Scritta in venti minuti scarsi, decisamente costretta dalla mia prof, per un progetto sulla donazione degli organi. E non so nemmeno, perchè la pubblico, ecco. Ma è qui, in ogni caso.
Artemisia
Se guardi il cielo, di notte
[tu lo sai]
non ti apparirà cosa
più lontana e fredda delle stelle.
La loro luce bianca, sembra un punto
minuscolo, indifferente
e dici
"non è luce quella, non può esserlo"
è
così diversa da quella che conosci.
Non è la luce stroboscopica che divora a
singhiozzo i secondi [e la notte]
e non somiglia nemmeno alla luce dei fari
che troppe volte si sono fatti vicini a tradimento.
Pensa, è difficile credere che la loro sia luce, eppure
[tu lo
sai]
che quando le stelle muoiono la loro luce è quanto di più accecante
vi sia?
Rischiarano quasi prepotentemente il buio in cui giacciono,
e la
loro luce [la loro vita] viaggia, viaggia, viaggia lontano e
veloce,
oltrepassando limiti e superando confini, distruggendo qualsiasi
resistenza, investendo
tutto ciò che si trovi sulla loro strada.
Non sono fredde le stelle, ma incredibilmente calde, e quando muoiono,
la luce che liberano è pulsante di vita.
E pensa, è strano credere che la morte generi vita, che nel buio la luce
possa investire
tutto, eppure, guarda, credere è speranza, credere è
scegliere, credere è donare,
e donare è vita.