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Autore: JCI    30/09/2012    2 recensioni
Sono rimasti fino a tardi in palestra una sera, perfezionando la routine a corpo libero di Payson, ma un piccolo bacio di festeggiamento è stato l'inizio di qualcosa di più.
La loro chimica è innegabile e sono solo le circostanze che li tengono divise.
Direttamente da fanfiction.net una delle storie più amate del fandom MIOBI, pairing Sasha/Payson. La storia parte dall'episodio 8x02
ATTENZIONE: TRADUZIONE MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Payson, Sasha, Un po' tutti
Note: Lime, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Complicazioni

 






La O2 Arena* sarebbe stata un posto fantastico per i giochi di Londra 2012. Fu il primo pensiero che Payson ebbe quando arrivò. Era sulle rive del Tamigi, originariamente parte della celebrazione del Millennio di Londra. E sarà il luogo in cui vincerò l'oro Olimpico. Sentì una mano sulla spalla. Si voltò e vide Austin e Nicky in piedi dietro di lei.


"Volevamo solo augurarti buona fortuna", disse Austin e guardò Nicky apertamente.

"Buona fortuna, Payson" disse e le sorrise come faceva una volta. L'imbarazzo, che Payson pensava avessero superato l'anno prima, era tornato in piena forza. Nicky si voltò e se ne andò verso l'ingresso degli spettatori.

"Che cos'era quello?" chiese, mentre guardavano la schiena di Nicky che si allontanava.

"Quello ero io che mi comportavo da fantastico fratello maggiore" disse, sorridendole orgogliosamente.

Lei rise. "Cosa?"

Il sorriso era scomparso, sostituito da un'espressione di esasperazione. "Sì, sono io il fratello maggiore dell'anno. Ho dovuto passare tutta la notte scorsa ad ascoltare quel ragazzo esaltare ognuna delle tue virtù fino a quando gli ho detto che se non avesse chiuso la bocca l'avrei buttato fuori dalla finestra e se mai l'avesse fatto di nuovo, non avrebbero trovato il corpo. Nessuna giuria mi condannerebbe. Omicidio per legittima difesa."

Payson scosse la testa: "Non mi ero resa conto che era ancora ..."

Austin lei diede una pacca sulla spalla: "Sì, lo è. Ma non ti preoccupare, sono abbastanza sicuro che pensa che usciamo insieme, quindi va tutto bene." Si chinò e la baciò sulla guancia e senza dire una parola, Austin si voltò e se ne andò.

Payson lo fissò con gli occhi spalancati. "Che cosa? Come potrebbe andare tutto bene?" gridò alla sua schiena, ma lui si limitò a girarsi, le fece cenno coi pollici in su e continuò a camminare. Payson si voltò e vide che il branco di giornalisti e fotografi che non erano ancora entrati all'interno dell'arena avevano ovviamente catturato il momento con le loro macchine fotografiche. Grande, proprio stramaledettamente favoloso.

"Che succede?" chiese Emily mentre le si avvicinava.

"Se la mia vita è così complicata prima delle Olimpiadi del prossimo anno..." Payson lasciò cadere la frase. Era assolutamente chiaro cosa volesse dire.

"Non me ne parlare", Emily concordò.

Payson scosse la testa. "Vieni, abbiamo il mondo da distruggere, di nuovo."

Emily rise mentre lei la prendeva sottobraccio e entravano nell'arena.

"Signorine, gentile da parte vostra unirvi a noi", commentò Ellen Beals appena entrarono negli spogliatoi e iniziarono a mettersi i body. "La nostra prima rotazione della giornata è la trave. Alcuni ritengono che questo sia uno svantaggio, ma penso che sia un vantaggio. Ce la toglieremo di mezzo e poi ci concentreremo sui nostri punti di forza."

"Wow, questo sì che era d'ispirazione", mormorò Kaylie non appena la Beals lasciò la stanza.

"Beh, la trave è il mio punto forte, quindi non sono preoccupata" disse Lauren, intrecciando saldamente la frangetta lungo il lato della testa per tenerla lontana dalla fronte durante l'incontro. Le altre cinque ragazze nella stanza riuscirono a ruotare simultaneamente gli occhi. "Che c'è?" chiese Lauren, senza capire.

