Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Alys93    30/09/2012    10 recensioni
Come si può capire dal titolo, questa storia parla di un sogno. Ma non di un sogno qualunque, oh no! Si tratta di un sogno che ho fatto qualche giorno fa e che mi ha decisamente scombussolato. Potrà sembrarvi folle (e lo è, decisamente!) ed eccessivamente lungo (un po' l'ho romanzato) e non vi darò torto.
Se avrete la pazienza (e la forza) di arrivare fino alla fine, capirete che, a volte, la fantasia è il modo più veloce per ammattire. Ve lo posso assicurare! ò_ò
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ma ciao a tutti, ragazzi!! La vostra folle scrittrice è di nuovo qui, per aggioranre questa pazza storia che, noto con piacere, è piuttosto piaciuta. ^^ non sapete quanto la cosa mi faccia piacere! vi ringrazio tutti di cuore e, quagurandomi che anche questo capitolo vi sia piaciuto, vi lascio alla lettura. Un bacio!!

 

Capitolo 6: Saluto tutti e torno a casa  

"Non ci credo..." sussurro incredula, mentre allargo il riquadro per vedere la mia amata cameretta.
Cavoli, quanto mi mancano quelle pareti bianche, piene di foto mie e di mia sorella...
"Cos'è quel posto?" mi chiede Shippo, saltandomi in grembo per guardare meglio lo schermo.
"È... casa mia" dico, incapace di staccare gli occhi dall'immagine "La mia stanza, per la precisione...".
"E chi sarebbe quella figura, in fondo?" domanda Inuyasha, indicando una sagoma rannicchiata sotto le coperte.
A quella vista, credo davvero di essere sul punto di scoppiare a piangere per la gioia; non credevo che quella peste mi sarebbe mancata così tanto!
"Sara!" esclamo con le lacrime agli occhi "Piccolo ghiro sonnacchione! Cavoli, mi sembrano secoli che non la vedo".
"Chi è Sara?" mi chiede Kagome, "Mia sorella... Una piccola rompiscatole di dodici anni" replico sorridendo.
Poggio una mano sullo schermo, desiderando poter tornare... capire cosa devo fare per immergermi nella caotica vita quotidiana del mio mondo.
"Ok, vedo la mia stanza... come se il computer fosse ancora dove l'ho lasciato" mormoro a mezza voce "Come faccio a tornare indietro, però?".
Shippo continua a fissare lo schermo con aria rapita, strappandomi un sorriso intenerito. Un po' mi fa pensare a Sara...
"Cos'è successo, esattamente, quando sei finita qui?" mi chiede Miroku, sedendosi accanto a me.
"Beh, il computer si era acceso da solo" inizio "Ed è apparsa l'immagine del pozzo mangia - ossa. Poi lo schermo si è illuminato ed io.. mi sono ritrovata qui".
"Forse devi avvicinarti al pozzo per riuscire a tornare a casa" mi propone Sango "Per ricreare il passaggio che hai usato per arrivare".
Annuisco, non trovando una grinza in quel ragionamento, e mi dirigo rapidamente verso la vecchia struttura del pozzo.
Con gli occhi fissi sulle tacche della connessione, mi siedo sul bordo del pozzo e sgrano gli occhi nel vedere comparire una scritta "Apertura tunnel tra 10 minuti".
Cifre a caratteri cubitali appaiono sullo schermo, dando inizio al conto alla rovescia ed io sento il cuore mancarmi un battito.
"Dieci minuti e sarò a casa, non ci credo!" esclamo, alzandomi in piedi "Accidenti, devo prendere le mie cose... Devo muovermi...".
"Ehi, calma" mi apostrofa Inuyasha, fissandomi di sbieco "Sembri Shippo quando Kagome gli porta quegli strani dolcetti!".
"Ma pensa a te, con il ramen istantaneo" ribatto, trattenendo a stento le risate alla vista della sua faccia imbarazzata.
Insomma, il kariginu è bianco, a confronto!
Sforzandomi di non piegarmi in due dal ridere, corro verso la capanna di Kaede e, dopo averla ringraziata almeno un milione di volte, le restituisco il kimono.
