione. Purtroppo però, non aveva il diritto di dire nulla riguardo alle relazioni dell'amica. E questo lo faceva uscire di testa.
<< Siete in ritardo >> salutò l'insegnante, quando i ragazzi entrarono nell'aula.
<< Buongiorno anche a te, Remus >> salutò Hermione, accomodandosi accanto ad Harry su una delle panche disposte lungo le pareti.
Lupin scoccò un'occhiata di rimprovero alla riccia, ma un istante dopo le sorrise. L'ex professore di Difesa contro le Arti Oscure non era cambiato molto in quegli ultimi anni. I suoi capelli erano più brizzolati che mai e gli occhi erano segnati da profonde occhiaie; i vestiti però – probabilmente grazie al contributo di Andromeda, la madre di Tonks – avevano un aspetto più curato del solito.
<< Bene, >> esordì l'uomo, arrotolandosi le maniche della camicia fino ai gomiti:<< oggi ci alleneremo con due incantesimi che tecnicamente a vent'anni non dovreste conoscere >> disse scoccando un'occhiata sarcastica al trio:<< sono l'Ardemonio e il Torreo* >>.
La mano di Hermione fremette intorno alla bacchetta e i suoi occhi si illuminarono di impazienza:<< Ma l'Ardemonio non è proibito? >> domandò Astrea.
Remus annuì:<< Anche il Torreo, tecnicamente. Ma sono sicuro che nessuno dei seguaci di Voldemort sia troppo preoccupato all'idea di utilizzare una maledizione proibita. Dobbiamo batterci come minimo ad armi pari >> spiegò senza scomporsi minimamente.
La ragazza annuì, un po' abbattuta. Nonostante tutto il tempo passato ad allenarsi, l'idea di uccidere qualcuno le faceva ancora venire i brividi.
<< Allora, >> continuò il professore:<< i due incantesimi sono completamente diversi tra di loro, ma il risultato è praticamente lo stesso. >> nel mezzo della stanza comparve una sorta di grossa teca di vetro, all'interno della quale c'era un manichino; l'aula dove studiavano incantesimi era molto simile alla Stanza delle Necessità di Hogwarts: bastava esprimere una richiesta ed essa la avverava:<< Iniziamo con l'Ardemonio. È un incantesimo veramente complesso; per prima cosa bisogna essere al pieno delle forze per evocarlo, poiché richiede molta energia, ma soprattutto bisogna assicurarsi di essere in grado di controllarlo in ogni momento, poiché sfugge facilmente al controllo del mago. È un incantesimo non verbale; basta pensare appunto “Ardemonio” e compiere questo movimento con il braccio >> spiegò facendo mezzo giro con l'avambraccio.
Tutti iniziarono a fremere sulla panca, osservando il professore che, dopo aver fissato con intensità la teca, ripeté il medesimo movimento con il braccio. Al centro di essa si formò una flebile fiammella rosso intenso, che meno di un istante dopo divampò occupandola tutta. Il fuoco prese a turbinare su se stesso, spingendo contro le pareti di vetro, cercando di avere più spazio. Dopo una ventina di secondi le lingue di fuoco assunsero la forma di una mandria impazzita; le fauci di un leone, la lingua biforcuta di una serpe...
Poi, in uno schiocco il fuoco scomparve, lasciando la teca vuota: del manichino non c'era più traccia. I ragazzi trattennero rumorosamente il fiato, mentre Lupin si lasciava cadere a terra, la fronte medida di sudore:<< Professore! >> chiamò Astrea, scattando in piedi preoccupata.
L'uomo si puntellò sulle braccia e scosse con forza la testa, cercando di schiarirsi le idee:<< Tutto a posto Astrea. Non c'è bisogno di preoccuparsi. Appunto, come vi ha detto, questo incantesimo assorbe molta energia; è consigliabile utilizzarlo solo se con voi c'è qualcuno che possa aiutarvi >>.
