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Autore: devilnocry    30/09/2012    1 recensioni
Il grande giorno arriva per tutti, anche se per alcuni in modo più particolare che per altri
ATTENZIONE: Alcune parti e alcuni comportamenti dei personaggi sono OOC.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Owen, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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CAPITOLO 6

“Che stress”

Queste sono le uniche parole che rimbombano nella testa di Courtney mentre è seduta in cucina a casa di Gwen davanti ad un bicchiere d’acqua.

Dopo l’incidente del vestito Gwen si era barricata in camera sua, ma non c’era tempo per aspettare che le passasse la crisi di nervi, specie considerando che lo strascico del vestito era stato strappato ed avrebbero dovuto portarlo a far sistemare.
Farla uscire da quella dannata stanza era stata un’impresa tutt’altro che semplice.


TENTATIVO 1.

Situazioni estreme richiedono metodi estremi, anche a costo di affidarsi ad una pazzoide.
Con la porta chiusa l’unica via d’accesso alla stanza restava la finestra, ma di scale in quella cavolo di casa non sembravano essercene, o almeno non di così lunghe.
L’unica che poteva arrampicarsi fino a lì era Izzy, la avevano vista fare anche di peggio, ma non era proprio la persona ideale per convincere una ragazza nel panico.
L’idea giusta venne a Bridgette, che andò a rovistare negli scatoloni delle attrezzature per il ricevimento e ritornò con un paio di walkie talkie che i camerieri avrebbero dovuto usare per comunicare con la cucina.
Ne legarono uno al collo di Izzy e la mandarono all’attacco.

L’agilità della rossa non smetterà mai di stupire, alcune volte sembra andare anche contro le leggi della fisica, in un paio di salti era entrata nella stanza.
Courtney prese in mano il walkie talkie.

Courtney: Bene Izzy, adesso apri la porta.
….

Silenzio
….

Courtney: Izzy??
….
Uff…Espolsivo?

Izzy: ESPLOSIVO A RAPPORTO SIGNORE!! RAGGIUNTO IL PUNTO ALFA SIGNORE!! AHAHAH!!

Courtney si sbatté violentemente la mano contro la fronte.

Courtney: Ok soldato. Apri la porta… ADESSO.
….

Courtney: I…ehm… Esplosivo? Sei ancora lì?

Gwen: La persona da voi chiamata è momentaneamente assente… siete pregati di NON richiamare E DI LASCIARMI IN PACE!!
… fine comunicato.

Bridgette si stava avvicinando a Courtney quando…

Courtney: Shhh, nessun problema. PIANO B!
 

TENTATIVO 2- ovvero il famoso PIANO B

Stare con un ex-galeotto ha i suoi vantaggi, come l’apprendere dalle sue storie come realizzare un rampino con relativa corda usando tovaglie , posate e una bottiglia di gasosa super-frizzante ed una caramella alla menta.
Dopo aver fissato tra di loro le posate e legato ad esse la corda fatta con le tovaglie, le ragazze infilarono l’estremità del rampino nella bottiglia di gasosa.

Courtney: Ok, questo è il piano.
È molto semplice :
FASE 1: Miriamo la finestra con il rampino
FASE 2: Mettiamo dentro alla gasosa la caramella alla menta ed agitiamo la bottiglia
FASE 3: Teniamo sigillato il collo della bottiglia finchè la pressione non arriva al massimo
FASE 4: Lasciamo andare il rampino che dovrebbe (si spera, perché Courtney si addormentava regolarmente a metà storia) essere sparato fino a destinazione. Dopo di che salirò da Gwen e finalmente metteremo fine a questa pazzia.

Tutte si misero ai propri posti ed infatti, come sperato, il rampino venne sparato fino alla finestra ed entrò nella camera di Gwen.

Courtney: AHAHAH! Visto? Mai sottovalutare il capitano della squadra di ginnastica artistica!

Dicendo questo la castana cominciò a salire la corda finchè non cominciò a sentire degli strattoni, alzò la testa e vide un paio di guanti bianchi, di cui uno visibilmente macchiato, avvicinare alla finestra un Izzy completamente legata dalla fune di lenzuola.

Izzy: AHAHAHAH! TROOOOPPO DIVERTENTE!!

Courtney abbassò lo sguardo verso le altre.

Courtney: Ehm… non farà quello che penso… vero?

Le ragazze risposero facendo un sì con la testa.

Izzy: YUUU- HOOOO!!

Izzy saltò dalla finestra … finendo proprio addosso a Courtney ed entrambe caddero rovinosamente a terra.

Izzy: Troppo divertente!!!!

Courtney: Izzy!! Tu sei… tu sei…PAZZA!!

Leshawna: Bella scoperta tesoro…

Courtney si rialzò guardando poi in volto Izzy.

Courtney: IZZY!! Perché sei verniciata in volto?

Izzy: UN VERO SOLDATO DEVE PORTARE SEMPRE LE PITTURE DI GUERRA!!! ME LO HA DETTO ANCHE GWEN!

Courtney: V-v-vuoi dire che non ai aperto perché stavi… OOOHHHHH!!!! ADESSO BASTA!

Courtney si girò verso la finestra e vi puntò contro il dito.

Courtney: OK, GWENDOLYN!!! SE VUOI LA GUERRA, GUERRA AVRAI!! MI HAI SENTITA?!

Gwen chiuse la finestra.

Courtney era sul punto di esplodere, si girò e si diresse verso la strada.

Mamma di Gwen: Ragazze, forse dovremmo solo asp…

Leshawna: Lasci stare, ormai questa è diventata una gara a chi ha la testa più dura.

