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Autore: lerey    30/09/2012    1 recensioni
E nel caos del turbinio, erano loro contro il mondo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Siamo noi contro il mondo.




Il sole faceva il suo caldo ingresso nel cielo fresco e mattutino, dissolvendo la brillantezza di miliardi di stelle e assumeva le solite manie di protagonismo, ricordando al mondo che la stella più importante era lui. 
E la mattina arrivava tutto d'un botto, senza concedere nemmeno un minimo di tempo per far abituare gli occhi al passaggio dal buio silenzioso alla luce squillante.
E il dolce rumore delle onde del mare, lente, pazienti, soffici, cullavano la mente. E l'odore di salsedine e alghe bruciava in gola. E i granelli di sabbia pungevano le braccia, il collo, le labbra e solleticavano la pelle. E la bocca impastata dal sonno, il sapore dell'alcol che risvegliava i sensi.
Quando aprivi gli occhi, quella luce angelica ti sparava i suoi candidi raggi addosso ed era l'inferno.
Un mare verde infrangeva dolcemente le sue onde contro gli scogli rocciosi, schiumando fino a riva, dove il bagnasciuga raccoglieva detriti, conchiglie e alghe che il mare aveva gentilmente scartato. In cielo aleggiavano pesanti nuvole grigiastre che si spostavano strafottenti e sinuose e di lì a poco sarebbe iniziato il temporale, mentre i gabbiani se ne stavano pigramente in equilibrio sugli scogli con le loro zampette ossute a cercare qualcosa con cui riempirsi lo stomaco mentre ti fissavano con quegli inquietanti occhi gialli. La lunga striscia di spiaggia libera era completamente deserta, se non per un tipo calvo che portava a spasso il suo bassotto che faceva difficoltà a camminare sulla sabbia.
E ti godevi quello spettacolo che era il mondo.
E arrivava il momento in cui ragionavi sul perché e sul come fossi arrivato su quella spiaggia, ma ricordavi solamente che eri ubriaco perso e andavi in giro ad abbracciare persone sconosciute. 
Ripercorrevi la notte prima al ritroso e, quando ricordavi tutto, ti prendeva quel momento di assoluto panico in cui ti chiedevi dove diavolo fosse Harry, ma poi ti giravi ed era proprio accanto a te, con il viso spalmato sulla sabbia, i capelli in disordine e i vestiti stropicciati.
E lo scuotevi piano, sussurrandogli il suo nome all'orecchio ed era allora che apriva piano gli occhi, gonfi, rossi, stretti. Grigi.
Ti sorrideva stanco, massaggiandosi le tempie. 
- Buongiorno principessa - gli sussurravi scherzosamente con la voce ancora piena di sonno.
- Buongiorno Sassy Queen - controbatteva lui, affibbiandoti quell'odioso soprannome con cui alcune fan adoravano chiamarti per prendersi gioco di te.
- Davvero divertente, Harry, veramente - e si lasciava andare ad una melodiosa risata che somigliava incredibilmente a una delle più belle canzoni.
Sollevava il busto lentamente, mentre la sua cinta slacciata tintinnava scontrandosi contro la cerniera abbassata, e ancora con il sorriso sulle labbra, ti rubava un bacio. 
E un turbinio di ricordi affioravano a galla nella tua mente, e ricordavi tutto d'un botto il miglior sesso che tu abbia mai fatto in vita tua, la notte precedente, con Harry sulla spiaggia.
Ricordavi i baci, i graffi, le carezze, i morsi e l'amore della sera precedente, mentre il piccolo Harry poggiava la sua testa contro il tuo petto e affondavi una mano nei suoi folti capelli.
E ricordavi com'era all'inizio, quando vi scambiavate segreti, risate e al massimo abbracci e alla fine vi ritrovavate a giocare con mani esperte e mentire con destrezza.
Ti accorgevi di aver perso un amico e di aver guadagnato molto di più, con Harry.
E ti accorgevi di amarlo così tanto da poter farti esplodere il cuore.
E lo baciavi in segreto davanti a quello spettacolo che offriva il mondo per mostrare che lui era solo tuo e di nessun altro. E dimostrare che lo amavi, che vi amavate. 
Lo baciavi fino a perdere il fiato e finché la ricerca d'ossigeno fosse l'unica scusa possibile che vi avrebbe potuto separare.
Poi ricevevate sguardi accusatori da parte dell'uomo calvo mentre il suo cagnolino ti leccava la faccia allegramente e voi due ridevate ancora più allegramente, e strattonava lontano da voi il povero animaletto, con gli occhi pieni di biasimo, vi accusava di colpe di cui non vi eravate mai macchiati.
Quello era il mondo.
- Non ne posso più - ti diceva con il pianto in gola mentre seppelliva la testa nel tuo petto.
E come tuo solito, non trovavi mai le parole giuste, non sapevi mai che dire, così ti limitavi ad accarezzargli i capelli.
Scavavi in ogni angolo più profondo della tua mente per trovare una soluzione, cercavi di trovare la cosa giusta da fare.
Finché la cosa giusta non trovò te, ed era la più semplice.
- Harry - lo richiamavi - riveliamo tutto al mondo.
E con quella semplice frase gli occhi brillavano, i sorrisi si aprivano e il cuore piangeva di gioia.
- Al concerto di domani, a Londra, prima dell'ultima canzone, lo urliamo a tutti e basta. Niente più bugie, niente più attrici, niente più management, niente più tocchi nascosti senza attirare attenzione. Facciamo arrivare la verità in superficie.
E mentre una goccia ti bagnava la fronte, si metteva in ginocchio sulla sabbia, guardandoti negli occhi. La seconda goccia ti piombava sulle labbra e lui continuava a ripetere che sarebbe stato perfetto e bellissimo. La terza e non vedeva l'ora. La quarta e iniziava ad urlare di gioia. La quinta e ti baciava. E lì iniziava il temporale. 
Ma non scollavate i vostri sederi dalla sabbia e continuavate a ridere di gioia come ubriachi, mentre la pioggia erodeva i vostri problemi. E li consumava, facendoli scivolare via dalla vostra pelle, lasciandovi ad un nuovo inizio.
La pioggia si faceva più fitta e pesante e voi eravate felici.
- Amo Harry Styles - urlavi con tutta la voce che avevi in gola.
- Amo Louis Tomlinson alla follia - urlava lui.
- Lo amerò per sempre.
- Vaffanculo ai segreti.
- Vaffanculo al management.
- Fanculo alle bugie.
- Fanculo a Eleanor.
- Fanculo a tutti.
E gli urli si facevano sempre più forti, mentre i capelli bagnati si attacavano alla nuca e i vestiti si stringevano attorno al corpo.
E le risate genuine.
Stavano attraversando il caos nel turbinio.
- Siamo noi contro il mondo!
 

Coldplay, Us Against The World.
   
 
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