Payson si limitò a scuotere la testa e cominciò a prepararsi mentalmente. Chiuse gli occhi e visualizzò ognuna delle sue routine secondo l'ordine della loro rotazione. Sarebbe stata una competizione interessante. Alcune delle sue routine erano esattamente le stesse che aveva eseguito ai Mondiali e le altre erano quelle che aveva messo a punto per aumentare il DOD dopo che lei e Sasha avevano visto il video del concorso corrotto di Rotterdam. Doveva dimostrare qualcosa quel giorno, che i risultati non erano unici e irripetibili*, impossibili da duplicare. Si accigliò per un attimo. Aveva un'idea. Era coraggioso e sicuramente l'avrebbe messa nei guai*, ma era qualcosa che voleva fare. Ho bisogno di parlare con Sasha. Finì di vestirsi in fretta, tirando i capelli in una crocchia ferma.

Sentì Lauren borbottare qualcosa come "Payson-bot è tornata" mentre le camminava accanto, ma lei era concentrata sul suo obiettivo: trovare Sasha ed esporre quella folle idea davanti a lui.

Sasha alzò la zip della sua giacca da coach e si appoggiò contro il freddo muro di cemento nel tunnel che portava all'arena. Ellen Beals era proprio davanti a lui, curando i suoi agganci con alcuni membri dei media. "Sasha", lo chiamò Payson e lui la guardò con un sorriso.

"Che c'è?" chiese, notando la strana espressione sul viso. Non è l'espressione che assume di solito prima di una gara. C'è qualcosa di sbagliato. "E 'successo qualcosa?"

"No, ma ho un idea" disse. "E' un po' rischiosa."

Lui la guardò con circospezione. "Payson ..." la avvertì.

"Voglio fare tutte le mie vecchie routine. Tutto esattamente come ai Mondiali" disse.

Sasha scosse la testa. Che cosa è successo? Ha eseguito quelle nuove routine costantemente per mesi, anche quella dannata mezza torsione in più sul suo volteggio Yurchenko. "Payson, non capisco. Quel nuovo grado farà a pezzi* le routine di Genghi Cho."

"Esattamente" disse, afferrando la mano e tirandolo più avanti nel corridoio per assicurarsi che non fossero a portata d'orecchio. "Hai visto Genghi Cho alla competizione Pan-Asian. Ha aumentato il suo grado di difficoltà, ma non abbastanza e ha probabilmente raggiunto il suo limite massimo, per quanto riguarda  i movimenti di potenza al volteggio e al suolo. Anche con le mie vecchie routine, dovrà sperare che io faccia un sacco di errori. Persino in quel caso dovrebbe eseguire perfettamente le sue routine."

Sasha annuì, ancora senza capire realmente. "Payson, io ..."

"Si tratta di una strategia a lungo termine, per i Campionati del Mondo di ottobre", disse con un luccichio negli occhi che non aveva mai visto prima. "Se vado fuori con le mie vecchie routine la squadra cinese non avrà idea di cosa sto preparando fino a dopo le Nazionali di agosto e allora sarà troppo tardi per loro per aumentare il grado di difficoltà di Genghi Cho di quanto sarebbe necessario."

Lui si mise a ridere. "Sei sicura di voler diventare un coach di ginnastica e non un coordinatore politico o qualcosa di simile che ti permetterebbe di coltivare questa improvvisa attitudine di tattica e scaltrezza?"

Si mise le mani sui fianchi. "Hai finito di prenderti gioco di me?"

Fece un cenno con la testa. "Penso che sia un'idea brillante. Onestamente, sono infastidito dal fatto che non sia venuta in mente a me."

"Sono contenta che la pensi così" disse, sembrando piuttosto orgogliosa di se stessa.

Guardò verso di lei, nello spazio tra i loro corpi si sentì improvvisamente una carica di energia. "La penso così. Lo trovo anche incredibilmente attraente, non sapevo che avessi un lato subdolo" mormorò. Whoa, calmo, ragazzo. Siete nel mezzo di un corridoio affollato. Non hai imparato qualcosa da questo incidente in camera d'albergo? Pare di no, dato che mi stai completamente ignorando, Beloff. "Mi fa venire voglia di..." si fermò.

Lei sorrise maliziosamente, ma fece un passo indietro, indicando con gli occhi che qualcuno si stava avvicinando. Sasha piegò la bocca in una linea dura, facendosi forza per affrontare Ellen Beals mentre lei era ancora su di giri per aver parlato ai media. "Sasha" abbaiò da pochi metri di distanza una voce rauca, che non sentiva da sei anni.

Lui corrugò le sopracciglia "Papà?" No, no, non oggi, né mai. Perché è qui? Si voltò e vide suo padre, i capelli ora completamente bianchi, una ventina di chili in più, ma sempre lo stesso. La stessa postura rigida, lo stesso bagliore dagli occhi azzurri che lui aveva ereditato e la stessa capacità di far sentire Sasha alto circa dieci centimetri.