Leshawna guardò la finestra.

Leshawna: E le assicuro che è un gran bel match.

A quel punto si sentì arrivare dalla strada una voce.

Fattorino: S-s-s-signorina! Le ho detto che non posso darle il furgone!!

Courtney: Fai silenzio!! E’ un’emergenza!!

Leshawna: Ma cos..?

La ragazzona si girò in tempo per vedere un camioncino delle consegne entrare a tutta velocità nel cortile con Courtney alla guida.

Leshawna: LEVATEVI!!!

Tutte si spostarono di corsa mentre il furgoncino fece una brusca curva e si fermò parallelo alla casa proprio sotto la finestra di Gwen.
Dal finestrino uscì Courtney che salì sul tettuccio del vano carico e cominciò ad arrampicarsi a mani nude.

Bridgette; Ma… come fa?

Courtney raggiunse in un lampo la finestra, ma quando tentò di aprirla sentì qualcuno, dalla parte opposta, fare resistenza… quindi la sfondò con una testata…
Da sotto le ragazze avevano assistito alla scena a bocca aperta.

Leshawna: OOOOK… chi pensa che Courtney sia uscita di brocca?

Tutte alzarono la mano… e lo fece anche il fratello di Gwen, che nessuno degnava di attenzione,  che era in mezzo al giardino a prendere il Sole.

Fratello di Gwen: Posso alzarlo riferito a tutte voi?

Tutte gli lanciarono delle occhiatacce, tranne Izzy che continuava a ripetere “TROOPO FORTE, TROPPO FORTE!!”

Courtney era finalmente entrata nella stanza di Gwen e la gotica vedendola si era sbrigata a rimettersi seduta sul letto, rannicchiata con la testa nascosta sulle ginocchia.

Courtney: ADESSO BASTA!!

La castana si avvicinò a Gwen con sguardo furente dopo di che la prese per una spalla.

Courtney: Tutte quella persone sono venute qui per aiutarti e tu non fai altro che…

La gotica si scrollò la mano di Courtney di dosso.

Courtney: SENTI UN PO’…!!

Courtney prese Gwen per il retro dell’abito e la ragazza si girò d’istinto con lo sguardo arrabbiato, ma…

Courtney: Gwen… ma tu hai pianto.

Tutto il trucco della ragazza era colato a causa delle copiose lacrime, tanto che il suo volto assomigliava adesso a quello dei fantasmi dei film che lei tanto amava.
Courtney si avvicinò alla scrivania, prese la sedia e si sedette davanti a Gwen.

Courtney: Uff,…ok. Che ti prende? Eh?
Fino a ieri eri tutta contenta ed adesso invece…

Gwen:…

Courtney: Oh, senti! Fai come ti pare.

La castana stava per alzarsi quando…

Gwen: Courtney?

Courtney: Sì?

Gwen: Io… come sono?

Courtney: …ma che razza di domanda è?
Senti, se vuoi fare la matta ti avverto che nel gruppo c’è già Izzy e basta e avanza. Senza contare che a giorni arriverà anche Cody e quindi quella scalmanata di Sierra sbucherà dal nulla, ma lei non conta più di tanto…

Gwen: Non cambiare argomento… per favore.

Courtney tirò un lungo sospiro.

Gwen: Che ci trova Trent in me?

Courtney: Oh, mamma… ora si comincia…

Gwen: Sono scontrosa, inaffidabile, casinista e… diciamocelo chiaro e tondo… mentre lui ha mille sbocchi verso il futuro io non riesco a vedermi dall’oggi al domani.

Courtney: Da quando sei così filosofica? Che fine ha fatto al Gwen “Io sono io, il mondo si bruci... (con voce rauca e stringendo il pugno)… a parte il mio Trent che amo tanto, tanto” (detto invece a mani unite e vocetta stridula).

“Nessuna reazione? Nessuna risposta sarcastica? La situazione è grave allora” pensò la castana.
Gwen prese un quaderno nero che era appoggiato vicino a lei sul letto e lo lanciò passandolo a Courtney.

Gwen: Ecco che fine ha fatto.

Courtney guardò meglio il quaderno.

Courtney: Non è il tuo diario? Quello che Heather aveva…

Gwen: Leggi.

Courtney; Sicura?

Gwen non disse parola e Courtney aprì il diario iniziando a sfogliare le pagine.
C’erano le cose che aveva letto Heather, i sentimenti all’eliminazione di Trent, la gara finale con Owen e… pagine bianche?

Courtney: Ehm, Gwen? Perché non c’è più scritto niente dopo la fine dell’Isola?

Gwen: Perché non ho più scritto niente. Il resto è tutto spiattellato su QUEL DANNATO BLOG. Una cosa da mocciosette che la Gwen di quelle pagine avrebbe considerato inutile.

Gwen indicò con la mano il computer dietro a Courtney.

Gwen: Ma andiamo! All’inizio scrivevo di ambiante, arte, quello andava bene! Ma ora sono solo pettegolezzi, impressioni mie delle quali la gente dovrebbe fregarsene e battibecchi con quella vipera!!

Temo che la Gwen che Trent ama sia solo in quelle pagine ormai.

Courtney si alzò , si diresse verso Gwen… e cominciò a darle in testa il diario.

Gwen: AHI! AHI! AHIA!! MA CHE FAI?

Courtney: Se la vera Gwen è veramente dentro queste pagine allora forse sbattendole contro questa TESTACCIA VUOTA ci ritornerà dentro… e allora la pianterai con queste sciocchezze!
Gwen, non sei più una ragazzina, è normale che tu sia cambiata, ma se così non ti va bene allora fai marcia indietro e ricomincia da capo.