È una bella sensazione tornare nei propri vestiti...
Senza perdere tempo, torno di corsa al pozzo e mi piazzo davanti al computer, in attesa.
Decisamente, non sto nella pelle di tornare a casa e riabbracciare la mia famiglia.
Ma ho ancora più o meno otto minuti per salutare i miei amici e prepararmi all'impatto con il ventunesimo secolo.
Aspe'! ho detto otto minuti?!
Cavoli, certo che sono filata peggio di un razzo, da qua al villaggio e ritorno!
Sinceramente, dubito seriamente di aver corso così velocemente in u altro momento della mia vita!
Trattengo a stento una risata nel vedere la faccia, solitamente impassibile, di Sesshomaru distorta in una lieve espressione di stupore.
Ha l'aria di uno che si è accostato troppo ad un tornado...
Dall'occhiata che mi rivolge, mentre si toglie una ciocca argentata dal viso, intuisco che sono io la causa del suo stato... non esattamente perfetto.
Oddei, non posso essere stata io a causare questo scompiglio! O sì?
A giudicare dalle espressioni basite di Miroku, Shippo e tutti gli altri, che sembrano essere appena scesi da una montagna russa, credo proprio di sì.
"Hai corso più veloce di una freccia" mi dice Rin, fissandomi sbalordita e con i capelli scompigliati "Jaken si era appena rialzato, ma tu hai fatto volare chissà dove...".
Non che me ne importi molto di quel rospetto verde ed antipatico, ma... qua le cose non tornano. Di nuovo.
"Davvero ho corso così velocemente?" chiedo incredula "Insomma, nella mia classe ero la più veloce, ma mica posso correre come il vento! Sono un'umana...".
"Un'umana davvero insolita" è il freddo commento di Sesshomaru, mentre scosta la coda che gli ha avvolto il collo a mo' di sciarpa.
Gli rivolgo un timido sorriso di scuse, dovendo già ringraziare il cielo che non mi abbia massacrato per come l'ho involontariamente conciato.
"Mi dispiace" sussurro imbarazzata "È solo che non vedo l'ora di tornare a casa mia... Mi manca la mia famiglia".
Sento il sangue invadermi il volto quando mi accorgo che mi sta fissando da capo a piedi, manco mi stesse facendo uno scanner.
"Ehm.. Qualcosa non va?" chiedo, tormentandomi una ciocca di capelli "Perché mi fissi in quel modo?".
Lui continua a scandagliarmi attentamente, come se stesse cercando di decifrare chissà quale enigma.
"Che razza di abiti indossi?" mi chiede alla fine, inarcando un sopracciglio "Non ho mai visto niente di simile".
Sono costretta a mordermi un labbro per non scoppiargli a ridere in faccia, ma riesco a parlare in tono normale "Sono abiti del mio mondo".
"Potresti trovare qualcosa del genere tra quattrocento anni" aggiungo, voltandomi per tornare al computer.
In preda a chissà che raptus demenziale, avanzo a passo lento, ancheggiando appena Goditi lo spettacolo Principe dei Demoni.
E dopo questo pensiero, posso dire tranquillamente che la mia mente se n'è andata su Marte con il primo volo disponibile.
Guardando lo schermo, vedo che ho ancora tempo e decido di fare un piccolo discorso.
"Bene, ragazzi" dico, sorridendo divertita "Stiamo per salutarci... E voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me".
Kagome sorride a sua volta, mentre Inuyasha sbuffa sonoramente "Piantala con tutte queste sdolcinatezze".
Scuotendo la testa, gli poggio una mano sulla spalla "Fa' poco lo scontroso, Inuyasha. Tanto sai bene quanto me che la tua è una maschera che ti porti dietro da un secolo a questa parte".
E so di non esagerare... Oh, lui ha duecento anni, mica venti!
Lo vedo rivolgermi uno sguardo incredulo, ma mi limito a sorridere, mentre gli sussurro "Trova la forza di essere paziente e vedrai che ogni cosa andrà bene. Ma devi crederci".
