TOO MANY THINGS
ARE HAPPENING, ALL UNEXPECTED.
POV
ROBERT
Uno,
due, tre squilli.
Il
telefono suona a vuoto. Sono dieci minuti che lo provo a chiamare ma
niente.
Okay, è arrabbiato. Lo sarei anche io al suo posto. Mi sono
comportato come un
vero coglione, come un bambino di cinque anni che non sa quale
caramella
scegliere. Per fortuna c’era lui. Il mio amico, il migliore
che io abbia mai
avuto, mio fratello.
Tom.
Provo
per la decima volta a chiamarlo e finalmente risponde.
«Che
cazzo vuoi, Robert? » quando mi chiama con il mio nome intero
è preoccupante la
cosa.
«Parlarti»
rispondo solamente.
«Non
posso ora. Ciao» e mi chiude il telefono in faccia. Rimango a
fissare il mio
cellulare per buoni cinque minuti. Mi ha davvero chiuso la telefonata?
È la
prima volta che lo fa. L’ho ferito, anche troppo. Tom
è sempre stato un buon
amico, mi ha aiutato nei momenti difficili, ha aiutato Kristen e per
sua
sfortuna se n’è innamorato. Non
c’è l’ho con lui per questo, solo doveva
dirmelo e non tenermelo nascosto. Adesso la cosa che mi preme di
più è chiarire
questa situazione con lui. Mi manca non poterlo chiamare per scambiare
quattro
chiacchiere e mi manca il suo essere stronzo ma protettivo. Mi mancano
le
nostre battutacce ma anche i momenti seri.
Mi
manca il mio migliore amico.
È
passato un mese da quella fatidica notte e tra
me e Kristen le cose vanno alla grande. Siamo quasi alla
fine della
gravidanza e non vedo l’ora che finisca il termine.
Sto
organizzando il matrimonio. Esatto, tutto io. Le sto facendo una
sorpresa.
Continua a dirmi che è ora di iniziare a preparare qualcosa
ma io la blocco
sempre dicendole che non può, che altrimenti si stressa.
Faremo tutto dopo,
mentre è tutto pronto.
Sono
così entusiasta.
Non
vedo l’ora di vedere la sua faccia quando le dirò
che deve indossare l’abito e
salire in macchina. Immagino anche la mia piccolina con il suo
vestitino bianco
e rosa. Un angioletto. Spero tanto che sia bella come la sua mammina.
E
anche se Kristen dice sempre che debba avere i miei occhi, io
preferisco di più
il verde dei suoi.
Il
mio cellulare squilla ma non è Tom.
È
mia sorella Lizzie.
«Ciao
sorellina, novità? » le chiedo mentre mi incammino
verso casa del mio amico. Ho
deciso di andarlo a trovare. Non mi vuoi parlare al telefono, a casa
sua non
avrà scampo.
«ciao
fratellino, si si. Le bomboniere sono pronte e sono bellissime, i fiori
sono
tutti ordinati. I preferiti di Kristen» è contenta
quanto me. Ama organizzare
queste cose.
«Di
che colore? »
«Bianchi
e lilla come hai detto tu» sorrido al ricordo di quando ne
discussi con
Kristen. Insisteva che voleva questi colori e alla fine dovetti
accettare.
«Perfetto.
Il bouquet? »
«Meraviglioso»
«Mi
fido di te. Fammi sapere se ci sono novità» mia
sorella annuisce, ci salutiamo
e chiudiamo la conversazione anche perché sono appena
arrivato davanti casa d
Tom.
Mi
faccio coraggio e suono.
Niente,
non apre nessuno. Busso di nuovo e di nuovo ancora.
«So
che ci sei dai Tom. Sono sempre io»
Finalmente
si decide.
«Si
sempre tu. Testardo e determinato. Che vuoi Rob? »
«Te
l’ho detto al telefono. Posso entrare? » annuisce e
si mette da parte. Ci
sediamo sul divano in salotto e come ai vecchi tempi il mio amico
prende due
birre, le stappa e me ne passa uno.