Gwen si massaggiò la testa dove fino ad un attimo fa Courtney la stava colpendo con il diario.

Gwen: Forse… non sono abbastanza coraggiosa… non abbastanza ostinata… non più…

Courtney sbarrò gli occhi.

Courtney : NON ABBAST… Senti un po’. Ti ricordi chi è che ha avuto la faccia tosta di venire a chiedermi scusa solo qualche mese fa? E chi ha continuato a provare nonostante le porte in faccia ed affini?

Gwen osservava Courtney.
Già, la storia della vostra riconciliazione, entrambe ve la ricordate tutt’ora molto bene.
 
 


Dopo che ti eri lasciata con Duncan non te la sentivi di lasciare le cose come stavano, l’avevi fatta troppo grossa… e dovevi rimediare…e volevi rimediare. Cercare almeno di salvare il salvabile.
Anche se non fossi riuscita a fare pace, dovevi far rimettere quei due assieme perché, anche se si mancavano a vicenda, erano troppo orgogliosi per farsi avanti per primi.

Cominciò tutto quattro giorni dopo quella famosa serata al pub, dove avevi ritrovato la tua “strana famiglia” ed anche “lui” e proprio quel ragazzo dai capelli neri ed dagli occhi  verdi è accanto a te adesso, alla guida della macchina, mentre ti accompagna dall’unica persona che temi non potrà mai perdonarti, ma non è per quello che vai lì in fondo.

La macchina si ferma sul lato opposto della strada, tu sei ancora dentro, fuori è ormai autunno e indossi un lungo cappotto nero, “speriamo che non diventi il vestito del mio funerale” pensi.

Prima che tu scenda dall’auto Trent ti tocca il braccio.

Trent: Sicura di andare da sola?

Gli rispondi con un sorriso triste.

Gwen: Chi rompe paga. Ed i cocci sono suoi…

Ed uscisti dall’auto.

Gwen:… speriamo che non siano ancora troppo affilati.

Attraversasti la strada ed in pochi attimi fosti davanti alla porta di casa, davanti al campanello.
Lo suonasti.

Ma cosa potevi dirle? Che ti dispiaceva? Che avevi capito il tuo errore? Che..che… dannazione Gwen, potevi pensarci prima di suonare quel dannato campanello.

La porta si aprì e da dietro sbucò il volto di Courtney.
Cercasti di sorridere.

Gwen: Ciao C…
SBAM!

Ti chiuse la porta in faccia, tutto come da programma, anzi, avevi anche temuto che ti colpisse con qualcosa.
Suonasti una seconda volta, poi una terza ed una quarta, tutto doveva finire oggi. Non importava come.

Stavi per suonare la quinta… quando una cascata d’acqua ti investì in pieno lasciandoti fradicia. Sentisti il rumore di una finestra sopra di te che si chiudeva.

Ti ridirigesti verso la macchina, ma quando apristi la portiera ti trovasti Trent che ti porgeva un asciugamano.

Gwen: Che ci fai con un asciugamano in macchina? Come facevi a…?

Trent era curvo sul volante ed a malapena tratteneva le risate.

Prendesti l’asciugamano un tantino irritata, ti asciugasti sommariamente i capelli e ritornasti davanti alla porta di Courtney.

Stavi per suonare nuovamente, quando ti ricordasti della finestra e allora ti appiattisti al muro e ricominciasti e chiamarla.

Una , due, tre ore senza che ti arrivasse nessuna risposta.
Orami non ti riparavi neanche, eri seduta sui gradini davanti all’ingresso.

Trent si avvicinò e ti porse un caffè d’asporto.

Trent: Sai che ha la testa dura …

Gwen: … e che non ha tutti i torti? Anzi…

Trent stava per sedersi accanto a te quando si sentì:

Courtney: MA BRAVI! SIETE TORNATI INSIEME, SONO MOOOOLTO CONTENTA PER VOI!

Gwen: Courtney, ascolta! Io…

Courtney: NON MI PARLARE!
UN CONSIGLIO TRENT. GUARDATI BENE LE SPALLE QUANDO SEI CON LEI!!

E la castana richiuse la finestra tirando anche le tende.

Trent: Gwen, forse è meglio andare.

Gwen:…NO!

La gotica incominciò a bussare alla porta più forte che potesse.

Gwen: Ascolta Courtney! Ok, ce l’hai a morte con me ed hai ragione! Ma qui si tratta di Duncan!
Lui è ancora…

Courtney, da dietro la porta si mise ad urlare.

Courtney: ZITTA! NON VOGLIO ASCOLTARTI! VAI VIA O CHIAMO LA POLIZIA!

Gwen: No! Non me ne vado! Prima devi ascoltarmi!

Continuarono così per mezz’ora.

Trent si avvicinò alla porta.

Trent: Gwen, vuoi che ci provi io? Magari…

La gotica lo guardò accennando un sorriso.

Gwen: No Trent. Questa cosa la devo fare da sol …

I due sentirono delle sirene avvicinarsi ed una pattuglia si fermò proprio davanti a loro.

Poliziotto: Polizia di Toronto, non muovetevi prego. Abbiamo ricevuto una denuncia per disturbo della quiete pubblica.

Trent: Non ci credo… l’ha chiamata veramente.

Il tutto si tradusse con una notte al commissariato, ma senza ripercussioni perché la denuncia venne ritirata.

Eravate seduti sulle sedie del commissariato in attesa della riconsegna degli oggetti personali.

Gwen:  Mi dispiace Trent.

