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Autore: Malikazza Forevah    29/09/2012    1 recensioni
“Mi dispiace Liam.”
“Per cosa?”- disse lui sovrappensiero.
“Per non poter restare.”- lo baciò con trasporto riassaporando il suo sapore e rincorrendo la sua lingua. Si staccarono ansimanti.
“ Claire, tu mi hai dato tutto, mi hai dato tutto ciò di cui avevo bisogno, L’amore, la gioia. Mi hai dato tutto quello che un uomo possa chiedere. Io non ti lascerò mai andare.”
“Devi farlo Liam”-
Lui tese la mano vero la sua guancia.
Era bella, ogni giorno di più.
“Ti amo Claire, e non smetterò mai di farlo.”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You fought like a champion.
 
 
“Portami dove non posso soffrire, portami in un posto che faremo nostro, portami lontano da un mondo che non resiste alla tentazione di volermi lontana da te, dalle tue braccia e dal tuo cuore.”
 
Liam si passò una mano fra i capelli. Disperato. Vulnerabile. Morto.
Ecco quello che sentiva dentro di sé. Non riuscita a capacitarsi di come era successo, tutt’a un tratto le cose erano diventate più veloci, più scivolose e lui non riusciva a prenderle gli scappavano dalle mani, non riusciva a renderle sue, o almeno un ricordo.
Si sforzò di alzarsi, tese la mano verso il comodino prendendo il telefono. 13 chiamate perse da Zayn. Era un settimana che non gli rispondeva e ormai credeva che il suo amico sarebbe venuto a cercarlo, se lo sentiva, era in pensiero per lui.
Era l’unico con cui aveva legato, dopo che si era trasferito aveva trovato di nuovo l’amicizia, e giurava su se stesso, avrebbe dato la vita per Zayn, per vederlo felice, cosa che avrebbe fatto anche quest’ultimo.
Si alzò stremato poggiando i piedi sul pavimento freddo, bhe almeno aveva la sensibilità negli arti.
Si stiracchiò e trascinandosi si portò verso il bagno. Ormai sapeva che anche se non aveva abbastanza forze per reggersi in piedi, era il cuore quello a pesare di più, lo portava verso il basso, schiacciandolo.
Guardandosi allo specchio notò che aveva la barba incolta, non si radeva da… non si ricordava nemmeno quanto. Prese in mano il rasoio e iniziò a spalmare la schiuma.
 
#Flashback
 
“Liam, promettimelo…”- si girò verso lui con uno sguardo implorante.
“Non capisco… perché dici così? Non vorrai prenderti un periodo di pausa? Non mi vorrai lasciare vero?”- la preoccupazione si fece strada dentro di lui. Le prese le mani morbide e le strinse, si avvicinò tanto da sentire il suo profumo, pregando che si attaccasse ai suoi vestiti così poi l’avrebbe sentita sempre vicina.
“No, Liam. Ma che ti salta in mente. Ma devi promettermelo, qualunque cosa succeda tu mi starai vicino, non mi lascerai. Promettimelo Liam, ti prego.”- Si lasciò scappare una lacrima, così intensa che brillava, le cadde lungo la pelle candida e la guancia in fiamme.
“Mi fai preoccupare così…”- si appoggiò delicatamente alla sua bocca lasciandole un dolce bacio.
Prese un respiro e dopo aver asciugato quella lacrima solitaria si avvicinò ulteriormente. “d’accordo, te lo prometto Claire.”
Si stese sulla coperta, trascinandola e stringendola a sé. Lei poggiò la testa sul suo petto, mentre lui prendeva una ciocca bionda, arrotolandola sulle sue dita, giocandoci. Gli accarezzava il petto, respirava regolare, come un’onda,  il battito del suo cuore era così dolce che avrebbe voluto rimanere così in eterno. Lei lo amava questo era sufficiente, e lui amava lei. Erano felici, ma quella gioia non sarebbe durata in eterno.
 


Si portò subito una mano al mento, sentiva qualcosa di caldo sulle dite, le allontanò per capire cosa fosse. Rosso, sangue. Si era tagliato e stava piangendo.
No, non piangeva per un taglio. Andava avanti così da una settimana, la mattina si alzava, si guardava allo specchio e piangeva. Come poteva un uomo convivere con questo. Era distrutto e non ne poteva più, voleva che tutto tornasse a un mese fa, quando la sua vita era felice, ringraziava perché era fortunato, aveva trovato l’amore e non se lo sarebbe mai lasciato scappare. Il problema era un altro. L’amore si stava allontanando, e lui non poteva farci niente, questo lo mandava letteralmente in bestia.
Si vestì velocemente, prese le chiavi dal tavolo e si diresse verso l’ospedale. Luogo in cui aveva passato la maggior parte di tempo nelle ultime settimane.

 
#Flash Back
 
“Perché non mi rispondi mai al telefono?”- era incazzato nero.
“Liam, ora non posso parlare, ti spiegherò meglio quando ci vediamo.”- lei tremava e a malapena riusciva a tenere il telefono in mano.
“ Lascerai passare un’altra settimana? un mese? Non ti sei fatta sentire, nemmeno un messaggio, come credi che stia? Sono preoccupato Claire. Che ti succede? Mi stai lasciando per caso?”- non riusciva a fermarsi aveva così tante domande da chiederle che non ne ricordava nemmeno una.
“Ancora con questa storia!? Ti ho già spiegato Liam, ora non posso parlarne, ti prego cerca di capire…”
“ No, non ci riesco…” attaccò svelto il telefono. Doveva solo dargli una spiegazione, non voleva sentirsi dire tanto, ma solo che gli spiegasse cosa stesse succedendo.


