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Autore: Tury    30/09/2012    0 recensioni
Chi io sia, non ha importanza. Il mio nome, consumato come carbone, non vorrete ricordarlo. Non so cosa mi spinga a venire da voi, ma verrò ugualmente.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una notte senza Luna, un cielo senza stelle. Nuvole nell'immenso infinito, sogni sottratti alle menti. È il momento perfetto per affacciarsi a questa finestra sul mondo, per specchiarsi nelle anime delle persone. Cammino lentamente, non c'è fretta. La notte durerà un'eternità finché la luce non risorgerà. È questo il momento. Chi io sia, non ha importanza. Il mio nome, consumato come carbone, non vorrete ricordarlo. Non so cosa mi spinga a venire da voi, ma verrò ugualmente. Mi siedo su una finestra, una delle tante. Guardo all'interno, una figura dorme beata. Quel viso da donna nascente ha sopra dipinto un sorriso. Entro nella stanza, senza fare rumore, perché il mio corpo non ha pesantezza. Mi avvicino a quella ragazza, osservandola, studiandola. La prima vittima di questa eterna notte. Allungo la mano, sfiorando i suoi capelli. Il sorriso scompare, il corpo comincia ad agitarsi. Una lacrima cade piano. Osservo quello spettacolo, osservo il frutto del mio lavoro. Chi io sia, non ha importanza, perché mai mi domanderete il mio nome. Inciso col fuoco nelle vostre menti, nei vostri cuori. Cercate di sfuggirmi, di evitare i miei occhi, di scansare il mio tocco. E più correte più sarete miei prigionieri. Più vi dibatterete, più la ragnatela mortale vi paralizzerà. Perché io faccia tutto questo, non lo so. Ma continuo a farlo. Forse perché non esiste altra esistenza per me. Di quali abiti potrei mai vestirmi se questo corpo si è sempre beato della carezza del vento. E quale maschera indossare domani, per essere diverso da ciò che sono ora, in questo mio presente, se questo volto anela le carezze della pioggia. No, non esiste altra esistenza per me, per me ombra oscura in questa tenebra infinita. Perché questo corpo non ha consistenza per poter indossare una maschera. E così, sono destinato a vivere quest'unica esistenza concessami. Cammino nella notte, incurante di questo gelo. Cammino lentamente, perché questa mia esistenza non ha fretta di cessare. Ma questi miei occhi sentono la necessità di assaporare il calore di uno sguardo. Attendono impazienti qualcosa che tarda ad arrivare. E intanto cammino, cammino ancora. Attendendo quello sguardo nuovo, che sappia cogliere il passaggio di quest'ombra, senza temerla. La forza umana che mi accetterà.

  
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