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Autore: xlondoneye    29/09/2012    2 recensioni
Payne viveva con me da quasi cinque, ormai, cioè da quando l’avevo trovato abbandonato a sé stesso in una scatola, per la strada, una notte di ottobre. Lo avevo raccolto e avvolto nella mia sciarpa – era piccolissimo e tremava dal freddo- ed ero corsa a casa assieme a lui.
Lo avevo trovato per caso, o forse era destino, ma tanto stava che da quel momento era diventata la cosa più preziosa che avevo.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando tornai a casa, Payne era lì che mi aspettava accanto alla porta, paziente come al solito. Dicevo sempre che io non avevo un gatto, ma un inquilino e non c’era verità più assoluta di quella.
Payne viveva con me da quasi cinque, ormai, cioè da quando l’avevo trovato abbandonato a sé stesso in una scatola, per la strada, una notte di ottobre.  Lo avevo raccolto e avvolto nella mia sciarpa – era piccolissimo e tremava dal freddo- ed ero corsa a casa assieme a lui.
Lo avevo trovato per caso, o forse era destino, ma tanto stava che da quel momento era diventata la cosa più preziosa che avevo.
Cinque anni dopo eravamo ancora insieme, nonostante tutti gli appartamenti cambiati e nonostante la qualità dei suoi croccantini che era man mano scesa nel tempo a causa dei tanti lavori dai quali ero stata licenziata. Payne, però, non si era mai lamentato e non mi aveva mai fatto mancare il suo affetto.
Mi aspettava paziente accanto alla porta ogni pomeriggio, quando tornavo dal lavoro.
Mi avevano assunta in una piccola casa editrice poco famosa  -per niente famosa- e le mie mansioni erano quelle di una comune segretaria: portare il caffè, fare le fotocopie. La cosa positiva era che, ogni tanto, potevo leggere i manoscritti prima della loro pubblicazione e io avevo sempre amato leggere e lo stipendio era abbastanza buono da permettermi di comprare a Payne dei croccantini di media qualità.
Posai il cappotto e la borsa sulla poltrona dell’ingresso e mi inginocchiai ad accarezzargli la testa
 «oggi è andato tutto bene al lavoro» gli dissi e in risposta ottenni un miao allegro.
Neanche il tempo di arrivare in salotto che le note di Rude Boy di Rihanna riempirono l’aria. Presi il cellulare dalla tasca e guardai il nome sul display.
 «hey Tams, come stai?» risposi
 «Hailey! Grazie al cielo hai risposto!» esclamò dall’altra parte della cornetta la mia amica: ci eravamo conosciute in una pizzeria nella quale avevo lavorato per un po’ .
Era una ragazza molto più bassa di me, con dei capelli neri lunghi e crespi e gli occhiali. Si lamentava sempre che gli uomini non la guardavano mai e io dovevo sempre rassicurarla sul fatto che erano degli stupidi, il che era vero perché Tammi era una ragazza veramente dolce e gentile, ma come spesso succede gli uomini non stanno molto a guardare l’aspetto interiore di una ragazza.
 «tutto okay?» chiesi sedendomi sul divano e lasciando che Payne saltasse sulle mie gambe per ricevere la sua dose di coccole giornaliere.
 «mi serve un favore enorme»
 «di che si tratta?»
 «mia sorella mi porterà sua figlia questo finesettimana visto che lei va a Bristol ma Jonah – ti ricordi di Jonah vero? l’unico uomo che mi abbia mai guardata- mi ha chiesto di uscire stasera e non posso dire di no. Ti scongiuro, non so a chi chiedere» mi supplicò. Riuscivo a vedere i suoi occhioni dolci ingranditi dalle lenti anche attraverso la cornetta.
 «oh, e cosa vuoi che faccia?» chiesi mentre Payne faceva la pasta e si acciambellava sulle mie cosce.
 «potrei lasciare Susanne da te, questa sera? Solo per un paio d’ore, giuro che vengo a riprenderla prima di mezzanotte»
Non avevo mai visto la nipote di Tammi, ma avevo incontrato la sorella una volta ed era una donna veramente adorabile, oltre che bellissima. Speravo che la bambina avesse preso da lei
 «ti supplico Hay, dimmi di sì» smielò
 «d’accordo» sospirai ridendo
 «OH MIO DIO!» urlò «grazie, grazie, grazie! Giuro che a natale di faccio un regalo enorme e supercostoso!»
Risi
 «è un piacere, tesoro»
 «te la porto per le sette, va bene?»
 «va benissimo, a dopo allora» riagganciai.
Grattai un’orecchio a Payne «sentito piccolo? Stasera abbiamo visite» gli dissi, ma questa volta il suo miao risuonò preoccupato.
 
