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Autore: Dreamer91    27/09/2012    12 recensioni
E se il destino avesse voluto che in una città tanto grande come New York, due ragazzi dalle vite completamente diverse, finissero con l'abitare a meno di tre metri di distanza... sullo stesso pianerottolo?
Dal Capitolo uno:
"Stai scherzando spero!" mormorai
"Perché scusa? Non ci sono topi né prostitute per strada... per quanto riguarda i vicini non so... non li ho interrogati... però..."
"Sebastian!" lo bloccai passandomi una mano sul viso "Lower East Side... sul serio?"
"Non ti seguo, B..." mi fece visibilmente confuso slacciandosi la cintura
"Bastian dovrò vendermi un rene per pagarmi l'affitto... e quando avrò terminato gli organi, mi toccherà scendere in strada e fare compagnia a quelle famose prostitute per andare avanti!" gli spiegai concitato.
(...)
"Non fare l'esagerato Blaine... questa volta penso di aver trovato il posto giusto per te! Coraggio, scendi che te lo mostro!" mi incitò scendendo dall'auto e raggiungendomi sul marciapiede
"Anche l'ultima volta lo pensavi, Seb... e siamo dovuti scappare a gambe levate da un travestito in minigonna e tacchi a spillo!" gli ricordai lanciando un'occhiata al palazzo color porpora - innocuo e all'apparenza rispettabile - che si stagliava per ben quattro piani davanti a noi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just a Landing'
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Buongiorno a tutti... bene, è arrivato finalmente Giovedì e oggi sapremo se i nostri due eroi preferiti saranno riusciti ad andare avanti oppure se qualcosa potrebbe averglielo impedito (sono un'autrice sadica... ricordatevelo sempre ^^) quindi non mi perdo in troppi convenevoli perché so che non vedete l'ora di leggere.. ringrazio i miei angeli che come sempre recensiscono e chiedo enormemente scusa per non aver ancora risposto alle recensioni... prometto di farlo non appena il capitolo sarà pubblicato.. vi auguro buona lettura e vi avviso... preparatevi psicologicamete al prossimo capitolo... ci sarà da tremare dalla paura, letteralmente ;) un bacio a tutti... a Lunedì
n.b. Pagina Facebook ( Dreamer91 ) Raccolta MM ( Just a Landing - Missing Moments )




New York City. Ore 00.19 A.M. 07 Aprile 2012 (Sabato)


Tutto quello che successe dopo fu estremamente istintivo e naturale, benché a conti fatti non lo avessi mai provato. Forse era vero ciò che si diceva in giro, che certe cose è sufficiente sentirle, più che impararle, ed io in quel momento, sentivo alla perfezione tutto, ogni singolo pezzo di pelle di Blaine sotto i polpastrelli, ogni muscolo teso, ogni respiro, ogni battito del cuore, ogni singola intenzione gli scivolasse attraverso gli occhi. Dopo aver deciso di cambiare le posizioni per quella volta, le parole erano state davvero molto superflue e nessuno aveva avuto niente da ridire a riguardo. Infatti, dopo averlo finalmente liberato dell'indumento intimo rimasto, ed esserci ritrovati nuovamente nudi, l'uno sopra l'altro, era bastato un solo tocco, un semplice sfioramento intimo, appena involontario, a far perdere la poca ragione rimasta ad entrambi. Ed io ero così vicino al limite, così vicino da sentirmi male.
Avvertivo una strana voglia di piangere, magari liberandomi della morsa che sentivo allo stomaco, ed era alquanto anormale che una persona prossima all'orgasmo, provasse la voglia di piangere. Cosa diamine mi prendeva? Perché reagivo così? Era per le sensazioni che provavo? Era per tutto quello che stava succedendo, per quello che non avevo calcolato né avrei mai potuto immaginare? Era per Blaine che continuava a tenermi stretto e a cercare disperatamente le mie labbra, nonostante le avesse ormai quasi consumate? Il mio cuore era davvero troppo debole per sopportare... ancora?
Questo è molto di più di quanto una persona normale potrebbe umanamente sopportare...
Blaine, per mia fortuna, mi spiegò cosa dovessi fare dato che io imbarazzato al massimo e con le guance in fiamme, gli avevo confessato di non avere la minima idea di come comportarmi. David aveva sempre fatto tutto da solo, ed io non mi ero mai soffermato a controllare cosa esattamente facesse. Certo, era assurdo che un ragazzo della mia età, fosse così ignorante in materia e probabilmente qualsiasi sano di mente in quel momento sarebbe scoppiato a ridermi in faccia. Ma Blaine no.. lui mi sorrise e mi spiegò per filo e per segno cosa fare, senza mai togliere gli occhi dai miei, e caricando il tutto con una buona dose di erotismo, dato che davvero... mi stava spiegando come mettere dentro... ehm... quello... senza neanche arrossire o balbettare. Quel ragazzo era un fenomeno, dovevo riconoscerglielo.
E non è bravo solo con le parole, aggiungerei...
