28/09/2012
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Mi dispiace, ma io non posso ricambiare i tuoi sentimenti…c’è già qualcuno che per me è davvero importante…
Quando si lacera, il cuore che rumore fa? Il tonfo di una spugna inzuppata o il sibilo di un fuoco pirotecnico bagnato dalla pioggia?
Era lì, fermo ormai da ore.
Seduto davanti all’ingresso del vecchio club room della Inazuma, appoggiato alla parete e con la testa infossata fra le ginocchia.
Pioveva a dirotto, tanto forte da aver fatto sospendere gli allenamenti di calcio alla squadra, e non c’era nessuno in giro.
E proprio per questo, era come se la scuola fosse stata svuotata del suo spirito e del suo calore, risultando assolutamente deprimente ed inospitale.
Così grigia e fredda…
Masaki si strinse più in sé stesso, aumentando la presa delle braccia attorno alle gambe.
Lo scroscio imperterrito di quelle migliaia di goccioline d’acqua riempiva la sua mente, ora completamente svuotata.
Che cretino era stato…
Come aveva anche solo potuto credere che quell’idiota di Kirino avesse potuto ricambiare i suoi sentimenti?
Per quale stramaledetta ragione aveva deciso di confessargli ciò che provava?
Una leggera e soffocata risata uscì dalle sue labbra, mentre il suo corpo veniva scosso da alcuni tremiti.
Per venire rifiutato, deriso? Così? In quella maniera?
Dannato sempai…
Avrebbe avuto una voglia matta di urlare a pieni polmoni, di prendere a pugni ogni singolo passante che fosse capitato nel suo campo visito, di buttare ogni cosa all’aria e di mandare tutto al diavolo.
Ma, soprattutto, avrebbe avuto voglia di piangere…
Emise un leggero gemito di disapprovazione: che stupidaggine! Piangere era da perdenti, femminucce!
Lui non aveva bisogno di piangere!
Avrebbe avuto bisogno di giocare a calcio, quello si, eppure, le forze sembravano averlo del tutto abbandonato.
Rimase in silenzio, ancora un po’, ad ascoltare la pioggia.
Di sicuro, Hiroto e Midorikawa gli avrebbero fatto una testa tanta quando sarebbe tornato…
‘Masaki, eravamo preoccupati, dove sei stato?’, ‘Come mai sei bagnato fradicio?’ oppure ancora ‘Masaki-chan, dove hai lasciato l’ombrello?’
Però non voleva tornare a casa, non in quello stato.
Ne avrebbe fatto volentieri a meno…
Sarebbe stata una sofferenza inutile, per tutti, poiché, non solo si sarebbe mostrato a loro completamente a pezzi, ma li avrebbe fatti anche preoccupare ancor di più…
Già, perché sentiva un dolore soffocante, proprio lì, all’altezza del petto.
Tu tum, tu tum.
Sentì, ad un tratto, un rumore leggero di passi avvicinarsi, fra il terriccio bagnato e le pozzanghere, poi, la pioggia smise di abbattesi su di lui.
“Kariya, cosa ci fai qui fuori, con questo tempo?”
Colto alla sprovvista alzò lo sguardo di scatto, incrociando gli occhi color nocciola di un giovane in piedi di fronte a lui, con un ombrello in mano.
Il giovane sussultò, vedendo il compagno dai capelli celesti in quelle condizioni e cercò di allungare una mano verso di lui “Kariya, ma tu stai…”
“Non mi toccare!” gridò Masaki, furioso, respingendo la mano.
Shindou si ammutolì all’istante, mentre l’altro chinò il viso, cercando di nascondere, inutilmente, gli occhi gonfi e rossi.
No. Il suo capitano si sbagliava: non erano lacrime quelle che gli stavano rigando il viso, ma gocce di pioggia. Era sicuramente così, perché lui non avrebbe avuto alcun motivo per piangere.
Perché era da stupidi…
“Kariya…” la sua voce risuonò, con una nota di preoccupazione, nelle orecchie del più giovane come un fastidioso stridio.
“Vattene, dannazione! Non voglio vedere nessuno, chiaro?” ringhiò con poca convinzione, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
Proprio lui…perché?