"Oh, che vorresti dire?" esclama, afferrandomi per un braccio per non farmi allontanare "Cos'è, mi stai dicendo cosa succederà in futuro?".
"Può darsi" replico io, rivolgendogli uno sguardo enigmatico "Dipende da te, caro mio".
"Avevi detto che non conoscevi il nostro futuro" mi accusa, fissandomi indignato.
Dannazione, ma quanto sono belli quegli occhi!!
"Infatti non so cosa accadrà domani, ma so per certo che certe cose andranno in un determinato modo" dico tranquilla.
"Dai, lasciami andare" aggiungo, cercando di liberarmi dalla sua presa "Inuyasha, mi fai male!".
"Tu non te ne vai finché non mi spiegherai tutto" afferma l'hanyou, aumentando la stretta sul mio braccio.
"No, io devo tornare a casa" ribatto io, prima che due semplici paroline mi salgano dal profondo "A CUCCIA!".
Incredibilmente, il rosario sacro si attiva ed uno stupefatto mezzo-demone finisce spiaccicato al suolo, tra gli sguardi increduli del gruppo.
"Io credevo che solo Kagome potesse farlo" ammette Sango, fissandomi con tanto d'occhi.
"Anche io..." sussurro senza fiato, non riuscendo a capire come sia successo "Insomma, non so come sia successo...".
"Comunque... Sango, ti avverto. Nulla sarà facile, ma tu puoi farcela" aggiungo, continuando il mio discorso d'addio "E dovrai avere molta pazienza, ma la vita finirà con il sorriderti".
La sterminatrice mi rivolge uno sguardo confuso, ma io sorrido "Vedrai che andrà tutto bene. Non perdere la speranza, intesi? Neanche per Kohaku".
Senza darle il tempo di replicare, mi avvio verso Miroku "E tu continua a perseverare. Prima o poi, il destino della tua famiglia diverrà benevolo".
I suoi occhi blu si spalancano per la sorpresa, mentre il suo sguardo corre immediatamente a Sango, che arrossisce.
"Ma impara a fare meno il maniaco, intesi?" sibilo, prima il bonzo che ne approfitti per mettere le mani dove non dovrebbe.
Senza esitare, abbraccio Shippo, dicendo "Impegnati sempre e studia per diventare un grande demone volpe. E cerca di sopportare Inuyasha, ok? Infondo, non è cattivo".
Il cucciolo mi abbraccia a sua volta "Mi mancherai... Non mi piace dover salutare gli amici".
"Sii forte, piccolino" gli dico, sorridendo intenerita "Coraggio, vedrai che ci rivedremo".
Ci rivedremo di sicuro, se farò qualche altro sogno folle come questo...
Sinceramente, la cosa non mi dispiacerebbe troppo.
Con un sospiro, faccio scendere Shippo e mi volto verso Kagome "E tu, cara Kagome... Farai la scelta giusta, anche se non sarà facile".
"Ma ricorda... Anche quando ti sembrerà di aver perso ciò che ami di più, sappi che lo ritroverai" dico sibillina "Dovrai solo continuare a sperare".
La vedo arrossire lievemente e le stringo la mano per qualche istante, prima di chinarmi sui talloni per guardare Rin in faccia.
"E tu sii sempre te stessa, piccolina. Continua a sorridere come solo tu sai fare" le sussurro a bassa voce.
Mi guardo per un attimo intorno, come per essere sicura che nessuno mi sia troppo vicino per ascoltare e rivolgo un sorriso divertito alla bambina.
"Sappi che per Sesshomaru, quel sorriso è la cosa più bella del mondo" le dico sottovoce "Anche se non te lo dirà mai apertamente".
Le rivolgo un occhiolino complice, arruffandole giocosamente i capelli scuri, prima di alzarmi in piedi per fronteggiare il Principe dei Demoni.
Ormai mancano solo un paio di minuti all'apertura del tunnel; penso di potergli parlare e tornare a casa senza farmi ammazzare.
Per sicurezza, mi sposto davanti allo schermo del portatile e rivolgo un sorriso a trentadue denti all'algido fratello di Inuyasha.
