Note dell'autore: Salve gente,
eccomi con un nuovo aggiornamento, stavolta avete
davvero aspettato poco, spero che comunque la storia continui a piacervi.
Buona
lettura
Capitolo IV
Cambiamenti
Dopo aver portato il Tardis nel vortice del tempo, il
Dottore si avvicinò alla camera di Rose, non entrò rimase fermo appoggiato al
muro a guardare la porta e cercare di trovare il coraggio di entrare.
Doveva spiegarle un po’ di cose, ma come? Non era pronto
per affrontare quell'argomento, lui stesso ancora non capiva com'era possibile
una cosa del genere, ma Rose voleva spiegazioni e lui
non poteva negargliele.
Improvvisamente la porta si aprì e uscì Donna, che sorrise
dolcemente, nonostante le loro discussioni e i disaccordi, la rossa era ancora
lì disposta a viaggiare con loro.
"Si è appena svegliata, ti cerca." Gli disse
avvicinandosi senza aspettare la sua domanda, il Dottore non rispose
semplicemente annuì silenziosamente.
"Cosa è successo?"
chiese mettendosi accanto a lui e guardando la porta della camera di Rose.
"L'esplosione del Vesuvio è stata così potente da
squarciare per un secondo il velo tra spazio e tempo." Spiegò con calma
pensando a quanto Rose si fosse spaventata a tutto quello.
"Perché lei, cioè c'ero anch'io e c'eri tu. Perché solo a lei ha fatto questo effetto?" chiese ancora la
rossa curiosa e preoccupata.
"E' piuttosto complicato." Le rispose
abbassando lo sguardo sentendosi dannatamente colpevole.
"Rendilo semplice." Continuò lei, il Dottore la
guardò cercando le giuste parole, tralasciando i "dettagli da alieno"
come gli risponderebbe.
"La mente di Rose è molto debole, lo scorso anno …. " si fermò deglutendo lentamente e cacciando via le immagini
di Rose sofferente.
"Hanno violato la sua mente, scavando nei suoi
ricordi, nella sua vita … ed è stata solo colpa mia." Disse con calma
senza alzare un attimo lo sguardo.
"Come può essere colpa tua, non sei stato tu
vero?" chiese lei cercando il suo sguardo.
"Volevano solo arrivare a me, attraverso lei."
Le disse guardandola stringendo i pugni dalla rabbia.
"Chi è stato?" chiese ancora Donna.
"Questo è davvero complicato da spiegare."
Disse sorridendo amaramente.
"Quando sarà più semplice, vieni pure a
parlarne." Disse Donna appoggiandogli la mano sulla spalla.
"Adesso vai da lei, ha bisogno di te." Continuò
con dolcezza per poi allontanarsi.
Il Dottore rimase fermo appoggiato al muro, guardando la
porta davanti a lui, riordinando le idee con calma.
Sospirò e pian piano aprì la porta della camera, una
piccola lampada accanto donava una fioca luce alla stanza, non riusciva a
vederla, Rose era sommersa dalle coperte del suo letto. Rimase un po’ fermo
sulla porta, indeciso sul da farsi, non voleva svegliarla se dormiva.
"Dottore?" la voce di Rose lo fece sobbalzare
un po’, si avvicinò lentamente e le sorrise dolcemente quando incontrò il suo
sguardo.
"Come ti senti?" chiese mettendosi seduto ai
bordi del letto.
"Cosa mi è successo?" chiese lei mettendosi
seduta e guardandolo dritto negli occhi.
"Non provare a dirmi di non preoccuparmi, che non è
niente." Lo minacciò guardandolo con decisione.
"Ho bisogno di sapere cosa succede." Continuò
con sicurezza. Il Dottore abbassò lo sguardo e le prese la mano stringendola
tra le sue.
"E' un qualcosa che non mi spiego neanche io."
Rispose con un sorriso triste in volto.
"Cos'è?" chiese ancora lei con dolcezza cercando
il suo sguardo, il Dottore prese, un respiro profondo
e la guardò negli occhi.
"Credo sia un danno collaterale di quello che ha
fatto il Maestro." Spiegò con calma.
"Che tipo di danno?" chiese ancora lei,
cercando il suo sguardo.
"Rose, quello che il Maestro ti ha fatto ti avrebbe
dovuto uccidere." Disse con un moto di orgoglio
"E' c'è quasi riuscito." Rispose lei con sarcasmo.
"Tu hai parlato con me, con la tua mente
ricordi?" le chiese stringendo di più la mano.
"Mentre eri prigioniera, mi hai chiamato, e poi mi
hai fermato dall'uccidere il Maestro. " le accarezzò la guancia sorridendole.
"Nessun umano era riuscito a farlo, Rose è una cosa
fantastica." Continuò con voce rassicurante.
"La tua mente cerca di creare un collegamento con la
mia, e credo che il Tardis stia accelerando il processo." Spiegò con un
piccolo sorriso sul viso.
"Collegamento?" chiese lei confusa.
"Credevo che noi umani non potessimo creare questi
collegamenti." Continuò lei.
"Infatti, ma sembra che tu sia predisposta, forse
per via …"
"Del Lupo Cattivo." Continuò lei, con calma e
un po’ di timore nella voce.
"S'è una cosa così fantastica, perché ne sei terrorizzato?"
chiese lei con calma.
"Non sei pronta per un collegamento del genere, non
ancora almeno." Spiegò ancora lui.
"Non era mai successa una cosa del genere e non
saprei neanche come affrontarla" spiegò lui.
"E' … è pericoloso?" chiese ancora lei.
"Non credo, il Tardis sta proteggendo la tua
mente"Le rispose con dolcezza.
"Mi assicurerò che andrà tutto bene, farò in modo
che tu sia tranquilla e al sicuro, come
sempre." Continuò con calma, posandole un piccolo bacio sulla
fronte.
"Rimani con me stanotte?" chiese.
"Fino a quanto vuoi." Le rispose sorridendole,
Rose si porse le gli posò un piccolo bacio sulle labbra.
Fine
Note finali: Allora che ne
pensate di questa storia? Vi è piaciuta? Commentate liberamente. Per la
prossima storia "Il canto degli Ood" c'è da aspettare un po’ di più,
ma prometto di aggiornare appena possibile. Alla prossima
KillerQueen
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