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Autore: meiousetsuna    28/09/2012    7 recensioni
Partecipa alla challange: D'infiniti mondi e AU di AleDic
"Versione Vampire Diaries" del divertentissimo film: "Il diario di Bridget Jones". Tutti i personaggi saranno umani, per mantenere il tipo di comicità originale. Dal testo: Mi sembra ieri che alla festa prenatalizia dell’ufficio mi stavo esibendo nella più penosa esecuzione di karaoke mai ascoltata da anima viva, attirando solo l’attenzione di quel maniaco di Niklaus, il vice direttore, che assumeva sempre un’aria di superiorità, come se i dipendenti fossero il suo esercito personale, da comandare come schiavetti! Inoltre, lo chiamiamo tutte “micro-coso” per via del cavallo dei pantaloni incredibilmente liscio… lui sbaglia il mio, di nome, e mi chiama ‘Delena’ un nome che nemmeno esiste! C’è una sola persona che gli incute rispetto, la coordinatrice più anziana, Esther. Quando entra nella sua stanza, corre a sistemare il lavoro arretrato, sembra un bambino sorpreso a rubare le caramelle… la mia collega Anna, un tipo dalla lacrima facile, mi aspettava nel corridoio, spuntando all’improvviso, quasi evocata con la forza del pensiero! “Elena… è tuo fratello… non mi chiama, non mi risponde… sono trasparente per lui, come se fossi un fantasma! Non potresti metterci una buona parola?"
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso del ritardo con le lettrici superstiti, spero che vorrete ugualmente leggere il finale...

Era ora, direte! Grazie dal mio cuoricino a Iansom ,everlily, Cassie95, Seizerus e Hugghina, Miss MilunaNanaBiancaTvD, cateyes, Himawari chan, miksom_93, Sunao

Capitolo 4 : The Perfect Man

Diario di Elena Gilbert, damigella contesa


All’inizio non ero proprio spaventata, quando Damon e Stefan scesero in strada, li ascoltavo un po’ come in un sogno. L’espressione di Damon era imperscrutabile. “Avrei già dovuto farlo”.
“Cosa?” Stefan la stava mettendo più a ridere, finché un pugno fortissimo gli fece decisamente cambiare espressione!
“Bastardo, che pensi di fare?”
“Questo!” E di nuovo, un colpo sul viso che lo mandò lungo a terra. Matt questa non se la poteva perdere, adorava una bella lotta tra due ragazzi prestanti e partecipò la sua gioia entrando nel caffè dell’università che era proprio davanti casa mia.
“Correte a guardare, è una rissa, una rissa vera!”

Tutti i suoi amici si precipitarono fuori.
“Mi arrendo, ok?” Stefan sembrava già fuori gioco, ma appena Damon gli voltò le spalle, lo aggredì a tradimento e finirono col rotolare a terra, dandosi calci, pugni, schiaffi, perfino tirandosi i capelli e dire che quelli di Stefan erano difficili da afferrare, vista la quantità di gel. Che spettacolo indecoroso… Matt raccoglieva scommesse dagli amici, mentre Caroline e Bonnie mi mandavano ancor più in confusione.
“Tifo Damon, non ti ha lasciata per una con la faccia a palloncino!”
“Io Stefan, non ha soffiato la fidanzata all’amico!” Aiuto…

Intanto quei due erano finiti sui tavoli del bar, creando ogni tipo di danno, ma in quel momento l’ignaro cuoco uscì dalla cucina con una torta di compleanno a forma di casa coloniale ‘modello fondatori’. Ci siamo bloccati tutti, cantando ‘Happy Birthday’, non siamo mica incivili! Ma poi, il colmo, i ragazzi hanno spaccato la vetrina, volando letteralmente fuori, atterrando tra un mare di schegge.
“Basta, siamo pari”. Lo dissero quasi contemporaneamente e Damon, che era messo meglio, si voltò per andarsene, ma Stefan bisbigliò alle sue spalle.
“Scappi, coniglio ?” Damon non tollerava di sentirselo dire da lui e si voltò dandogli un destro alla mascella che lo mise definitivamente K.O.