"Ho qualcosa da dire anche a te, Sesshomaru-sama" dico, incrociando le braccia sul petto "Un consiglio, più che altro. Sempre che tu voglia ascoltarmi...".
Abbasso la voce fino a ridurla ad un soffio, in modo che sia l'unico a potermi sentire "Rinuncia a Tessaiga. Tu puoi ambire a ben altro".
"Ma non lo otterrai mai, finché insegui quella spada" aggiungo, rivolgendogli uno sguardo severo "Potresti avere di meglio, se solo ti levassi dalla testa l'eredità di tuo fratello".
"Parla chiaro, umana" sibila lui, riducendo gli occhi a due fessure ambrate "Che intendi dire, esattamente?".
"Semplicemente quello che ho detto" replico io "Ora sta' a te accettare o meno il mio consiglio, Re dei Ghiaccioli Demoniaci".
L'inu-youkai fa per avvicinarsi, intenzionato a costringermi a dire di più, ma io gli rivolgo un cenno di saluto.
Il conto alla rovescia sta per scadere, mancando sì e no cinque secondi...
"Grazie di tutti, ragazzi!" li saluto, mentre il tunnel inizia ad allargarsi "È stato bello conoscervi! Buona fortuna!".
"Stendete Naraku anche da parte mia, ok?" sorrido, quando inizio a sentirmi risucchiare "E non dimenticate quello che vi ho detto!".
Il risucchio si fa sempre più forte ed io lancio un grido sorpreso quando vengo proiettata all'indietro, riattraversando il tunnel che mi ha catapultato in quel mondo incredibile.
Il viaggio mi sembra dannatamente rapido e lento al tempo stesso; voglio abbracciare mia sorella e dirle cosa mi è successo.
Quasi sicuramente, mi tirerà qualcosa in testa, esasperata dall'ennesima storia assurda che le racconto... ma chi se ne frega!!
Io voglio solo abbracciarla fino a stritolarla, tanto mi è mancata!
Dopo quelle che mi sembrano ore, finalmente vedo la luce che indica la fine del tunnel e mi preparo all'impatto.
Ma sgrano gli occhi quando mi ritrovo davanti un enorme materasso che non so da dove sia sbucato...

"Oh, cavolo" mormoro indolenzita, spostandomi sull'altro fianco per massaggiare la parte lesa.
"Anna..." mormora una voce familiare vicino a me "Anna, alzati! Anna, ma mi senti?!?".
Dopo qualche istante di silenzio, in cui mi sforzo di capire chi diavolo mi stia chiamando, la voce aumenta di volume, facendomi trasalire "ANNA! SVEGLIATI!".
"Oh, ma porca paletta!" esclamo, alzandomi a sedere e... ritrovandomi nel mio letto!
Come cavolo..?
Sento il cuore che mi batte all'impazzata e mi volto verso destra, incrociando gli occhi color cioccolato di mia sorella.
"Sara!" sussurro incredula, abbracciandola forte "Cavoli, allora sono tornata davvero!".
"See, dal manicomio" replica lei, alzando gli occhi al cielo "Scema, ti devi alzare. Mamma ti ha già chiamato due volte".
"Quanto tempo sono stata via?" le chiedo, fissando la mia adorata cameretta "Quanti giorni sono passati?".
Sara mi fissa spiazzata "Ma che stai dicendo? Tu non ti sei mossa da qua! E poi.. dove te vorresti andare di notte, a ballare?".
Poi scoppia a ridere da sola, dato che sa benissimo che la discoteca sarebbe proprio l'ultimo posto dove andrei mai di mia spontanea volontà.
"Sara, sto dicendo sul serio" dico seria "Stanotte, dopo che ho spento il portatile, quello si è riacceso da solo e mi ha catapultato in un altro mondo!".
Mia sorella incrocia le braccia sul petto, scuotendo la testa "Quel coso ti ha fatto scimunire proprio...".
"Sara, non sto scherzando" ribatto io, seccata dalla sua testardaggine "Sono finita nel Sengoku! Il mondo di Inuyasha, capisci?".