Fece scorrere lo sguardo sui ragazzi che lo fissavano entusiasti:<< Chi vuole provare? >> chiese sorridendo.
William scattò in piedi con un sorriso strafottente dipinto in volto:<< Faccio io >> disse rigirandosi un lunga bacchetta di legno scuro tra le dita.
Remus gli cedette il posto dietro la teca, nella quale ricomparve un manichino identico a quello che la occupava prima:<< Concentrazione William. Concentrati sul fuoco e ripeti ciò che ho fatto io, ricorda: non ti distrarre >>.
William serrò la presa sulla bacchetta e chiuse un attimo gli occhi, poi, dopo aver fatto roteare l'avambraccio, li spalancò. Dalla sua bacchetta scaturirono fiamme rosse, che andarono a finire nella teca di vetro, dove c'era un nuovo manichino, che in pochi istanti venne incenerito. Il fuoco continuò a mulinare impazzito, trasfigurandosi in fiere dalle lunghe zanne e gli artigli ricurvi. Intanto William pareva in difficoltà; la fronte era imperlata di sudore e non sembrava per nulla saldo sulle gambe, al contrario, tremava.
<< Bloccalo, William >> ordinò il professor Lupin.
<< Ci sto provando! >> disse il biondo tra i denti, stringendo la bacchetta con entrambe le mani:<< Ma non si ferma! >> aveva la mascella così contratta che i denti stridevano tra di loro ad ogni respiro. Il ragazzo iniziò a barcollare e dovette afferrare la bacchetta con entrambe le mani, mentre le gambe parevano non reggerlo più in piedi:<< Remus! Fa qualcosa! >> urlò crollando in ginocchio.
L'uomo arrivò alle spalle del ragazzo e puntò la bacchetta contro la sua, strinse le palpebre e quando le riaprì un fascio di luce azzurra collegava le due bacchette. Un istante dopo il fuoco si placò, fino a spegnersi del tutto.
William si lasciò andare, cadde supino sul pavimento ed allargò le braccia, respirando affannosamente:<< Will! >> chiamò Astrea, scattando in piedi ed avvicinandosi al ragazzo. Gli si inginocchiò di fianco, posandogli una mano sulla fronte imperlata di sudore:<< Will >> ripeté:<< come ti senti? >>.
Il biondo aprì appena un occhio e le rivolse un sorriso stanco ma divertito:<< Ora che ci sei tu molto meglio >> rispose.
La ragazza arrossì e gli diede uno schiaffo sulla spalla:<< Sciocco >> disse, senza riuscire a nascondere un sorriso sollevato.
Remus si avvicinò ai due:<< Bene ragazzi, abbiamo una lezione da continuare. >> gli ricordò:<< William, fai un salto in infermeria. Hermione, perché non lo porti tu? >> chiese.
Hermione si mise in piedi:<< Perché non Astrea? >> domandò con curiosità, avvicinandosi comunque al compagno.
Il professore le lanciò un'occhiata di rimprovero:<< Perché te lo dico io >> rispose con durezza.
La riccia lo guardò storto, ma comunque annuì:<< Andiamo Will >> disse posandosi un suo braccio attorno alle spalle.
Lo trascinò fuori dall'aula, verso l'infermeria. Lui le si buttò quasi addosso, circondandole con un braccio la vita e con uno le spalle:<< Ho quasi l'impressione che tu stia approfittando della situazione >> commentò lei, portandolo giù per una rampa di scale.
William ghignò ed abbassò la mano che lei si era portata sulle spalle fino a sfiorarle un seno:<< Come se ci fosse anche solo la possibilità che tu me lo concedessi... >> commentò, anche se sembrava divertito.
<< Tu e Daniel siete uguali! Anzi, tutti voi uomini siete uguali! >> borbottò Hermione tra sé, prima di aprire la porta dell'infermeria con uno spintone:<< Kara! >> chiamò.