Trent: Ammetto di essere rimasto anche io un po’ sorpreso…
Demordi?

Gwen: …no.

Trent accennò un sorriso.

Gwen: Però continuo da sola.

Trent: Perché? Magari il look da carcerato mi donerebbe no? Magari mi faccio anche io la “cresta”?

Lo guardasti storto.

Trent: Dici di no eh?

Scoppiasti in una risata liberatoria, perché accanto a lui anche il commissariato diventa buffo?

Gwen: Sei…sei…incredibile.

E ti lasciasti cadere contro di lui che ti mise il braccio attorno alle spalle.


 
I giorni passavano e nulla cambiava.

Una sera rientrasti a casa, il tuo spirito si stava abbattendo sempre di più, cominciavi a perdere le speranze. A malapena salutasti tua madre e tuo fratello e, dicendo di non aver fame, andasti in camera sdraiandoti sul letto e cadendo in un sonno profondo mentre tentavi di riflettere sul da farsi.

Ciò che non sapevi era che, mentre dormivi, Trent decise di passare a casa tua per sapere come stesse procedendo la situazione.

Trent: Buonasera signora.

Mamma di Gwen: Oh, ciao Trent. Prego entra.

Trent: Sono passato solo per parlare con Gwen.

Mamma di Gwen: Ah… ecco, vedi… è di sopra in camera sua, ma… non è che sia molto in forma…

Il volto di Trent si spense, era chiaro che non era andata bene neanche oggi.

Mamma di Gwen: Ma aspetta, te la vado a chiamare.

Trent: No, non si preoccupi, non era niente di importante, meglio lasciarla riposare.
Adesso mi scusi ma mi sono ricordato di un impegno, buona serata.

E dicendo questo uscì dalla casa.

Si fermò lungo il marciapiede davanti alla villetta ed osservò la finestra della camera di Gwen. La luce era spenta.

Una volta qualcuno, non so più chi, disse che un uomo si può dire veramente innamorato solo quando mette Lei davanti al proprio orgoglio.

Trent si fermò un attimo a guardare il marciapiede sotto ai suoi piedi, dopo di che estrasse il cellulare.

Trent: Uff… che non si farebbe per amore…

Digitò un numero.

Geoff: Pronto?

Trent: Ciao Geoff, sono Trent. Scusa l’ora ma ho bisogno di un favore,  tu hai i numeri di telefono di tutti i concorrenti del reality, giusto?


 
Tu ti svegliasti l’indomani senza sapere nulla, l’unica cosa che notasti fu un messaggio sul cellulare.

“Vieni a casa mia.
TRENT”


Tentasti di riprenderti da un sonno che di ristoratore aveva avuto ben poco e solo dopo ti accorgesti di essere ancora vestita dalla sera precedente.

Gwen: Oddio, in che stato mi sono ridotta.

Ti dirigesti verso il bagno e facesti una doccia veloce, finito guardasti fuori dalla finestra. Un diluvio.

Gwen: Che razza di tempo. Che cosa può volere Trent.

Tornasti in camera tua e decidesti di chiamarlo.

Gwen: Trent?

Trent: Ciao Gwen!! Ehm.. tutto b.. urgh! Bene?

Gwen:.. sono io che te lo dovrei chiedere, che ti prende?

Trent: Oh, nulla sto… facendo dei lavori in casa.

Gwen: Ma non mi hai detto di venire da te adesso? Hai bisogno di aiuto?

Trent: Ehm, una specie.

Gwen: Ascolta, fuori sta diluviando. Ti va bene se passo dopo pranzo?

Ti toccasti lo stomaco ancora vuoto dalla sera prima.

Trent: Ehm… Beh, sì… direi che va bene.

Gwen: Grazie, sei un tesoro.

Trent: A presto allora, ciao.

Il chitarrista mise giù.

Stano che fosse lui il primo ad interrompere la comunicazione, ma era anche vero che ultimamente lo avevi un po’ trascurato.
Ti avvicinasti alla scrivania e con fare circospetto apristi un cassetto tirando fuori foto che vi ritraeva assieme.

Gwen: Dovrò trovare il modo di farmi perdonare anche da te.

Dicesti sorridendo e dando un bacio alla foto.

Mamma di Gwen: Gwe-en. Sei sveglia?

Gwen: S-s-sì mamma??

Per fortuna ti stava chiamando dal piano di sotto, non avresti sopportato anche la figuraccia di farti vedere con il volto rosso paonazzo.

Mamma: Vieni giù, ieri non hai mangiato. Ti preparo qualcosa.

Gwen: Arrivo.

E scendesti.
 


Al pomeriggio ti recasti da Trent ed appena lo vedesti  gli desti un forte abbraccio.

Gwen: Scusa il ritardo.
Forza. Da dove cominciamo?

Lui ti strinse per le spalle e ti guardò negli occhi, da quanto non ti specchiavi nei suoi occhioni verdi?

Trent: Gwen…

Gwen: Sì Trent?

Lui si avvicinò lentamente a te, mentre il tuo cuore batteva a mille. Come poteva succederti ogni volta?

Trent:… scusa.

Gwen: Eh?

Qualcuno ti afferrò da dietro.

Gwen: Ma cos..?

Ti girasti ti scatto.

Gwen: Duncan?? Ma che..

Duncan: Scusa Gwen, è un’idea di questo pazzo.

I due ti sollevarono e corsero in casa, non capivi cosa stesse succedendo.
Si diressero verso la porta dello scantinato, dove c’era Geoff intento a tenerla bloccata.

Trent: APRI GEOFF!!

La porta si aprì… rivelando una Courtney imbestialita.

