Questa storia voglio dedicarla a chi, come me,

ama alla follia quei cinque ragazzi.

A chi si emoziona ascoltando le loro canzoni,

a chi piange se uno di loro piange e ride se uno di loro ride.

A chi viene preso tutti i giorni in giro per i suoi gusti

ma nonostante tutto continua a seguirli.

Questa storia la dedico a noi.

Would you live at my side?

Prologo

Finalmente dopo mesi e mesi di tour potevo tornare a casa.

A Holmes Chapel.

Ripercorrendo le strade che avevano accompagnato la mia vita fino a qualche anno prima sorrisi.

Dopo un tour mondiale durato parecchi mesi eccomi qua.

In tempo perfino per festeggiare il mio compleanno.

Arrivai davanti alla mia vecchia casa.

Riconobbi il cancello, la porta, il giardino adiacente alla casa.

Tutto.

Suonai il campanello e attesi impaziente che qualcuno venisse ad aprirmi.

"Ah eccoti, finalment..Harry?" mia madre sgranò gli occhi.

Rimanemmo qualche secondo a fissarci, poi lei aprì le braccia e io mi ci tuffai dentro.

Aspirai quel profumo dolce che mi era mancato da morire.

Mi sembrava che fosse passato tanto, troppo, tempo da quando l'avevo abbracciata l'ultima volta.

Mi sembrava più piccola più fragile, ma forse ero io che ero cresciuto.

"Il mio bambino..ma quanto sei cresciuto?" mi confermò infatti.

Dopo qualche altro istante mi staccai e fissai quegli occhi verdi così simili ai miei.

Erano pieni di emozioni e di lacrime trattenute.

Mia madre mi sorrise.

"Vieni di la, ci sono tutti"

Per tutti intendeva mio padre e Gemma, mia sorella.

Appena entrato in cucina, quest'ultima mi saltò al collo ridendo.

Se avesse saputo quanto ero contenta di vederla mi avrebbe picchiato.

Era l'opposto di me.

Appariva dolce e tenera, ma in realtà aveva una spina d'acciaio.

Appena mia sorella mi permise nuovamente di respirare mi avvicinai a mio padre e gli diedi una pacca affettuosa sul braccio, che subito lui ricambiò.

Solo una volta finiti i convenevoli mi accorsi del pacchetto sul tavolo.

Era una scatola di un famoso pasticcere.

Possibile che l'avessero comprata per me anche se non ero a casa?

Infondo oggi era proprio il giorno del mio compleanno..

"Salve a tutti, sono a casa!" sentii la porta di ingresso sbattere.

Rumore di passi.

"Ehi, c'è nessuno? Mamma Anne?" chiese una voce femminile.

Mamma Anne?

Ero sempre più confuso.

"Vieni Julie siamo in cucina" rispose mia madre sorridendo.

Okay, c'era decisamente qualcosa che non tornava.

Guardai mia sorella e mio padre, ma nessuno dei due sembrava allarmato.

Anzi, sorridevano e Gemma aveva pure messo in bocca una trombetta.

"Buon compleanno!" il grido di mia madre e il rumore delle trombette suonate da mio padre e da Gemma mi fecero sobbalzare.

Cosa diavolo stava succedendo?

Mia madre si tuffò sulla nuova arrivata - che non ero riuscito a vedere – e quella si produsse in una serie di gridolini entusiasti.

Quando finalmente si lasciarono riuscii a vedere l'intrusa.

Era piccola.

Doveva essere alta su per giù un metro e mezzo, magra, capelli rossi e mossi.

Ma quello che mi colpì di più furono gli occhi.

Verdi.

Un po' più scuri dei miei, più sul verde oliva, ma pur sempre verdi.

Che cos'era quello? Un tentativo di rmpiazzo forse?

E soprattutto chi era lei?

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Ta ta ta daaaaaaan!

Eccomi qua!

Pensavathe che con la fine di AFB *per chi non l'avesse capito è la sigla di A Fake Boyriend xD* vi sareste liberati di me?

E invece no!

I'm still here, yeah!

Basta, vi lascio.

Solo due appunti:

1. Questa storia sarà tutta sul POV di Harry, voglio vedere che ne esce fuori, semmai posso sempre inserire degli altri POV se va male.

2. Julie sono io (Julie = Giulia!), quindi tutti i fatti che le farò accadere saranno fatti precedentemente accaduti a me e tutte le sue caratteristiche sono le mie *guai a chi la insulta xD*

Quindi stay tuned mi raccomando u.u

#BEHAPPY