Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: PabloPicasso    01/10/2012    2 recensioni
Zoro viene catturato dalla marina, dalla nave del Comandante Smoker per essere più precisi.
Una Tashiji caritatevole lo vuole aiutare a fuggire.
Esisterà mai l'amore tra un pirata e un marinaio?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roronoa Zoro, Tashiji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“ Isola di Yukata…” Pronunciò Zoro leggendo l’enorme insegna sopra di lui sul pontile dell’isola.
“ Che strano nome…”
“Muoviti!” Gli intimò Tashiji interrompendolo e iniziando a camminare verso il paese.
La guardiamarina teneva in mano la sua fidata spada, nel caso si fosse presentata l’evenienza di usarla.
Zoro indossava ancora l’uniforme da marinaio, ma si consolava pensando che fra non molto se ne sarebbe potuto sbarazzare.
I due si avviarono in mezzo agli edifici di quello sconosciuto paesino il quale raccoglieva molta gente intenta a fare compere nei negozi.
Zoro si sentì subito a disagio notando che le persone attorno a loro li osservavano per via delle loro vesti.
Continuarono a passeggiare, tenendo il silenzio e aspettando che uno dei due pronunciasse anche solo una parola.
Passando per le vie colme di botteghe e negozi, Tashiji d’un tratto si fermò davanti a una vetrina rimanendo colpita da uno stupendo abito messo in mostra.
Lo spadaccino notò il suo sguardo fisso e incantato, e si lasciò scappare un sorriso.
“Che stai guardando?” Le chiese sbeffeggiandola.
La guardiamarina allontanò subito lo sguardo e strinse forte la spada fra le mani.
“Niente…” Disse facendo per andarsene.
Zoro osservò l’ indumento e con tono ironico pronunciò: “ Allora il comandante della nave della marina ha scoperto di avere un lato femminile!”.
“ Cosa intendi dire, Roronoa?!” Strepitò la donna imbarazzata.
“ Niente…” Mormorò con finta indifferenza lui.
Tashiji, irritata e indispettita, prese quelle parole come una sfida e, dando una spallata al compagno, entrò nel negozio.
“ Ehi! Ma che fai?!”.
 
Zoro si ritrovò seduto su una sedia del negozio con le braccia conserte e lo sguardo corrucciato.
Tu guarda in che situazione mi sono andato a cacciare!” Pensò sbuffando.
La guardiamarina era dentro al camerino da più di mezzora e lo spadaccino non riusciva a capire il motivo del suo improvviso capriccio.
Imbarazzata e impacciata la donna si guardò allo specchio con indosso quell’abito che l’aveva colpita così tanto.
Era un lungo kimono completamente bianco, candido come la neve, tenuto chiuso da una fusciacca  
del medesimo colore. Le maniche larghe e lo spacco che lasciava scoperta una gamba le donavano grazia ed eleganza e la stoffa scivolava dolcemente lungo tutte le sue curve.
“Allora?! Hai finito?” Urlò il pirata dall’altra parte della tenda del camerino.
Tashiji ritornò alla realtà e se lo tolse immediatamente.
Non poteva di certo uscire conciata in quel modo, soprattutto sotto lo sguardo dell’uomo che fino alla notte prima stava sopra di lei.
Ciò nonostante le parole di sfida dello spadaccino avevano acceso in lei una strana smania.
Non voleva ammetterlo ma ogni parola, ogni frecciatina da parte di lui la faceva uscire di testa ed ora si trovava in un camerino di un negozio a provare uno stupido abito che mai avrebbe pensato di indossare se non fosse stato per lui e la sua istigazione.
Quanto odiava quelle sensazioni, quanto avrebbe voluto non dare bado alle provocazioni di quell’uomo.
Cosa sto facendo?” Si domandò osservando la sua immagine allo specchio.
Un’immagine che quasi non le apparteneva.
Smettila di comportarti come una stupida! Sei un marinaio, non una donna qualsiasi! Cosa penserebbe di te il Comandante Smoker se ti vedesse adesso?!
Le tornò alla mente il suo capitano, la sua espressione burbera, i suoi rimproveri e tutti i discorsi fatti con lui. Abbassò il capo sentendo dentro di se la voglia di urlare per sfogare tutte le sue frustrazioni.  
Tuttavia era inutile continuare a combattere contro il proprio cuore.
Tashiji si rivestì in fretta e furia e uscì dal camerino superando Zoro, senza donargli un minimo di considerazione.
Prese la spada appoggiata al muro e, con in mano l’abito piegato, si diresse verso la commessa del negozio.
“ E adesso cosa ti prende?!” Chiese Zoro sempre più confuso dall’atteggiamento della guardiamarina.
La vide pagare e uscire subito dopo, senza nemmeno aspettarlo, come se si vergognasse dell’azione appena fatta.
Proprio non la capisco!” Pensò affrettandosi a raggiungerla.
 