Forse
ho qualche speranza.
«Come
sta Kristen? » inizia il discorso lui e gliene sono grato.
«Si
sente appesantita. Manca poco ormai. Siamo al settimo mese»
bevo un sorso di
birra e guardo verso la parete attrezzata davanti a noi.
C’è una foto di noi di
qualche anno fa. Andavamo ancora a scuola, forse facevamo il primo anno
ed
eravamo davvero rilassati. Ridevamo come due pazzi. Senza pensieri,
senza
responsabilità.
«Immagino»
«Tom
senti. A me dispiace. È passato un mese. Sei ancora
arrabbiato con me? »
«Lo
so Rob. Però sai, non ti sei fidato di me »
«Certo
che mi fido»
«No,
non è vero. Mi
hai trattato malissimo davanti
a Kristen, davanti a quella vostra amica. Mi hai umiliato. Pensavi
davvero che
te l’avrei portata via? Pensavi davvero che mi sarei messo
contro di te per una
donna? Non mi era difficile Robert. Quando tu stavi con Nicole, Kristen
è
sempre rimasta con me. Non le ho mai detto che non deve stare con te,
anzi con
tutto che l’amavo l’ho spinta tra le tue braccia. E
tu cos’hai fatto? Mi hai
aggredito e te la sei preso con lei quando non dovevi, Robert. Sei
stato fuori
luogo. Avrei dovuto spaccartela la faccia» si alza e si
dirige in cucina. Torna
con altre due birre e me
ne passa una.
«Hai
ragione Tom. Mi sono comportato da vero coglione. Quando vi ho visti
abbracciati non ho capito più niente. La amo così
tanto che ho paura di
perderla da un momento all’altro»
«Robert,
cazzo. Lei ti ama. Ama e amerà sempre e solo te. Non ho mai
voluto portartela
via. Non ti farei mai un torto così grande» ed ha
ragione. Lui non lo farebbe
mai. Che coglione che sono stato.
«Hai
pienamente ragione. Puoi perdonarmi? » chiedo al mio amico.
Spero proprio che
dica di si.
«Certo
che ti perdono, stronzo» ridiamo come due pazzi e finalmente
il mio migliore
amico è di nuovo con me.
«Okay
lo stronzo me lo sono meritato» rido e bevo
l’ultimo sorso di birra «volevi
chiederti se vuoi farmi da testimone al matrimonio» dico
tutto d’un fiato. Ho
bisogno di lui al mio fianco. Abbiamo fatto tutte le esperienze
insieme. È
d’obbligo.
«Certo
Rob. Non posso dirti di no»
«Grazie
Tom»
«Adesso
devo andare. Ciao amico» mi alzo e mi dirigo alla porta.
«Ciao Rob» risponde
lui.
Il
mio telefono squilla ancora. Oggi mi sembra di lavorare in un
centralino. È mia
madre questa volta. Per ora sono qui a Londra dato che mio padre non
sta
lavorando.
«Ciao
mamma»
«ciao
amore come stai? »
«bene
mamma tu? »
«Bene
bene. Senti ti ho chiamato perché devo sapere una cosa per
il matrimonio e
siccome con Kristen non ne posso parlare, devo farlo con te»
che deve dirmi? A
lei ho dato il compito di fare l’inviti. Non posso fare tutto
io. Non ne ho il
tempo.
«Dimmi
tutto mamma»
«Si
tratta della famiglia Smith» oh cazzo «cosa devo
fare? So che ci sono stati dei
contrasti con la figlia, quindi non so, dimmi tu» e ora che
le dico? La
famiglia in questione è quella di Nicole.
«Invitali
mamma. Vi conoscete da una vita. È giusto
così»
«Okay
tesoro. Ma cos’è successo tra voi? » ma
che le prende oggi?
«Niente
mamma »
«Dimmelo
Rob»
«Mi
ha dato qualche problema all’inizio della mia storia con
Kristen» le rivelo ma
non intendo dirle altro.
«Oddio!
» esclama mia madre.