Da dietro una tendina verde chiaro comparve una ragazza sui ventisette anni. Indossava un vestito bianco da infermiera, che faceva un bel contrasto con la pelle caffellatte ed aveva i capelli castano dorato legati in uno stretto chignon:<< Sì, Hermione? >> chiese rivolgendole un sorriso, poi notò il ragazzo che si appoggiava a lei:<< Cosa serve al nostro Willy? >> domandò avvicinandosi ai due sorridendo.
La riccia lo portò fino ad un letto, dove lo fecero sdraiare:<< Io consiglierei una pozione rivitalizzante >> spiegò:<< ed anche una sana scopata >> aggiunse dopo averci pensato su un paio di secondi.
Kara scoppiò a ridere, cercando qualcosa in un armadietto a muro:<< Per la scopata non posso farci nulla >> disse tornando verso di loro, con una bottiglia in mano:<< ma se ti accontenti del rivitalizzante... >>.
William fece una risatina e bevve la pozione dal bicchiere che l'infermiera gli tendeva:<< Grazie >> disse sdraiandosi sul lettino.
<< Come vanno le cose ai piani alti? >> chiese la ragazza, risistemando la pozione e gettando il bicchiere di plastica:<< qualche novità su quello che è successo ieri? >>.
Hermione si strinse nelle spalle, appoggiandosi con la schiena ad una delle pareti:<< Per ora non ne sappiamo nulla >> rispose:<< c'è una riunione domani mattina. I ragazzi stanno facendo qualche ricerca, oggi pomeriggio devo fermarmi per aiutarli >> aggiunse alzando gli occhi al cielo, palesemente scocciata.
Kara le rivolse uno sguardo stupito:<< Ed oggi come si fa per la nostra serata del venerdì? >> domandò.
La riccia le rivolse un sorriso ammiccante:<< A quella non rinuncio per nulla al mondo. >> le rispose:<< Ma gli altri infermieri dove sono finiti? >>.
L’infermiera si strinse nelle spalle:<< Sono con il gruppo di ricerca. Stanno studiando qualcosa per una pozione che annulli o almeno riduca gli effetti dell’Imperius o qualcosa di simile. A dire il vero io non ci ho capito moltissimo, so solo che mi hanno mollata qui da sola. >> spiegò alzando gli occhi al cielo, per poi lanciare un occhiata al “moribondo”:<< E tu che fai? >> gli domandò.
William mugugnò:<< Io posso starmene un po' qui a dormire? >> la pregò ad occhi chiusi.
Kara gli passò un panno freddo sulla fronte, detergendogli il sudore:<< Va bene, ma giusto un'oretta >> gli concesse.
Hermione sbuffò, stiracchiandosi:<< Non immagini neanche quanto pagherei per un'oretta di sonno >> commentò facendosi scrocchiare il collo.
<< Per ora tornatene a lezione >> le consigliò:<< non voglio che Remus dia la colpa a me >> così le diede una manata su un fianco e la spinse verso l'uscita:<< ci vediamo stasera alle nove a casa tua. Buona giornata tesoro! >> la salutò prima di chiuderle la porta in faccia.
 
*****
 
Dopo un’ora in palestra, due con Remus e due di pozioni con la professoressa Susan Scamander, Harry, Ron, Hermione, Daniel ed Astrea erano seduti al tavolo della mensa.
<< Perché William non ci ha ancora raggiunti? >> domandò Astrea, addentando una carota cruda.
<< Se la starà spassando con qualche crocerossina >> commentò Daniel ridacchiando, beccandosi un’occhiataccia dalle due ragazze.
Hermione rivolse alla compagna un'occhiata eloquente:<< Kara gli ho dato una pozione rivitalizzante e gli ha detto di rimanere un po' a riposarsi. >> spiegò inforchettando una foglia d'insalata:<< Ma... perché ti interessa? >>.