Ti lanciarono contro di lei ed entrambe cadeste rovinosamente su di un materasso che era stato messo lì apposta.
I tre richiusero la porta.

Courtney: BRUTTI CRIMINALI!!! IO VI DENUNCIO!!!

Gwen: Ouch…
 


Trascorse un po’ di tempo, ma la situazione non stava migliorando.

Eravate sedute l’una davanti all’altra, senza parlarvi. Avevate tentato di aprire la porta, ma dall’altra parte c’erano sempre i ragazzi che ve lo impedivano.
Sapevi benissimo che non si sarebbero mossi di lì finchè non foste riuscite a trovare un accordo.

Gwen: Senti… forse dovremmo…

Courtney: Forse dovresti stare zitta.

Detto questo la castana si alzò e cominciò ad esaminare la stanza in cerca di una seconda via d’uscita.

Gwen: Ascolta, non mi importa se non vuoi perdonarmi, non ti chiedo di farlo…

Courtney: E saresti pazza a sperarlo.

Tu continuasti il tuo discorso senza far caso all’interruzione.

Gwen: … tutto ciò che voglio è rimettere a posto le cose tra te e Duncan, poi non mi rivedrai mai più.

Courtney: Tsk! Ma sentila, la martire.
Tu vuoi solo liberarti la coscienza. Beh, non sperare che io ti aiuti.

Gwen: No! Ti assicuro che…

Courtney: Ma piantala!! Lo vuoi solo per poter correre dal tuo menestrello sapendo di aver aiutato la “fragile principessa”. Beh, sai che ti dico…

Courtney si mosse nella tua direzione ed avvicinò il volto al tuo.

Courtney: VAFFANCULO!! TU, TRENT, GEOFF ED ANCHE QUELL’ALTRO SPORCO TRADITORE DEGNO TUO COMPARE!!
ED ORA NON TI AZZARDARE PIU’ A PARLARMI!!

Detto questo si allontanò.

Altro tempo passò ed al piano di sopra i tre ragazzi cominciarono ad essere nervosi.

Duncan: Ma perché diavolo mi sono fatto convincere da te, zucca vuota!

Trent: Senti, questo e l’unico modo per far sì che quelle due si chiariscano e non mi sembra che tu abbia proposto alternative, genio!

Duncan: Magari potrebbero riappacificarsi al tuo funerale no?

I due cominciarono a squadrarsi, quando arrivò Geoff a separarle.

Geoff: Buoni ragazzi, la situazione è già abbastanza complicata.

I tre sentirono un rumore.

Geoff: Che cos’è?

Trent: Niente, credo che stiano cercando di aprire il vecchio montacarichi dietro alla credenza.

Duncan: E lo dici così? Dobbiamo bloccarle o come minimo Court ci denuncia!

Trent: Io non mi preoccuperei tanto.

Geoff & Duncan: ??

Nel frattempo nello scantinato Courtney stava in tutti i modi cercando di aprire lo sportello del montacarichi.

Courtney: Deve..urgh… ancora nascere… uff… chi la fa … grrr…. A Courtney-Claire-BARLOW!!!

E con un ultimo sforzo riuscì a far scattare l’apertura… solo per essere sommersa dai rifiuti con cui Trent aveva riempito il condotto.

Courtney: AAAAAHHHHHHH!

Guardasti Courtney riemergere da quella montagna maleodorante con il volto che le era diventato rosso fuoco.

Courtney: PREGA CHE IO NON RIESCA MAI AD USCIRE DA QUI TRENT McCORD!!!

Ad un certo punto si voltò verso di te lanciandoti un’occhiataccia che ti fece rabbrividire.

Courtney: I miei complimenti darkettona, appena rimessi insieme e hai già trasformato un ragazzo “normale” in un sequestratore. Tsk!

Gwen: Hey, guarda che io non centro nulla con questa idea.
Io volevo solo parlarti, ma di certo non pensavo di arrivare a… QUESTO!

Dicesti indicando l’ambiente circostante aprendo le braccia.

Courtney: Già. E’ questo il tuo problema. NON PENSI!

L’atteggiamento di Courtney cominciava a farti saltare la mosca al naso. Ma, in fondo, ritenevi di meritartelo, quindi tacesti.

Courtney: Beh?

Gwen:??

Courtney: Invece di restare lì seduta, renditi utile per una volta ed aiutami ad uscire da qui!!

Gwen: Inutile.
Conosco a menadito questa casa. Le uniche vie di uscita abbastanza grandi sono: il montacarichi, le finestrelle per il ricambio d’aria, che come vedi sono chiuse e sigillate con assi, e la porta che è fuori questione.
Inoltre prima di chiuderci dentro Trent avrà chiesto a Duncan di fare un sopraluogo.

Courtney: MERAVIGLIOSO!! GRRRRR!!!

Courtney si mise davanti alla porta ed urlò a pieni polmoni.

Courtney: CRIMINALIIII!!!!
AIUTOOOO!!! QUALCUNO CHIAMI LA POLIZIA!!!

Gwen: Risparmia il fiato.
Trent ha fatto insonorizzare lo scantinato perché i vicini si lamentavano della musica quando lui e gli altri del gruppo provavano.

Courtney era sull’orlo di una crisi di nervi.

Courtney: SEMPRE MEGLIO!!!!

Courtney tornò a sedersi davanti a te e cominciò ad osservarti.

Courtney:…
Perché?

Gwen: …

Courtney: Perché tutte le disgrazie della mia vita devono avere a che fare con te?

Tacesti.