«Che
è successo? »
«Ho
capito tutto, ma spero di sbagliarmi. Non dirmi che è con
Nicole che hai
tradito Kris? » e lei come cazzo fa a saperlo.
«Mamma
non sono affari tuoi»
«Tesoro
lo so però tengo molto a Kristen. So che hai sbagliato,
l’importante è che hai
capito il tuo errore e che ti prendi le tue
responsabilità»
«Si
mamma. Non lo farò mai più. La amo tantissimo e
adesso sto anche per diventare
padre. Non posso e non voglio più farla soffrire»
«Bravo
tesoro mio. Allora io sto per mandare tutti gli inviti. Ti faccio
sapere. Okay?
»
«Si
grazie per l’aiuto che mi state dando. Ve ne sono grato.
Ricordati l’invito per
Ilary, altrimenti Kristen non si sposa» rido e mia madre mi
segue a ruota. È
bello sapere di poter contare sull’aiuto della tua famiglia.
«Tranquillo
Rob. È stato il primo,
insieme a quello
di Tom. So quanto sono importanti per voi. A proposito, hai chiarito?
» mi
chiede premurosa. Era davvero preoccupata per questa situazione che si
era
venuta a creare.
«Si
mamma tutto okay. Sarà il mio testimone»
«Oh
sono felicissima. Adesso devo scappare tesoro»
«Va
bene. Ciao mamma»
«Ciao
Rob»
Basta
chiamate, basta telefono. Decido di chiuderlo e mi incammino. Non
voglio andare
a casa immediatamente anche perché Kristen non
c’è. Stamattina doveva uscire
con Ilary. Oddio, la penultima volta me la sono ritrovata
all’ospedale. Scuoto
la testa ed entro in una caffetteria proprio vicino una gioielleria.
Mi
siedo e ordino subito un caffè e un muffin. Cavolo, ho una
fame assurda. Peggio
di Kristen i primi mesi di gravidanza. Sorrido al ricordo di tutte le
volte che
mi sono dovuto alzare la notte per cercarle il cibo o tutte le sue
crisi di
umore. Nonostante tutto mi sono piaciuti questi mesi.
Cinque
minuti dopo mi arriva quello che ho chiesto e a servirmi è
una cameriera.
«Grazie»
le dico mentre appoggia le cose sul tavolo.
«Prego.
Ma tu sei Robert giusto? »
Alzo
lo sguardo e la scruto. È alta, capelli neri e occhi dello
stesso colore. Una
bella ragazza insomma, ma proprio non me la ricordo.
«Ehm
si. Ma tu chi sei? » sorrido per scusarmi e lei ricambia.
«Non
ti ricordi, eh? Sono Miriam. Ci siamo conosciuti qualche anno fa. Ci ha
presentati Tom» diventa rossa e adesso che sto collegando
tutto capisco il
motivo.
«2008
giusto? Spagna? »
Annuisce
e continua a guardarmi.
«Oddio
scusami ma è passato un sacco di tempo. Come mai lavori qua?
» le chiedo
arrossendo per la brutta figura che ho appena fatto.
«Ci
siamo trasferiti qua qualche mese fa e ho trovato lavoro. Tu abiti qua?
»
«Si
si. Londra è bellissima»
«Si
lo è. Adesso scusami ma devo continuare a
lavorare» annuisco e lei se ne va
lasciandomi solo con il ricordo di quell’estate.
«Tom
dai
partiamo. Non ci sono problemi con i miei e i tuoi già lo
sanno e non hanno
fatto storie. Manchi solo tu»
«Uffa
quanto sei
snervante. Va bene e sentiamo dove vorresti andare? » mi
chiede sbuffando.
«Spagna»
affermo
con sicurezza
«E
perché mai? »
mi domanda Tom incuriosito.
«Le
donne,
ovviamente»
«Sempre
il
solito. Ci sto. Quando partiamo? »
«Domani
mattina.
È tutto prenotato. Sapevo che mi avresti detto di
si»
«Stronzo.