Le guance della ragazza si scaldarono tanto da diventare completamente rosse, provocando le risate dei quattro ragazzi:<< No... niente... niente di che... è solo che... si, insomma... è un mio compagno e... cioè, voi non siete preoccupati? >>.
<< No >> rispose Harry.
<< Pur nulla >> convenne Daniel.
<< Come sopra >> rincarò Ron.
Hermione sollevò un sopracciglio in un gesto eloquente, prima di tornare a concentrarsi sulla sua insalata. Anche Astrea abbassò lo sguardo, concentratissima sul suo pranzo. I ragazzi cominciarono a lamentarsi degli allenamenti e dell'assurda quantità di impegni che avevano tutti; dopo un attimo, anche la bionda si unì alla conversazione. La riccia invece si estraniò da ciò che la circondava, iniziando a pensare alla ricerca che l'aspettava per quel pomeriggio.
I suo pensieri vennero bloccati da un braccio che le stringeva la vita:<< E tu Hermione? >> le domandò Daniel, tirandosela più vicino:<< Cosa fai questa sera? >>.
Lo sguardo che le rivolgeva era decisamente indecente, troppo malizioso per non alludere a qualcos'altro:<< Mi dispiace, dovresti saperlo che il venerdì è la serata con Kara >> gli rispose levandosi bruscamente la sua mano di dosso, per poi tornare a sedersi dov'era prima.
<< Beh, potresti invitare anche lei >> propose Harry, con un sorriso innocente.
Hermione gli lanciò un'occhiata da far accapponare la pelle:<< No, Harry. Non posso invitare anche Kara >> rispose con tono eloquente.
<< E perché no? >> domandò ingenuamente Ron:<< Uscite da sole tutti i venerdì sera, sai che noia? Per una volta potresti portarla a divertirsi con noi invece che annoiarsi tutta la sera in un bar... >>.
Per poco Hermione non gli sputò in faccia l'acqua che stava bevendo.
Sfortunatamente, anche Astrea decise di dire la sua:<< Hai proprio ragione Ron. Non è un po' noioso passare le serate in un bar? E poi cosa fate di tanto divertente? Mi avete portato con voi una volta e aspettare che... >> la riccia le tappò la bocca con una mano.
<< Non ti sei divertita perché non ti piacciano le stesse cose che piacciano a me e a Kara >> le disse in fretta, guardandola di sottecchi.
La bionda allontanò la mano della compagna e cercò di riprendere il discorso:<< Ma i ragazzi che... >>.
Hermione diede – inavvertitamente è ovvio – uno scossone al tavolo, facendo cadere tutte le bottigliette d'acqua ed anche il vassoio di Harry:<< Scusate! >> esclamò prima di tuffarsi sotto il tavolo per raccogliere le cose.
Mentre recuperava le bottiglie, le si parò davanti il viso del suo migliore amico, accucciatosi a sua volta sotto il tavolo:<< Ma che fai? >> le chiese.
<< Raccolgo ciò che ho fatto cadere >> rispose asciutta la ragazza, senza incrociare le iridi color smeraldo dell'amico.
Lui le rivolse un'occhiata di rimprovero:<< Non fare la stupida. Mi riferisco al tuo comportamento di poco fa >> spiegò prima di zittirsi in attesa di una risposta.
Lei sollevò un sopracciglio:<< Non so di cosa tu stia parlando >> annunciò.
<< Ti conosco troppo bene Hermione. Cosa stai nascondendo? >>.
<< Nulla. >> con un bel sorriso tornò a sedersi al tavolo, tenendo tra le mani le bottigliette d'acqua:<< Scusate. >> ripeté con un bel sorriso:<< Allora, cosa si fa nel pomeriggio? Io aiuto i ragazzi nelle ricerche e salto lezione quindi... >>.
Daniel la interruppe:<< Quindi oggi niente simulazione? >> le domandò spalancando la bocca.
