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Autore: MemorieS    29/09/2012    1 recensioni
Questo è il sequel della mia precedente stori 'Ti ricordi?'
Stavolta questa parte parlerà dei litigi in famiglia di un nostro caro amico..
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Sono spiazzato. Ma on posso farci niente. Era iniziato tutto come un gioco, un appuntamento un qualcosa. Ma non è stato così. Alla fine mi sono innamorato. È un sentimento, un qualcosa di primitivo, che nonno Jiraya mi ha ricordato essere amore. Ma sono insicuro; forse ho fatto un passo troppo lungo, ma non posso tornare più indietro. LUI, la persona che prima vedevo come un rivale in tutto, si è rivelato essere il mio sogno, la mia figura di Principe Azzurro, che da piccolo sognavo. Sciocco, ecco cosa sono: non ho nulla a cui aggrapparmi, quello che avevo è andato a farsi fottere, si sono uno sciocco... ma LUI non mi permetterebbe mai di definirmi così. Esatto, LUI, che si trova addormentato sopra la mia spalla, LUI..... E adesso siamo qua, sul treno delle 5:45, dove tutto è iniziato. Ci troviamo nello scompartimento 4. LUI, che con i suoi sorrisi mi ricarica più del ramen. Mi sento responsabile per LUI, che ha lasciato la vita perfetta per uno scapestrato come me. Ma è LUI, e gli devo molto, per avermi dato il suo cuore, la sua felicità e la sua speranza. Puff. Il treno sobbalza e LUI si sveglia; dopo avergli rivolto il mio sorriso, inizia ad accarezzarmi... E arriva sulle spalle. Si blocca. Mi rivolge uno sguardo preoccupato e in quel momento rivivo tutto. Mi asciuga una solitaria lacrima, e mi stringe forte, e ricambio. Non voglio, e non posso farlo sentire colpevole per quello successo ieri. Mi maledico mentalmente, ma è più forte di me e inizio a singhiozzare... Mi volto verso il vetro, e vedo due zaffiri rigati da lacrime, dedicate a pensieri che mai dimenticherò. ................................................................................................................................. Torno da scuola con il cuore in gola. Ormai è definitivo, tutti mi evitano, compresi Kiba, Choji e Shikamaru, che considero, anzi consideravo, miei fratelli. Ma andiamo per ordine. La scuola, tutto apposto, Serpe con la sua viscida lingua, Kakashi con la benda, e Kurenai. Poi arrivò l'ora di pranzo, che segnò la mia vita. LUI era davanti al mio armadietto. Era tutto rosso, penso fosse indeciso se fare qualcosa o no. Sfoderai la mia maschera scolastica e con strafottenza lo ignorai. Grosso errore. L'ora, poi, la peggiore. Alla fine LUI opta per la mia seconda ipotesi e mi bacia. . Successe e basta; tutto e tutti si erano fermati a guardare, ma francamente "fanculizzai" tutti. Risposi al bacio. Nuovo grosso errore. Dopo il pranzo vengo richiamato dal preside Sarutobi, che senza giri di parole mi comunica che sono fuori dalla sculoa. Non ci credo. Per di più, pure LUI è stato cacciato. Vengo riaccompagnato al mio armadietto, svuoto tutto con inaudita lentezza e mi avvio verso l'uscita. Ora arriviamo all'inizio. Arrivo a scuola con il cuore in gola. Apro la porta e trovo mia madre e mio padre, che mi lanciano occhiate di disprezzo, quello più profondo. Vado in camera, poso lo zaino e mi avvio verso il dolore psicologico, seguito da quello fisico. Appena misi piedi mio padre, Minato, inizia a far volare contro i peggiori insulti che un sedicenne potrebbe ricevere. Mi dice che sono una vergogna, che merito di morire e più volte mi sputa sul volto. Forte. Devo esserlo, per me e soprattutto per LUI. Dopo gli insulti di Kushina, mia madre, mi vedo afferrato e portato di forza in cucina. Mi spogliano e iniziano a picchiarmi, a riempirmi di insulti, che non fanno più male, e con tutto cio che capita a portata di mano mi colpiscono. Mi buttano acqua bollente, mi picchiano, mi mettono l'accendi-gas acceso nella pelle, mi picchiano, mi feriscono con coltelli, mi picchiano, mi danno calci e arrivano a rompermi anche qualche costola. Mi sentivo vuoto. Non capivo, e non volevo capire, ma sapevo che tuto era vero e niente gli avrebbe fermati. Le lacrime ormai escono senza controllo e mi sento un guscio vuoto. La ferita più dolorosa me la procura papà, o come può essere definito, infilandomi il coltello da carne giù nella carne per almeno 5 cm, e non contento, incita a mia madre di bruciare la ferita. Dopo tutto questo supplizio, mi intimano di sparire dalla loro vista per sempre e così faccio; dopo circa 3 minuti esco dalla mia stanza con una tracolla, dove ho messo un ricambio pulito e una mia foto. Non chiedetemi perchè, forse la mia autostima era morta. Mi dirigo allora dai nonni, ovvero Jiraya e Tsunade. La nonna, dopo un attimo di panico inizia a medicarmi, o almeno tenta. Dopo 3 ore di nuova e lenta agonia, nonna riesce a placare l'emorragia. Ora nonno esige una spiegazione Mi faccio coraggio e nel giro di mezz'ora riferisco gli avvenimenti di due, forse tre mesi fino ad ora. Non potrò mai dimenticare le loro faccie: erano segnate dalle lacrime e le loro espressioni erano un misto di odio, rabbia e doore. Istintivamente, mi abbracciano, e mi dicono di chiamare LUI. Dopo neanche 5 minuti LUI arriva, mi abbraccia e si unisce al mio dolore. Passata la notte, prendiamoun taxi per la stazione ferroviaria, la partenza è segnata per le 5:45. Prima di partire, nonna si avvicina e mi sussurra: . .................................................................................................................................................. E ora, mi ritrovo qui, con le mani sulla nuca, a osservare con Sasuke il tramonto, dal finestrino del nostro scompartimento. Bhe, ora vi devo lasciare perchè è scesa la notte... Grazie per avermi aiutato a eliminare una parte del dolore. Un bacio a tutti, da Naruto.
  
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