Courtney: Eh?
Speravo di essermi lasciata tutto alle spalle!! Invece anche dopo la fine di quello STUPIDO PROGRAMMA la gente continuava ad assillarmi con te e con Duncan. E poi tu te ne risbuchi e succede tutto questo!
PERCHE’?!

Non dicesti nulla, non aveva senso rispondere al suo sfogo di rabbia.

Courtney: E RISPONDIMI QUANDO TI PARLO!!!

Gwen: …
Non mi avevi detto di non parlarti più?

Courtney: TU non puoi parlarmi MA QUANDO TI FACCIO IO UNA DOMANDA MI DEVI RISPONDERE!!!
QUESTE SONO LE REGOLE.

Ti scappò un sorriso mentre tentavi di trattenere le risate.

Gwen: mph… regole…mph…

Courtney; T-T-T-TU OSI…

Gwen: Siamo rinchiuse in uno scantinato e lei ancora parla di regole…mph…

Courtney: SMETTILA IMMEDIATAMENTE!!!! GUARDATI ATTORNO!! E’ TUTTA COLPA TUA!!

Ti alzasti e cominciasti, per la prima volta, ad esaminare con attenzione lo scantinato. Tutto era stato preparato nei minimi dettagli, niente era stato lasciato al caso.

Courtney: VISTO?!

Sì, avevi visto. E lo trovavi magnifico.
Quel ragazzo dolce era arrivato a fare tutto questo per te.
Aveva coinvolto persino Geoff in quel suo folle gesto.
Aveva chiamato Duncan, DUNCAN. L’ultima persona sulla faccia della Terra che avrebbe mai voluto rivedere.
Per te.

Ormai la tua mente era volata lontano dallo scantinato. Forse era per questo che un tempo lo avevi lasciato, per paura di cambiare quel ragazzo sognatore. Ma lui non era mai realmente cambiato.
Era rimasto lo stesso ed era tornato da quella sciocca ragazza che solo ora si rendeva conto di quel che voleva.
Facesti fatica a ritornare con i piedi per terra, ma quando ci riuscisti eri ancor più determinata a chiudere quella storia.

Gwen: Courtney…

Ti voltasti di scatto… solo per vedere una Courtney infuriata mentre ti stava saltando addosso.
 




Nel frattempo al piano di sopra.

Geoff: Ehm, ragazzi?

Duncan: Che c’è?

Geoff: E’ da un po’ che non tentano più di scappare, o sbaglio?

Trent: Forse si sono decise a parlare tra loro.

Duncan: Io non sento nulla.

Trent: Il seminterrato è insonorizzato. I vicini si lamentavano quando suonavo.



Geoff: Non si staranno mica picchiando?

Geoff;Duncan&Trent: AHAHAHAHAH!

Duncan: Questa la vorrei proprio vedere!

Trent: Già! È imp..oss..

I tre si bloccarono con gli occhi sbarrati e proprio in quel momento si avvertì una forte vibrazione.

Trent: Presto apriamo questa porta!

Voi ragazze vi stavate azzuffando rotolando per terra.

Courtney ti stava tirando i capelli, mentre tu le tentavi di strappar via l…

PLING-PLONG: AVVISO AI GENTILI LETTORI
DATI GLI ATTI DI VIOLENZA SVOLTISI NELLA PRESENTE SCENA I NOSTRI LEGALI CI HANNO CONSIGLIATO DI NON DESRIVERE QUANTO IVI ACCADUTO.
CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO E VI RIMANDIAMO AL SEGUENTE VIDEO DEI MOMENTI PIU’ DOLOROSI DELLA STAGIONE DI “A TUTTO REALITY, L’ISOLA”
http://www.youtube.com/watch?v=gVgS7XRqWZk
IL RACCONTO RIPRENDERA’ APPENA CESSATO IL MASS..EHM, IL DIVERBIO TRA LE DUE SIGNORINE.
BUONA GIORNATA

 
Voi ragazze vi alzaste da terra con i capelli arruffati , una buona dose di graffi assortiti e un occhio nero a testa.

I ragazzi erano rimasti paralizzati dalla scena.

Duncan: Queste sono tutte matte. Mai visto qualcuno pestarsi così…
Courtney: “Chiedo scusa”, “Chiedo scusa” CAZZATE!
GUARDA COME MI HAI RIDOTTA.

Gwen: Il fatto di voler sistemare le cose non vuole dire che mi sarei lasciata pestare.

Courtney: Tu.. uff..devi essere pazza.

Gwen: Io pazza? Non sono io quella fissata con le liste se non ricordo male.

Courtney: Si chiama organizzazione brutta serpe.

Gwen: Si chiama psicosi, comprati un dizionario.

Courtney ti risaltò addosso ma stavolta riuscisti a bloccarle le braccia.

Gwen: Io ho sbagliato. Ok, hai ragione. MA TU NON FARE LA PARTE DELLA SANTARELLINA!

Courtney: COSA?!!

Gwen: Non sono stata solo io a baciare Duncan. ANCHE LUI HA BACIATO ME!!

Duncan: E che bacio direi.
STOMP!

Trent tirò una gomitata in piena faccia al punk che cadde a terra svenuto.

Geoff: Brucia ancora eh?

Trent: Direi…

Gwen: MA PROVA A PENSARE PERCHE’ LO HA FATTO, EH?

Courtney: PERCHE’ SIETE DUE TRADITORI!!

Gwen: PERCHE’ TU TI OSTINAVI A VOLERLO CONTROLLARE COME SI FA CON UN ANIMALE!
TU E QUELLE TUE LISTE DEL CAVOLO! ANCORA MI RICORDO QUANTO ERA GRANDE QUELLA CHE MI MOSTRASTI SULL’AEREO, SEMBRAVA UNA CARTINA STRADALE!!