Dopo lunghi attimi di tensione, una cosa coerente riuscii a farla, non appena mi parlò di qualcosa di necessario per far scivolare meglio il tutto. Illuminandomi mi ricordai di avere tutto l'occorrente nel primo cassetto del comodino e mi sporsi di lato per prenderlo, schiacciando maldestramente un fianco di Blaine con il gomito. Lui soffocò un gemito di dolore, misto ad una mezza risata divertita che mi fece arrossire ancora
"Ops... scusa!" mormorai stringendo convulsamente la boccettina che avevo in mano. Lui scosse la testa accarezzandosi scherzosamente il fianco
"Non importa... cose che capitano immagino.." mormorò sereno. Come diavolo faceva a mantenersi calmo in una situazione come quella? Si rendeva conto che eravamo schiacciati, completamente nudi, l'uno sull'altro, e che a conti fatti eravamo amici e che cose del genere non dovrebbero mai verificarsi? Non stavamo giocando a mosca cieca, Santo Dio! Stavamo per fare sesso, per la seconda volta, ed io avevo appena poggiato sul letto sfatto, accanto a noi, lubrificante e preservativo. Lo stesso lubrificante che utilizzava David con me. Gli stessi preservativi che indossava sempre lui ogni volta, e quella volta li avrei.. indossati io. Ok.. ecco il perfetto esempio di cosa non fare prima di un rapporto, se non si vuole cadere nel classico cliché dell'ansia da prestazione.
Mi resi conto troppo tardi, mentre cercavo disperatamente di aprire la bustina del preservativo per indossarlo, che mi tremavano le mani. Mi tremavano terribilmente le mani, e non solo quelle. All'improvviso avvertii una stretta calda e particolarmente decisa che mi bloccò e i suoi occhi si fecero preoccupati
"Kurt... cosa c'è?" mi domandò allora. Io persi un battito ed il panico mi attanagliò lo stomaco. Non sono pronto, continuavo a dirmi, non sono pronto per questo. É troppo per me, è troppo per il mio cuore ed il mio fisico. Forse avrei dovuto insistere un pò di più con David, magari mi sarei risparmiato quella grande figura di merda in presenza di Blaine. O forse mi sarei dovuto limitare a tenere la bocca chiusa e a lasciare a lui il controllo della situazione. Sarebbe stato senza ombra di dubbio molto meno imbarazzante. Per entrambi.
"Blaine... io... non.. ne sono.. capace!" mormorai allora, avvertendo gli occhi inumidirsi. Lui spalancò i suoi sollevando appena la schiena
"Di cosa stai parlando?" mi domandò ancora, poi lanciò un'occhiata alla bustina che ancora stringevo tra le mani e me la sfilò "Parli di questa?" chiese mostrandomela "Beh... non devi preoccuparti.. capita che a volte facciano i capricci e..." ma lo bloccai, arrossendo ancora
"No, non mi riferisco a quello!" lui prese un respiro lungo
"E allora a cosa?" mi accasciai appena su di lui, nascondendo il viso nella sua spalla. Non ce la facevo a guardarlo negli occhi, era troppo per me, ma di allontanarmi dal suo corpo, no, non se ne parlava.
"Io non l'ho mai fatto... e... non credo di esserne capace!" mormorai afflitto "E se poi rovinassi tutto.. se tu ti stancassi e decidessi, giustamente, di piantarmi qui ed andartene?" come fa ogni dannata volta David! "E se mi scoppiassi a ridere in faccia? E se..." una mano mi afferrò per la nuca e mi fece sollevare la testa fino a poggiarla sulla sua. Fronte contro fronte, occhi negli occhi. Oro nell'azzurro.
"E se... la smettessi di farti tutti questi stupidi problemi, e finalmente decidessi di fare qualcosa di concreto?" mi canzonò divertito, accarezzandomi la schiena in punta di dita. Io rabbrividii, sia per quel tocco che per le sue stesse parole. Deglutii a vuoto
"Blaine io... ho.. paura.." mormorai ancora con il viso in fiamme. Lui si morse il labbro pensieroso
"Di cosa?"
Di tante cose Blaine... prima fra tutte  di non interpretare al meglio quello che sento per te... di confondere il semplice affetto o l'attrazione, con qualcosa di più profondo...
"Di... farti male.." borbottai spostando lo sguardo verso il cuscino. Ecco l'avevo detto. Un rospo era stato tirato fuori. La verità era che non volevo affatto fargli provare il dolore che provavo ogni volta io con David. E proprio come lui era sempre stato inesperto, affrettato e ben poco accondiscendente con me, io avevo paura di essere allo stesso modo con Blaine. E lui non si meritava niente del genere.
"Oh..." mormorò, per la terza volta sorpreso. Sbuffai appena, tornando a guardarlo
"Blaine... ti proibisco di..."
"Coraggio Kurt... non mi farai male. Sono piccolo ma non così delicato come sembra... e se anche sarà doloroso, beh... ce ne faremo una ragione!" sollevò le spalle divertito, ma sorridendomi dolcemente, tanto da farmi sciogliere appena un pò di più.
Sì... sei piccolo ma fatto davvero bene... soprattutto... dalla vita in giù...
"Fai sembrare tutto così facile!" mi lamentai esasperato
"Perché lo è... lo è Kurt... te lo assicuro!" rispose tranquillo, e per niente infastidito da tutta la mia ansia. Sospirò guardandomi pensieroso e poi scosse la testa
"Ascolta, se per te è così difficile, potremmo lasciar perdere e..."