Alle sette in punto, il campanello del mio appartamento suonò. Quando andai ad aprire, aspettandomi Tammi, rimasi sorpresa di trovarmi davanti una bambina con dei capelli rossi molto lunghi e degli occhi di un verde così particolare quasi da sembrare grigi. Aveva in mano una barbie vestita da principessa e indossava una tshirt rosa chiaro che faceva a pugni con i suoi capelli.
 «ciao tesoro» le sorrisi «io sono Hailey»
 «ciao, mi chiamo Susanne» mormorò lei timidamente, con una vocina da perfetto soprano
 «vieni, entra pure» risposi scostandomi per farla passare
Avevo passato il pomeriggio a tirare fuori dall’armadio tutti i giochi di società che avevo, anche se molto erano dai 12 anni in su e non sapevo quanti ne avesse la piccola. Avevo anche scaricato da internet dei film di Barbie ed ero contenta che lei ne avesse portata una con sé perché significava che le piacevano quelle bambole.
 «allora Susanne, quanti anni hai?» chiesi scrutando le scatole del Monopoly e di Cluedo ordinatamente impilate sul tavolo.
 «ho sette anni e cinque mesi» rispose lei osservandosi intorno
Okay, niente giochi di società.
 «hai mangiato? Ho delle fettine di pollo e posso friggerti delle patatine, o possiamo vedere un cartone. Ti piacciono i film di Barbie?» le chiesi ma lei non mi sentì nemmeno. Payne aveva attraversato l’ingresso per andare a mangiare proprio in quel momento e Susanne, dopo aver gridato “MICIO!” e aver lanciato la bambola per aria, gli era corsa dietro.
Mi affrettai a seguirla, terrorizzata dall’idea che potesse stritolarlo o tirargli la coda, ma quando svoltai l’angolo ed entrai in cucina la trovai seduta per terra nel mezzo della stanza che accarezzava la testa di Payne delicatamente mentre lui faceva le fusa e muoveva la testa assecondando il suo movimento.
 «ti piacciono i gatti, Susanne?» le chiesi poggiandomi allo stipite della porta
 «è bellissimo! Ha lo stesso colore dei miei capelli!” urlò lei alzando gli occhi per guardarmi «come si chiama?»
 Sorrisi
 «si chiama Payne»
 «Payne?» esclamò corrugando le sopracciglia «che razza di nome è?»
Tirai fuori una sedia da sotto il tavolo e mi sedetti sospirando
 «tanti anni fa amavo un ragazzo che si chiamava Liam Payne»
 «anche il mio papà si chiamava Liam!»
 «è a Bristol con la mamma?» le chiesi
 «è in cielo»
 Sospirai nuovamente, un’altra cosa che avevano in comune
 «anche il mio Liam» risposi
 «come mai? Il mio papà perché ha fatto un incidente stradale»
 «gli hanno sparato» abbassai lo sguardo «era un cantante famoso e un giorno, mentre faceva un concerto, un uomo del pubblico con problemi mentali lo ha ucciso» mi asciugai una lacrima prima che Susanne potesse vederla
 «puoi piangere, se vuoi» mormorò lei mentre grattava la pancia a Payne «la mamma lo fa, a volte. Dice che è perché pensa a papà e diventa triste. Ma lì in cielo si sta così male?»
 «no, affatto: è un posto bellissimo» le sorrisi
 «come lo sai?»
 «perché il tuo papà e il mio Liam sono lassù, e se ci sono loro dev’essere sicuramente un posto bellissimo, non credi?»
 «sì, hai ragione» mi sorrise lei prendendo dolcemente Payne in braccio e alzandosi dal pavimento «comunque senti, io ho già visto Il lago dei Cigni e Barbie Raperonzolo, tu quali hai?» chiese
 «quello con le 12 principesse danzanti e Barbie la magia della moda» risposi, alzandomi a mia volta e seguendola in soggiorno «quale vediamo per primo?»
 «quello con la moda» mi sorrise e improvvisamente fui felice di averla con me, quella sera.





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salve a tutti, mille grazie per aver letto la mia oneshot
se avete un profilo twitter, il mio nickname è @xlondoneye
vi auguro una buona serata :) x
  
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