Complicazioni
La O2 Arena* sarebbe
stata un posto fantastico per i
giochi di Londra 2012. Fu il primo pensiero che Payson
ebbe quando arrivò. Era sulle rive del Tamigi,
originariamente parte della
celebrazione del Millennio di Londra. E sarà il
luogo in cui vincerò l'oro
Olimpico. Sentì una mano sulla spalla. Si
voltò e vide Austin e Nicky in
piedi dietro di lei.
"Volevamo
solo augurarti buona fortuna", disse Austin e guardò Nicky
apertamente.
"Buona fortuna, Payson"
disse e le sorrise
come faceva una volta. L'imbarazzo, che Payson
pensava avessero superato l'anno prima, era tornato in piena
forza. Nicky
si voltò e se ne andò verso l'ingresso degli
spettatori.
"Che cos'era quello?" chiese, mentre guardavano la schiena di Nicky
che si allontanava.
"Quello ero io che mi comportavo da fantastico fratello maggiore"
disse, sorridendole orgogliosamente.
Lei rise. "Cosa?"
Il sorriso era scomparso, sostituito da un'espressione di
esasperazione.
"Sì, sono io il fratello maggiore dell'anno. Ho dovuto
passare tutta la
notte scorsa ad ascoltare quel ragazzo esaltare ognuna delle tue
virtù fino a
quando gli ho detto che se non avesse chiuso la bocca l'avrei buttato
fuori
dalla finestra e se mai l'avesse fatto di nuovo, non avrebbero trovato
il
corpo. Nessuna giuria mi condannerebbe. Omicidio per legittima difesa."
Payson scosse la testa:
"Non mi ero resa conto
che era ancora ..."
Austin lei diede una pacca sulla spalla: "Sì, lo
è. Ma non ti preoccupare,
sono abbastanza sicuro che pensa che usciamo insieme, quindi va tutto
bene." Si chinò e la baciò sulla guancia e senza
dire una parola, Austin
si voltò e se ne andò.
Payson lo
fissò con gli occhi spalancati. "Che
cosa? Come potrebbe andare tutto bene?" gridò alla sua
schiena, ma lui si
limitò a girarsi, le fece cenno coi pollici in su e
continuò a camminare. Payson
si voltò e vide che il branco di giornalisti e
fotografi che non erano ancora entrati all'interno dell'arena avevano
ovviamente catturato il momento con le loro macchine fotografiche. Grande,
proprio stramaledettamente favoloso.
"Che succede?" chiese Emily mentre le si avvicinava.
"Se la mia vita è così complicata prima delle
Olimpiadi del prossimo
anno..." Payson
lasciò cadere la frase. Era
assolutamente chiaro cosa volesse dire.
"Non me ne parlare", Emily concordò.
Payson scosse la testa.
"Vieni, abbiamo il mondo
da distruggere, di nuovo."
Emily rise mentre lei la prendeva sottobraccio e entravano nell'arena.
"Signorine, gentile da parte vostra unirvi a noi", commentò
Ellen Beals appena
entrarono negli spogliatoi e iniziarono a
mettersi i body. "La nostra prima rotazione della giornata è
la trave.
Alcuni ritengono che questo sia uno svantaggio, ma penso che sia un
vantaggio.
Ce la toglieremo di mezzo e poi ci concentreremo sui nostri punti di
forza."
"Wow, questo sì che era d'ispirazione", mormorò Kaylie
non appena la Beals
lasciò la stanza.
"Beh, la trave è il mio punto forte, quindi non sono
preoccupata"
disse Lauren,
intrecciando saldamente la frangetta
lungo il lato della testa per tenerla lontana dalla fronte durante
l'incontro.
Le altre cinque ragazze nella stanza riuscirono a ruotare
simultaneamente gli
occhi. "Che c'è?" chiese Lauren,
senza
capire.
Payson si
limitò a scuotere la testa e cominciò a
prepararsi mentalmente. Chiuse gli occhi e visualizzò ognuna
delle sue routine
secondo l'ordine della loro rotazione. Sarebbe stata una competizione
interessante. Alcune delle sue routine erano esattamente le stesse che
aveva
eseguito ai Mondiali e le altre erano quelle che aveva messo a punto
per aumentare
il DOD dopo che lei e Sasha avevano visto il video del concorso
corrotto di
Rotterdam. Doveva dimostrare qualcosa quel giorno, che i risultati non
erano
unici e irripetibili*,
impossibili da duplicare. Si
accigliò per un attimo. Aveva un'idea. Era coraggioso e
sicuramente l'avrebbe
messa nei guai*, ma era
qualcosa che voleva
fare. Ho bisogno di parlare con Sasha.
