Martedì,
19/09/2012
Non è ancora freddo il corpo imponente che tento di
stringere tra le braccia.
Non sono nemmeno 5 minuti che è morto, non sono passati 5
minuti da quando ho
sentito la sua voce per l’ultima volta.
“Non preoccuparti, sto bene”. Adesso sta bene. Non
si è sbagliato nemmeno
stavolta, non mi ha mentito. I paramedici hanno già riposto
gli strumenti ed
evitano di guardarmi. Io rimango rannicchiato contro la parete del
veicolo, col
suo corpo tra le braccia e la mente svuotata.
Mi chiamo Luca e ho
appena perso il mio migliore amico.
***
Mercoledì,
20/09/2012
Non posso credere che questa casa si sia scordata così in
fretta di lui. La sua
risata non risuona più, le felpe che di solito trovavo in
ogni stanza sembrano
essersene andate con lui. L’unico posto in cui lui
è ancora presente è la sua
stanza. Nel letto impregnato del suo profumo è dove mi trovo
adesso.
Completamente coperto, a digiuno e con gli occhi asciutti. Non riesco a
piangere, non voglio farlo.
“Non piangere, piccolo, tutto si
sistemerà” diceva, prima di baciarmi ed
accarezzarmi, di spogliarmi e fare l’amore con me. E io mi
aggrappavo a lui, lo
stringevo e facevo come mi diceva, perché lui non mentiva
mai.
Mi chiamo Luca e ieri ho
perso il mio fidanzato.
***
Giovedì,
21/09/2012
Anche questo dannato letto si sta dimenticando del suo padrone. Come si
può, mi
chiedo, dimenticare uno come lui? Sta anche diventando freddo e quel
freddo mi
si sta infilando nelle ossa. Dicono che è perché
non mangio ma loro non sanno
cosa vuol dire veder cadere tutto il proprio mondo in quarto
d’ora. Il cibo è l’ultima
cosa a cui si pensa, quando si ricomincia a pensare.
“Lui vorrebbe che tu mangiassi” dice mia madre.
Cosa cazzo ne sa lei, che non l’ha
mai sopportato? E poi adesso cosa mi frega se lui vorrebbe che
mangiassi? Non c’è
più, mi ha lasciato solo, ha pensato bene di andarsene per
conto suo. Adesso
lui pensi per se che io vivo lo stesso. Un caldo improvviso sostituisce
per un
attimo il gelo alle ossa. Sono un idiota: io non riuscirò
mai più a vivere. Lui
era tutto e adesso è niente.
Mi chiamo Luca e due giorni fa ho perso
mio fratello.
***
Venerdì,
22/09/2012
Non so come ma sono uscito. Ora sono davanti alla bara chiusa,
circondato di
volti che soffrono o forse solo fingono. Andatevene, non vi voglio,
lasciatemi
solo con lui. Posso salutarlo un’ultima volta, posso
finalmente sancire la fine
della mia vita? A quanto pare no. Di tutte le parole che mi sono
rivolte, nessuno
mi raggiunge. Non hanno capito che voglio stare solo, più di
quanto non lo sia
già?
Mi chiamo Luca, sono rimasto solo e ho paura.
Lui non ne ha mai avuta.
Lui era forte e coraggioso.
Lui
era Nicola.
Anche se forse lo è ancora.
Direi
che è abbastanza depressa. Come lo sono io e tutti quelli
che lo conoscevano.
Non perchè adesso non c'è più, ma lui
era il migliore. Sapeva sempre quello che dire e come farti sentire
amato e protetto.
Anche se è scontato, ci mancherai.
Ciao
Nico.