Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: EnricoZapping    27/09/2012    1 recensioni
Si prospettava una normalissima gita.
Inutile dire che non lo sarebbe stata.
Questa è la storia di una nuova avventura semidivina in America, con protagonisti interamente nuovi. Sono passati 8 anni da quando Percy Jackson ha fatto sancire il patto degli déi, e ora un altro evento farà vacillare la pace nel mondo degli déi e degli uomini.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stavo dormendo tranquillamente nella mia camera. Le tende erano chiuse,la casa silenziosa. Tutto era calmo. Ma ancora per poco. Improvvisamente, qualcuno aprì le tende, facendo entrare nella mia camera una cascata di luce che mi accecò gli occhi!
"Mhhhhh...!”, mugugnai, girandomi e mettendomi sopra le coperte. Stavo riposando così bene! Ma a quanto pare Hypnos quel giorno ce l’aveva con me. Venni tirato giù dal letto con la forza, finendo a testa in giù e riconoscendo subito una faccia che ormai mi era fin troppo nota.
"Nathan... cielo, devo stare ancora dormendo! Questo è un incubo!", dissi ancora capovolto.
"Nessun incubo, bello. Sono qui come messaggero da parte di Chirone: dice che entro oggi, la tua nuova casa sarà pronta, quindi inizia a fare i bagagli,tra un po’ te ne vai!"
"Mmmmh...nuova casa?"dissi io, mentre mi rialzavo e mi stropicciavo gli occhi.
"Per Poseidone, perché ho sempre a che fare con dei tardi? Casomai non lo sapessi, sei il primo figlio di Boreas che abbiamo qui al Campo Mezzosangue, quindi non abbiamo una casa fatta apposta...o meglio, non avevamo!", disse, con la sua solita faccia scontenta.
Rimasi a bocca aperta: una casa tutta per me? Doveva essere un sogno! Mi diedi un pizzicotto: mi fece male, quindi era vero. Yuppie!
Mi vestii in fretta e furia, senza nemmeno pettinarmi i capelli (come se lo facessi, di solito) e uscii seguendo Nathan fino alla sala da pranzo.
Vidi che molti erano già svegli e facevano colazione, e istintivamente guardai il tavolo di Ermes: pieno da scoppiare, come al solito, e tutti che parlavano e ridevano... Mi sarebbe mancato un po’, in fondo! Ma almeno ora non sarei più stato spinto fuori dal tavolo ogni tre minuti, pensai, e andai sedermi al mio tavolo, dove le ninfe mi servirono un cappuccino (che riempii di taaanto zucchero) e dei cornetti ripieni di crema alla cioccolata. Ne presi uno e lo buttai nel fuoco, dicendo: "Questo sacrificio vada a Boreas, per la nuova casa che mi ha procurato!". Mentre dicevo questo, pensavo a quello che mi avrebbe regalato per Natale, se questo era un regalino così. Mi accorsi che,mentre mangiavo, alcuni dei semidei che passavano additavano me e il nuovo tavolo incuriositi, mentre altri spiegavano il perché. Devo ammettere che anziché esserne fiero,mi vergognavo un po’ di essere al centro dell'attenzione. A un certo punto passarono alcune ragazze della casa di Afrodite, che iniziarono a sghignazzare come si vede in quasi tutti i film ambientati in una scuola mentre, in mezzo a loro, Louise mi salutò. Arrossii e rimediai nascondendomi dietro un cappuccino. Che involontariamente versai e, poiché era bollente, mi feci un male cane, gatto e anche pappagallo.



La casa di Ebe è uno dei posti più singolari dell’intero Campo Mezzosangue. Questo soprattutto grazie al dono di nostra madre, che ci fa invecchiare (nonché crescere) al rallentatore. Io stessa ho 28 anni, cronologicamente, ma fisicamente ne dimostro si e no 16; circa la metà. (Vi ricordate di me? Quella con lo scudo maledetto … Jasmine … Smemorati …) E questo vuol dire, innanzitutto, roba retrò, a partire dalla musica retrò, che nessuno ascolta da anni, ma che noi, quando eravamo ancora cronologicamente giovani, tipo a 18 anni d’età cronologica (quindi fisicamente bambini) abbiamo imparato ad amare e continuiamo ad ascoltare tutt’ora, magari con giradischi che ben calzano nella definizione “vecchiume” o “oggetto d’antiquariato”. Le pareti sono tappezzate di poster, negli angoli ci sono vecchi jukebox (modificati per accettare le dracme, oltre che i dollari), c’è gente che parla in continuazione, si gioca alla PlayStation 1 o al Game Boy Color e tutto è tranquillo nel complesso sebbene ciascuno sia esagitato e ci sia continuamente qualcosa da fare.