Vado a
preparare la valigia»
«Grazie,
eh. A
dopo»
Arrivammo
a Madrid di sera e dall’entusiasmo posammo le valigie in
albergo e andammo in
un pub, uno di quelli dove si beve fino allo sfinimento.
La
stessa cosa per tutte le sere. Durante la penultima sera mentre ero
quasi
brillo Tom mi fece conoscere Miriam. Era bellissima e super sexy.
Ballammo,
bevemmo e non so come finimmo nelle mia camera d’albergo a
fare sesso sfrenato.
Era una bomba a letto
«Non
ci posso
credere. Te la sei scopata» esclama Tom dandomi un pugno sul
braccio.
«Eh
certo. Ma
l’hai vista? »
«Si,
me la
volevo portare a letto io, ma sono contento per te comunque. Io ho
rimediato
con la sua amica»
«Sei
uno stronzo»
«Anche
tu»
Mi
giro a guardare Miriam e mi accorgo che lei mi stava già
osservando. Forse
pensava alla stessa cosa mia. Sicuramente. Meglio non guardarla
più, potrebbe
farsi strane supposizioni ed io non voglio avere guai.
Mi
alzo e decido di andarmene ma qualcuno mi blocca per un braccio.
Mi
volto e mi vedo di nuovo lei, Miriam che mi guarda imbarazzata.
«Robert»
«Si»
«Mi
chiedevo se ti andava di vederci un giorno di questi»
è imbarazzato e mi fa
dolcezza.
«Veramente
io mi sto per sposare e sto per diventare padre. Mi dispiace»
lei cambia
espressione e mi molla il braccio.
«Oh,
non lo sapevo»
«Non
potevi saperlo. Mi ha fatto piacere incontrarti. Ciao Miriam»
«Ciao»
si alza sulle punte dei piedi e mi da un bacio sulla guancia. Mi scanso
ed esco
fuori lasciandola imbambolata davanti l’entrata.
Cazzo,
spero che nessuno abbiamo visto questa sceneggiata. Conoscendo le
persone
traviserebbero tutto e non voglio.
Non
sapendo cosa fare e dove andare guardo la vetrina della gioielleria e
il mio
sguardo viene catturato da un ciondolo a forma di cuore tutto ricoperto
di
strass. Entro e decido di comprarlo.
Voglio
farla sentire speciale sempre e comunque.
POV
KRISTEN
«Stai
calma. Respira»
«Non
posso, non posso. Come ha potuto? Ti rendi conto l’ha fatto
di nuovo» le
lacrime rigano il mio viso e credo che il mio cuore non posso
sopportare altro
dolore.
Sono
qui in una traversa nascosta. Se esco sulla strada ho di fronte una
fottuta
caffetteria nella quale ho appena visto una delle scene più
rivoltanti di tutta
la mia vita.
Una
ragazza ha baciato Robert, il mio Robert, sulla guancia e lui che ha
fatto? È rimasto
là immobile.
Sono
scappata non volendo vedere altro.
Com’è
ha potuto farlo di nuovo?
Come?
Ma
soprattutto perché?
Migliaia
di domanda mi frullano nella testa in questo momento e se non era per
la mia
amica sarei andata a spaccare la faccia prima a lui, poi a lei.
«Kristen
respira. Ricordati lo stato in cui sei. Non puoi stressarti ancora.
Ricordi che
ti ha detto la dottoressa stamattina al telefono? » cerca di
farmi ragionare ma
non riesco a pensare a niente.
Le
lacrime continuano a scendere ed io mi sento sempre più male.
«Si
si. Niente stress, altrimenti.. »
«Altrimenti
cosa? Dillo così ti convinci»
«Okay,
cazzo. Altrimenti può accadere che il bambino nasca
prematuro» cerco di parlare
in modo chiaro ma uno spasmo di dolore mi fa piegare in due.
«Kristen,
oddio. Tutto bene? Sorreggiti da me» mi prende per un braccio
e mi fa alzare
con cautela.
«Vaffanculo,
Robert» borbotta ma io la sento e non posso che darle
ragione. «Stronzo,
bastardo» continuo a dire mentre altre lacrime scendono
giù.
