Il sole, a Konoha, splendeva alto nel cielo e con i suoi raggi riscaldava le fredde acque dei fiumi e del mare.
Un uccellino blu, che in quel momento volava libero fra le nuove brezze di primavera, si pose sulla balconata di casa Uzumaki.
La pace regnava beata in quella città e gli animali riuscivano a sentirla.
A percepirla.
Finalmente ogni essere umano riusciva ad andare avanti con amore e d’accordo, senza litigi.
Tutto era perfetto.
Ma all’improvviso le finestre del balcone si spalancarono di colpo e l’uccellino scappò via terrorizzato.
Un ragazzo dagli occhi azzurri, con il sorriso sempre stampato in faccia, prese un enorme respiro e urlò con tutto il cuore: - BUONGIORNO KONOHA!!! -.
Ebbene si, questo è Naruto Uzumaki, figlio del quarto Hokage ormai deceduto.
Qualcuno in quel momento si affacciò alla finestra e gli urlò di stare zitto, ma il ragazzo non badò a quel gesto e sorrise.
 Saltò giù dal balcone e corse per le vie di Konoha, raggiungendo la casa della sua amica Sakura.
-Hei, Sakura scendi! Il Maestro Kakashi ha una missione per noi! – urlò Naruto ponendo le mani intorno la bocca  – Forza o arriveremo in ritardo! – continuò, ma all’improvviso un enorme vaso lo colpì in mezzo alla fronte.
Sakura si affacciò alla finestra: -Ma io dico, TI SEI AMMATTITO PER CASO?! COSA TI URLI A QUEST’ORA?! La gente ancora dorme! -.
Sakura sembrava indemoniata.
Ma Naruto non ascoltò neanche una sola parola di quello che aveva detto, anzi si lamentava del dolore che gli aveva procurato: - CHE CAVOLO TI HO FATTO, BRUT…!! – Naruto non riuscì a finire la frase che si accorse che la ragazza stava per perdere le staffe.
Quest’ultima sgranò gli occhi e, irritata, gli lanciò tutti i vasi del suo balcone,mentre il povero Uzumaki dovette fare una strana danza per schivarli.
Dopo qualche minuto la ragazza dai capelli rosa scese e accettò le scuse del ragazzo, che la perdonava con le lacrime agli occhi.
Sakura conosceva troppo bene Naruto e sapeva che non sarebbe mai cambiato.
Dopo una decina di minuti i due ragazzi raggiunsero l’arena d’addestramento e videro che Sasuke e Kakashi gli stavano aspettando.
-Hei, ciao! Scusate per il ritardo. Io e Sakura abbiamo avuto un piccolo inconveniente ma niente di che! – gli disse Naruto, e la ragazza gli diede una botta dietro la nuca.
Kakashi li guardò perplesso. Ha sempre saputo che tra i due c’era qualcosa.
-Bene – disse poi il ninja cambiando discorso– Oggi la nostra missione si svolgerà fuori dal villaggio e sarà di livello A-.
Silenzio.
Tutti rimasero a bocca aperta, nessuno di loro si aspettava una missione di quel livello.
Doveva essere una cosa seria.
-Di che si tratta? – commentò Sasuke interrompendo quel silenzio.
- Il vostro compito sarà quello di proteggere una certa persona: l’anziano custode Alan. Da vari giorni, quest’uomo viene attaccato da dei ninja assassini che vogliono impossessarsi del suo libro degli incantesimi oscuri e ucciderlo. Alan è riuscito a sconfiggere solo una meta di loro ma avendo una certa età, non riesce ad andare avanti ed è per questo che entriamo in gioco noi. Dobbiamo riuscire a sbaragliare le forze nemiche e portarlo nel tempio degli antichi, dove può mettere al sicuro l’antico libro- spiegò Kakashi.
- è davvero difficile… - si disse Sakura.
- Evvai! Finalmente qualcosa di interessante! Non vedo l’ora di partire! – urlò Naruto felice.
- Quindi se ho capito bene, dobbiamo solo sbarazzarci di chiunque si pari dinnanzi a noi – intervenì l’Uchiha.
- Esatto. Bene e ora ragazzi, preparatevi per la vostra missione che si partirà oggi stesso. Quando gli ultimi raggi del sole caleranno-.
Tutti e tre annuirono e se ne andarono via per le loro strade, lasciando solo Kakashi che si leggeva il suo libro.
Quando fu notte, in un posto molto lontano da qui, dove non esisteva la pace ma soltanto la guerra e il dolore, una ragazza dai capelli rosso scarlatto venne trascinata per i capelli in una stanza buia e tetra.
La donna era piena di lividi e il suo vestito era quasi del tutto rovinato.
La buttarono contro il pavimento e la ragazza, tremando, si alzò in ginocchio.
Sentì dei passi che venivano verso di lei, ma quest’ultima non alzò lo sguardo.
Aveva paura.
All’improvviso, un uomo la afferrò per il mento e la fissò con i suoi occhi freddi, dal color rosso sangue.
Le accarezzò le guancia e disse con un sorriso malefico: - Oggi, sei la ragazza più fortunata di tutta la prigione… -.
La rossa con le lacrime agli occhi rispose: - Vi prego… lasciatemi andare… Liberate me e il mio fratellino… - lo supplicò.
L’uomo si mise a ridere e schioccò le dita.
Ad un tratto si sentì un urlo di dolore di un bambino.
-ZERO! – urlò la ragazza piangendo – Vi prego…! Vi prego, lasciatelo andare!... Non fategli del male…!-.
L’uomo la afferrò per i capelli - Vi lasceremo andare soltanto quando avrai fatto una cosa per me… Una missione di grande importanza… -.
La donna chiuse gli occhi, dal dolore.
-          Il tuo compito è… - disse sussurrandole all’oracchio -… uccidere l’ultimo membro del clan Uchiha… Uchiha Sas’ke…-.
La ragazza spalancò gli occhi e le tenebre circondarono i due.
-… Questa sarà la tua libertà…-.