"No!" quasi gridai allarmato, facendolo sobbalzare. Dio, gli avevo davvero urlato addosso? Ero impazzito? Provai a prendere fiato e coraggio, dopodiché concentrandomi sui suoi caldi occhi color caramello, e solo su quelli, parlai
"Voglio dire... cioè... io... voglio farlo, davvero. Ho solo bisogno che tu... ecco... magari mi.. guidi un pò... e che mi concedi molta, ma molta... pazienza!" confessai infine, felice di aver trovato finalmente le parole più adatte per esprimere la mia preoccupazione. Lui mi guardò attentamente, studiando ogni dettaglio e alla fine accennò un sorriso
"Kurt... io sono qui, completamente nudo, sotto di te... dove credi che possa andare in questo stato?" mi domandò facendomi ridacchiare e alleggerire un pò lo stomaco. Sospirò mordendosi un labbro e avvicinando l'indice al mio naso per sfiorarne la punta con delicatezza
"Tu non... ti rendi minimamente conto di quanto risulti tenero in questo momento!" sussurrò concentrato su qualcosa, percorrendo il profilo del mio naso con il dito. Arrossii, colto alla sprovvista, ma provai a sdrammatizzare
"Tenero... ed io che credevo di essere quantomeno sexy!" borbottai fingendomi offeso. Lui scoppiò a ridere, facendo vibrare sensualmente tutto il corpo ancora schiacciato sotto il mio - mmm.. che stimolo interessante... dovrei farlo ridere più spesso - e si sporse appena per lasciarmi un bacio sulla bocca
"Oh... quello era scontato!" mi assicurò ancora divertito, ma con una strana luce intensa e torbida nello sguardo. Tremai appena, sotto il peso di quegli occhi e quella responsabilità fino a che un altro leggero ed innocente movimento non decretò concluso l'inutile momento delle chiacchiere.
Mi resi vagamente conto di acquistare sempre più sicurezza, mano a mano che i baci si intensificavano di nuovo e lui, forse per aiutarmi aveva fatto scivolare lentamente la mano fino al mio inguine per allentare un pò la tensione, ma l'unica cosa che ottenne fu quella di farmi eccitare ancora di più.
Dietro le sue parole roche e maledettamente sensuali - Dio, poteva la situazione rivelarsi più meravigliosa? - afferrai il lubrificante e lo preparai per bene, ignorando le sue smorfie e il suo respiro spezzato ed irregolare. Dovevo convincermi che, anche se sembrava infastidito da quella intrusione, era necessaria e bisognava fare tutto con calma e per bene. Altrimenti il seguito sarebbe stato anche peggio.
Prendi nota, Dave... è così che si fa...
Con molta pazienza ed attenzione lo lubrificai completamente e non appena lui stesso riuscii a mormorarmi di essere pronto, con un sospiro di autentica trepidazione riafferrai la bustina argentata del preservativo, riuscendo finalmente ad aprirla e ad indossarlo senza danni collaterali.
Ok, era arrivato il momento della verità. Era arrivato il momento in cui Kurt Hummel avrebbe finalmente preso le redini di qualcosa nella sua vita, e avrebbe iniziato a comandare, ad avere voce in capitolo. Il fatto che lui si fidasse così tanto di me, era destabilizzante. Mi sentivo potente e allo stesso tempo completamente succube del suo meraviglioso sguardo velato dal piacere e di una qualche richiesta disperata. Deglutii ancora una volta e posai la fronte sulla sua, mentre lentamente e trattenendo il fiato, mi intrufolavo nel suo corpo.
"O..ddio.." sospirò lui, direttamente nel mio orecchio, facendomi bloccare. Ecco lo sapevo, gli stavo facendo male. E come sospettavo, io ero troppo debole perfino per sopportarlo.
"Blaine... scusa.. io.."
"No, Kurt.. non fermarti.. ti supplico!" mi implorò - Dio, mi stava implorando - respirando pesantemente e stringendo forte gli occhi
"O-ok!" mormorai insicuro e stordito dalla leggera pressione che avvertivo in basso, pur non essendo andando quasi per niente a fondo.
"Dammi solo... un istante!" soffiò continuando a controllare il respiro accelerato, mentre il petto gli si alzava e abbassava a ritmo con il battito del mio cuore. Oh, avrei aspettato anche tutta la vita in quella posizione, poco ma sicuro. Dopo un pò, mi fece un altro cenno ed io, prendendo coraggio, affondai appena più in profondità, e a mano a mano che andavo avanti una strana sensazione di pienezza che non seppi spiegare mi avvolse completamente, afferrandomi lo stomaco e avvolgendolo più volte. Dovetti mordermi un labbro ed inspirare con forza per trattenere un gemito particolarmente alto e reprimere lo spasmodico desiderio di affondare più in profondità. Dio era così... caldo e.. maledizione.. ecco perché David non aveva mai voluto farmi provare.. era una sensazione fin troppo piacevole per rinunciarci... fottuto bastardo ingordo ed egoista!
