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Autore: PennarelliScarichi    28/09/2012    1 recensioni
Così punto lo sguardo verso i palazzi davanti ai miei occhi: il vento mi scompiglia i capelli e il traffico sotto di me riesce a farmi sentire meno sola.
Ed essere soli,amore,è la peggiore sensazione al mondo: ti ritrovi con i tuoi pensieri, con le tue paure. Ti escono dal cuore,dalla mente, e cominciano a prendersi gioco di te.
Provo a scacciare le mie,di paure: quelle che tu consideravi infondate,inutili.
Ma non ci riesco, non riesco a far andar via questa sensazione orribile,questo vuoto dentro il cuore.
Sono sola.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                       Questo lo dedico al mio amore, che riesce a tirar fuori la parte dolce che sta dentro di me.
Sei meravigliosa, Fra.
Sei veramente qualcosa di uno,sono così fortunata ad averti vicino a me.
Sei bella,simpatica,dolce e sempre carina con me.
Non ci sono stata fin dall'inizio,ma ci sarà fino alla fine,te lo prometto!



Sono giovane.
È l'unica spiegazione che mi so dare,sai? Ma so che non è importante,so che non basta.
Me l'hai sempre detto,mi hai sempre detto che sono una persona matura: una persona che si abitua alle assenze, alle distanze e,perchè no,alle perdite.
Ma è davvero così? Se mi vedessi adesso, qua su questo tetto, saresti molto deluso.
Socchiuderesti i tuoi occhi azzurri,quel colore che mi piace tanto, e mi chiederesti la spiegazione di questo mio comportamento così infantile.
Sarei arrabbiata, magari ti urlerei contro,ma alla fine tornerei in casa,a preparare la cena per noi due come se non fosse successo nulla.
Ma tu non verrai a fermarmi.

Mi volto, in questa notte invernale, sperando di trovare il tuo viso, le tue mani pronte a prendermi.
Ma non ci sei,e so che non verrai a prendermi.
Così punto lo sguardo verso i palazzi davanti ai miei occhi: il vento mi scompiglia i capelli e il traffico sotto di me riesce a farmi sentire meno sola.
Ed essere soli,amore,è la peggiore sensazione al mondo: ti ritrovi con i tuoi pensieri, con le tue paure. Ti escono dal cuore,dalla mente, e cominciano a prendersi gioco di te.
Provo a scacciare le mie,di paure: quelle che tu consideravi infondate,inutili.
Ma non ci riesco, non riesco a far andar via questa sensazione orribile,questo vuoto dentro il cuore.
Sono sola.


Sono passate poche  ore da quella telefonata orribile, quella che non avrei mai voluto ricevere.
'Non ce l'ha fatta,non ha superato la notte. Mi dispiace.'
La voce del medico mi rimbomba nelle orecchie,nella mente e addirittura nel cuore.
Pochi giorni fa ero venuta a trovarti,ricordi? Avevi detto di star bene.
Mi hai sorriso,in quel letto d'ospedale, e hai detto che nessuno poteva abbattere il mio irlandese.
Avevo riso,forse mai come in quel momento: stavi uscendo da quella brutta malattia,e le mie speranze erano aumentate.
Negli ultimi due anni avevamo passato ogni momento insieme, in quella struttura: i pomeriggi, le feste di natale,le estati.
Io e te,su quel letto, abbracciati: tu che ti facevi ogni giorno più debole,ogni giorno i tuoi capelli biondissimi cadevano e i tuoi occhi diventavano più scavati.

- Non guardarmi,sono un mostro.

mi ripetevi sempre, nascondendoti il viso tra le mani: come potevi?Tu,per me,non eri cambiato,eri sempre  quel ragazzo  dagli occhi del color del Tamigi in primavera di cui ero tanto innamorata.
Mi avvicinavo, toglievo le mani e ti sorridevo. E tu delle volte facevi lo stesso,come se quel sorriso fosse solo per me,fosse stato creato solo per far scoppiare il mio cuore.
Ricordo quando ancora eravamo due semplici amici...
Ero innamorata di te,ma non avevo avuto il coraggio di dirti quello che provavo.
Le parole,codarde,erano chiuse in un cassetto dentro il mio cervello, e non volevano venir fuori.
Così tutti i giorni arrivavo in quell'ospedale, con un libro di scuola o una rivista,e  sorridendo chiedevo alle infermiere come stavi.
Loro ridevano sotto i baffi e rispondevano che ' la fidanzata del ragazzo nella stanza due doveva stare tranquilla.'
Fidanzata?Eravamo solo amici,era evidente.

'Tanto si vede che ti piace, scema', dicevan tutti.
'Chi, lui? A me? Naah. Mica mi piace!' rispondevo poco convinta.
Ogni canzone portava il tuo nome, ogni volta cercavo il colore dei tuoi occhi in quello degli altri..che poi nessuno aveva quella tua specie di celeste!
Vivevo di te,lo sapevo,e lo sapevano pure gli altri.
'Mica mi piace eh, sia chiaro.' ripetevo prima di entrare nella tua stanza e morire ogni volta,alla vista di tutta quella perfezione.

E poi,dopo pochi mesi, sempre su quel letto, decisi di dirti quel che provavo.

Dovevo,infondo: ' mi piaci. Mi piaci perchè sei il primo ragazzo che mi ha capita,che mi ha ascoltata. Mi sono innamorata del ragazzo dal color degli occhi del Tamigi in primavera.Mi sono innamorata di te.'
il tuo sorriso, le tue poche parole tra il respiro affannoso.
'Ti amo anche io,principessa.'

I primi giorni erano uno strazio,ricordi?

-Non dovresti più venire. Arriverà il giorno in cui la malattia mi renderà inguardabile, i capelli cadranno,e non voglio che tu assista a tutto questo.
esclamavi  in lacrime,ogni volta che ci vedevamo.

- Non mi importa.

ti ripetevo decisa,ma tu non capivi, pensavi che entro qualche giorno me ne sarei andata,lasciandoti solo.
Ma i giorni aumentavano,e mi vedevi sempre oltrepassare quella porta azzurrina: per due anni è andata avanti così,ed io ero felice.
Ero felice perchè il mio principe stava superando quel periodo buio, e alla fine finalmente saremmo stati insieme.

Ma si sa,le cose belle non sempre hanno un lieto fine...e così sono qua,su questo tetto,a pensare.
Fin da piccola è sempre stato il mio posto preferito, il posto in cui andavo per sentirmi protetta.
Il buio, il vento,il traffico: cose così familiari,così rassicuranti.

Mi alzo,raggiungo il cornicione del palazzo: ci saranno minimo venti piani.
Varie immagini mi si stampano davanti agli occhi: la malattia,il periodo più buio,la ripresa e la caduta finale.

Il vento è violento,sembra quasi voglia portami in cielo da te.
Te ne sei andato,non riesco a crederci.
Le lacrime scendono dai miei occhi e toccano terra.

Niall,scusami.

Scusami se non sono abbastanza forte da reggere tutto questo.
Appoggio un piede sul cornicione.

- Nessuno può abbattere il tuo irlandese!

Singhiozzo, tiro sù con il naso e guardo avanti.
Scusami,Niall.
Riesco a dire solo questo: non sono stata forte come te.

Titubante appoggio anche l'altro.

- Non ha superato la notte. Mi dispiace.

Le luci delle macchine sembrano così lontane,viste da quassù.
Mi invitano, mi invitano a buttarmi.

Mi sbilancio un pochino.

SCUSAMI.

  
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