«Reagisci
Kris. Pensandoci sono sicura che sia tutto un malinteso. Vedrai che
quando
tornerai a casa lui sarà là ad aspettarti con un
bel regalo»
«Lo
sai che se i maschi regalano qualcosa senza un motivo vuol dire che ti
hanno
tradita? » balbetto non riuscendo a calmarmi. Lei mi guarda
alzando un
sopracciglio e scuote la testa per auto-convincersi.
«Kristen
ascoltami. Qualunque sia la motivazione di quel bacio tu devi stare
calma.
Basta lacrime, basta singhiozzi»
«Non
posso, non c’è la faccio» le rispondo ma
qualcosa mi blocca il respiro per non
so quanti secondi. Fisso con gli occhi sgranati e impauriti la mia
amica e lei
capendo tutto guarda le mie gambe che sono bagnate.
«Cazzo.
Te l’ho detto. Te l’ho detto Kristen»
«Cazzo.
Mi si sono rotte le acque. Il mio bambino è in pericolo?
» piango ancora di più
e non riesco a distinguere niente.
So
solo che il mio bambino sta per nascere ed io sono arrabbiata a morte
con
Robert.
Meglio
di così non poteva andare.
«Pronto,
mi serve un ambulanza. Alla mia amica si sono rotte le acque. Si, si.
Stewart.
Sette mesi» sento Ilary parlare al telefono ma non riesco a
distinguere niente.
Sento anche che impreca il nome di Robert. Ha il telefono chiuso
sicuramente.
Mi
sento come intrappolata e senza via di uscita.
Non
voglio perdere la mia bambina. Ho bisogno di lei. Piango disperata tra
le
braccia della mia amica fin quando non arriva l’ambulanza.
Mi
caricano sulla barella e dieci minuti sono in ospedale.
«Voglio
Robert. Ti prego, trovalo»
«Si
Kris. Tranquilla. Sarà qui a momenti»
«Davvero?
Non mi stai prendendo in giro? » le chiedo ma uno spasmo di
dolore mi fa
mancare il respiro per un attimo.
«Si
si. Aveva il cellulare chiuso ma adesso sta per arrivare»
«V-va
bene. Aaaaaa» cazzo che dolore.
«Allora
signorina dobbiamo far nascere questo bambino»
«No
no non voglio. Robert. Dove sei? »
«Robert,
il padre, giusto? » mi chiede dolcemente la ginecologa. Amy,
se non ricordo
male.
Annuisco
e un’altra contrazione talmente forte mi fa gridare dal
dolore.
«Kristen
dobbiamo farlo nascere ora, altrimenti
ci saranno delle conseguenze»
Piangendo
annuisco, ma il mio cuore lo sa. Robert arriverà, non si
perderà la nascita di
sua figlia.
«Allora
Kristen. Quando te lo dico io, spingi. Intanto inspira e
respira» faccio come
dice lei e lei sorride.
«Dai,
spingi»
«Non
posso, non.. aaaa» grido e spingo e impreco. Voglio Robert.
«Senza
di lui non posso»
«Kristen
vedo la testa, dai tesoro. Hai paura ma devi farti coraggio.
Spingi»
«Sono
qua, sono qua»
Mi
volto e il mio amore è qui. È tutto sudato,
nonostante non faccia molto caldo.
Avrà corso di sicuro.
Nell’attimo
in cui i nostri occhi si incrociano capisco che lui non ha potuto
tradirmi, che
lui mi ama e lo dimostra che è qua con me pronto per
accogliere nostra figlia.
«Amore»
piango e lui mi stringe la mano.
«Dai
amore. Spingi, concentrati e non pensare al dolore»
«La
fai facile tu» bofonchio prima di urlare ancora. Stringo
forte la mano a
Robert, quasi gliela stritolo ma lui non fa neanche una mossa.
«Dai,
bravissima. Un'altra spinta e ci siamo. Pronti con
l’incubatrice? » chiede la
dottoressa e
qualcuno risponde di si.