Non poteva sopportare di essere compatito proprio da Shindou, da colui che gli aveva portato via Kirino…
Non riusciva a tollerarlo!
Perché cavolo non se ne andava in giro assieme al suo sempai dai capelli rosa, invece di venire a rigirare il coltello nella piaga?
Faceva già abbastanza male…
All’improvviso il ragazzo sentì due braccia avvolgergli le spalle e si ritrovò il viso di Takuto poggiato sulla spalla.
Quando si lacera, il cuore che rumore fa?
Il più giovane rimase immobile, attonito, senza riuscire a rispondere a quel gesto in alcun modo. Non ricambiò l’abbraccio, né lo mandò a spigolare ed il suo sempai non disse una sola parola.
Masaki avvertì una sensazione di protezione e calore avvolgerlo, che gli fece appannare gli occhi ancor di più.
Perché? In fondo, lui non aveva alcun bisogno di essere confortato, soprattutto da Shindou Takuto, il tanto acclamato ‘Testimone di Dio’, che, a dire il vero, non era mai riuscito a sopportare più di tanto.
Ed allora come mai non aveva la forza di allontanarlo?
Come poteva essere proprio lui, tra tutti, la persona a stargli vicino, in una situazione del genere?
Il moro si staccò, pian piano, rimettendosi in piedi e tendendogli nuovamente la mano, sfoggiando un sorriso che fece arrossire Kariya “come capitano, ma prima di tutto come sempai, non posso certo permettere che tu resti sotto questo temporale! Ti prenderesti un malanno!”
Un sorriso pieno di gentilezza e comprensione, che non gli aveva mai visto rivolgere a nessuno prima, nemmeno a Kirino sempai…
Quando batte, il cuore che rumore fa?
Masaki restò per qualche secondo a fissarlo, ancora incredulo, mentre Takuto continuò a parlare “che ne dici di venire a casa mia? Così ti cambi, beviamo insieme una bella tazza di tè caldo e mi racconti quello che ti è successo!”
Il ragazzo dai capelli celesti sentì le sue labbra incresparsi in un sorriso e, timidamente, allungò la mano verso quella del suo compagno, afferrandola saldamente ed affidandosi a lui.
Seguirlo…l’idea non era poi così male…
Forse, ma solo forse, avrebbe potuto cominciare a rivalutare Shindou…
E mentre quell’incessante temporale imperversava, i due ripresero a camminare, sotto un opprimente cielo plumbeo, senza sole, né arcobaleno, ma non per questo meno bello.
Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.
Ma forse, questa volta, non avrò bisogno di giustificarmi, e sarò davvero in grado di mostrarti il mio lato debole…
Angolo di Shin
Salve a tutti, minna! Questa è la prima fic che scrivo in questa sezione e, avendo una voglia matta di farmi odiare da tutti e soprattutto da chi shippa Kirino/Kariya e Shindou/Kirino, ho scritto una ShinKari (????) –più crack di così si muore…ù______ù
Ok, ok, lo so…è una schifezza orrenda (ma, tra l’altro, esiste questa crack pairing???????) è angst -perché amo l'angst- e sarebbe pure la mia prima Shounun ai, quindi ho preferito fare qualcosa di appena accennato…
Prima che però mi uccidiate sul serio, ci tengo a precisare che io amo il triangolo Kariya*Kirino*Shindou (soprattutto Masaki >___<) e shippo altamente Kariya e Kirino, ma, dato che Ranmaru c’è sempre, come il prezzemolo, tanto per cambiare un po’ (ed ispirata da una scan che ho trovato su Internet) ho eliminato il sempai dai capelli rosa, concentrandomi sugli altri due…*____* sembrava interessante e ...tutto sommato, sono teneri! *coff coff…*
Spero comunque che il risultato non sia troppo schifoso…
A titolo informativo, aggiungo anche che la frase iniziale l’ho presa da una certa (???) Susanna Tamaro, mentre la finale da Jim Morrison…
Beh, se dopo questo non mi avrete linciata, pugnalata o scuoiata per bene, ringrazio chi ha avuto il colossale coraggio di leggere fino a qui!
Shinko_chan^.^