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Autore: _fedss    30/09/2012    19 recensioni
Sono passati cinque anni da quel giorno.
Cinque anni dalla fine di quell'incubo e dall'inizio del grande dolore.
Cinque anni e Richard Castle ancora non riesce a darsi pace.
Continui incubi e tormenti popolano le sue notti.
Si sente seguito, spiato.
Ma non da poi tanta importanza ai suoi timori.
Ormai la donna che ama non c'è più.
E se non fosse così?
Se l'incubo non fosse ancora finito?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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But you catch a glimpse of sun light, shinin’ down on your face.

 

Al mio drago.
Vaffanculo.
Col cuore <3
 

 
Bussa alla porta guardandosi intorno furtivamente. Attende qualche secondo prima di colpire nuovamente il legno con il pugno. Non le piace aspettare.
 
Chi va ad aprire non è felice di vederla. È sorpresa, quasi irritata. «Cosa ci fai qui?» le chiede osservandola con disprezzo.
 
«Sono venuta a prendere il bambino, mi ha mandato il mio futuro marito
 
Le parole futuro marito e mio le fanno venire un conato di vomito, ma si trattiene. Continua a squadrarla quando la mora davanti a lei perde la pazienza.
 
La vede tirare fuori una siringa dalla borsa e conficcargliela nel collo con violenza. Vede le immagini davanti a lei iniziare a farsi sfocate e lentamente si accascia al suolo. Si sente afferrata per le spalle e trascinata fino alla cucina. Poi il buio.
 
 
Rick Castle suona violentemente il campanello dell'appartamento. Ha provato a chiamarla, non ha risposto a nessun telefono. Ha pensato ce l'avesse con lui ma quando non è riuscito a rintracciare nemmeno Melanie, si è preoccupato.
 
Quando capisce che nessuno andrà ad aprire la porta, decide di sfondarla. L'ansia lo assale. Spera di non ritrovare lo spettacolo di cinque anni prima...
 
«Kate! Kate dove sei?» Si avvia velocemente in cucina e ciò che vede gli fa gelare il sangue e bloccare il respiro.
 
Kate è sdraiata per terra, priva di coscienza. Si avvicina e si inginocchia accanto al corpo. «Kate ti prego, non di nuovo...» sussurra. Le mette due dita sul collo e ascolta il battito.
 
È viva.
 
«Roy James!» Nessuna risposta. Il piccolo Castle non è in casa.
 
La scuote, prima di afferrare il cellulare e chiamare il 911. Mentre la vede aprire gli occhi e richiuderli subito dopo, compone anche il numero di Esposito. L'ispanico risponde subito, dopo due squilli.
 
«Javier, sono a casa di Kate... L'ho trovata per terra in cucina, ma è viva! Ha un buco da siringa sul collo e Roy non è in casa! Correte qui, vi prego...» È disperato. Sente solamente il detective annuire e chiude la telefonata.
 
Continua a scuoterla chiamandola, le lacrime che scendono dai suoi occhi bagnano il viso alla detective. «Ti amo, Kate... ti prego, non lasciarmi, non di nuovo...»
 
Quelle parole servono a farla risvegliare. Apre gli occhi e si guarda un attimo intorno spaesata. Quando vede Rick riesce a sorridere a malapena. «Rick, Mel...»
 
«Shh, Kate, shh... non sforzarti» le dice accarezzandole la fronte teneramente e scansandole i capelli del viso. È così bella, come ha fatto ad avercela con lei... Solo adesso che ha rischiato di perderla nuovamente lo capisce!
 
«No Rick!» prova a mettersi seduta ma Castle la blocca. «Castle! Melanie... ha preso... Roy...»
 
Lo scrittore trattiene il respiro.
 
«Mi ha drogata e... penso abbia preso Roy James...» Castle si alza di scatto e corre nelle altre stanze. Lo cerca per tutta la casa ma del bambino non c'è traccia. Torna in cucina e si inginocchia nuovamente accanto alla donna. Le afferra la mano e ci lascia dei baci sopra. Uno per ogni nocca.
 
«Scusa, Kate, scusa... mi dispiace così tanto!»
 
Beckett scuote la testa continuando a rimanere sdraiata per terra. «No, Rick, è colpa mia! Io non dovevo... non dovevo...» L'emozioni prendono il sopravvento e le lacrime iniziano a scenderle copiose sul volto. Rick gliele asciuga attentamente una per una, cercando di non tralasciarne nemmeno una.
 