Lei gli rivolse un sorrisetto compiaciuto:<< Appunto. Loraine mi ha detto che i ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li aiuti con le ricerche per domani mattina e poiché io sono una delle più intelligenti qui dentro... >>.
<< Se è per questo anche una delle più modeste >> commentò Ron, riemergendo dal suo piatto stracolmo di pollo e patate.
Hermione gli rivolse un'occhiataccia:<< Non voglio offendere nessuno, ma puoi dire che qualcuno delle persone sedute a questo tavolo è più intelligente di me? >>.
Il rosso la fissò per qualche secondo aprendo e richiudendo la bocca senza però dire nulla. Infine bofonchiò qualcosa che somigliava molto ad un “perché alla fine ha sempre ragione lei?” ed addentò con forza un cosciotto di pollo.
La ragazza, soddisfatta, tornò a concentrarsi sulla sua insalata.
Finito di mangiare i ragazzi si salutarono; Hermione si avviò verso la sala dove si tenevano le riunioni del gruppo di ricerca, mentre gli altri – insieme a William che li aveva appena raggiunti – uscirono in cortile dove li aspettava il professor Taregan, che probabilmente aveva già preparato il campo per la simulazione.
<< Buongiorno Hermione! >> la salutò una donna sui trent’anni, con splendidi occhi castani nascosti da un paio di spesse lenti:<< Passato bene la mattinata? >>.
Lei prese posto accanto a Kathleen e le sorrise a sua volta:<< Non troppo stancante. >> rispose:<< Tu? Trovato qualcosa di interessante? >>.
La donna le porse una pergamena su cui era stata riportata una minuziosissima riproduzione dell'Europa, su cui spiccavano, cerchiati in giallo, i maggiori centri magici:<< Credo che stiano seguendo un specie di mappa immaginaria >> spiegò prima di sfiorare la pergamena con la bacchetta:<< prima Hogwarts ed Hogsmeade, >> continuò, mentre il punto dove una volta era situata la scuola di magia si illuminava:<< poi Tinwhort, >> ed anche il punto che un tempo ospitava il villaggio parve diventare incandescente:<< neanche sei mesi dopo Chaudron sui Pirenei e poco dopo anche Beauxbatons, >> due luci si accesero nella Francia:<< in seguito la scuola di Arcania in Italia e il villaggio Zauberer in Germania. >> aspettò che anche un punto a nord della Germania si illuminasse e prese un bel respiro, prima di proseguire:<< Fino ad arrivare al villaggio di Czarnikot** un mese fa, in Polonia. Vedi che c'è una specie di linea che dall'Inghilterra percorre tutto l'Europa? Sembrerebbe quasi che pian piano stia allargando il suo raggio d‘azione… >>.
Hermione annuì, sfiorando con una mano la pergamena:<< Hai ragione. Non ci avevamo mai pensato, ma gli attacchi potrebbero non essere casuali, geograficamente parlando... >>.
<< Appunto >> continuò Kathleen:<< osservando questa mappa si potrebbe presupporre che il prossimo attacco sia... >>.
La donna fu interrotta:<< Buongiorno signore! >> la voce festante di Caspian arrivò in biblioteca prima del ragazzo:<< Come state? >> domandò prima di poggiare sul tavolo un smisurata pila di libri.
La donna gli rivolse un'occhiataccia:<< Stavo giusto spiegando ad Hermione ciò che abbiamo ipotizzato ieri e... >>.
Un altro ragazzo irruppe nella stanza correndo; i capelli neri erano disordinatissimi e la camicia sbucava per metà fuori dai pantaloni:<< Sono in ritardo? >> domandò lasciando cadere una valigetta sul tavolo.
Kathleen alzò gli occhi al cielo:<< No Jo, mancano ancora Chris e Lola. >> Joseph tirò un sospiro di sollievo e si sedette:<< Comunque, stavo spiegando ad Hermione che supponiamo... >>.