Qualcuno bussò alla porta. Mi alzai dal mio letto (con le cuffie e il walkman con la musica anni ’80) e andai ad aprire.
“Salve.”, salutò Chirone.
“Oh … Salve, Chirone. Desidera?”, risposi io.
“Volevo solo informarti che … sei stata disegnata. Spero che tu capisca queste parole, non posso parlare troppo. Bene, detto ciò, ti saluto.”, disse sbrigativo.
Chirone prese in mano il pomello e chiuse la porta frettolosamente.
Oh, Zeus.



Dopo pranzo, non avevo niente da fare, così decisi di andare a vedere come andavano i lavori della mia casa. Passai davanti a tutte le 20 case e, dopo aver superato l'ultima, arrivai al cantiere.
Era uno spettacolo incredibile: decine di varie creature mitologiche – ciclopi, arpie, alcune ninfe - stavano lavorando febbrilmente sotto la direzione di Chirone, che faceva da architetto, e già si poteva vedere parte della casa. che era fatta in legno – legno d’abete - coperto da una brina così lucente da sembrare polvere di diamanti. Notai di non essere l'unico ad ammirare quello spettacolo; infatti altra gente si era radunata per vedere i lavori, tra cui...
"Louise! Anche tu qui?"dissi alla bionda e leggiadra figlia di Afrodite, che si girò per salutarmi.
"Ciao Chris! Però, stanno costruendo questa casa solo per te! Non si parla d'altro da stamattina! Immagino sarai felice, vero?", mi disse sorridente, muovendo le labbra lucide di rossetto fucsia.
"Beh, più che felice mi sento un po’ in imbarazzo, mi sembra di essere un figlio di papà così!"
"Ma che scherzi? Magari l'avessi io una casa tutta per me! C'è tanta di quella confusione nella casa di Afrodite; gente che si ruba lo shampoo, i rossetti, le spazzole... Che bello sarebbe non avere di questi problemi!"
Mentre parlava osservavo tutti i dettagli che si potevano già scorgere nella mia nuova casa, ma la cosa che più mi affascinava era come la brina non si sciogliesse. Incantata o roba del genere, probabilmente.
"Accidenti, mi sembra quasi di essere di nuovo in Canada!", dissi a Louise mentre guardavo ancora la casa.
"Com'è lì da voi? E' molto diverso rispetto a qui?", mi disse lei, incuriosita dalla mia affermazione.
"Beh, uguale a qui, eccetto per due cose: la temperatura e i francesi! Non li sopporto proprio quelli del Quebec, che solo perché sono nati lì si credono di essere chissà quali nobili!" E poi, imitando l'accento francese, aggiunsi: "Guardatemi, sono un franscese, mangio formaggio puzzolont tutto il dì e tengo il pane sotto le ascell! J'adore l'Ispettore Clouseau,è un uomo affascinant, si vede che viene dalla mia patria!" "E poi l'Ispettore Clouseau è interpretato da Peter Sellers!", aggiunsi tornando a parlare normalmente, mentre Louise rideva, con un risolino dolce e suadente.
"Piuttosto, ho sentito anche che sei riuscito a tenere testa a Nathan durante la gara di caccia alla bandiera!", cambiò argomento Louise.
"Beh, sì, anche se dopo sono scappato via in preda al terrore del mio stesso potere. Non credo di riuscire a gestirlo molto bene!", risposi io, poi ci pensai su e le chiesi: "Ehm,senti Louise... se non ti è di disturbo, potresti aiutarmi tu? Non so dove siano gli altri, e dovrei proprio esercitarmi …”
"Va bene!", disse lei senza esitazioni, poi mi prese per mano e mi trascino al campo di allenamento.
Arrivati lì, indossammo le armature, anche se ne avrei fatto a meno visto il caldo che faceva.
"Allora …", disse Louise tirando fuori i suoi pennellini, che subito si trasformarono nei famigerati pugnali, "Che tipo di poteri hai?"