«Kate, sono stato stupido, ne abbiamo già parlato. Forse Melanie non è la persona che pensavo fosse. Troveremo presto sia lei che Roy James, stai tranquilla! » sussurra.
 
Kate Beckett non può far altro che annuire e richiudere gli occhi.
 
 
 
«Ho trovato delle informazioni su Melanie grazie ad un ex collega!» esclama Esposito correndo verso l'ambulanza dove è sdraiata Kate. Rick è al suo fianco che le tiene la mano.
 
«Che hai trovato? Magari Melanie non è il suo nome ed è una pazza assassina...» dice Castle ironico, non aspettandosi che ciò che ha ipotizzato sia la verità.
 
Javier e Ryan lo guardano preoccupati. «Rick... Ti ha mai detto che lavoro facesse in passato?»
 
«Ehm... si. Era un dottore ma quando un paziente è morto in sala operatoria ha lasciato il lavoro, troppo turbata per continuare... Mi ha raccontato che hanno fatto di tutto per salvarlo, ma non c'è stato nulla da fare...» racconta lo scrittore. Kate lo guarda teneramente, forse anche questa donna che aveva scelto per la sua vita lo ha tradito. Gli stringe ancora più forte la mano con le poche forze che ha. Si è ripresa, ma è molto preoccupata per Roy James.
 
«In verità..» inizia Kevin, «Melanie ti ha mentito... Melanie non è il suo vero nome e non è per un incidente che ha lasciato il lavoro... Si chiama Agata Blebers, lavorava come medico in un prestigioso ospedale del Canada. Non ha lasciato il lavoro, è scappata. L’operazione che non è andata a buon fine è stata quella di suo marito e… non è stato un incidente».
 
«Cosa?!» Castle spalanca gli occhi incredulo.
 
«Mi dispiace Rick» gli sussurra Kate. Lui la guarda teneramente, ma lei riesce a scorgere un po’ di sofferenza in quegli occhi così blu.
 
«Come hai fatto a scoprire queste informazioni?» chiede lo scrittore al detective ispanico.
 
«E’ stato facile in realtà… Può essere una donna diabolica ma non molto furba. Ha usato la sua vecchia auto, ho dato la targa ad un amico e ha notato che non era segnata sotto il nome di Melanie… così ha cercato notizie su questa Agata e dalle foto ha visto la somiglianza. Ha cambiato il suo aspetto, ma non molto!»
 
Castle scuote la testa, amareggiato. La donna con cui stava per sposarsi è una pericolosa criminale. E adesso ha rapito suo figlio. Deve trovarlo. Prima che sia troppo tardi.
 
«Come facciamo a trovare Roy James?» chiede Beckett in un sussurro catturando l’attenzione di tutti. Con un grande sforzo si tira su a sedere sul lettino dell’ambulanza. Rick continua a stringerle la mano e non accenna a volerla lasciare.
 
«Kate… io direi che tu e Castle dovreste andare a casa.. E’ tardi e la droga che hai assunto non era pesante, ma nemmeno tanto leggera. Noi continueremo a cercare tutta la notte e, mi raccomando, se dovesse chiamare Melanie avvertiteci prima di chiudere la conversazione. Proveremo a rintracciarla e per un eventuale riscatto…»
 
«Non chiederà un riscatto!» interrompe Castle l’irlandese. «Ha preso Roy James per farmi un dispetto, per farmi del male… Stavo per annullare il matrimonio e lei lo deve aver capito… Non penso abbia intenzione di farlo tornare a casa» ammette sconsolato.
 
«Come mai volevi… come mai volevi annullare il matrimonio?» gli chiede la detective che è riuscita ad alzarsi in piedi.
 
«Non è lei la donna che amo» risponde Rick frettolosamente, prima di rivolgere l’attenzione nuovamente ai due detective. «Porto Kate a casa mia, dormirà da me. Vi chiederei una pattuglia sotto il mio appartamento, ma so che già ne avete mandata una. Tenetemi aggiornato. Capito?»
 
L’ispanico e l’irlandese annuiscono. Anche loro sono preoccupati ma, non riescono a trattenere un leggero sorriso sui loro volti. Mamma e papà sono tornati.
 