"Kurt... puoi andare più a fondo.. non mi spezzo mica!" mormorò Blaine, la voce divertita nonostante fosse appena ridotta ad un soffio ed io tremando in maniera quasi preoccupante, mi sistemai meglio e feci come mi aveva detto, quella volta, fino alla fine. Mi ritrovai a piagnucolare, disperato, per via dell'eccessivo calore e della stretta sempre più profonda che avvertivo attorno a me. Mi chiesi seriamente se sarei sopravvissuto oltre, se sarei riuscito anche a muovermi in quelle condizioni. Avevo gli occhi fissi sul viso contratto di Blaine, mentre lui aveva ancora le palpebre leggermente abbassate, la bocca appena aperta per respirare meglio e tirare fuori i suoi gemiti di piacere e la fronte imperlata di sudore. Ogni tratto, ogni movimento ed ogni singolo respiro affannato erano una scarica di adrenalina diretta al cuore e al cervello, benché questo avesse dato forfait già da parecchio. Mi sentivo annebbiato, per niente preparato a dover far fronte ad una sensazione tanto meravigliosa come quella. Mi sarei aspettato tutto, tranne... quel tipo di situazione. E come era accaduto per Blaine e le attenzioni che mi aveva riservato prima, inginocchiato sul pavimento, anche in quel momento, l'immaginazione era stata senza dubbio superata dalla realtà. Perché la realtà, il trovarsi immersi nel corpo di qualcuno, in quello di Blaine nello specifico... era qualcosa di fin troppo fantastico. E ribadivo il concetto.. non sapevo affatto se sarei stato capace di resistere a tutto quello.
Il peggio che può capitarmi, cos'è? Che venga qui, in questo momento, senza neanche essermi mosso, come un adolescente?...
Fu di nuovo la voce di Blaine a riscuotermi dal mio stato di shock, e i suoi occhi tornarono a puntare i miei, meravigliosamente velati dal piacere
Potrei stilare un elenco di tutte le cose che penso siano estremamente erotiche in questo ragazzo... e alla fine della giornata mi ritroverei a litigare con il mio stesso cervello perché probabilmente non ci troveremmo neanche d'accordo...
Mi diede il permesso di muovermi ed io non me lo feci ripetere due volte. Fu come andare sulle montagne russe: tutte le volte che indietreggiavo con i fianchi per uscire appena da lui, rappresentava esattamente il momento di attesa mentre si sale, mentre si guarda spaventati verso l'alto, verso quel maledetto precipizio che sembra impossibile da superare, almeno da vivi. E poi, improvvisamente la corsa si capovolge, diventa un salto nel vuoto, il cuore schizza in gola, lo stomaco si contorce quasi dolorosamente e la vista si annebbia ancora. Ed era proprio quello che avvertii mentre iniziavo lentamente a spingere e ad assecondare i suoi movimenti sempre più frenetici e bisognosi. Era una giostra, una giostra meravigliosa dalla quale non sarei più voluto scendere. Era proprio vero che quando si prova qualcosa di piacevole, difficilmente si riesce a rinunciarci. Ma dovevo rassegnarmi all'idea: atrocemente quella sarebbe stata la prima e l'ultima volta in cui avrei giocato il ruolo dell'attivo nella coppia. David non mi avrebbe mai permesso di prendere tutto quel controllo e di certo Blaine.. beh... quello era un caso, una cosa che non si sarebbe mai più ripetuta. Io e lui eravamo amici e gli amici non fanno quel genere di cose.
Certo.. come no...
Guardai il mio amico, gemere sempre più forte e non resistetti più all'impulso, baciandolo con estrema urgenza e passione. Mi sentivo fremere, sempre più incontrollatamente e quella piacevole sensazione di appagamento tornava a salire inesorabile dal basso, sempre più su, sempre più gradevole e desiderata. Anche lui sembrava davvero molto vicino e più si agitava, più si contorceva sotto di me, attorno a me, e più il pericolo di esplosione diventava maggiore. Ma non potevo di certo lamentarmi. E finalmente, dopo altre due o tre spinte e qualche altro gemito particolarmente indecente, scappato dalla bocca di entrambi, riuscii a liberarmi della opprimente sensazione che avevo nel petto da tutta la sera, di tutta la tensione, l'ansia, la paura, la rabbia, la frustrazione. Riuscii a liberarmi nello stesso istante in cui anche lui si lasciava andare libero, trasportato dal flusso inesorabile del piacere, che lasciò entrambi esausti e senza fiato, ma ancora tremendamente vicini e legati. E non solo fisicamente. 

New York City. Ore 01.36 A.M. 07 Aprile 2012 (Sabato)

Una cosa che non avevo mai capito, quando mi ritrovavo a guardare qualche commedia romantica ad alto tasso diabetico, era come potessero due persone che avevano appena finito di fare l'amore, ritrovarsi tranquillamente a parlare dei problemi esistenziali della vita, come se niente fosse successo, con una leggerezza quasi scioccante, quasi fossero seduti al tavolino del bar. Lo avevo sempre trovato inappropriato e fuori luogo, soprattutto perché in un certo senso sminuiva quello che c'era stato tra di loro, riducendo il tutto a puro contatto fisico, smania del momento.
Stranamente e piacevolmente, dovetti ricredermi anche su quello. Stare a letto con Blaine, dopo aver fatto l'amore ed essersi completamente ripresi, a chiacchierare, era la cosa più distensiva, piacevole e maledettamente naturale del mondo. Quasi fossimo seduti davvero al tavolino di un bar ed io gli stessi ancora chiedendo di cantare per la mia agenzia al posto di Bon Jovi.
