Payne viveva con me da quasi cinque, ormai, cioè da quando l’avevo trovato abbandonato a sé stesso in una scatola, per la strada, una notte di ottobre. Lo avevo raccolto e avvolto nella mia sciarpa – era piccolissimo e tremava dal freddo- ed ero corsa a casa assieme a lui.
Lo avevo trovato per caso, o forse era destino, ma tanto stava che da quel momento era diventata la cosa più preziosa che avevo.