Finì di vestirsi in fretta,
tirando i capelli in una crocchia ferma.
Sentì Lauren
borbottare qualcosa come "Payson-bot
è tornata" mentre le camminava accanto, ma
lei era concentrata sul suo obiettivo: trovare Sasha ed esporre quella
folle
idea davanti a lui.
Sasha alzò la zip della sua giacca da coach e si
appoggiò contro il freddo muro
di cemento nel tunnel che portava all'arena. Ellen Beals
era proprio davanti a lui, curando i suoi agganci con alcuni membri dei
media.
"Sasha", lo chiamò Payson
e lui la guardò
con un sorriso.
"Che c'è?" chiese, notando la strana espressione sul viso. Non
è
l'espressione che assume di solito prima di una gara. C'è
qualcosa di
sbagliato. "E 'successo qualcosa?"
"No, ma ho un idea" disse. "E' un po' rischiosa."
Lui la guardò con circospezione. "Payson
..." la avvertì.
"Voglio fare tutte le mie vecchie routine. Tutto esattamente come ai
Mondiali" disse.
Sasha
scosse la testa. Che cosa è successo? Ha eseguito
quelle nuove routine costantemente
per mesi, anche quella dannata mezza torsione in più sul suo
volteggio Yurchenko.
"Payson, non
capisco. Quel nuovo grado farà a pezzi*
le routine di
Genghi Cho."
"Esattamente"
disse, afferrando la mano e tirandolo più avanti nel
corridoio per assicurarsi
che non fossero a portata d'orecchio. "Hai visto Genghi
Cho alla competizione Pan-Asian.
Ha aumentato il suo grado di difficoltà, ma non abbastanza e
ha probabilmente
raggiunto il suo limite massimo, per quanto riguarda i
movimenti di
potenza al volteggio e al suolo. Anche con le mie vecchie routine,
dovrà
sperare che io faccia un sacco di errori. Persino in quel caso
dovrebbe
eseguire perfettamente le sue routine."
Sasha annuì, ancora senza capire realmente. "Payson,
io ..."
"Si tratta di una strategia a lungo termine, per i Campionati del Mondo
di
ottobre", disse con un luccichio negli occhi che non aveva mai visto
prima. "Se vado fuori con le mie vecchie routine la squadra cinese non
avrà idea di cosa sto preparando fino a dopo le Nazionali di
agosto
e allora sarà troppo tardi per loro per aumentare
il grado di difficoltà di
Genghi Cho di quanto
sarebbe necessario."
Lui si mise a ridere. "Sei sicura di voler diventare un coach di
ginnastica e non un coordinatore politico o qualcosa di simile che ti
permetterebbe di coltivare questa improvvisa attitudine di tattica e
scaltrezza?"
Si mise le mani sui fianchi. "Hai finito di prenderti gioco di me?"
Fece un cenno con la testa. "Penso che sia un'idea brillante.
Onestamente,
sono infastidito dal fatto che non sia venuta in mente a me."
"Sono contenta che la pensi così" disse, sembrando piuttosto
orgogliosa di se stessa.
Guardò verso di lei, nello spazio tra i loro corpi si
sentì improvvisamente una
carica di energia. "La penso così. Lo trovo anche
incredibilmente
attraente, non sapevo che avessi un lato subdolo" mormorò. Whoa,
calmo, ragazzo. Siete nel mezzo di un
corridoio affollato. Non hai imparato qualcosa da questo incidente in
camera
d'albergo? Pare di no, dato che mi stai completamente ignorando, Beloff. "Mi fa venire
voglia di..." si fermò.
Lei sorrise maliziosamente, ma fece un passo indietro, indicando con
gli occhi
che qualcuno si stava avvicinando. Sasha piegò la bocca in
una linea dura,
facendosi forza per affrontare Ellen Beals
mentre lei
era ancora su di giri per aver parlato ai media. "Sasha"
abbaiò da
pochi metri di distanza una voce rauca, che non sentiva da sei anni.
Lui corrugò le sopracciglia "Papà?" No,
no, non oggi, né mai.
Perché è qui? Si voltò e
vide suo padre, i capelli ora completamente
bianchi, una ventina di chili in più, ma sempre lo stesso.
La stessa postura
rigida, lo stesso bagliore dagli occhi azzurri che lui aveva ereditato
e la stessa
capacità di far sentire Sasha alto circa dieci centimetri.
"Sasha" disse suo padre e annuì.
"Cosa? Che cosa stai facendo qui?" chiese. Ti prego, dimmi
che sei
qui per la stampa o per commentare o...