Sara inclina la testa, facendo ondeggiare i boccoli neri, poi si volta verso la ringhiera del soppalco e dice "Mamma, chiama il manicomio! Annamaria ha ripreso a dire cavolate!".
"Dico davvero!" piagnucolo, sentendomi come quando ho contattato le mie amiche su Facebook e non mi hanno creduto.
Ma perché nessuno mi dà retta, accidenti? Non me lo sono immaginato!
Dalla sala da pranzo, sento chiaramente mia madre sospirare "Avrà sognato qualcosa di strano, lasciala perdere. Lo sai che non è la prima volta".
"Coraggio, datevi una mossa" dice poi, più severa "Il traghetto non aspetta noi. Dobbiamo muoverci".
Io rimango immobile per qualche istante, cercando di collegare le varie frasi in un quadro sensato.
"Il traghetto?" chiedo confusa, alzandomi dal letto per affacciarmi dalla balaustra.
"Dobbiamo andare a trovare il nonno, te lo sei scordato?" borbotta mia sorella, prendendo i vestiti.
Vedendo la mia espressione, sospira "Niente da fare, sei un caso perso. O non senti quando parliamo, o stai su un altro pianeta. Due sono le cose...".
"E pensare che dovresti essere tu quella più attenta a queste cose, dato che sei la più grande" aggiunge sconsolata "Se non ci fossi io, tu saresti inguaiata!".
Senza degnarmi di una seconda occhiata, mi supera per scendere in cucina e fare colazione, mentre io batto le palpebre per capirci qualcosa.
E, nel frattempo, calmare l'irritazione che mi sale dentro.
Dannata, piccola dodicenne saccente! La odio quando fa così!
Con uno sbuffo, afferro lo zaino che ho preparato la sera prima (e del quale non mi ricordavo affatto) e scendo per prepararmi, chiedendomi se abbia sognato davvero o se la mia avventura nel mondo di Inuyasha sia stata reale.
Insomma, ricordo a tutto alla perfezione, e questo non mi capita quando sogno... Quasi mai.
Se succede è perché si tratta di un sogno che mi ha particolarmente colpito.
Pensandoci bene, questo potrebbe rientrare tranquillamente nella categoria dei sogni più bizzarri che abbia mai fatto.
È nella top ten, non ci sono dubbi...
Ci rifletto durante tutta la colazione e quando torno in camera per assicurarmi di non aver scordato niente, compreso lo spray lacrimogeno per tenere alla larga Sara ed Alice (mia cugina, che ha dieci anni meno di me... Aiuto!) se iniziano a rompere troppo.
Con quelle due piccole canaglie, non si è mai troppo tranquilli, specie se si alleano! Diventano peggio di Naraku...
Mentre perlustro la stanza, chiedendomi sul motivo per cui avrei potuto aver fatto quel sogno, batto la testa scontro la mensola dei libri.
"Dannazione!" impreco sottovoce, massaggiandomi la fronte "Ma possibile che capitino tutte a me?".
Di colpo, il mio sguardo cade sul piccolo portachiavi a forma di Koga che ho comprato un po' di tempo fa e sorrido spontaneamente.
Che abbia sognato o no quell'avventura, non importa.
Comunque siano andate le cose, mi sono divertita un mondo, laggiù...
Cinquecento anni fa, dall'altra parte del mondo.

Fine


E così, siamo (purtroppo) arrivati alla fine di questo mio assurdo sogno che vi ha fatto ridere e dubitare seriamente della mia sanità mentale ^^ spero davvero che vi sia piaciuto anche questo capitolo... alcune di voi mi hanno chiesto un sequel.. sinceramente, non so se posso accontentarvi, ma prometto che se farò un altro sogno anche solo vagamente simile.. ve lo ritroverete qui! XD garantito! grazie a tutti coloro che hanno letto, recensito e sopportato questa storia. Avete tutta la mia gratitudine. GRAZIE DI CUORE A TUTTI!! spero di risentirvi presto!
baci a tutit, vostra (matta, ma affezionata)
Alys93 

   
 
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