Fu interrotta per l'ennesima volta; due ragazzi entrarono per mano nella biblioteca, entrambi con il fiatone:<< Scusate! >> esclamò lei, una bellissima ragazza dai capelli scuri, le forme pronunciate e la pelle olivastra.
Christopher invece prese tranquillamente posto al tavolo:<< Ci siamo persi qualcosa? >> chiese passandosi una mano tra i capelli chiarissimi.
Kathleen sbuffò e si morse un labbro:<< Sì. Se vi sedete e fate silenzio finisco di spiegare ad Hermione ciò che abbiamo detto ieri >> disse infine, rivolgendo uno sguardo omicida ad ognuno dei suoi colleghi.
Tutti ammutolirono ed iniziarono a guardarsi intorno con aria innocente. La donna, soddisfatta, prese un bel respiro e, con un sorriso, continuò la spiegazione:<< Ti dicevo che c'è il rischio che il prossimo bersaglio sia... >>.
Questa volta fu la stessa Hermione ad interromperla:<< La scuola di magia rumena... Pàlcaharci, se non sbaglio >>.
Senza preavviso tutti i ragazzi della squadra di ricerca spalancarono gli occhi, senza essere in grado di proferire parola. L'unica che riuscì a parlare fu Lola:<< Perché non ci abbiamo pensato prima!? >> si chiese, battendosi una mano sulla fronte.
<< Come scusa? >> fece la riccia.
A parlare fu Kathleen che sembrava essersi ripresa tutta d'un tratto; sfogliava freneticamente un grosso libro e sembrava cercare qualcosa di molto importante:<< Siamo dei deficienti! Ma è ovvio! Pàlcaharci, come abbiamo fatto a non pensarci? Siamo proprio dei cretini... >>.
Vedendo che la donna non sembrava intenzionata a rispondere, prese parola Jonathan:<< Non avevamo preso in considerazione Pàlcaharci >> spiegò:<< avevamo pensato che sarebbe passato subito a Bozhevilnavidma, la scuola di magia ucraina. Ma in effetti hai ragione; nonostante non sia una scuola molto grande, le probabilità che la risparmino sono millesimali >>.
Hermione non disse più nulla, mentre gli altri cominciava a confrontare pergamene e mappe, libri e documenti:<< Hermione, inizieresti a leggere il libro su Pàlcaharci? Dovrebbe essere nelle sezione della libreria dedicata a scuole e villaggi magici >>.
La ragazza annuì ed uscì della sala per andare verso la biblioteca. Adorava la biblioteca dell’accademia; era, se possibile, quasi più grande di quella di Hogwarts e, cosa ancora più fantastica, nessun reparto le era proibito: poteva leggere per quanto voleva di qualsiasi cosa.
Senza bisogno di chiedere indicazioni si avvicinò alla sezione dove erano raccolti i libri sui luoghi magici di tutto il mondo ed iniziò a scorrere con il dito i nomi messi in ordine alfabetico. Trovò quello che cercava e si mise a leggerlo accoccolata su uno dei divanetti vicino alla finestra.
Non alzò gli occhi dalle pagine per almeno un paio d'ore; finché non sentì una mano gentile posarsi sulla sua spalla. Alzò lo sguardo e si trovò davanti il viso un po' affaticato ma comunque sereno di Ron:<< Ciao >> la salutò il ragazzo, prendendo posto accanto a lei.
Hermione gli sorrise, mettendosi seduta meglio per fargli più spazio:<< Ehi Ron. Tutto bene l'allenamento? >> domandò.
Lui annuì, passandosi una mano tra i capelli bagnati; doveva aver appena finito la doccia:<< Sì, tutto come al solito. Ma non ti sei persa niente, Taregan ci ha messo sotto oggi >> spiegò con aria spossata.
La riccia gli rivolse un sorriso, tornando a sfiorare con lo sguardo le pagine del suo libro:<< Quindi hai finito per oggi? >> domandò.
