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Autore: Vahly    11/04/2007    3 recensioni
Le mie risposte (drabble o brevi fanfiction) per le sfide lanciate all'interno della community 5sentences_ita
Genere: Generale, Romantico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt per la settimana del 12 Febbraio 2007


Il prompt per quella settimana era: "5 momenti in cui Narcissa Malfoy ha quasi scoperto che il marito la tradiva (compagno/i a scelta)


LE MIE RISPOSTE:

Risposta numero 1


Narcissa era stanchissima, quel pomeriggio.
Sarebbe dovuta andare al the delle 5.00 da Bella, dove avrebbero discusso con altre amiche del fascino nascosto del Lord Oscuro, tema ricorrente da quando era stato sconfitto dal piccolo Potter ed ora appariva come un sensuale nobile decaduto, a cui loro avrebbero sempre reso omaggio. Ma aveva mal di testa, e cominciava ad essere abbastanza stanca di parlare sempre di lei-sapeva-chi da declinare l’invito.
“Meglio.” si disse, “Farò una sorpresa a Lucius. È così tanto che non andiamo a fare un giro insieme per il centro…”

Quando uscì dalle sue stanze per raggiungerlo nel salone, dove spesso il marito trascorreva i suoi pomeriggi, stranamente non lo trovò. Era molto strano… Si guardò un po’ intorno, quando ad un tratto sentì un urlo provenire dallo studio di Lucius.
Quando finalmente fu arrivata di fronte alla porta chiusa, ebbe quasi paura ad aprire.
“No, oh non mi faccia troppo male…”
“Ti darò solo quello che ti meriti. Ripeti con me: sono stato cattivo, devo essere punito”
“Sono stato cattivo… e… oh sì, merito… sì merito di essere…”
Narcissa bussò alla porta.
“Lucius! No sei ancora stanco di punire il povero Dobby!?”
“Oh, cara... come mai sei qui...? Comunque lo sai, gli elfi vanno educati, no?”
La donna sbuffò. Suo marito non avrebbe mai imparato ad essere un po' più indulgente con i loro elfi domastici...
“E va bene. Ma cerca di far presto, volevo uscire!”
“Sì, sì. Ciao cara...”
Lucius attese di sentire i passi della donna allontanarsi, prima di togliere le manette a Dobby, e di dare una pulita allo studio.
Cacciò malamente l'elfo, e si ripromise di non fare più sesso con lui nello studio.
Mai più... in linea di massima. Solo ogni tanto, magari...


Risposta numero 2

Lucius si spingeva sampre più a fondo dentro di lui, con un ritmo sempre più veloce.
Si sentiva bene.
Quando entrambi vennero, si sentì un grido strozzato, e poi il silenzio.
"Severus..."
"Mh...?"
"Credo che mia moglie stia per tornare..."
Il moro si passò una mano tra i capelli, per scoprirsi gli occhi, e poter guardare l'altro.
"Non sei stanco di questa storia? Non sei stanco di doverci nascondere sempre? Sono anni che andiamo avanti..."
"Severus, io..."
Da fuori la stanza, si sentì una porta sbattere.
"Amore, sono tornata!"
Lucius spinse l'amante fuori dal letto.
"Vai ora!"
"No, non me ne vado. Sono stanco di continuare così!" "Amore!" I passi si avvicinavano.
"Per favore, Severus... cerca di capire..." tentò di convincerlo il biondo.
"Se ora vado, non metterò più piede in questa stanza..."
La maniglia della porta si abbassò lentamente.
Lucius distolse lo sguardo da quello di Severus.
"Vai."
La porta si aprì del tutto, giusto un secondo dopo che il corvino fu sparito.
"Ehi, caro. Cosa facevi?"
"Io?" si sforzò di sorridere il biondo "Mi preparavo ad accoglierti degnamente..."
La donna ghignò, mentre si avvicinava per abbracciarlo. "Sei sempre così premuroso, caro..."
Lucius annuì, mentre nella sua testa l'unico pensiero era "Mi dispiace..."


Risposta numero 3

"Come mai oggi Lucius non è potuto venire alla nostra riunione, cara?"
Domandò incuriosita Bellatrix, mentre con una mano schiaffeggiava Rodolphus che tentava di aggiungere un'altra zolletta di zucchero al suo the.
"Oh, mio marito sta male, poverino... ha la febbre alta. Non ha neppure voluto farmi entrare nella stanza per controllare come stava, per paura che io mi ammalassi... dovevi sentire che mugolii..."
Bellatrix ridacchiò, mentre a Severus andava di traverso il the che stava sorseggiando, e cominciò a tossicchiare.
"Tutto a posto Severus?" domandò preoccupata la donna.
"Eh? Sì, sì, certo! Stavo solo... ecco, è che l'idea di Lucius che sta male, poverino... stavo solo per dirti di salutarmelo, tutto qui."
Narcissa sorrise dolcemente.
"Oh, lo farò senza dubbio."

