Solo un bacio da amici

Il rumore di qualcuno che andava a sbattere contro la porta del dormitorio seguito da un'imprecazione mandata a mezza voce distrasse Charlie dalla sua lettura e lo fece sorridere.


Solo una persona era capace di andare a sbattere contro la porta del dormitorio dei Grifondoro del quinto, e quella persona non avrebbe nemmeno dovuto essere lì, però ormai persino i compagni di stanza del ragazzo erano abituati a quella goffa, rumorosa ed esuberante Tassorosso che ronzava – o meglio saltellava, di solito inciampando – sempre intorno a Charlie.


Ninfadora Tonks fece il suo ingresso nella piccola stanza circolare saltellando su una gamba sola, mentre si massaggiava l'altra e borbottava a bassa voce.
Eric – il migliore amico di Charlie – scosse la testa, afferrò la lettera che stava scrivendo ed uscì per continuare di sotto. Lui invece chiuse il libro e sorrise alla ragazza, stiracchiandosi e facendole posto sul suo letto. Tonks saltellò fino all'amico e si buttò di malagrazia di fianco a lui sul copriletto scarlatto.
-Sempre la grazia di un paracarro, Tonks!- rise lui.
Lei fece un sorriso parecchio strafottente e gli rubò la copia piuttosto malconcia de Il Quidditch attraverso i secoli dalle mani, sogghignando.
-E tu sempre letture nuove e acculturate, Weasley!- lo sbeffeggiò, sventolandoglielo davanti al naso.
Risero insieme e lei gli tirò addosso il libro.
-Ehi attenta! Quello è della biblioteca, Madama Pince è capace di affatturarmi se glielo rovino!- esclamò lui.
-Ma se è il libro più affittato della biblioteca?! Lo maneggeranno centinaia di persone al mese!- sbuffò lei.

Chalie sorrise. Le assurdità di Tonks avevano sempre un fondo di verità, anche se non l'avrebbe mai ammesso davanti alla diretta interessata.
Lei si sistemò a gambe incrociate in modo da guardare direttamente in faccia l'amico e si spostò una ciocca verde lime dietro l'orecchio, nervosa.
Charlie la guardò per un attimo e prese quel gesto come il segnale che stavano per fare un discorso serio, così si mise nella stessa identica posizione dell'amica.
-Promettimi che non riderai- lo supplicò lei.
Lui alzò le spalle e appoggiò il mento alle mani. Iniziava ad interessargli davvero ciò che Tonks voleva dirgli.
-Promettilo, ho detto!- ripeté lei, infervorandosi.
-Lo prometto!- si affrettò a dire lui.
Dora si mordicchiò il labbro e attorcigliò la solita ciocca martoriata intorno al dito, probabilmente soppesando le parole.

Charlie non poté che sorridere a quella vista: una ragazza con i capelli verde lime tagliati alla maschietta e gli occhi della stessa sfumatura non aveva il diritto di comportarsi così, lo sentiva.
Doveva esserci una legge che vietava alle adolescenti esuberanti e senza tanti scrupoli come lei di mostrarsi imbarazzate o in difficoltà.

-Charlie, ho bisogno che mi insegni a baciare- esclamò.
Lui spalancò gli occhi e sperò con tutto sé stesso di non arrossire: non aveva mai avuto meno voglia di ridere.


Quando hai una colossale cotta per la tua migliore amica da almeno un anno puoi riuscire tranquillamente a nascondere tutto e sperare di andare avanti così finché non passa.
Se invece quella pazza della tua sopracitata migliore amica si mette in testa che le devi insegnare a baciare, l'anonimato non è più molto una garanzia.

Dora gli sventolava la mano davanti agli occhi, un po' rossa in viso.
Charlie le rivolse uno sguardo vacuo e supplichevole.
-Cosa?- esclamò.
-Hai sentito- sbuffò lei, incrociando le braccia al petto.

Il ragazzo cercò di recuperare la sua dignità, che a quanto pareva era andata a fare visita al buonsenso di Tonks. Non ci riuscì.
Quei bastardi dovevano essersi nascosti per bene.