“Che problema hai, Damon? – in quel momento, pensavo di aver visto un colpo basso – Credevo fossi un uomo migliore di così, sembri gentile, sai anche cucinare… ma sei troppo cattivo!”
“Già, hai visto della gentilezza e ti aspetti troppa bontà, sempre! Forse sono io che ho sbagliato”. Damon raccolse i brandelli, sia della sua giacca che della sua dignità e si allontanò con passo deciso. Stefan rialzò prontamente la testa.
“Doveva andare così, sono sempre stato solo io… era destino, sogno le tue orecchie da coniglietta solo per me...”
Tutta la mia esitazione svanì.
“Mi dispiace, ma sei tu che me lo hai insegnato; sto cercando qualcuno di più straordinario, un amore eterno”. Gli girai le spalle, finalmente convinta.


Diario di Elena Gilbert, depressa natalizia


Data, 25 dicembre; peso, 72 più un secchio di gelato; sigarette, troppe; drink… non riesco a ricordare


Ero in pigiama, con mio padre, a guardare mamma in TV. Richard sembrava più acido del solito.
“Ed ecco uno straordinario regalo per le feste, un ciondolo con Pietra di Luna, pare che sia un portafortuna!”
Isobel era visibilmente a disagio, quand’ecco, chi c’era fuori la porta? Proprio lei!
“John, io voglio tornare a casa. Sai, Richard è strano, molto aggressivo e poi è pelosissimo, sembra un animale selvatico! Tu sei normale… non valuti la mia intelligenza, lo so, tu e Jenna mi prendete in giro…”
“Non lo so, ci devo pensare a lungo…” Isobel stava cominciando a piangere, quando John la abbracciò forte.
“Sto scherzando, è una battuta che mi ha insegnato Elena!” Ero felice per loro, anche se l’uscita di mio padre non mi era proprio scesa giù.

“Elena, ma non ti prepari? - ‘mammina’ aveva ripreso il controllo -  c’è la festa di anniversario dei Whitemore e Damon è ancora divorziato! Questo è un brutto periodo per lui, quella Petrova, la moglie bulgara, è scappata proprio a Natale col suo ex carissimo amico dell’università, il loro testimone di nozze, pensa che crudeltà! Damon il giorno della vigilia era tornato prima per farle una sorpresa e li ha trovati nudi nel loro letto antico, in una posizione inequivocabile, che ci davano dentro come conigli!”
Dieci minuti dopo, col mio miglior abito da sera, avevo preso il posto di guida, mio padre era lento, aveva la fobia di fare un incidente passando sui ponti.

Mi tremavano le gambe, mentre lo cercavo tra la folla e mi avvicinavo, cosa potevo dirgli?
“Ciao, hai una cravatta verde orrenda”.
“Mi fa piacere saperlo, è un regalo di Becky e tu che fai qui?” La diretta interessata sopraggiunse subito.
“Damon, tuo padre vorrebbe fare un discorso”.
“Damon, solo un attimo – lui si bloccò, lasciando andare avanti Rebekah – io devo chiederti scusa, Stefan mi aveva raccontato una grossa bugia su te e la sua fidanzata”.
“No, era mia moglie, Katarina e mi hanno spezzato il cuore, credevo che non battesse più”. Stavo male, malissimo.
“Potremmo uscire un attimo?” Damon mi seguì.

“Ecco... – non avevo osato andare fuori nella neve – hai detto che ti piaccio e anche tu… sì, ti fai scegliere i vestiti dagli altri, sei sempre altezzoso e mi critichi perché mi piace bere, però sei capace di veri sentimenti e non ti cambierei. Se qualche volta vuoi passare a trovarmi, sarei più che felice”.
“Certo, non avere quell'aria spaventata, non mordo mica”.
Un accenno di sorriso lo rendeva ancora più bello.
“Prego, venite tutti qui!” La voce tonante di Giuseppe Whitemore non ammetteva repliche, e anche noi andammo nel salone principale.
“Propongo un brindisi al mio caro figlio Damon, che ha avuto un grande successo, è stato fatto socio di uno studio a New York! E mi rende ancora più fiero sapere che andrà con la straordinaria Rebekah, che spero diventi sua compagna di vita!”