Ne è passato di tempo da quel giorno... e ne sono successe di cose...
"Io ancora non riesco a crederci..." esclamò lui ad un tratto incrociando le braccia al petto. Eravamo ancora completamente nudi, con addosso coperte e lenzuola, a poca distanza l'uno dall'altro, con le spalle appoggiate ad un piccolo cumulo di cuscini. Confuso, mi girai a guardarlo, per trovargli una buffa espressione corrucciata sul volto che mi fece spuntare un mezzo sorriso
"A cosa ti riferisci?" gli domandai curioso
"A quel ragazzo.. quello del primo piano... Adams.. o come diavolo si chiama!" borbottò facendomi ridacchiare
"Abrams!" lo corressi e lui alzò gli occhi al cielo, facendomi divertire ancora di più
"Nome diverso, stessa storia.. è uno stronzo... tutte quelle cattiverie che ha sparato addosso ad ognuno.. erano.. atroci!" rabbrividì sensibilmente. Per un momento mi ero dimenticato di quell'idiota di Abrams. E dire che la serata, in un certo senso era cambiata grazie a lui.
"La cosa più assurda è... che in tutti questi anni ho provato ad immaginarmelo in ogni modo... credevo fosse un carcerato, un ragazzone pieno di tatuaggi e con la barba incolta... credevo tante cose ma questa.. un ragazzino della mia età probabilmente, seduto sulla sedia a rotelle, con un cardigan di lana a rombi gialli ed un'insulsa montatura spessa... non mi sarei mai aspettato una cosa del genere!" mormorai pensieroso
"É stato tanto scioccante?" domandò divertito lui, girandosi a guardarmi. Io accettai la provocazione con una risata
"Non sai quanto... quel maglione era inguardabile!" risposi schifato e scoppiammo a ridere come due idioti. Calmate le risate, fu lui a tornare a parlare
"Io credo che sia soltanto un ragazzo molto triste, in fondo!" mormorò cautamente facendomi sgranare gli occhi, incredulo
"Stai scherzando, spero!" mormorai allibito "Quel tipo è tutto tranne che triste. É disturbato, è sociopatico, è arrogante, è cattivo, è... uno stronzo, come hai detto tu. Credimi, Blaine... ne ho conosciute di persone tristi e beh... Artie Abrams non lo è affatto!" lui mi guardò confuso
"Artie?"
"Oh sì... è stato William a dirmi il suo nome... ma credimi ne avrei fatto volentieri a meno!" sputai velenoso. Ok, ripensare a quel ragazzino mi faceva innervosire sensibilmente, ma non potevo farci nulla. Se c'era una cosa che non sopportavo erano le persone che sparavano a zero sugli altri, senza motivo né cognizione di causa. Artie Abrams aveva superato un limite ben preciso e di questo non lo avrei mai perdonato.
Blaine al mio fianco si mosse appena, sprofondando un pò di più nei cuscini e sospirando
"Non ho neanche avuto modo di ringraziarti!" brontolò allora. Io sollevai la testa confuso
"Ringraziarmi per cosa?"
Per l'orgasmo di poco fa? Bah... semmai, sono io che devo ringraziare te...
"Per avermi difeso... mi hai lasciato senza parole!" e mi rivolse un sorriso timido che mi fece arrossire
"Oh.. ehm... non c'è bisogno che mi ringrazi... te l'ho detto.. è un ragazzo disturbato e non mi andava giù che sputasse fango sui miei amici... per questo ho reagito!" risposi, cercando di ignorare la vocina nella mia testa che rideva sguaiatamente e mi diceva di smetterla di fingere e di dire la verità. Avevo reagito perché aveva attaccato Blaine. Ecco tutto. Se lui non ci fosse stato, se Blaine fosse rimasto nell'ascensore o malauguratamente fosse riuscito a raggiungere il pub, io e Abrams non avremmo mai parlato. Qualcosa era scattato in me nell'esatto istante in cui gli occhietti azzurri di Abrams si erano spostati su di lui, al mio fianco, e la sua ira gli si era riversata addosso. E allora non ero riuscito più a resistere. Quindi era alquanto stupido da pare mia nascondermi dietro ad un dito dicendo che lo avrei fatto comunque, a prescindere da chi si fosse trovato su quel pianerottolo, perché tutti erano amici miei. Lo avevo fatto per lui, per difendere lui, per difendere il suo lavoro, la sua vita, il suo buon nome, i suoi sacrifici, la sua incredibile tenacia e forza d'animo. Certo... mi infastidivano anche i commenti sugli altri, soprattutto quelli su Rachel e Lea ma... avrei volentieri evitato di mettermi a fare storie con un idiota del genere. Eppure, lo avevo fatto. Per salvare Blaine.
Lui si girò a guardarmi, anzi a scrutarmi per essere precisi, per alcuni lunghi istanti facendomi di nuovo arrossire. Aveva degli occhi indescrivibilmente belli. In quel momento, grazie alla luce di un lampione in strada, che illuminava parzialmente la stanza, riuscivo a vederne perfettamente il colore: erano di un oro delicato, quasi sensuale, con delle pagliuzze più scure marroni.
E pensare che quegli occhi fino a dieci minuti da erano carichi di desiderio per me...
