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Autore: percysword    28/09/2012    2 recensioni
Claire ha un amico molto speciale: suo fratello William. Nessuno li può separare o così sembra…
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana dal mio "Sapevo come farmi perdonare" e, be' non sapevo come realizzarlo. Lucy mi avrebbe sicuramente dato una mano. Adoravo quella ragazza, era speciale. Pensare che all'inizio non la sopportavo mi faceva vergognare di me, ma era tutta colpa della gelosia e del colpo di scena che non mi aspettavo proprio. Era stata veramente gentile con me in quei giorni, mi aveva persino coperto nei giorni in cui di nascosto ero andata da Sam, cavoli quanto mi mancava. É vero lo vedevo quasi sempre, ma per poco tempo e a malapena riuscivamo a dirci come avevamo passato la giornata, poi il fatto che mio padre mi avesse preso il cellulare per far si che non lo chiamassi neanche non aiutava. L'avrei preso di nascosto, ma non sapevo dove l'aveva messo.

Comunque sia quella mattina era speciale, lo si vedeva dal tempo: le nuvole che coprivano il cielo la sera prima se ne erano andate ed avevano lasciato lo spazio ad un bellissimo sole. Ma la ciliegina sulla torta quella mattina era Lucy, che mi aveva chiesto, anzi obbligato, ad accompagnarla a comperare il vestito da sposa, visto che ormai il tempo sembrava accorciarsi sempre di più. Purtroppo anche mamma e Elizabeth sarebbero venute, ma non potevo lamentarmi visto che avrei scelto anche i vestiti per le damigelle più piccole e per Elizabeth avevo pensato ad un orribile vestito che avevo visto qualche giorno prima in una vetrina in Oxford Circus: era un piccolo tubino che ti permetteva a malapena di fare un passo, di colore marrone ma non un bel marrone, uno brutto; e poi non era neppure di raso, era di velluto, ed il velluto marrone è orribile a mio parere, ma la parte più bella del vestito era il mega fiocco verde fluorescente in vita, oh si, era veramente orribile. Stavo per parlare a Lucy della mia scelta quando mia madre mi trascinò in macchina gridando che era tardi e che dovevamo fare tantissime cose. La solita.

«Che negozio hai scelto?» chiese mia madre titubante avviando il motore della Ford Anglia, che ricordava quella del film di Harry Potter.

«Ho pensato ad una boutique che si trova vicino a Tiffany, in una delle traverse di Oxford Circus» rispose dolcemente Lucy

«Vuoi dire quella con l'insegna color porpora? "Mrs Dobletouch"?»

«Si! Proprio quella! L'ho scelta perché è lì che mia sorella ha comprato il proprio vestito per il suo matrimonio all'inglese»

«É venuta fin qua per comprare un vestito?» chiese curiosa mia madre mentre faceva slalom nel traffico mattutino del centro

«Si! Mia sorella è strana! Non vedo l'ora di farvela conoscere!»

Il dialogo tra le due donne durò per tutto il tragitto, ossia per circa venti minuti. Appena mia madre trovò parcheggio, che era abbastanza vicino al negozio, scendemmo tutte dala macchina e ci avviammo all'entrata.

Si vedeva che il negozio era "particolare", la facciata era bianca latte e risaltava il porpora dell'insegna, su cui erano disegnate delle bellissime signore in abito bianco che contornavano la scritta "Mrs Doubletouch". Appena entrammo un odore di bosco mi invase le narici, tutto dovuto al fatto che ogni singolo manichino era in legno, i diversi banconi erano il legno, vi era del parquet e poi c'era un diffusore di profumo sopra lo stipite della porta, in modo che ogni volta che venisse aperta quel fresco profumo rivestisse l'atmosfera. 

Non vi era nessun cliente, forse perché era abbastanza presto, ma vi era una signora dietro al bancone intenta a scrivere. Lucy si avvicinò, le disse qualcosa e subito la donna si alzò.

A prima vista le avrei dato si e no una cinquantina d'anni e forse li aveva pure, si avvicinò a me e a mia sorella e ci scrutò da capo a piedi.

«Salve» disse «Sono Mrs Doubletouch e per oggi vi aiuterò a scegliere i vestiti per  il matrimonio. Allora, quante sono le damigelle e chi è quella d'onore?» chiese rivolta a Lucy.

«Sono quattro, tre della sua età» indicò Elizabeth «e vorrei che lei fosse quella d'onore» a quel punto guardò me.

«I-i-io?» chiesi balbettando

«No, è lei la damigella d'onore.» rispose mia madre

«Mi scusi signora, può concedermi un secondo?»

La donna annuì e torno a sedersi dietro al bancone.

Lucy guardò mia madre, poi me, poi Elizabeth, poi di nuovo mia madre.

«Senti Rose, io e William ne abbiamo parlato, e abbiamo deciso insieme» soffermò il suo sguardo su di me «che la damigella d'onore sarà Claire. É da quando lo conosco che mi dice che al suo matrimonio vorrebbe che la damigella d'onore fosse Claire e non credo che gli avvenimenti di questi giorni abbiano cambiato qualcosa, quindi mi dispiace ma sarà lei e se accetterà, vorrei aiutarla a scegliere il vestito.»