Lui annuì:<< Io sì, ma ho l'impressione che tu ne abbia ancora per un po'. Sicura di farcela? Da quanto è che non ti fai una bella dormita? >>.
Hermione gli rivolse uno sguardo divertito:<< Almeno due anni, mammina >> rispose con una mezza risata.
<< Dico sul serio >> fece Ron, rivolgendole uno sguardo di rimprovero.
Lei si strinse nelle spalle:<< A dire il vero non lo so. Ma non è un problema, anzi... voglio solo rendermi utile >>.
<< Questo lo so benissimo >> commentò il rosso, con tono un po' esasperato:<< ma, come al solito, cerchi di strafare e sicuramente tutte quelle pozioni rivitalizzanti che butti giù non ti fanno bene. >> aggiunse:<< Se ti conosco bene non ti fermerai finché un giorno non avrai un crollo e ti ricovereranno al SanMungo >>.
Hermione inarcò un sopracciglio:<< Tu si che sai essere positivo, Ronald >>.
<< Cerco solo di essere realistico e farti aprire gli occhi >>.
<< Grazie ma so badare benissimo a me stessa >>.
Rimasero a squadrarsi per qualche secondo in silenzio. Nessuno dei due era veramente offeso o arrabbiato – quei piccoli litigi erano all'ordine del giorno praticamente da quando si conoscevano – ma entrambi erano troppo orgogliosi per far finta di niente.
Alla fine Ron si arrese e si scrollò di dosso quell'aria seria e responsabile:<< Allora sei sicura che stasera tu e Kara non vogliate uscire con noi? >> domandò.
Hermione scosse la testa, felice di poter far finta di niente e rivolgergli un sorriso:<< No, grazie. Il venerdì sera è sacro per noi. Non sono ammessi terzi incomodi >> spiegò.
<< Fingerò di non essere offeso >>.
Lei gli diede un colpetto sulla spalla, per poi sorridergli:<< Vai a casa, Ronald. Per un giorno che finisci prima… dovresti godertelo! >>.
Il rosso si strinse nelle spalle:<< Mi dispiaceva lasciarti qui da sola >> spiegò.
<< E Harry? >>.
<< Ti pare? Quando ha anche solo due minuti liberi quello corre a farsi mia sorella! Bleah! Che schifo! >>.
Hermione gli diede un coppino, guardandolo scandalizzata:<< Ronald! >> lo riprese:<< Non fare il coglione. Sai benissimo che Harry a Ginny tiene veramente e… >>.
Il ragazzo la interruppe:<< Sì, lo so, lo so >> disse con aria arresa:<< lei ama lui e lui ama lei, entrambi ne hanno passate tante e meritano un po’ di felicità e blablabla. Permetti però che l’idea del mio migliore amico che si scopa mia sorella mi faccia un po’ senso? >>.
Lei scoppiò a ridere, senza riuscire a trattenersi:<< Sei un bambino Ronald! >> esclamò divertita.
Lo sguardo del ragazzo cambiò di colpo. I suoi bellissimi occhi azzurri si incupirono e lui fece un sorriso un po’ triste:<< Sì, lo so che per te è così >> disse piano.
Hermione sentì il cuore stringersi.
Dopo la battaglia ad Hogwarts non c’era stato nulla di semplice per nessuno dei sopravvissuti ed ognuno aveva reagito a modo suo: chi chiudendosi in sé stesso, chi lasciandosi andare e parlandone, chi buttandosi nel bere e chi come lei… Ron invece aveva fatto forse la migliore delle cose: una volta iniziata la sua carriera nella S.A.S.C.O., aveva buttato tutte le sue energie nell’allenamento fisico, con il risultato che ora, a vent’anni, era probabilmente nella lista dei maghi più belli di tutta l’Inghilterra; ogni volta che la Gazzetta del Profeta citava il suo nome, questo era accostato ad aggettivi come “bellissimo”, “affascinante”, “prestante” e via dicendo cosa che, ovviamente, aiutava non di poco l'autostima del diretto interessato che, negli ultimi anni, era decisamente cresciuta. E, ovviamente, Hermione ne era ancora follemente attratta.