Mi mossi agitato sotto le lenzuola, sentendo improvvisamente caldo e maledicendomi per non aver indossato di nuovo i boxer. Almeno mi sarei sentito un pò più... protetto?
All'improvviso un movimento fulmineo e parecchio inaspettato alla mia destra, dalla parte del letto in cui stava Blaine, fece sobbalzare entrambi e per poco non mi misi a strillare o peggio, non saltai addosso a lui per proteggermi. Quel qualcosa si mosse su per il letto, agitandosi ed io mi affrettai a sporgermi verso la lampada sul comodino per accendere la luce, rischiando quasi di capitombolare al suolo. Con il cuore a mille controllai la camera, tranquilla e silenziosa e poi mi girai a guardare Blaine che, come me, sembrava parecchio spaventato. Insieme, neanche a metterci d'accordo, spostammo lo sguardo verso il letto, fino a trovare un gomitolo di pelo scodinzolante e parecchio propenso al gioco
"Cooper... maledetto monello... mi hai fatto prendere un colpo!" si lamentò Blaine tirandosi a sedere per afferrarlo al volo. Lui guaì piano ma si fece sollevare e puntò il musetto verso il viso del padrone "Brutto cattivo!" mimò Blaine e lui in risposta abbaiò. Mi morsi un labbro per trattenere le risate ma senza volerlo, lasciai vagare lo sguardo sulla magnifica schiena muscolosa di Blaine - Dio... ma quanto poteva essere fatto bene quel ragazzo? - fino al basso... fino al sedere, che le coperte tirate avevano lasciato libero. Arrossii all'istante, ricordandone perfettamente la consistenza tra le mani, dato che lo avevo accarezzato più di una volta durante il nostro momento di passione. Ed era magnifico, non solo al tatto ma anche alla vista.
Stringendo il lenzuolo tra le mani per reprimere l'impulso di sollevarmi e toccarglielo ancora, tornai a concentrarmi sul cane che stava cercando di corrompere Blaine, leccandogli languidamente la faccia.
"No, signorino, non esiste proprio. Questo non è il tuo letto e se vuoi rimanere a dormire con noi, te ne stai buono buono sul pavimento!" e detto questo si sporse di lato per posarlo al suolo.
Cazzo... aveva detto.. dormire con noi? Significava che sarebbe davvero rimasto con me quella notte e che non mi avrebbe lasciato solo in un letto enorme, a leccarmi le ferite? Non potevo crederci. Mai nessuno aveva dormito in quel letto con me, fatta eccezione per Rachel, una sera, durante la gravidanza, dopo una serata particolarmente depressa. Mi sentii lo stomaco vibrare per la consapevolezza e mi ritrovai a sorridere come un idiota. Per fortuna, ad occhi esterni, sembravo un semplice ragazzo divertito dalla scenetta comica che cane e padrone stavano mettendo su. La clemenza di Cooper, infatti, durò ben poco, perché saltò nuovamente sul letto, beffeggiando Blaine apertamente
"Cooper!" lo sgridò allora indignato "Ma chi ti ha insegnato ad essere così disobbediente? Sebastian... ci scommetto!" tentò di riacciuffarlo ma lui quella volta fu più veloce e corse a nascondersi dietro di lui, accanto a me. Così lo afferrai e me lo portai in grembo
"Dai, Blaine.. non sgridarlo... per quanto mi riguarda... può rimanere con noi... non ho problemi!" esclamai accarezzando il collo al cucciolo che, quasi avesse capito, si girò verso il padrone e sbuffò soddisfatto. Blaine guardò prima lui e poi me, accigliato
"Non deve prendere questo vizio.. il suo posto è sul pavimento... non sulle coperte o sul divano!" si lamentò risistemandosi sui cuscini. Io ridacchiai, assecondando i movimenti di Cooper e continuando a coccolarlo
"Ma il pavimento è così freddo, Blaine... faresti davvero dormire un cucciolo così dolce e coccoloso... sul pavimento?" mi portai il cane vicino al viso ed entrambi ci girammo verso Blaine per un'occhiata tutta miele, con tanto di labbro tremolante. Lui non resistette e scoppiò a ridere
"Avresti dovuto fare l'avvocato.. le argomentazioni giuste ce le hai. E se vuoi posso far mettere da Sebastian una buona parola per te!" mi disse divertito, allungando una mano verso la testolina di Cooper per accarezzarlo a sua volta
"Preferisco la moda!" arricciai il naso, passando distrattamente il dito sulla schiena di Cooper, mentre lui si distendeva sulla mia pancia e sospirava contento. Aveva ottenuto quello che voleva, e a dirla tutta.. eravamo in due. Ci fu un lungo momento di silenzio, durante il quale ognuno, cane incluso, rimase ancorato ai propri pensieri. I miei, nello specifico, riguardavano un meraviglioso corpo ambrato e due occhi color caramello.