«Sarebbe un onore per me» le dissi sorridente

 

Non mi aspettavo così tanta simpatia dalla signora Dobletouch, a dire il vero non avevo neanche pensato alla parola "simpatia" riferita a lei. Fu molto disponibile riguardo alle scelte di mia madre per i vestiti delle damigelle, Lucy glielo aveva lasciato fare. «Non possiamo mica darle tutti dispiaceri!» mi sussurrò ridendo all'orecchio.

Il vestito delle damigelle, dopo vari «no» «troppo da adulta» «troppo da bambina», fu costituito da un corpetto con spalline e una gonna "a bomboniera" che arrivava fino ai piedi, tutto di colore lilla. Era senza cinta, senza pizzo, quindi molto semplice. Le scarpe le scelse Lucy, erano delle piccole ballerine bianca con fascia che si intonavano perfettamente al sottoveste. 

Dopo aver ordinato i vestiti mia madre ed Liz si misero da parte ed io accompagnai Lucy nella sala dei vestiti da sposa. 

C'erano un'infinità di vestiti che, a mio parere, oscillavano tra "brutto" ed "osceno", poi scoprii che quelli erano quelli da esposizione e non erano in vendita, anche perché nessuno li avrebbe comprati. La donna ci condusse dall'altra parte della sala dove c'era una porta che si apriva sulla sala dei vestiti, quelli veri. 

Ce ne era di tutti i tipi e per ogni occasione, andavano sul semplice bianco a tubino di raso senza tante rifiniture, a quelli con le mega gonnelle e il corsetto pieno di ricami ed è proprio tra questi ultimi che vidi quello che sarebbe stato il futuro vestito da sposa. Era messo su un manichino in un angolo, ma io lo notai subito, forse perché amo i vestiti da sposa in cui la gonnella pesa due quintali, am questo è un dettaglio irrilevante. Comunque, lo indicai a Lucy ed anche a lei brillarono gli occhi e decise di provarlo immediatamente.

«Ma, sei bellissima» le dissi appena uscì dal camerino seguita dalla sarta del negozio, che somigliava alla signora Doubletouch, ma non lo era, infatti era la sorella gemella, la signora Doubletouch.

«Credi?» mi chiese guardandosi allo specchio

«Si, assolutamente si. É perfetto per te! Aspetta, vado a chiamare la mamma!»

Appena mia madre la vide rimase incantata ed Liz iniziò a piangere chiedendo che anche il suo vestito fosse così, la solita.

Dopo aver convinto Lucy che quello era perfetto per lei, passammo a me. Non avevo ancora capito perché aveva voluto provare prima il suo, poi mi disse che aveva già scelto il mio vestito giorni fa, e che me o dovevo solo provare, In quel momento le mie emozioni erano un milkshake di paura, agitazione e quell'emozione che non so come chiamare che mi arriva quando Finn e Rachel si baciano in Glee. Insomma ero Pa-Gita-Lee.

Lucy mi accompagnò nel camerino e mi fece cenno di entrare, lei mi seguì e mi aiutò a vestirmi, dopo avermi coperto gli occhi con una benda. 

«Sei pronta?» mi chiese alla fine Lucy

«S-s-si»

Avevo sentito solo il vestito al tatto prima di vederlo, avevo sentito che non aveva spallini, che il corpetto era di raso e che la gonnella era a "strati", proprio come piacevano a me ed arrivava al ginocchio. La parte interna era di raso e sopra di essa vi erano vari "strati" di tulle, quello più esterno aveva qualcosa attaccato sopra, ma non capivo che cos'era. Poi quando mi tolse la benda capii che erano dei piccoli diamantini, sparsi qua e la in tutta la gonna. il vestito era di un bellissimo indaco e le scarpe erano delle ballerine argentate che facevano pandan con i brillantini.

Guardai Lucy nel riflesso che sorrideva, felice come una pasqua.

«Grazie» le dissi.

 

 



 

 

#aboutme

 

CCCCCCIAAAAAAAOOOOOO

SCUSATE IL RITARDISSIMOOOOOOO MA NON HO AVUTO TEMPO E IDEE.

Volevo pubblicare ieri il capitolo, ma poi ho visto hunger games e mi sono forgottata (?)

okay, ACCETTO CRITICHE E TUTTO CIÓ CHE AVETE DA DIRMI.

secondo la mia scaletta altri 3-4 capitoli e poi sarà finita, in parte mi dispiace cwc

 

qua trovate le altre mie storie C: 

The Journey (Original Story, PASSATE ASSOLUTAMENTE, è un ordine)

(un)broken (One Shot sui one direction)

do you remember? (One Shot sui one direction)

Up All Night (SERIE di storie sui one direction, per ora sono due C:)

 

 

GRAZIE A CHI CONTINUA A LEGGERE LA MIA STORIA!

BACI,

CHIARA C:

   
 
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