"Beh", dissi, "per ora so soltanto che posso congelare qualcosa toccandolo, nient'altro, e non credo che serva molto se non in un corpo a corpo!"
"Io non direi: non lo sai che la tua spada, essendo di bronzo celeste, può replicare i tuoi poteri, assorbendoli?"
"Davvero?", chiesi incuriosito, e presi la lama della spada fra le mani. Mi concentrai tantissimo,cercando di rievocare quel potere che mi aveva salvato da Nathan. Riuscivo a sentirlo, la calura se ne stava andando, il mio potere passava dentro la spada. La lama della mia spada iniziò a baluginare di un blu chiaro, e un sottile strano di ghiaccio la ricoprì lentamente.
"Impressionante!", esclamai, mentre mi rigiravo la spada nelle mani. Esagitato, iniziai a roteare la spada in aria. All'improvviso, calò un vento freddo. Per curiosità, la roteai più velocemente con un movimento del polso. Un vento gelido e carico di neve ci travolse: avevo generato una piccola tormenta...? "... Uao.", fu il mio commento shockato. Anche Louise era sorpresa,tanto che ci mise un po’ ad accorgersi che era coperta di neve.
"Però, guarda un po’ che macello!", disse una voce da dietro.
Mi voltai,e vidi che qualcuno era arrivato ad assistere al mio allenamento. Era la ragazza a guardia della bandiera, quella Hawaiana …
"Ehm, Ailani, giusto?", disse Louise: a quanto pare la ragazza che aveva messo alle strette la nostra squadra era abbastanza famosa al Campo Mezzosangue, e visto come combatteva non mi stupivo.
"Ci dispiace di aver fatto questo macello,io e Chris cercavamo di scoprire i suoi poteri e..", riprese Louise, ma Ailani la interruppe con un gesto.
"Non dovete preoccuparvi di questo, non se ne è accorto nessuno... Me esclusa, sai, non sono abituata alle temperature basse!", disse lei con tono rassicurante.
"Ah, ti capisco benissimo, anche se io non sopporto il caldo, invece!", dissi io. "Senti,che ne dici di una sfida fuoco contro ghiaccio? Non ti sembra interessante?", disse poi lei, svelando un sorriso che mi inquietava non poco.
"Ehm, ecco, se si potesse evitare, visto che sono nuovo...", iniziai a balbettare, ma Louise mi fermò.
"Chris, lo sai che chi fa il codardo e rifiuta la sfida non può bere bibite, alcolici o altro che non sia acqua per un mese?", mentì lei (ma inizialmente non lo capii).
"In guardia, figlia di Ares!" dissi io, impugnando saldamente la spada: avrei sfidato Zeus in persona, pur di continuare a bere coca-cola!
"Bene, allora iniziamo!", disse Ailani, togliendosi il polsino che si trasformò nel suo Claymore, mentre Louise si era già allontanata per assistere... da dietro un albero! Brutto segno. Ailani teneva ancora il Claymore a terra, come se fosse un bastone da passeggio, e con un cenno mi invitò ad attaccare per primo. L'avevo vista combattere contro Anthea, e sapevo che partire spedito con un corpo a corpo sarebbe significato una visita diretta a Esculapio. Poi mi venne un'idea: sorrisi beffardo ad Ailani, e lei mi guardo strano.
"E così non sopporti il freddo, eh? Dovresti stare più attenta a ciò che dici!", le dissi, tirai la spada indietro e poi feci un ampio gesto col braccio, scatenando una bufera di neve dritta su di lei. Lei subito frappose il Claymore tra sé e la bufera, ma anche se riuscì a schermare il mio attacco, ora la sua visuale era limitata. D'istinto, conficcai la lama a terra e concentrai i miei poteri. Il gelo si spanse sulla terra, e uno strato di ghiaccio lentamente ricoprì il terreno, trasformando il campo di battaglia in una vera e propria pista da pattinaggio. Il gelo era persino giunto all’albero dietro al quale si era nascosta Louise. Infine, dandomi la spinta con la spada come se fosse un bastone da sci, mi lanciai verso Ailani. Chiaramente non aveva mai visto qualcuno pattinare sul ghiaccio (cosa in cui io invece eccellevo), perché riuscì a parare a stento il mio colpo velocissimo, finendo per scivolare e cadere a terra, mentre io sterzavo e ripartivo all'attacco. Ma a quanto pare ad Ailani non piaceva stare con la schiena sul ghiaccio, anzi, il suo Claymore iniziò a divampare come quanto aveva steso Anthea, fino a sciogliere tutto il ghiaccio e facendomi quasi cadere e grattugiare le ginocchia sul terreno. Quindi si lanciò verso di me e mi assestò un potente colpo, che parai con la spada. Decisi di provare a congelarla,ma siccome avrei voluto evitare di rimanere senza mano, pensai di farlo indirettamente: usando la spada, provai a congelare il suo Claymore, ma stranamente non funzionò.