“ E’ proprio una bella giornata…” Cercò di dialogare Zoro, mentre camminava con le mani dietro la testa e lo sguardo rivolto verso il cielo.
“ Si…”
Tashiji si nascondeva dietro al pacchetto dell’abito, intimidita dalla minima parola del pirata.
“ Anch’io vorrei comprare qualcosa…”
“Peccato che tu non abbia l’ombra di un soldo, Roronoa!” Lo schernì la guardiamarina, ridendo sotto i baffi.
Zoro la guardò infastidito fino a quando qual cos’ altro non catturò la sua attenzione.
“ Ehi, c’è una locanda…potremmo bere qualcosa!”
Tashiji alzò lo sguardo e dopo alcuni secondi fece cenno di si con la testa.
“ Naturalmente offro io…” Sospirò raggiungendo l’edificio.
 
Si sedettero al bancone della locanda, entrambi stando attenti a non incrociare lo sguardo l’uno dell’altra.
Zoro ordinò una bottiglia di sakè e Tashiji un bicchiere d’acqua.
Quando arrivarono le ordinazioni la donna si decise a rompere il silenzio.
“ Non sapevo avessi anche il vizio di bere…”
“ Per tua informazione non è un vizio, ma non mi aspetto che tu capisca…” Zoro si portò alla bocca la bottiglia sorseggiando con gusto la bevanda.
Nuovamente indispettita la donna rimase a fissarlo per alcuni secondi, aggrottando la fronte.
Dentro di se sentiva crescerle una rabbia improvvisa. Era stanca del tono con cui Zoro si rivolgeva nei suoi confronti, ed era stanca anche della sua aria di superiorità.
“ Una bottiglia di sakè anche per me!” Urlò, poi, in direzione del barista il quale non mise molto tempo a portargliene una.
Lo spadaccino alzò un sopracciglio, interessato a quale altra stravaganza si sarebbe inventata Tashiji.
Quest’ultima prese la bottiglia e in modo poco aggraziato ne bevve un lungo sorso, finendo per appoggiarla rumorosamente sul bancone.
Strinse i denti, per il gusto acre e amaro del liquido ancora sulle labbra.
Il pirata sorrise, divertito dalla scena e alzò la sua bottiglia.
“Alla tua salute!” Enunciò ironicamente bevendo un altro sorso.
Tashiji lo guardò abbattuta, vedendo la facilità con cui trangugiava la bevanda e si fece coraggio a bere un altro goccio.
Un sorso dopo l’altro e i due continuarono a bere scambiandosi delle occhiate di competizione.
Poco dopo il rumoroso posare delle due bottiglie sul bancone sancì la fine di quella particolare sfida.
“Ah! Davvero dissetante!” Disse Zoro pulendosi le labbra con la mano.
Tashiji non poté dire lo stesso.
Un giramento di testa la colpì improvvisamente.
“Oh…” Mormorò sentendo la testa divenire sempre più pesante.
“E-ehi! Cosa ti prende?”
La donna si accasciò con la testa sulla spalla dello spadaccino il quale arrossì all’istante.
Alzò lo sguardo al soffitto e portandole il braccio attorno al proprio collo l’aiutò ad alzarsi.
Prese la sua spada, insieme al precedente acquisto.
“ Ehi, voi due! Avete intenzione di pagare spero!” Pronunciò seccato il barista, vedendo che Zoro stava per andarsene.
“ Tieni…”
Tashiji tirò fuori dalla tasca alcune banconote e le mise sul bancone.
“ Che belli ufficiali che possiede la marina!” Disse l’uomo prendendo i soldi.
Zoro digrignò i denti e lasciò andare Tashiji.
La spada e la busta contenente l’abito non fecero neanche in tempo a toccare il pavimento.
Zoro si era già gettato a capofitto sul bancone per prendere per il colletto della camicia quell’uomo.
Alzò la mano serrandola in un pugno.
“Cerchi guai amico?! Ti abbiamo anche pagato!” Disse a denti stretti davanti agli occhi sbigottiti delle persone sedute li vicino.
“ Fermati!” Gli urlò Tashiji mentre raccoglieva gli oggetti caduti.
Zoro lasciò andare l’uomo e tornò dalla guardiamarina, aiutandola a raggiungere l’uscita della locanda.
“ Si andatevene! Ed è una fortuna che io non informi i vostri superiori della vostra condotta!”
La minaccia fece da sottofondo ai due compagni, che con la testa bassa lasciarono il locale.



Ciao!
Ecco il capitolo 10. Ho voluto descrivere alcuni momenti insieme della coppia, il nome dell'isola si riferisce naturalmente all'acquisto di Tashiji xD
Spero vi piaccia.
Al prossimo capitolo Ciao! :)
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: PabloPicasso