"Sasha" disse suo padre e annuì.

"Cosa? Che cosa stai facendo qui?" chiese. Ti prego, dimmi che sei qui per la stampa o per commentare o...

"Io sto allenando la squadra rumena. Dopo il tuo amico, la disgrazia di Petrescu, mi hanno chiesto di tornare e riconquistare l'onore per il nostro paese." Il suo vecchio gonfiò il petto con orgoglio a quelle parole, che probabilmente erano un'esatta citazione dalla discussione che aveva avuto con il capo della Federazione Rumena di Ginnastica.

Sasha sorrise debolmente. "E' fantastico, papà" disse. "Ora, se vuoi scusarmi, devo aiutare Payson a prepararsi per l'incontro." Merda, questo è stato un errore.

"Payson Keeler" disse suo padre, valutandola in fretta. "Farai delle belle cose". Le rivolse un cenno d'approvazione e fece l'occhiolino.

Payson scoccò a Sasha un sorriso imbarazzato. "Grazie, Coach Beloff" disse con rispetto. "Suo figlio è un grande allenatore." Payson, ti prego di non incoraggiarlo.

"Ah, Sasha, sì, è un bravo ragazzo" disse Boris*, come Sasha aveva cominciato a chiamarlo nella sua mente dal giorno in cui era tornato in Inghilterra, riconoscendo pienamente e non sopportando la riluttanza del padre di perdonarlo per aver vinto le sue medaglie a Sydney per l'Inghilterra e non la Romania.

Payson sorrise a suo padre e poi di nuovo a lui. "Sasha, non dovremmo?" disse indicando verso la stanza di preparazione. I cinesi non riusciranno a capire che cosa li colpirà.

"Arrivo subito" le disse e guardò suo padre severamente. Payson annuì e li lasciò.

"Lei è una ginnasta eccellente, Sasha. Nessuno qui è al suo livello, nemmeno quella ragazzina dalla Cina," disse Boris, guardandola andare via. "Bella ragazza, inoltre" aggiunse con noncuranza. "Lei si vede con quel, quel come si dice, punk, Tucker, non è vero? Questo è quello che dicono in televisione. La brave ragazze e i loro ragazzi cattivi."

Sasha sospirò, strofinando una mano sul viso. "Papà, che cosa ci fai qui? Davvero?"

Boris si strinse nelle spalle. "Hanno chiesto, ho detto di sì. Non è difficile da capire."

Sasha scosse la testa. "Pensavo che fossi in pensione."

"Una soluzione temporanea. Cosa avrei dovuto fare? Pescare? No. Io sono un allenatore di ginnastica, come te. E' quello che noi Beloff facciamo."

Sasha disse: "Sì. Beh, questo Beloff deve andare. Ci vediamo là fuori."

Questo è stato il momento più sgradevole della mia giornata. Improvvisamente, Ellen Beals entrò nel suo campo visivo. Stava discutendo di qualcosa con Payson. Merda, Payson probabilmente sta dicendo che eseguirà le stesse routine che ha eseguito ai Campionati del Mondo.

"Che diavolo è questa storia, Beloff? Che cosa hai fatto in quella specie di posto che chiami palestra per tutti questi mesi? Ruote? Nessun aumento nella sua DOD, nessun cambiamento dalla sua performance ai Campionati del Mondo. Cosa stai cercando di ottenere?" domandò lei.

Alzò gli occhi. "Signorina Beals" disse, il sarcasmo evidente nel suo tono, "Payson è la campionessa mondiale. Io sono il suo coach. Io e lei prendiamo le decisioni sulle sue routine, e questo è quello che abbiamo deciso. Se preferisci, non gareggerà." Con la tua fortuna di oggi, bastardo maledetto, sarà d'accordo e escluderà Payson per dispetto.

La Beals scosse la testa. "Quando Genghi Cho salirà sulla cima di quel podio per la competizione All Around, Beloff, ti chiuderò le palle in una morsa" gli mormorò in modo che le ragazze non potessero sentire, anche se Lauren, che era la più vicina a loro, si lasciò sfuggire uno sbuffo che nascose rapidamente dietro un finto colpo di tosse. La Beals uscì dalla stanza e tutti si lasciarono sfuggire un respiro collettivo. Anche Kelly Parker che era stata stranamente cooperativa negli ultimi mesi, sistemandosi comodamente nel ruolo della numero due della nazionale di ginnastica, dopo la pausa di Kaylie e la vittoria di Payson ai Mondiali.

