28/09/2012
2 recensioni“Hai presente quei fiori che sembrano fatti di nuvole, che tutti chiamano in modo diverso? Mamma e papà li chiamano 'soffioni'.”
James sorride, ed è in riva al Lago Nero. Ed è strano, lui odia quel lago. E non sorride spesso.
“Pensa a come sarebbe bello essere una parte di quel fiore, che quando il vento cresce ti porta via, a scoprire nuovi posti, senza che sia tu a decidere. Il vento ti porta dov'è destino che tu vada.”
Albus ride, cercando di far il meno rumore possibile. Il fratello, tanto, ha lo sguardo assente verso l’orizzonte.
“Sei innamorato, James?” Sorride, vedendo la risposta scritta nel sorriso del fratello.
James e Albus.
“E tu lo sai, sei come una sbornia. Una di quelle pesanti, memorabili.
Inizialmente ti confonde, ti fa girare la testa, inizi a capire che qualcosa sta cambiando.
Ma dopo, oh sì. Dopo ti fa sentire libera, leggera, viva.
Ti vien voglia di ballare e urlare, di ridere e chiudere gli occhi per vivere il momento. Diventi incapace di mentire e di fare un ragionamento razionale.
Però, alla fine cosa resta? Il mal di testa e la gola secca, gli occhi gonfi e un vuoto.
Sì, decisamente. Tu sei stato come una grossa, indimenticabile, colossale sbronza.”
Gli punta il dito contro lo sterno e, solo in quel momento, Scorpius prova un vago senso di colpa.
“Una colossale sbronza di merda.”
Lily, in tutto questo, è felice di averglielo detto.
“Lils…”
“Non provare a dire che ti dispiace. Non farlo.”
Ci mette tutto l’impegno possibile per lasciarlo lì, per la prima volta vincitrice in una loro schermaglia.
Aveva dovuto dirglielo, era stata la sua Aspirina.
Lily Luna e Scorpius
Aver passato tutta la serata con suo fratello e non esser potuta restare sola con il suo ragazzo, non le era pesato troppo. Era il suo fratellino, no? La copia più fastidiosa e rimpicciolita del padre. E ora, sdentata.
A soli 13 anni, Hugo aveva preso parte alla sua prima rissa. Per provare a difendere una ragazzina dagli insulti di alcuni Serpeverde dell’ultimo anno, si era ritrovato con qualche dente in meno. Nonostante fosse così ‘grande’, sua sorella era restata con lui, cercando di farlo sorridere.
“Voglio andarmene e non farmi vedere più. Sembro nonno Arthur, senza denti.”
Aveva riso, Rose, contagiando anche Hugo.
“Vedi? Non è un sorriso senza te. Sono solo denti.”
Sì. Quel sorriso, sul volto di un altro, non sarebbe stato così bello.
Rose e Hugo
“Nella storia di ogni persona c’è una diga.
Da una parte, l’acqua che cresce e scalcia ed è energia. Oltre lo sbarramento, la terraferma. Voi di me sapete la terraferma. E allora vi racconto l’acqua che non avete mai visto.”
Così aveva iniziato Teddy, nella sua lettera.
Si era ripromesso che, ogni volta che avesse sentito la mancanza dei genitori, gli avrebbe scritto.
Ora, almeno, poteva andare a scrivere direttamente da loro –o meglio, su di loro.
Si sdraia sull’erba intorno alle lapidi e scrive, così come se stesse parlando proprio a loro.
La sua mamma e il suo papà. Quelli che non aveva mai conosciuto.
Teddy Lupin
“Ero capace di sorridere anche quando tutto mi stava cadendo addosso.
Il mio sorriso aveva il valore di un foglio strappato, di un pianoforte senza note, di un cuore senza battito. Eppure sorridevo. Preferivo non dare spiegazione, perchè odio darle. Se uno di loro mi avesse detto ‘Quel sorriso è falso!’ Ecco, sarebbe stato l'unico a conoscermi davvero. Ma non l’ha fatto mai nessuno.”
Urlava, Albus. Urlava e improvvisamente afferrò il colletto di Lorcan e posò le labbra sulle sue.
“Poi sei arrivato tu. Sei arrivano e mi hai detto ‘Perché quel sorriso falso?’ ”
Lorcan si passò una mano tra i capelli biondi, benedicendo il suo ottimo spirito di osservazione.
Albus e Lorcan
Lucy Weasley si era rovinata con poche parole. Un cenno d’assenso durante una stupida festa.
Le spalle al muro nella stanza semi buia. Era la dannata festa della sua migliore amica. Quella riccona aveva una casa enorme e, sembrava fatto apposta, decine di stanze in penombra.
“Vuoi baciarmi?” Le aveva chiesto lui, ad un passo dal suo naso.
“No.”
“Vuoi fare l'amore con me?” Era così magnetico, aveva così potere, che non era riuscita a dire di no. E si era rovinata così, Lucy Weasley, con un timido cenno d’assenso.
Lucy Weasley
“Ho un cicatrice nel cuore che oramai è impossibile curare...
Io non merito di soffrire così! Per favore dimmi solo che mi hai amato e ricordami che il mio amore è stato importante.. Un amore forte come il tempo che non si è arreso...”
Aveva mai pianto così? Aveva mai sofferto, così?
Nella pessima interpretazione di una ragazza con un po’ di spina dorsale, si passò la manica sotto il naso gocciolante.
Tanto, oramai, non ha neanche più un po’ di dignità.
“Dimmelo, altrimenti non so più cosa ha senso, e cosa no. E se io ho un senso.”
Frank Jr. staccò le spalle dal muro, guardandola dall’alto.
“Molly, sei solo una sfigata.”
Molly Jr e Frank Jr. Paciock
“Quando guardavo il mondo coi tuoi occhi, tutto era più bello.” Non c’è rimpianto, nella voce di Roxanne. Parla al ragazzo come fosse sempre stato un suo amico, come se mesi prima non passavano il tempo a baciarsi sotto l’ombra di quell’enorme albero in riva al Lago Nero. “I colori più vivi, i gesti più misurati.
Persino io mi vedevo più bella.”
Lo guarda e gli sorride, poi posa la testa sulla sua pancia.
“Ora l’ho capito, però. Non è con gli occhi di chi si guarda, è come si vede.”
Sorride, Roxanne. Così come Lysander.
Di nuovo amici, come la prima volta che si sono visti.
Roxanne e Lysander
La nuova generazione, che cosa strana. Bene, ecco otto momenti random della vita dei nostri ragazzi.
Non ho idea di chi sia il 'ragazzo' di Lucy, ma c'era troppo amore.
E Frank Jr è ovviamente il figlio di Neville. Il figlio diversissimo dal padre.
Spero vi siano piaciute.
Thiana.