Tutto però era cambiato da quando, al loro sesto anno ad Hogwarts, un paio di settimane prima della battaglia, lei aveva pianto perché lui si era messo con Lavanda Brown. Nulla di ciò che era successo in seguito però, era riuscito a cancellare del tutto i sentimenti che Hermione provava nel profondo del cuore. Solo che quella che un tempo era stata la fiammella di una flebile speranza, ora, con la situazione attuale, non poteva essere che un terribile ingombro, che lei cercava di ignorare con tutte le sue forze.
Con il tempo, dopo la violenza subita, Hermione aveva avuto bisogno di scendere a patti con se stessa, per non impazzire del tutto. Le regole erano semplici: nessuno la doveva toccare – scattava al minimo tocco di chiunque non fosse Harry – se non quando e come voleva lei, poteva andare a letto con quanti uomini volesse ma mai a nessuno avrebbe potuto permettere di entrarle nel cuore. Il fatto che, quando aveva deciso quanto sopracitato, il suo cuore fosse già occupato dal rosso che ora le stava davanti, non sembrava essere stato considerato.
<< Beh, allora io vado >> le disse sfiorandole appena una mano. Il gesto fece irrigidire appena la ragazza e Ron, un po’ imbarazzato, tolse subito la mano e le rivolse un sorriso di scuse:<< ci vediamo domani alla riunione >>.
Lei prese un bel respiro; per quanto non sopportasse di essere toccata, si era almeno imposta di smetterla di urlare contro alle persone a cui voleva bene:<< Sì, ci vediamo domani Ron >>.

 
*L'Ardemonio, come ben sapete, è un incantesimo dei libri di Harry Potter, mentre il Terreo è di mia invenzione. Il nome deriva dal latino e tra i suoi significati (ne ha davvero troppi D: ) c'è anche "congelare", più avanti ne spiegherò gli effetti.
** Allora, tutti i nomi di scuole e villaggi (esclusi ovviamente Hogwarts, Beuxbatons e Hogsmeade) sono di mia invezione ma, se si considera che le uniche lingue che conosco sono francese e tedesco e per il resto mi sono fatta aiutare dal caro Google Translate, molto probabilmente sono delle grandi boiate. Per lo più sono cose come "gatto nero", "calderono", "mago" ecc tradotte nelle diverse lingue. Nel caso qualcuno dei lettori conoscesse lingue come rumeno, polacco ecc lo prego di non effendersi per gli obrobri che sicuramente ho scritto.

Buondì :D
E ce l'abbiamo fatta a pubblicare anche il primo capitolo! (Tranquilli, ne ho altri sei già pronti, per un po' siete a posto).
So che non siamo ancora entrati nel vivo della storia e mi dispiace, ma ho dovuto sfruttare questo capitolo per introdurre i nuovi personaggi e spiegare ciò che è successo in questi quattro anni. Vi assicuro però che già il prossimo capitolo sarà molto più dinamico.
Colgo l'occasione per invitarvi a mettere mi piace alla mia paginetta di facebook, dove potete trovare notizie, avvisi e scleri della sottoscritta: Chanel483 EFP
Con questo vi lascio e ci vediamo con il secondo capitolo tra circa due settima
Un bacio a tutti
Chanel
PS: Mi rendo conto che i personaggi siano un pochino OOC, ma mi sto impegnando per giustificare qualsiasi loro comportamento, quindi se qualcosa vi sembra assurdo o immotivato siete pregati di farmelo notare(: Anche se avete domande ecc, fatevi avanti e non siate timidi
PPS: Anche questa volta reputo necessario mandare un enorme GRAZIE ed un bacione a Elys!
  
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