Tutti alzarono il calice brindando, solo io, per la prima volta, non pensavo di tollerare il gusto dello champagne, anzi, non tolleravo nulla di quella situazione!
“NO!” Tutti si girarono verso di me.
“Dicevo, no, la Virginia non può perdere un avvocato come Damon! Un professionista ed un uomo così. Ma devo scappare, ad altre feste piene di single come me... ci vediamo!”


Diario di Elena Gilbert, artefice dei propri mali


Caro diario, passo le giornate immaginando Damon a New York, tutte le colleghe pazze di lui, mentre mangio cioccolato e ascolto musiche deprimenti; stavolta è colpa mia, lo rimpiangerò finché vivrò. Caroline Bonnie e Matt sono arrivati a casa mia, con un fantastico regalo, un biglietto per Parigi, l’ho sempre sognata. “Fregatene di Damon, è così negativo, mi da il mal di testa solo pensarlo!” Bonnie non l’aveva mai davvero apprezzato.
“Se non ti ha messo la lingua in bocca, non ti ama”. Caroline sapeva il fatto suo. Ero li, che annaspavo cercando le chiavi, il bagaglio già nella macchina di Matt, quando arrivò l’ultima persona che mi aspettavo.

Damon era sotto la neve, soltanto con una giacca di pelle, più sexy che mai.
“Non eri in America?”
“Sono tornato, mi mancavano i tuoi discorsi, sei disponibile anche per altre feste, tipo celebrazione della battaglia di Dawson Creek? E poi ero partito senza bacio d’addio”.
Non c’era niente da pensare, soltanto lasciare che succedesse quello che desideravo da tanto tempo, misi le braccia intorno al collo di Damon, avvicinandomi a quelle labbra sublimi, ma il clacson di Matt e le battute delle ragazze ci costrinsero, con divertimento, a nasconderci a casa…

Ottima idea, avrei potuto cambiarmi, avevo un cassetto di finissima biancheria intima da esibire! Lo lasciai qualche minuto, con dei giornali, senza accorgermi di un grosso, grossissimo errore. Sotto innocue riviste di arte e moda, c’era proprio il mio diario! Mentre io facevo le prove allo specchio, Damon leggeva su di sé le seguenti frasi.
“Sembra che gli abbiano piantato un palo dove gli fa più male”.
“È davvero inaffidabile, chiaro che non abbia amici”.
Quando ormai ero pronta, sentii la porta dell’ingresso chiudersi, e trovai il diario aperto ad una pagina piena di “Lo odio!” e dalla finestra, vidi Damon andar via.

C’era una sola cosa da fare; incurante di indossare solo mutande e reggiseno zebrati, misi su il cappotto, correndo a inseguire il mio vero amore! Corsi nella neve, disperata, senza sentire neanche il freddo sotto i piedi nudi, finché non lo raggiunsi mentre usciva da un negozio.
“Damon, mi dispiace, non intendevo davvero dire quelle cose! Cioè in quel momento sì, ma sai, i diari sono solo pieni di stupidaggini, scusami, era solo uno sfogo sulla pagina, non volevo…”
“Non sono un tipo che giudica. Te ne ho solo comprato un altro, da oggi inizia una nuova pagina”.

Non risposi, ma mi abbandonai alle sue braccia dolci e possessive, sentendomi finalmente nel posto giusto, per la prima volta. Lui sembrava non potersi staccare da me, baciandomi come se da quello dipendesse tutta la sua vita. I fiocchi di neve scendevano e i passanti si giravano, mentre continuavamo a cercarci senza poter smettere.
“Damon… un bravo ragazzo non bacia così”. Ricambiò il mio sorriso, prendendomi in braccio.
“Posso fare molto di più”.


Diario di Elena Gilbert. Peso, in calo; sigarette, zero; drink, solo bourbon; fidanzati, uno. Perfetto.

 

 

  
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