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Autore: raptasum    30/09/2012    4 recensioni
Premetto col fatto che non sapevo assolutamente che titolo mettere alla mia raccolta di OneShot, però questo mi sembrava carino perciò...
Come già detto, è una raccolta di OneShot scritte durante le interminabili ore di geometria/scienze/algebra (ho scoperto a cosa servono: a scrivere!), incentrate sui One Direction (tutti: Ma va'?).
Hope you enjoy it!
Irish xx
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Buongiorno, Tomlinson. Sempre in ritardo, eh?
- Dio, Horan, stai zitto. – chiudo l’armadietto e mi trovo davanti due occhi azzurri e una faccia da schiaffi. Apparentemente angelico, dannatamente diabolico.
- Sempre tesa, Daisy?
- Quando la smetterai di seguirmi dappertutto? – mi volto incavolata: sempre dietro di me c’è Niall Horan. Il ragazzo stalker della mia migliore amica, il più popolare del corridoio, il più sportivo, il più ammirato, il più TUTTO. Insopportabile.
- Mi piace vederti arrabbiata, tutto qui – porta le mani dietro la testa in stile “Me-ne-frego”, continuando a seguirmi.
- Non devi andare a limonarti Demi? Perché segui solo me?
- Ti ho già risposto, mi sembra.
- Sei uno stronzo, Horan. – si mette a sghignazzare. I miei nervi fanno le valige e partono per l’Olanda.
- Anche tu, Tomlinson. E sei una ritardataria cronica!
- Se sei qui con me – che strano effetto fanno le due parole, “Con me”. – vuol dire che anche tu sei in ritardo. Il tuo cervello si accende ogni tanto o si è fulminato come il lampadario nello spogliatoio delle ragazze?
- Touché, Daisy. – apro la porta della classe di biologia, fortunatamente il prof sta solo facendo l’appello.
- Horan e Tomlinson, i soliti ritardatari! Prendete posto, tra poco inizia la lezione. – scruto tra i banchi e ne trovo due liberi. Vicini. Vado fino al posto libero e stacco il tavolo da quello di Niall.
- Miss Tomlinson, riattacchi quel banco! – intanto il biondino si è accomodato sulla sedia accanto alla mia. Cioè, più che altro si è stravaccato.
- Mi odi proprio, eh? – mormora, malizioso.
- Taci, irlandese. Taci.
- Non ci penso nemmeno, sorella-di-Louis. – dimenticavo. Horan è il mio migliore amico di mio fratello.
- Ora mi chiami così? Sei tu il bocciato qui. L’unico diciannovenne tra tanti diciottenni. – Niall alza le spalle e si mette a disegnare sul banco.
Dopo metà lezione, comincia a fare ghirigori sul mio libro di biologia.
- Niall, giuro che se fai un altro disegno ti faccio un culo così! – esclamo, e tutta la classe (compreso il prof) si gira verso me e il biondino.
- Miss Tomlinson! Tu e Horan andate fuori a regolare i vostri conti!
- Prof, è un’ingiustizia! – protesto. L’irlandese si alza ridendo come un cretino, camminando tra le file di banchi come un divo.
- Niente obiezioni, fuori! – “Niall James Horan, sei MORTO”, penso mentre mi alzo ed esco.
Chiudo la porta alle mie spalle, sento ancora le risate dei miei compagni di corso.
- Bel casino, Tomlinson – sussurra Horan, appoggiandosi spalle al muro.
- Io? Ma sei scemo? Sei TU quello che mi segue sempre! Non è colpa mia se stai con la mia migliore amica!
- Ci siamo lasciati.
- E poi sei così stupido e… aspetta. Che hai detto? – Niall si rabbuia, strano, non l’ho mai visto così.
- Ci siamo lasciati la settimana scorsa.
- Ah, non sapevo… e allora PERCHE’ mi segui sempre? Non ho fatto niente di male per meritarmi uno stalker irlandese bocciato?
- Mi piace vederti incazzata nera, Tomlinson. – con uno scatto inaspettato Niall mi prende le braccia invertendo le posizioni. Ora sono io quella contro il muro, piccola nel mio metro e settantadue, e lui davanti a me, stile “Un-metro-e-ottanta-di-figaggine”.
- Mollami. – sibilo, il biondino scuote la testa con un sorriso bastardo stampato sul volto. Si avvicina con quella sua faccia da schiaffi e quegli occhi color cielo.
- So che vorresti provare le mie labbra…
- Ma che dici, pervertito! Mai e poi mai!
- Su, ammettilo… comunque oggi hai l’incredibile fortuna di potermi baciare – e preme le sue labbra sulle mie, non con dolcezza ma nemmeno con violenza.
- Perché lo hai fatto? – sussurro staccandomi. Lo ammetto, staccandomi dopo dieci secondi.
- Non l’hai capito? Tu sei mia, mia, mia.
- No, sono Daisy! – ironizzo, Niall sorride. E che sorriso. “Daisy, ricomponiti.”
- Giusto. – e come prima fa combaciare le sue labbra con le mie, ma stavolta è leggermente diverso: non so come, ma do’ libero accesso alla lingua di Horan, che si mette a giocare con la mia. Per interminabili minuti.
- Ti sei svegliata? – mi sussurra nell’orecchio destro, provocandomi brividi lungo tutta la schiena.
- Smettila!
- Sei innamorata di me… no, anzi, sei pazza di me! – un altro bacio. Lingua compresa.
- Tomlinson e Horan, potete tornare in class… COSA STATE FACENDO? – la voce squillante del prof di biologia ci fa staccare bruscamente, per la prima volta mi mancano le labbra e il profumo di qualcuno. Solo ora mi accorgo di aver affondato le mani nei capelli biondi di Niall, mentre lui ha spostato le sue dalle mie braccia ai miei fianchi.
- Siamo in punizione? – chiede noncurante Horan, tenendomi sempre stretta.
- Passerete tutto il pomeriggio qua a scuola, e avete vinto anche un tour nell’ufficio del preside! – mentre il prof  chiama un’addetta alle pulizie per badare al resto della classe, Niall mi guarda con quei due occhioni azzurri adorabili.
- Brutto bastardo – mormoro fra i denti.
- Bellissima stronza.
- Ti odio, Horan.
- Ti amo, Tomlinson. – e mentre il prof ci scorta fino all’ufficio del preside, il biondino cerca la mia mano. La trova, e la stringe. In quel momento, i miei pensieri prendono un ordine logico: lo amo. Forse.
  
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