Courtney: COME MI PUOI DIRE QUEST..

Gwen: SCOMMETTO CHE NE HAI UNA IN TASCA ANCHE IN QUESTO MOMENTO!!!!

Courtney:!!!

Cadde il silenzio…


Geoff:..oh, mamma…

Gwen: Una relazione non è qualcosa che si prepara a tavolino Courtney. Anche io ci ho messo tempo per capirlo.

Ti voltasti verso Trent

Gwen: E proprio per questo stavo per rovinare tutto.
Forse hai ragione, lo faccio solo per il mio ego, per sentirmi l’anima in pace.
Ma adesso chiediti: ha più importanza questo o quello che senti veramente?

Nella stanza cadde il silenzio, Courtney si limitò a rivolgere lo sguardo verso terra mordendosi il labbro inferiore.
Poi all’improvviso corse verso la porta e spingendo via Geoff e Trent uscì dalla casa.

Geoff: Oh, maled..!

Gwen: Lascia perdere Geoff… ho già detto quanto dovevo.

Abbassasti lo sguardo.

Gwen: Ora non posso fare altro che aspettare… e sperare.

Trent: Gwen…

Per un momento rimanesti assorta nei tuoi pensieri, poi ti voltasti verso Trent.

Gwen: Trent, noi due dobbiamo parlare.

Trent si bloccò di colpo.

Geoff: Ho l’impressione che il difficile cominci adesso, amico…


 
Poco distante dalla casa Courtney era ferma lungo il marciapiede, sotto l’acquazzone.
Era uscita così di fretta che non aveva neppure preso un ombrello da quelli di Trent, ormai era già fradicia.

Courtney:… dannazione…
… ma perché non riuscite mai a farvi gli affari vostri…

La castana si girò al rumore di voci venire dalla casa di Trent e vide te e lui uscire in veranda mentre stavate discutendo.

Gwen: SE DICO CHE CI PENSO IO, TU NON DEVI INTROMETTERTI!!

Trent: Aspetta Gwen! L’ho fatto solo per…

Gwen: CERTO! PER AIUTARMI! ED E’ QUESTO CHE MI FA RABBIA!
DA QUANDO PENSI CHE NON SAPPIA PIU’ BADARE A ME STESSA?!

Trent: Sai bene che non avevo quell’intenzione.

Gwen: VADO A CASA!

Ti bloccasti di colpo nel ritrovarti di fronte Courtney, che ti guardava con aria seria.

Courtney: Dammi un passaggio in macchina. E non è una richiesta.

Senza fiatare vi dirigeste entrambe verso l’auto posteggiata sul ciglio opposto della strada e saliste.
Eravate ancora ferme quando Courtney ruppe quel silenzio glaciale.

Courtney: Nessuno me lo aveva mai detto…

Gwen:…

Courtney: Nessuno mi aveva mai detto quelle cose in faccia. Tutti mi hanno sempre detto che non era colpa mia.

Gwen:…

Courtney: Ed era la cosa peggiore.

Ti voltasti a guardarla e rimanesti sorpresa nel vedere lacrime di rabbia solcarle il volto.

Courtney: Erano… tutti lì, nessuno per consolarmi… ma per COMPATIRMI! ME!!
E’ stata questa la cosa peggiore.
Ero diventata la “povera stupida abbandonata”.

Gwen: Courtney…

Courtney: Basta…

Disse asciugandosi le lacrime.

Courtney: Sono stanca di litigare, stanca delle frasi di circostanza…
Voglio solo andare a casa e dormire.

Gwen: … come vuoi…

Courtney: Comunque sei stata troppo dura.

Gwen: Cosa?

Courtney: Con Trent.
Ha fatto una stupidaggine, ma solo per te.

Il volto di Courtney si fece scuro.

Courtney: Una follia per amore… perché “lui” non ne ha mai fatte per me?

Gwen: … dovresti saperlo com’è fatto…

Courtney:…

Gwen: Ma ti piace così com’è, vero?

La castana ebbe un sussulto.

Gwen: Come immaginavo.

Courtney: … ma ancora non posso perdonarlo…

Gwen: Non devi mica farlo subito

Courtney: ??

Gwen: Guarda me. Un attimo fa ho fatto la sfuriata a Trent, ma già l’ho perdonato.

Avvicinasti il tuo volto al suo.

Gwen: Però non glielo dirò fino a stasera, quando si presenterà a casa mia a chiedermi LUI scusa. Oppure gli manderò un messaggio prima di dormire così che io sia l’ultimo suo pensiero di oggi.

Facesti un sorrisetto malefico che lasciò Courtney spiazzata.

Courtney: …Mph…AHAHAHAHAHAH

La castana cominciò a tenersi lo stomaco dalle risate.

Courtney: Tu…tu sei perfida.

Gwen: AHAHAH.. lo so, ma Trent è così carino che non posso resistere qualche volta da fargli questi scherzetti.

Coutney: Dovrò provarlo anche con…

Courtney cadde nel silenzio.
Tu mettesti la sua mano sulla sua.

Gwen: Lo farai. Stai certa che anche lui non aspetta altro.

….

Gwen: Ma guai se non lo fai sentire in colpa.

Courtney: Ah, stanne certa. Gli farò passare un brutto periodo a quel punkettaro e GUAI se sgarra.

Entrambe vi voltaste a guardare fuori dal finestrino, ricoperto dalle gocce di pioggia e gli intravedeste lì, sulla veranda.