"Io sto allenando la squadra rumena. Dopo il tuo amico, la disgrazia di
Petrescu, mi hanno
chiesto di tornare e riconquistare
l'onore per il nostro paese." Il suo vecchio gonfiò il petto
con orgoglio
a quelle parole, che probabilmente erano un'esatta citazione dalla
discussione
che aveva avuto con il capo della Federazione Rumena di Ginnastica.
Sasha
sorrise debolmente. "E' fantastico, papà" disse. "Ora, se
vuoi
scusarmi, devo aiutare Payson
a prepararsi per
l'incontro." Merda, questo è stato un errore.
"Payson Keeler"
disse suo padre, valutandola in fretta. "Farai delle belle cose". Le
rivolse un cenno d'approvazione e fece l'occhiolino.
Payson scoccò
a Sasha un sorriso imbarazzato.
"Grazie, Coach Beloff"
disse con rispetto.
"Suo figlio è un grande allenatore." Payson,
ti prego di non incoraggiarlo.
"Ah, Sasha, sì, è un bravo ragazzo" disse Boris*,
come Sasha aveva cominciato a chiamarlo nella sua mente dal giorno in
cui era
tornato in Inghilterra, riconoscendo pienamente e non sopportando la
riluttanza
del padre di perdonarlo per aver vinto le sue medaglie a Sydney per
l'Inghilterra e non la Romania.
Payson sorrise a suo
padre e poi di nuovo a lui.
"Sasha, non dovremmo?" disse indicando verso la stanza di
preparazione. I cinesi non riusciranno a capire che cosa li
colpirà.
"Arrivo subito" le disse e guardò suo padre
severamente. Payson
annuì e li lasciò.
"Lei è una ginnasta eccellente, Sasha. Nessuno qui
è al suo livello,
nemmeno quella ragazzina dalla Cina," disse Boris, guardandola andare
via.
"Bella ragazza, inoltre" aggiunse con noncuranza. "Lei si vede
con quel, quel come si dice, punk, Tucker,
non è
vero? Questo è quello che dicono in televisione. La brave
ragazze e i loro
ragazzi cattivi."
Sasha sospirò, strofinando una mano sul viso.
"Papà, che cosa ci fai qui?
Davvero?"
Boris si strinse nelle spalle. "Hanno chiesto, ho detto di
sì. Non è
difficile da capire."
Sasha scosse la testa. "Pensavo che fossi in pensione."
"Una soluzione temporanea. Cosa avrei dovuto fare? Pescare? No. Io sono
un
allenatore di ginnastica, come te. E' quello che noi Beloff
facciamo."
Sasha disse: "Sì. Beh, questo Beloff deve
andare. Ci vediamo là fuori."
Questo è stato il momento più sgradevole
della mia giornata.
Improvvisamente, Ellen Beals
entrò nel suo campo
visivo. Stava discutendo di qualcosa con Payson.
Merda,
Payson probabilmente sta
dicendo che eseguirà le
stesse routine che ha eseguito ai Campionati del Mondo.
"Che diavolo è questa storia, Beloff?
Che cosa
hai fatto in quella specie di posto che chiami palestra per tutti
questi mesi?
Ruote? Nessun aumento nella sua DOD, nessun cambiamento dalla sua
performance
ai Campionati del Mondo. Cosa stai cercando di ottenere?"
domandò lei.
Alzò gli occhi. "Signorina Beals"
disse, il
sarcasmo evidente nel suo tono, "Payson
è la
campionessa mondiale. Io sono il suo coach. Io e lei prendiamo le
decisioni
sulle sue routine, e questo è quello che abbiamo deciso. Se
preferisci, non gareggerà." Con la tua
fortuna di oggi, bastardo
maledetto, sarà d'accordo e escluderà Payson per
dispetto.
La Beals
scosse la testa. "Quando Genghi
Cho salirà
sulla cima di
quel podio per la competizione All
Around, Beloff, ti chiuderò
le
palle in una morsa" gli mormorò in modo che le ragazze non
potessero
sentire, anche se Lauren,
che era la più vicina a
loro, si lasciò sfuggire uno sbuffo che nascose rapidamente
dietro un finto
colpo di tosse. La Beals
uscì dalla stanza e tutti si
lasciarono sfuggire un respiro collettivo. Anche Kelly Parker che era
stata
stranamente cooperativa negli ultimi mesi, sistemandosi comodamente nel
ruolo
della numero due della nazionale di ginnastica, dopo la pausa di Kaylie e la vittoria di Payson ai
Mondiali.
Sasha aspettò un momento e poi si guardò intorno
nella stanza. "Siamo
pronte, signore?" chiese. Tutte annuirono in senso affermativo.