"Cosa?",dissi io.
"Il mio Claymore certo non si farà congelare così, ti pare?", rispose lei sorridendo, e mi assestò un calcio che mi spinse via. Quindi provò a bloccarmi a terra, ma muovendo il braccio sinistro riuscii a scatenare una piccola bufera, che era comunque abbastanza per farle perdere la concentrazione e permettermi di spostarmi. Ma all'improvviso Ailani infiammò ancora di più il Claymore, e creò una vampata che non solo vaporizzò la mia bufera, ma mi raggiunse e mi scagliò contro un albero (neanche fosse stata una bomba!). Mi ero fatto parecchio male, quasi non riuscivo a rialzarmi. E non lo feci, perché subito Ailani mi puntò il Claymore alla gola, con un'occhiata che mi invitava ad arrendermi.
"Ok, ok, ho perso, ma ora toglimi quel coso dalla gola, per favore!", dissi impaurito, ma per fortuna lei abbassò l'arma e mi diede una mano a rialzarmi.
"Stai bene, Chris?", disse Louise, spuntando da dietro all'improvviso: a quanto pare ero andato a finire proprio addosso all'albero dietro al quale ci stava osservando duellare. "Sì,grazie!", dissi io, felice di non aver perso nessuna parte del corpo nello scontro.
"Non sei malaccio", mi disse Ailani, "Ma devi allenarti di più a contrastare il fuoco: non si può mai sapere quando un nemico contro cui sei svantaggiato apparirà!"
"Signorsì, signora!"dissi accennando un saluto militare. Ero decisamente più rilassato ora che non rischiavo più di diventare un arrosto.
"Bene, io vado, tra qualche ora inizia la festa per la vittoria della mia squadra, devo prepararmi!", concluse Ailani, e si diresse verso la sua casa.
"Oh, cielo, è vero, c'è la festa!", disse all'improvviso Louise, spaventata come se avesse incontrato un'Idra.
"E allora? Mancano ancora tipo tre ore!"dissi io tranquillo. "Non c'è niente di cui preoccuparsi, c'è tempo!"
"Niente di cui preoccuparsi?", disse lei come se avessi appena detto che Poseidone sarebbe uscito dal mare per andare a ballare in discoteca, "C'è TUTTO di cui preoccuparsi: capelli, eye-liner, mascara, e soprattutto i vestiti! E tutte quante le mie amiche saranno sicuramente impegnate per consigliarmi cosa mettere!"
Detto questo mi prese per mano e mi condusse (o meglio trascinò) verso la decima casa.
"Su forza,mi serve qualcuno che mi dica se sto bene o no!", disse lei.
"Ma,io veramente...", iniziai a dire, ma quando mi prese per mano ammutolii, e mi feci trascinare più che volentieri.



Si fece sera, e con la sera arrivò... la festa!
Per l'occasione quasi tutti i semidei avevano indossato i loro abiti migliori. Per le ragazze della casa di Afrodite, come Louise, a questo si sommava un trattamento di bellezza che le trasformava in sorta di creature celestiali scese in terra a diffondere amore. Vi lascio immaginare le espressioni dei maschietti.
Le ninfe portarono attorno al fuoco un vero e proprio banchetto. Piatti pieni di ogni leccornia, partendo da un antipasto di tartine e ciotole di frutta secca, passando al risotto allo zafferano, funghi e panna come primo, arista agli agrumi come secondo, budini al cioccolato e al latte come dessert. E questo era uno dei 25 menù disponibili a richiesta. Wow.
Come al solito, da seduti ai tavoli, ci alzammo per sacrificare parte del cibo. Era quasi una sofferenza privarci di parte di quel banchetto, ma sacrificammo comunque il dovuto.