Courtney: Uff… due ragazzi normali non li potevamo trovare, eh?

Gwen: Beh, io non me ne lamenterei.

Courtney: … sì, hai rag..
??
Perché Duncan si tiene il naso?

Gwen: Ah, non lo so.
Però quei due sono incredibilmente vicini… che stanno facendo?

Courtney: Non si vede nulla tre gocce d’acqua e condensa!

Affinaste ancora di più la vista.

Gwen: Sembra che… ASPETTA UN ATTIMO!

Courtney: QUEI DUE SOMARI SI STANNO PESTANDO!

Ed usciste di corsa dall’auto per fermare i due litiganti.


 
 
Gwen si risvegliò da quel sogno ad occhi aperti, ora indossava il suo abito da sposa e davanti a lei c’era Courtney.
Ora era lei ad avere quel sorrisetto sul volto, le parti si erano invertite.

Courtney porse il diario nero a Gwen.

Courtney: Allora? Cosa conti di fare?

Gwen guardò prima il diario, poi gli occhi di Courtney per poi tornare ad osservare il diario nero.

La gotica si alzò in piedi di scatto, cogliendo la castana un po’ di sorpresa.
Si avvicinò al computer e lo osservò con sguardo fermo.
Poi spostò lo sguardo verso lo specchio, dove si rifletteva la sua immagine con quell’acconciatura che avevano impiegato tutta la mattina a fare.

Di colpo Gwen si mise le mani nei capelli e cominciò a disfare la pettinatura finchè i suoi capelli non tornarono sciolti.

Courtney: GWEN! CHE STAI FACENDO!!

Gwen osservò ancora la sua immagine, ma stavolta le spuntò un sorriso.

Gwen: Ora ci capiamo.
Scusa Courtney, ti ringrazio per la pettinatura. Ma francamente non era da ME.

Courtney sospirò.

Gwen si diresse verso la porta e la aprì.

Davanti c’erano tutte le ragazze e sua madre che aspettavano novità.

Mamma di Gwen: T-tesoro… tutto bene?

Gwen non disse niente, si tolse i guanti e li porse a Courtney.

Gwen: Coutney…

Courtney: S-sì?

Gwen: … il più nero possibile, niente grigio scuro.

Courtney accennò un sorriso e prese i guanti.

Courtney: Per chi mi hai preso?

La gotica si voltò verso le altre.

Gwen: Cosa c’è? Mai vista una gotica conciata come una bomboniera?
Abbiamo il MIO matrimonio da preparare, in marcia!

Lehawna: Eccola qui la mia Gwen!!

E le diede un forte abbraccio.

 
Nei giorni successivi Gwen sembrò essere rinata… anche troppo a dire il vero.

Arrivò addirittura a far cambiare le luci della pista da ballo in modo che fossero solo viola, blu scuro e rosse.
Era diventato un vero e proprio “uragano Gwen”, tanto che Courtney aveva cominciato a chiedersi se non avesse creato un mostro.
Quando la madre di Gwen vide gli abiti delle damigelle INTERAMENTE NERI stava per avere un infarto.

 
“Che stress”

Queste sono le uniche parole che rimbombano nella testa di Courtney mentre è seduta in cucina davanti ad un bicchiere d’acqua.

Courtney: Forse la Gwen depressa era più gestibile…

Gwen: BRIDGETTE!! DOVE SEI??

Courtney si gela.

Gwen: Courtney, hai visto Bridgette?

Chiede la gotica mentre entra in cucina, vestita con pantaloni e maglietta nera.

La castana volta la testa mooolto lentamente.

Courtney: L’ultima volta che l’ho vista stava cercando disperatamente i tovaglioli e le tovaglie  VIOLA che le hai ORDINATO di trovare.

Gwen: Esagerata. Le ho anche detto che mi vanno bene altri colori, ma non il bianco.

Courtney: NERO o VIOLA. Su quale pianeta la gente ha tovaglioli VIOLA?

Gwen: Hmm… in effetti hai ragione.

“MIRACOLO!” è l’unico pensiero che balena nella mente di Courtney.

Gwen: Bridgette.

Ricomincia a chiamare la sposa.

Bridgette: ECCOMI!! VITTORIA!! SONO RIUSCITA A…

Gwen: Scusa tanto Bridgette, ma Courtney mi ha fatto giustamente notare che il viola sarebbe un po’ troppo eccessivo anche per i tavoli...

Bridgette: Oh… vabbè allora dico loro di riprendere il bi…

Gwen: Quindi opteremo per il rosso scuro.

GELO NELLA STANZA.

Bridgette: Come prego?

Gwen: Il rosso scuro. Non è male come colore. Inoltre dovrebbe piacere a Trent più del viola, che francamente abbiamo usato anche troppo.

Gwen si gira verso Courtney e la abbraccia.

Gwen: Ah, la mia miss perfettina, cosa faremmo senza di te.

Courtney: N-N-NO, IO NON INTENDEVO Q…

Bridgette rompe con la mano la matita che ha con sé e lancia uno sguardo omicida a Courtney.

Bridgette: Veramente COURT! GRRRRRRazzie moltE!!

Gwen torna a sistemare le ultime cose, mentre Brigette si avventa di nuovo sul telefono.
Courtney ritorna ad osservare il bicchiere d’acqua.

Courtney: Uff… che str…

Parte la suoneria del cellulare.

DUNCAN

Courtney sbarra gli occhi leggendo il nome sul display.

Poi li rivolge verso l’alto e si libera.

Courtney: SCOMMETTO CHE TE LA STAI SPASSANDO UN MONDO TU, LASSU’!! VERO?!
  
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