Sorrise.
"Allora andiamo. Stanno iniziando la sfilata delle squadre."
Si allinearono nella galleria, in attesa di essere annunciate. "Al
volteggio, il Regno Unito" disse l'annunciatore e la folla
entrò in
delirio. Il team britannico, il più debole nel campo,
uscì facilmente dal
tunnel e fece il suo ingresso nell'arena. "Alle parallele asimmetriche,
vincitori di medaglie d'argento del mondo, la Cina!" Un applauso
educato
salì per la seconda migliore squadra al mondo. "Al corpo
libero, con il
loro nuovo allenatore, Boris Beloff,
la
Romania!" si alzò un accenno di applauso, con
alcuni chiassosi fan
rumeni che urlavano da una sezione addobbata di rosso, giallo e blu. "E
alla trave, gli attuali campioni del mondo, gli Stati Uniti d'America."
La
folla applaudì con entusiasmo. Diversi nomi potevano essere
sentiti mescolati
con il tifo. "Payson! Ti
amiamo!" e
"Bentornata, Kaylie!"
Alzò lo sguardo e vide anche un cartello che diceva: "Rock Rebels Rock!*" Strizzando gli
occhi alla coppia, si
rese conto che erano Nicky Russo e Austin Tucker.
Avevano dipinto il petto e le facce di rosso, bianco e blu, indossavano
bandane
con bandiera americana sulle loro teste e gridavano a squarciagola*.
Sasha scosse la testa e sorrise. Diede un colpetto sulla spalla
all'atleta più
vicina, il caso volle che fosse Emily, e indicò verso l'alto
dove si trovavano
i due. Lei rise e il team notò che stava indicando tra la
folla e il resto di
loro si unì alla risata. Questa è una
buona cosa. Si tratta di un Test Event,
Beloff. Non
c'è bisogno di
innervosirsi, solo una bella competizione e un po' di pratica a stare
su un
podio.
La trave era il primo attrezzo ed era sempre un problema spinoso. A
volte nella
ginnastica a squadre, si viveva e si moriva sulla trave. Le squadre si
riscaldarono rapidamente, più brevemente rispetto alla
maggior parte degli
eventi internazionali, perché questo non sarebbe andato in
diretta televisiva,
ma sarebbe stato registrato e mandato in onda più tardi. Non
c'era nessuna
attesa per le interruzioni pubblicitarie. Cinque membri del team
uscirono dal
campo, lasciando
lì
Emily, in piedi in attesa che la bandiera dei giudici indicasse che
erano
pronti.
La bandiera si alzò e la gara ebbe inizio.
Note:
*la
O2 Arena è anche conosciuta come Nort Greenwich
Village. E' un arena
polifunzionale costruita per celebrare
il 2000, fino al 2005 era noto come Millenium
Done, poi è
stata comprata dalla compagnia telefonica
Teléfonica O2. In questa arena si sono svolte le Olimpiadi
di Ginnastica
Artistica del 2012.
*lightning
in a bottle:
un fulmine in bottiglia. Quest'espressione in italiano non ha
senso, a meno
che non si abbia effettivamente un fulmine dentro una bottiglia. Ho
cercato una
frase idiomatica di senso simile, ma non l'ho trovata. Quindi ho
semplicemente
scritto il significato, cioè compiere un'impresa eccezionale.
*go
out of a limb: mettersi nei
guai. L'Inglese è tutto una frase
idiomatica.
*blow
out of the
water: Avete indovinato, è una frase idiomatica!
Significa ditruggere
e/o battere qualcuno/qualcosa.
*Boris:
in realtà il padre di Sasha si
chiama Dimitri, ma JCI lo ha chiamato Boris.
*Rock
Rebels
Rock: è un gioco di parole, che gioca sul doppio
significato attribuito a
rock, sia come verbo (nel senso colloquiale di 'spaccare') sia come
riferimento
alla palestra. Per chi non se lo ricordasse gli atleti della Rock sono
chiamati
' i ribelli della Rock, cioè Rebels
Rock. Potevo
tradurlo con "Forza Ribelli della Rock" ma secondo me perde un po'
l'efficacia dell'immediatezza del cartello.
*screaming
their heads off: ehm,
già, frase idiomatica. Significa urlare
molto forte, è un'espressione che si usa anche con altri
verbi (shout, laugh, etc)
sempre con il significato di compiere l'azione in maniera esagerata.
Urlare a
squarciagola, ridere a crepapelle, etc.
Oggi un sacco di note! Gli anglofoni amano le frasi idiomatiche e per
altro
sono sempre assurde a tradurle letteralmente.