Ci risedemmo ai tavoli e iniziammo ad ingozzarci a più non posso, trincando bibite d'ogni tipo (per gentile concessione di Dioniso, bastava chiedere al bicchiere ciò che volevi e lui si riempiva da solo della bevanda richiesta), mentre le varie ninfe, driadi e naiadi e nereidi, oltre che i satiri, allietavano ulteriormente il pasto con il canto e suonando vari strumenti. Il fuoco era colore dell'oro per la gioia, e decisamente alto.
All'improvviso, notai che seduta al tavolo di Apollo, il mio, c'era una ragazza con un tratto singolare, per dov'era seduta... Aveva i capelli rossi. Strano, generalmente tutta la prole di Apollo aveva i capelli colore dell'oro!
Usai la cosa per attaccare bottone e le chiesi: "Scusa, tu sei una figlia di Apollo? Hai i capelli.. rossi!"
"No, no, forse stenterai a credermi, ma sono una mortale! Niente paura, sono la moderna Pizia, l'Oracolo di Apollo!", rispose lei, voltandosi. Era parecchio grande, rispetto a me...
"Oh, interessante!", risposi io. "Piacere, Robert Shane!", mi presentai.
"Molto piacere, Rachel Elizabeth Dare. Ma fammi la cortesia personale di chiamarmi solo Rachel.", si presentò lei a sua volta. Ci stringemmo la mano. Uh, stretta energica.
"Hm, quindi... Sei l'Oracolo di Apollo, eh? Prevedi il futuro?"
"Sì, esatto, il concetto è quello."
"Oh, sai dirmi qualcosa sul mio, futuro?", chiesi eccitato.
"Ehm, veramente funziona più a profezie... Non sono una cartomante, e non ho visioni o roba del genere... Semplicemente a un certo punto mi incanto, inizia a uscirmi fumo verde dalla bocca e parlo a rime con voce spiritat-"
... Ok, si era appena incantata, le stava uscendo fumo verde dalla bocca... Si era alzata dal tavolo e aveva alzato con aria solenne le mani al cielo... Il fuoco del falò si era fatto blu scuro come un fuoco fatuo, a causa dell’improvvisa tensione che aveva improvvisamente contagiato tutto il Campo Mezzosangue radunatovi attorno... Profezia in arrivo, suppongo?

E con voce spiritata … La Pizia sentenziò.

“Avverrà il furto, vi dico
di un oggetto quanto mai antico
Fonte di una forza temuta dai numi
Senza la quale il mondo andrà in frantumi
Andranno tre trii di semidei per trovare quest'oggetto
Ed un figlio degli déi verrà maledetto
Inoltre io predico, mi dispiace
Che qualcun troverà infine eterna pace.”

Chirone si fece strada fra la festa ormai silenziosa e attonita. Il fuoco era nero.
"Finalmente. Il disegno?", disse laconico, come se avesse timore di parlare troppo di fronte alla folla.
"... Era destino. Lo sapevo. Devo andarlo a prendere?", disse Rachel.
"Sì.", annuì grave il centauro."E voi cosa avete? Continuate a festeggiare!", disse poi.
Le driadi ricominciarono a suonare e lentamente la festa riprese. Anche se il colore del fuoco non raggiunse più quel bel colore oro; rimase color girasole, segno che un velo d'ansia era calato sui cuori di tutti i presenti.



Angolo dello scrittore.
Intanto, sì, miei cari fan di Rachel Elizabeth Dare! E' proprio lei! Ed è proprio la Pizia. Quindi, iniziate a levarvi dalla tesa idee di pairing che la riguardano, che tanto ha fatto voto di castità. Ehm, lol?
Questo è stato in assoluto il capitolo che nella sua stesura ha incontrato più ritardi, mi sa. Tutta colpa tua, Franci! *scherza*
Ah, poi, una cosa... 
Di recente ho notato alcune cose inquietanti... Come la concessionaria d'auto Zeuscar... Il supermercato Poseidon... La fabbrica di materassi Morfeo... Il pianoforte di un mio amico che è un modello "Apollo"... L'acqua Athena (bevuta ieri sera)... I famosi Mars... La crema Venus... Oh, miei déi, è reale!! D=
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: EnricoZapping