 
Eccolo ancora lì, ormai l’entrata dell’ospedale gli creava un vuoto allo stomaco che quasi vomitava. Era tutto così grigio e triste.
Attraversò il corridoio lungo, salutando le infermiere che ormai lo conoscevano bene. Erano molto gentili, gli portavano il caffè quando era li da tanto, oppure li adagiavano una coperta se si addormentava accanto al letto.
Rallentò appena fu vicino alla stanza, alla sua stanza.
Sentiva già le lacrime venire agli occhi, ma le ricacciò indietro e fece un lungo respiro. Sorrise, cosa che non gli veniva bene, perché lui non era felice.
Lei, così bella, lì nel letto. Aveva un’espressione angelica mentre dormiva beata. Respirava piano e un sorriso lieve sulle labbra.
Si adagiò sulla sua poltrona e le prese la mano pallida, era magra. Troppo magra.
La flebo insieme a tutte quelle macchine erano attaccate a lei, come se dovesse sostenere quell’immenso peso. In verità doveva farlo… una ragazza così giovane, così bella, spensierata e amante delle vita, doveva sopportare tutto quel peso.
Era così arrabbiato, avrebbe volentieri fatto cambio, voleva stare lui in quel letto, malato di cancro al cervello, al suo posto. Lei non meritava quello.
Le strinse la mano e avvicinandosi le lasciò un bacio a fior di labbra.
Lei aprì piano i suoi occhi così belli, azzurri, cristallini. Se una persona normale l’avrebbe guardata bene negli occhi non avrebbe mai visto il dolore, lei lottava contro tutto questo.
“ Ehi…”- la sua voce era impastata e molto flessibile.
“ Ehi” disse lui dolcemente. “ come stai?” chiese, sapendo già la risposta.
“ bene…”- sospirò. Male. Voleva stringerla a sé, dirle che sarebbe andato tutto bene, che avrebbe vinto, tenendo duro, ma in cuor suo, anche con tutta la speranza che aveva, non riusciva a farlo.
Ti amo Claire”- si sforzò di non piangere.
“Ti amo anche io Liam.”- lei invece si lasciò andare, versando quante più lacrime poteva.
“Mi dispiace Liam.”
“Per cosa?”- disse lui sovrappensiero.
“Per non poter restare.”- lo baciò con trasporto riassaporando il suo sapore e rincorrendo la sua lingua. Si staccarono ansimanti.
“ Claire, tu mi hai dato tutto, mi hai dato tutto ciò di cui avevo bisogno, L’amore, la gioia. Mi hai dato tutto quello che un uomo possa chiedere. Io non ti lascerò mai andare.”
“Devi farlo Liam”- si lasciò andare anche lui in un pianto disperato. Lei lo attirò al suo petto accarezzandogli i capelli.
Lui tese la mano vero la sua guancia, poi salì fino alla testa, ormai rosea, non possedeva più capelli già da tempo.
Era bella, ogni giorno di più.
“Ti amo Claire, e non smetterò mai di farlo.”
 
 


 
10 anni dopo.
 
Hai lottato amore, come un campione.
Ma il male è più forte di tutti noi. Mi dispiace.
Liam si poggiò sulla pietra fredda. Quelle parole le aveva fatte scrivere lui sulla sua lapide, così fredda e piena di tristezza, ma quando si inginocchiava e ripensava ai momenti passati con lei, ai momenti felice, il mondo sembrava colorarsi, pure la morte sembrava una passeggiata, ma lui sapeva che in fondo non era così. Ma quella pietra così vuota, non esprimeva tutto quello che Claire sprigionava, tutto quello che lei era davvero. Solo quella frase, a volte faceva risplendere tutto intorno… ma per poco, un lampo di tempo, la speranza svaniva come era venuta.
 
Aprì piano la lettera ancora intatta nella sua busta, dopo tutto quel tempo.
- Amore mio.
Ricorda che ti amo, e continuo a farlo anche da quassù, ormai starai rileggendo questa lettera per la centesima volta, ormai ti conosco.
Io non ci sarò più quando leggerai.
Ti voglio solo far capire che mi hai fatto una vita piena di Gioia fino all’ultimo. Mi hai fatto vivere una vita piena.
Sei stato al mio fianco fino alla fine, mi hai fatto volare, mi hai reso felice nonostante la malattia, mi hai sostenuto, mi ha fatto lottare, e io sono orgogliosa di aver avuto un persona come te al mio fianco, così testarda ma piena di Amore da inondare un fiume. Sei stato importante e non ti lascerò mai andare, ma ormai essendo arrivata la mia ora ti saluto perché tu devi vivere la tua vita. Ricorda che io sono lì con te, potrai parlarmi, pensarmi, io ci sarò per qualunque cosa, ti ascolterò, non piangere e prega per me. Ricordati di noi, ma non restare infelice per questo, perché io starò bene, con i tuoi abbracci e i tuoi baci custoditi nel mio cuore. Mi mancherai amore, ma ti terrò con me. Te lo prometto Liam, come tu hai fatto a me, io ti starò vicina, starò nel tuo cuore.
Ti amo.
A presto amore mio.-
 
Le lacrime scorrevano veloci, dopo averla letta così tante volte lui piangeva ogni volta. Sentiva la sua mancanza, ma sapeva che lei ora poteva finalmente essere felice, e poteva benissimo sapere che lui gli sarebbe stavo vicino anche se non fisicamente. La amava, e la ama tutt’ora.
Promise a se stesso che un giorno sarebbe tornata da lei, avrebbero vissuto felici, dovunque lei si trovasse. Le era grato, per avergli dato tutto il suo Amore. Ora non rimaneva altro che aspettare. Aspettare e aspettare, perché lui la rivoleva e prima o poi si sarebbero ricongiunti
  
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