È
vero. Adesso non potrò abbracciarla e tenerla stretta a me.
È tutta colpa mia.
Doveva stare tranquilla invece l’unica cosa che ho fatto
è stressarmi.
Spingo,
ma sono allo stremo delle forze. Mi accascio sul letto quando sento il
pianto
della mia bambina. Guardo Robert che sta piangendo e subito mi da un
bacio
sulla fronte.
«Sei
stata bravissima » sussurra.
«Mi
dispiace Rob»
«Per
cosa? »
«Ero
troppo stressata e piangevo quando mi si sono rotte le acque»
confesso
imbarazzata.
Intanto
la dottoressa ha pulito
la mia Arianne e
adesso la mia piccolina è sdraiata dentro
l’incubatrice ed ha tanti tubicini
attaccati. È normale l’ambiente deve essere uguale
a quello del grembo materno
quindi verrà alimentata e rimarrà là
dentro per un bel po’.
Spero
solo che non abbia riportato dei problemi.
Spero
tanto che la mia bambina, stia bene.
«Perché
piangevi? » mi chiede Robert una volta tornati in stanza.
Sono così abbattuta e
triste. Sognavo questo giorno da talmente tanto che adesso è
un incubo. Pensavo
che tutto sarebbe andato per il verso giusto ed invece non va niente
bene.
«Ti
ho visto oggi con quella ragazza»
«Oddio»
«Dimmelo
Rob, così la facciamo finita. Chi era? Mi hai tradita di
nuovo? » dico tutto d’un
fiato. Lo fisso aspettando una risposta che però non arriva.
Mi
prende il viso tra le mani e mi bacia.
Un
bacio prima casto, poi sempre più passionale.
Un
bacio che sa di casa.
Un
bacio che sa di scuse e bugie.
Un
bacio che sa di amore.
Un
bacio che sa di me.
Un
bacio che sa di lui.
Un
bacio che sa di noi.
«Io
ti amo Kristen. Ti amo perché sei tu. Ti amo
perché sei la mia ragazza. Ti amo perché
stai per diventare mia moglie. Ti amo perché sei la madre di
mia figlia. Ti amo
perché hai rapito il mio cuore e l’hai fatto tuo
»
«Vuol
dire che non mi hai tradita? » chiedo con le lacrime agli
occhi.
«Certo
che no sciocchina. Quella ragazza l’ho conosciuta tempo fa e
si anche se ci
sono stato insieme non conta niente. Voleva approfondire la cosa lei ma
io le
ho detto che sto per sposarmi e diventare padre. Mi ha detto addio e mi
ha dato
un bacio sulla guancia. Io mi sono spostato e poi ti ho comprato
questo»
Mi
passa una scatolina rosso. La apro e mi ritrovo davanti un catenina con
un ciondolo
a forma di cuore.
«Ti
amo, ti amo e ti amo» sussurro e lo bacio di nuovo.
«Ti
piace? » mi chiede lui sorridente.
«Lo
adoro, come adoro te»
«Anche
io ti adoro. Adesso vado a parlare con la dottoressa. Voglio sapere
come sta
Arianne» annuisco e lo bacio.
«Vai
e ti prego portami buone notizie»
«Certo
amore. Tu nel frattempo riposati» annuisco e mi sdraio. Sono
esausta e tutta
dolorante.
Robert
mi lascia da sola ma so che non lo sarò ancora per molto. La
mia famiglia starà
per arrivare e insieme faremo una grande festa per l’arrivo
della mia patatina.
Si
sarà così. Deve essere così.
__________________
Bene
bene. Il capitolo è finito. Allora vi aspettavate il parto?
E tutto quello che
è successo prima? Dolce la madre di robert e sua sorella? Ma
che carini xD
Spero
che il capitolo vi piaccia.
Ho
impiegato quattro ore per scriverlo. Spero ne sia valsa la pena.
Vi
prego lasciatemi una recensione ç__ç altrimenti
penso che fa schifo.
Scusate
se c’è qualche errore e niente, siamo quasi alla
fine. Addio.
Vi
adoro tutti
Gra