"Kurt.. posso farti una domanda?" fece lui all'improvviso girandosi su un fianco e poggiando un gomito sui cuscini per sostenere la testa. Mi girai a guardarlo e lo trovai intento a scrutarmi, curioso e attento. Arrossii ancora e maledizione.. quella volta c'era luce a sufficienza per accorgersene
"Dimmi!" assentii distrattamente. Si morse un labbro, pensieroso, ma alla fine parlò
"Ok.. magari la mia sarà una domanda indiscreta e hai tutti i motivi per mandarmi al diavolo e non rispondere, però.. ecco... io mi chiedevo... come vanno le cose tra te e David?" esitò parecchio prima di domandare, e bloccò perfino le carezze alla testa del cane. Sgranai gli occhi stupito. Tutto mi sarei aspettato, perfino una critica a quello che c'era stato, ma mai avrei potuto sospettare che arrivasse a chiedermi di David. Del mio rapporto con lui, della nostra relazione. E Santo Cielo, la cosa più assurda, era che tutto sommato sarebbe stato anche accettabile e prevedibile una domanda del genere. Ogni sano di mente lo avrebbe chiesto. Da che mondo è mondo, quale relazione sana e stabile, comprende un tradimento - un doppio tradimento - tanto palese e addirittura ricercato e voluto? Quale relazione ammette le fantasie erotiche su un terzo soggetto? E quale ragazzo fedele e coscienzioso, desidera ardentemente il corpo di un altro, nonostante lo abbia appena avuto?
Abbassai la testa, colpito in pieno, mentre la vergogna iniziava lentamente ad attanagliarmi lo stomaco. In che modo avrei potuto spiegare a Blaine come stavano realmente le cose, senza risultare superficiale ed infantile?
"Woah... ecco.. ho fatto la mia figura.. sono un cazzone!" si lamentò lui passandosi una mano sul viso "Ti prego, Kurt.. fai come se niente fosse.. ignora me e la mia stupidità!" scossi la testa, accennando un sorriso malinconico. Lui non era un cazzone, semmai ero io ad esserlo e la sua domanda non era affatto stupida. Era sensata, fottutamente sensata.
"É complicato da spiegare!" mormorai afflitto, perdendomi in un lungo sospiro "E in verità... non ci ho mai veramente... pensato!"
"D'accordo.. io... ecco non c'è bisogno che tu.. non volevo.." ma lo bloccai, in un eccesso di sicurezza e coraggio che non seppi precisamente da dove tirai fuori
"Io non lo amo!" esclamai asciutto, ed immaginai subito di sentirmi a disagio per aver confessato una cosa così grossa e significativa, e invece... avvertii solo sollievo. Lui trattenne il fiato, continuando a scrutarmi, rimanendo in silenzio, in attesa che continuassi
"La verità è che.. io non l'ho mai amato.. e penso che... non riuscirei mai ad amarlo!" confessai con il cuore in gola e strinsi forte la pelliccia di Cooper che sussultò appena ma non si mosse. Faceva uno strano effetto trovarmi in quel letto con Blaine a parlare dei miei problemi di coppia, dato che quella era davvero l'ultima cosa che avrei avuto intenzione di fare. Sembrava di stare dallo psicanalista e la cosa buffa, in un certo senso, era che fossimo entrambi ancora completamente nudi.
"E allora perché... non lo lasci?" domandò in un soffio confuso e sorpreso da quella rivelazione.
Già, Kurt... perché non lo lasci?...
"Te l'ho detto... è complicato!" mormorai frustrato, passandomi una mano sulla nuca, a disagio. Non ero abituato a parlare di me. Nessuno, a parte forse Rachel ogni tanto quando non era preoccupata per sé o per Lea, mi aveva mai chiesto qualcosa di personale, sulla mia vita. Da fuori forse apparivo un ragazzo senza troppi problemi e questo spingeva la gente ad ignorarne di eventuali. O forse... a nessuno interessava realmente. Ma allora perché... Blaine sembrava così interessato a capire... ad ascoltarmi?
"É... lui che.. te lo impedisce?" domandò allora, quasi con voce strozzata. In un primo momento non capii esattamente dove volesse andare a parare per questo mi girai confuso a guardarlo. L'espressione leggermente terrorizzata che gli lessi sul volto, mi fece sussultare. E allora afferrai il suo timore
"Oddio, no... no Blaine lui... non mi ha mai costretto. Sarà anche uno stronzo e un pessimo fidanzato ma.. non mi costringe nessuno a stare con lui!" specificai allarmato che potesse anche solo pensare una cosa tanto brutta. D'accordo che David potesse avere ogni genere di difetto esistente sulla faccia della terra, ma arrivare a dire che lui non mi avrebbe mai permesso di lasciarlo.. beh.. questo no!
No?...
Sospirò sollevato annuendo leggermente. Non sembrava particolarmente convinto, però... perlomeno aveva smesso di pensare il peggio. Provai allora a distrarlo, cercando in qualche modo di spiegarmi meglio
"Ecco io... non so spiegarti con esattezza cosa mi leghi a lui... so soltanto che, qualsiasi cosa sia, non si tratta di amore.. forse affetto, quello sì.. ma.. niente di più!" scrollai le spalle impotente, non sapendo cos'altro aggiungere. Lui si mosse sui cuscini sistemandosi meglio
"Kurt... si può provare affetto per un amico.. per un fratello... o per un... cane... non è normale però provarne per il proprio ragazzo.. te ne rendi conto, vero?" mi domandò sempre cauto, con un tono per niente d'accusa. Arrossii ancora, sotto il peso di quegli occhi limpidi e confusi. Ma era senza dubbio la verità a farmi arrossire di più.