Li guardano scendere dall’ambulanza e dirigersi insieme verso la Ferrari di Castle. Lui la tiene stretta a se, circondandole le spalle con un braccio. La fa accomodare al posto accanto a quello del guidatore e, prima di entrare dal suo lato, si abbassa, le allaccia la cintura di sicurezza e le lascia un bacio sulla fronte.
 
Poi, fa il giro dell’auto e sale.
 
«Javi, mamma e papà sono tornati!» gioisce l’irlandese felice, scambiandosi con il compagno il loro solito “feed the birds”.
 
 
 
«Kate, devi stare tranquilla.»
 
La donna accetta la tazza che lo scrittore le sta porgendo e sorride a malapena. La stringe tra le mani apprezzandone il calore. Beve un sorso per poi risputarlo subito dopo. Ma che diamine…? «Thè?» gli chiede guardandolo sconcertata.
 
«Si, Kate. Sei già abbastanza agitata e la caffeina non aiuterebbe» le dice. La donna lascia cadere la testa all’indietro sul divano e aspetta che Castle si sieda accanto a lei. Quando lui è abbastanza vicino, appoggia la guancia sulla sua spalla. Un brivido di freddo e paura la fa tremare.
 
«Hai freddo?»
 
«Si…» Lo scrittore la fa avvicinare ancora di più a se e la circonda con entrambe le braccia. «Quant0 sei cambiata, Kate…» Nota lo sguardo confuso della detective così si spiega meglio. «Cinque anni fa non ti saresti mai fatta mandare a casa da Ryan e Esposito… oppure non avresti ammesso di avere freddo. Avresti digrignato i denti impedendogli di battere. O avresti minacciato Javier e Kevin di mandarli a dirigere il traffico se ti avessero obbligato a stare a casa durante un’indagine… Sei così diversa, Kate! »
 
«Non sono diversa. Sono stanca. Sono stanca di combattere, di lottare o di mostrarmi forte e senza punti deboli. Non voglio più apparire come la detective dura di un tempo. Voglio mostrare che sono capace di divertirmi, di staccare la spina… di vivere!»
 
«Io so che ne sei capace» le dice Rick, accarezzandole distrattamente i capelli.
 
Kate solleva il viso e lo guarda. Poi i suoi occhi vanno a finire sulle labbra di lui. Si avvicinano impercettibilmente, lenti. Sono a un soffio di distanza uno dall’altra, quando Castle si scosta e si alza di scatto.
 
«Io, ehm… andiamo a dormire. È meglio» dice guardandola. Nota lo sguardo di lei farsi più triste. I suoi occhi sono di un verde liquido. Sta trattenendo le lacrime, si sente rifiutata.
 
«Ehm, puoi dormire in camera mia, Kate… Io dormirò sul divano e…»
 
«Non dormi con me?» gli chiede, allarmata.
 
Castle la guarda tristemente. «Non mi sembra il caso… E poi, mia madre ed Alexis sono in casa, dopo che le abbiamo dato la notizia di Roy non sono sicuro riusciranno a dormire quindi… non mi sembra carino farsi trovare insieme e…»
 
«Ho capito» dice lei alzandosi e interrompendolo. Si volta dandogli le spalle per non far vedere le lacrime che scorrono sul suo viso. Sale di corsa le scale e sbatte la porta della camera dietro di se.
 
Si lava nel bagno di Rick velocemente, attenta a non usare nessun prodotto dell’uomo. Non può sopportare l’odore di lui sulla sua pelle. Si accorge di non avere un pigiama quindi rimane in biancheria e si infila sotto le calde coperte.
 
Poggia la testa sul cuscino… Eccolo qua, il suo odore. È ovunque. Non riesce a trattenere le lacrime, quindi le lascia scorrere libere, singhiozzando di tanto in tanto. Si rannicchia su un lato continuando a piangere.
 
La sveglia segna le due di notte quando qualcuno si intrufola nella stanza in silenzio. Kate Beckett smette di piangere quando due braccia possenti l’attirano verso di se e due labbra le lasciano leggeri baci sulla spalla nuda.  
 
Si gira e trova due occhi azzurri intenti a fissarla.
 
Sorride.
 
 
 
Angolino della Fe! :)
 
In ritardo  ma non chiedo scusa se no vi incazzate!
Comunque, sul serio, per chi non lo sapesse, non mi è stato possibile scrivere per problemi di salute ma adesso eccomi qui :)
 
Spero che il capitolo vi piaccia, anche se non è veramente niente di che…
Spero a presto,
baci,
Fede.
 
   
 
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