Mantenne lo sguardo incollato al copriletto, vagliando velocemente le ipotesi sul da farsi.
La prima la scartò subito: scappare non era esattamente la cosa più anonima da fare.
La seconda seguì presto la prima: dirle che non era il caso sarebbe stato anche peggio, probabilmente.
Così prese coraggio e sfoderò un finto sorriso smagliante, alzando gli occhi sulla ragazza. Lei stava ancora ostinatamente voltata dalla parte opposta, offesa.
Forse, pensò, potrei anche ricavarci qualcosa.
Buttò via tutta la falsità e agì d'impulso. Spostò il suo viso vicinissimo a quello della ragazza. I loro nasi quasi si toccavano.
-BUH!- urlò, scoppiando a ridere sguaiatamente per il salto di paura che fece lei.
-Non farlo più, stupido Weasley! Mi hai spaventata!- urlò Dora.
Lui soffocò le risate così tanto che temette di essersela fatta sotto, ma si costrinse a tornare serio e a guardarla negli occhi.
-Non prendertela, dai. Certo che ti aiuterò, sei la mia migliore amica. È solo che la tua domanda mi ha sorpreso. Pace?- domandò dolcemente.
Vedeva Tonks litigare con il sorriso che stava per spuntarle e infine arrendersi miseramente.
-Pace-.

Sorrise a sua volta, sornione. Sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene. Non gli importava più se lei glielo chiedeva perché non voleva fare la figura dell'idiota con un altro ragazzo.
Gli importava solo che di lì a pochi secondi l'avrebbe baciata.
Perché ebbene sì, anche sotto l'influenza degli ormoni adolescenziali, quel ragazzo apparentemente tranquillo rimaneva sempre il vecchio, sadico Charlie.
Se proprio doveva provare l'imbarazzo più grande della sua vita, tanto valeva trascinare Ninfadora con sé. Aveva la sua vendetta.

-Beh, devi sapere che il modo più semplice per imparare è la pratica-.
Tonks strabuzzò gli occhi e arrossì di colpo.
-N-no, no, Charlie, non hai capito. Io speravo in qualcosa di più... teorico-
-Mi sono spiegato male. La pratica è l'unico modo per imparare- sorrise lui.
Ben le sta, pensò Charlie. Mettermi in una situazione del genere!
Dora, mortalmente imbarazzata, gli scaraventò addosso un cuscino che lui scansò prontamente. Era agitata, era chiaro.

Lei non faceva apposta a cacciarlo in certe situazioni, era sfacciata e un po' ingenua di suo. Charlie l'aveva fatto apposta, e si sentiva un po' in colpa per averla imbarazzata così.
-Ehi... - la chiamò piano.
Lei alzò la testa. Era tutta rossa.
-Sarà solo un bacio da amici, promesso-
-Solo un bacio da amici- ripeté lei, non del tutto rassicurata.
Il ragazzo le lasciò il suo tempo per calmarsi, ripensando alle proprie parole.
Solo un bacio da amici.
Era davvero così anche per lui?
-Pronta?- chiese. Lei prese un lungo respiro e annuì.

Charlie avvicinò piano il viso a quello della ragazza, gustandosi ogni istante di quell'elettricità che c'era tra loro.
E quando appoggiò le labbra sulle sue, se ne rese conto: no, per lui non era solo un bacio da amici, ma in quel momento non gli importava.
Non sapeva però, che sotto il peso del contatto con un certo ragazzo dai capelli rossi, anche per Tonks quella certezza stava andando in frantumi.
Bacio da amici un corno.

{Angolo FloxWeasley
Questa storia per me è molto importante. È la prima che scrivo su di loro, sul mio OTP, e se penso che finalmente la pubblico... cavolo!
Mi rendo conto che, con tutta la faccenda del bacio da amici, possa sembrare una di quelle vicende adolescent-stereotipate. Io ce l'ho messa tutta per aggiungere del mio, del loro, all'idea iniziale non molto originale :)

Chi già mi conosce sa che nutro un amore sconfinato per Charlie; aggiungo che Tonks è un personaggio che mi incuriosisce molto, quindi insieme non possono che fare scintille!

Sperando che vi sia piaciuta mi dileguo! ^^