"Lo so..." mormorai a disagio, desiderando ardentemente che quella conversazione non fosse mai iniziata. Perché non potevamo tornare a parlare di Abrams? Oppure di Sebastian e delle argomentazioni degli avvocati? O del pavimento freddo del mio appartamento? Tutto, tranne quello. Non ero pronto e forse... non lo sarei mai stato. Probabilmente in fondo al mio cuore.. conoscevo esattamente i motivi che ancora mi legavano a David, il problema sarebbe stato ammetterli.
Un leggero movimento al mio fianco mi fece spostare di nuovo lo sguardo su di lui e quasi con il cuore in gola mi resi conto di quanto si fosse avvicinato e di come le sue labbra si fossero posate delicatamente sulla mia spalla nuda per poi distendersi in un sorriso tenero, da far sciogliere la più immensa calotta polare
"Dai, basta.. non era mia intenzione deprimerti... ti preferisco quando sorridi o quando inveisci contro i condomini arroganti... sei nettamente più bello!" mi disse sorridendomi, le magnifiche fossette ad incorniciare il tutto e gli occhi lucenti. Io arrossii, perché maledizione.. oltre ad avermi dato un tenerissimo ed umido bacio sulla pelle ancora accaldata, mi aveva appena detto di trovarmi bello. Ed ero sicuro che al mondo, nessun altro avrebbe potuto farmi sentire in quel modo, con un complimento tanto banale. Tentai un sorriso riconoscente, mentre gli occhi si inumidivano a sorpresa. No, ci mancavano solo le lacrime.
"Bene direi che è arrivato il momento per dormire... sono le... cazzo, sono le due.. e tra meno di tre ore devo essere a lavoro, grandioso!" sbuffò, con un leggero sorriso divertito. Controllai l'orologio anche io, stupito di quanto
fosse tardi, e di come il tempo fosse volato, letteralmente. Un attimo prima erano le undici e tutti stavano lasciando tranquillamente il mio appartamento. Quello dopo erano le due di notte ed io e Blaine eravamo reduci di un'altra sessione di appagante sesso.
Devo smetterla di chiamarlo in modo così squallido, sminuisce la cosa.. si dice fare l'amore...
"Perché non mandi un messaggio al forno e chiedi di rimanere a casa? In fondo... tra qualche giorno te ne andrai da lì, è giusto che inizi fin da ora ad abituarti alla libertà!" gli proposi e lui sembrò pensarci seriamente. Uno sbadiglio sonoro parve decidere per lui. Scoppiai a ridere, dandogli una spallata scherzosa, che mi incendiò la pelle
"Coraggio... manda questo messaggio, così possiamo finalmente dormire!" lo incitai e lui con mezzo sorriso grato, e gli occhi stranamente lucidi si sporse per cercare il cellulare nella tasca dei pantaloni - maledetto sedere che continuava a sbucare all'improvviso e a tradimento - e mandò il messaggio.
"Fatto... mi sento stranamente... leggero!" esclamò serenamente, poggiando il cellulare sul comodino per poi sistemarsi con la testa sul cuscino e sorridermi. Anche io scivolai più giù, di fronte a lui e risposi al sorriso
"Vedi di abituartici... tra qualche giorno sarà sempre così!" feci io divertito e lui fece una smorfia appena commossa. Rimanemmo a guardarci per lunghi istanti fino a che lui non si avvicinò di nuovo a me e non mi posò un leggero bacio sulla fronte, che mi fece avvampare all'istante e mi mancò il fiato in gola per la sorpresa. Era un gesto così tenero ed intimo da mandarmi fuori di testa. L'unico ad aver mai fatto una cosa del genere durante tutta la mia vita era stato... mio padre...
"Buonanotte Kurt..." mormorò con gli occhi visibilmente stanchi. Io sospirai
"Buonanotte a te, Blaine!" e lui si allontanò dal mio corpo, purtroppo, accoccolandosi meglio tra i cuscini per poi addormentarsi. Lo intuii dal respiro più profondo e regolare e dall'adorabile espressione beata e tranquilla che mise su. Sembrava così indifeso ed era così maledettamente bello. Con i capelli che gli ricadevano sulla fronte, la bocca leggermente dischiusa, le ciglia lunghe che gli sfioravano delicatamente gli zigomi. Una meraviglia della Natura ed io avevo avuto l'enorme ed insensata fortuna di accoglierlo nel mio letto, e non solo in quello.
Mi sistemai meglio, dimenticandomi involontariamente del cane ancora accoccolato su di me, che si alzò e si sistemò esattamente in mezzo a noi, con il muso poggiato al braccio di Blaine. Sorrisi intenerito: avrei voluto fare una foto ad entrambi e poi metterla come sfondo sul cellulare. Certo, peccato che forse David non avrebbe gradito.
Già, David...
Con un sospiro ritornai a pensare alla domanda che mi aveva fatto Blaine sulla mia relazione sbagliata e alquanto ambigua. Io conoscevo alla perfezione la risposta alla sua domanda... ma come avevo detto, trovavo parecchia difficoltà ad ammetterlo. Ero un fifone. Un fifone di venticinque anni.
Distrattamente passai una mano sulla fronte di Blaine scostandogli qualche riccio ribelle e, sospirando, mi ritrovai a confessare
"La verità è che... ho una fottuta paura di rimanere solo!"
  
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