"Tesoro? Amore? Tutto ok?"
Narcissa era appena rientrata dal pomeriggio con gli amici, si era trattenuta per ultima, per poter parlare un po' da sola con sua sorella, e non si era accorta che si era fatto tardi.
"Oh cacchio... è tornata! Ed ora?"
Severus ghignò.
"Oh, non preoccuparti... pensa a coprirti intanto"
Il biondo si portò le lenzuola fin sotto il mento, mentre Severus si rivestiva.
"Amore... ti saluta Severus e... oh."
La donna aveva appena aperto la porta, e solo in quel momento si era resa conto di avere ospiti.
"Cosa ci fai qui?"
"Oh, io... ero preoccupato per tuo marito. Sai com'è, le missioni, il lord oscuro... se non si rimette, sai che guaio!"
Lei era perplessa.
"Ah, ok... Ma Lucius, caro... sei tutto sudato! Chiamo un elfo per cambiarti le lenzuola..."
"NO! Non preoccuparti, io..."
Severus si guardò intorno.
"Oh, è tardi, io vado"
E si smaterializzò.
"Cosa mi nascondi, tesoro?"
"Io... coff coff... nulla..."
La donna annuì incerta.
"Allora vado. Se hai bisogno di qualcosa..."
"Sì, certo cara..."
Stava per uscire, poi sembrò ricordarsi di qualcosa, e tornò indietro.
"Amore... ma cosa ci faceva Severus con il tuo mantello?
...azz...


Risposta numero 4

"Oh, amore, non vedo l'ora di scoprire che cos'è... è incredibile come dopo tanti anni di matrimonio, tu riesca sempre a trovare esattamente la cosa che preferisco, e ti impegni così tanto per farlo..." cinguettò Narcissa, quando Lucius le porse il suo regalo di San Valentino.
"Il mio è giusto un pensierino" rispose il biondo, un po' nervosamente. Non sapeva perchè, ma in quel pacco c'era qualcosa che non lo convinceva.
La donna scartò il dono, e quando ebbe aperto la bustina fatta con un'elegante carta rossa, alzò un sopracciglio e tossicchiò.
"Ehm... caro..."
"Sì?"
"Perchè mi hai regalato un paio di boxer rossi?"
Lucius per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
"Oh... deve essere stata la.. ehm... sarta a..."
Narcissa sogghignò.
"Non dirmi che vuoi fare qualche giochino strano, eh? Magari scambio di ruoli..."
Lucius annuì frettolosamente.
"Sì! E'... è proprio così, infatti..." balbettò.
Narcissa lo abbracciò. "Oh, sei così carino quando fai il timido!"
E Lucius tirò un sospiro di sollievo.


Intanto, in un altra casa, uno stupito Arthur Weasley si ritrovava in mano con un reggiseno di pizzo...


Risposta numero 5

"Vuoi... vuoi farlo davvero qui?"
"Dai, non preoccuparti... chi vuoi che ci veda?"
"Ma Narcissa è in casa..."
"Non verrà mai nelle cucine. A far cosa, poi? No, qui ci sono solo elfi domestici, e solo prima di pranzo o della cena..."
Sussurrò il biondo, per poi zittirlo con un bacio.
Severus si lasciò andare, e dimeticò tutte le sue proteste.

"Tesoro... Severus! Ma che cosa ci fate qui?"
Lucius era semi sdraiato a terra, ed il moro si trovava sopra di lui, leggermente sollevato, le graccia accanto il volto dell'altro.
"Noi... ehm, cara... vedi..."
La donna aveva lo sguardo accigliato, e le braccia incrociate.
"Voi cosa?"
Severus, prontamente, si alzò, e prendendo il primo sacchetto di farina dimenticato lì dagli elfi sul tavolo, mormorò.
"Lucius... mi spiace, ma dobbiamo dirglielo."
L'uomo strabuzzò gli occhi.
"Cosa?"
"Vedi, Narcissa... lo so, è imbarazzante per tutti, ma..."
"Severus, cosa vuoi..."
Il moro gli tirò un calcio per zittirlo, e poi lo rimproverò.
"Smettila. E' giusto che tua moglie sappia come stanno le cose."
Poi si rivolse a lei.
"Narcissa... tuo marito non sa preparare una torta. E so che è infantile azzuffarci così, ma... sai com'è, quando si intestardisce non ascolta nessuno, ed anche se io non sono certo uno chef, vista la sua posizione dovrebbe come minimo starmi a sentire."
Marito e moglie rimasero impietriti.
Poi Narcissa corse ad abbracciare il suo uomo.
"Oh, amore... allora ti sei ricordato che oggi è il mio compleanno! Ed io che ero furiosa, perchè credevo che te ne fossi totalmente dimenticato... e invece volevi solo... solo farmi un regalo con le tue mani. Oh, come sei dolce!"
E lucius ghignò, all'indirizzo dell'amante, per poi fargli l'occhiolino e fargli cenno di andarsene.
Severus si defilò, mentre Lucius tirava un sospiro di sollievo alle moine della moglie.
Piton certe volte era davvero un genio.

   
 
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