Sasha aspettò un momento e poi si guardò intorno nella stanza. "Siamo pronte, signore?" chiese. Tutte annuirono in senso affermativo. Sorrise. "Allora andiamo. Stanno iniziando la sfilata delle squadre."

Si allinearono nella galleria, in attesa di essere annunciate. "Al volteggio, il Regno Unito" disse l'annunciatore e la folla entrò in delirio. Il team britannico, il più debole nel campo, uscì facilmente dal tunnel e fece il suo ingresso nell'arena. "Alle parallele asimmetriche, vincitori di medaglie d'argento del mondo, la Cina!" Un applauso educato salì per la seconda migliore squadra al mondo. "Al corpo libero, con il loro nuovo allenatore, Boris Beloff, la Romania!" si alzò un accenno di applauso, con alcuni chiassosi fan rumeni che urlavano da una sezione addobbata di rosso, giallo e blu. "E alla trave, gli attuali campioni del mondo, gli Stati Uniti d'America." La folla applaudì con entusiasmo. Diversi nomi potevano essere sentiti mescolati con il tifo. "Payson! Ti amiamo!" e "Bentornata, Kaylie!"

Alzò lo sguardo e vide anche un cartello che diceva: "Rock Rebels Rock!*" Strizzando gli occhi alla coppia, si rese conto che erano Nicky Russo e Austin Tucker. Avevano dipinto il petto e le facce di rosso, bianco e blu, indossavano bandane con bandiera americana sulle loro teste e gridavano a squarciagola*.

Sasha scosse la testa e sorrise. Diede un colpetto sulla spalla all'atleta più vicina, il caso volle che fosse Emily, e indicò verso l'alto dove si trovavano i due. Lei rise e il team notò che stava indicando tra la folla e il resto di loro si unì alla risata. Questa è una buona cosa. Si tratta di un Test Event, Beloff. Non c'è bisogno di innervosirsi, solo una bella competizione e un po' di pratica a stare su un podio.

La trave era il primo attrezzo ed era sempre un problema spinoso. A volte nella ginnastica a squadre, si viveva e si moriva sulla trave. Le squadre si riscaldarono rapidamente, più brevemente rispetto alla maggior parte degli eventi internazionali, perché questo non sarebbe andato in diretta televisiva, ma sarebbe stato registrato e mandato in onda più tardi. Non c'era nessuna attesa per le interruzioni pubblicitarie. Cinque membri del team uscirono dal campo, lasciando
lì Emily, in piedi in attesa che la bandiera dei giudici indicasse che erano pronti.

La bandiera si alzò e la gara ebbe inizio.










Note:
*la O2 Arena è anche conosciuta come Nort Greenwich Village. E' un arena polifunzionale costruita per celebrare il 2000, fino al 2005 era noto come Millenium Done, poi è stata comprata dalla compagnia telefonica Teléfonica O2. In questa arena si sono svolte le Olimpiadi di Ginnastica Artistica del 2012.
*lightning in a bottle: un fulmine in bottiglia. Quest'espressione in italiano non ha senso, a meno che non si abbia effettivamente un fulmine dentro una bottiglia. Ho cercato una frase idiomatica di senso simile, ma non l'ho trovata. Quindi ho semplicemente scritto il significato, cioè compiere un'impresa eccezionale.
*go out of a limb: mettersi nei guai. L'Inglese è tutto una frase idiomatica.
*blow out of the water: Avete indovinato, è una frase idiomatica! Significa ditruggere e/o battere qualcuno/qualcosa.
*Boris: in realtà il padre di Sasha si chiama Dimitri, ma JCI lo ha chiamato Boris.
*Rock Rebels Rock: è un gioco di parole, che gioca sul doppio significato attribuito a rock, sia come verbo (nel senso colloquiale di 'spaccare') sia come riferimento alla palestra. Per chi non se lo ricordasse gli atleti della Rock sono chiamati ' i ribelli della Rock, cioè Rebels Rock. Potevo tradurlo con "Forza Ribelli della Rock" ma secondo me perde un po' l'efficacia dell'immediatezza del cartello.
*screaming their heads off: ehm, già, frase idiomatica. Significa urlare molto forte, è un'espressione che si usa anche con altri verbi (shout, laugh, etc) sempre con il significato di compiere l'azione in maniera esagerata. Urlare a squarciagola, ridere a crepapelle, etc.
Oggi un sacco di note! Gli anglofoni amano le frasi idiomatiche e per altro sono sempre assurde a tradurle letteralmente.

  
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