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Autore: PhoenixOfLight    01/10/2012    4 recensioni
------- SPOILER 7X05 "The Angels Take Manhattan" -------
(Dal testo)
Era l’alba quando lo sentì.
Quello strano e bellissimo rumore che non avrebbe saputo descrivere perché non ce ne sono di simili.
L’aveva già sentito prima d’ora, quel rumore. La sera prima, quando era andata a dormire, e lui era piombato nel suo giardino e l’aveva costretta a cucinare cibo che poi buttava e alla fine aveva mangiato bastoncini di pesce e crema pasticcera.
Era tornato.
Guardò in cielo, vide un riflesso blu e sorrise.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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And do one more thing for me: There’s a little girl waiting in a garden

-And do one more thing for me: There’s a little girl waiting in a garden. She’s going to wait a long while, so she’s going to need a lot of hope.

 

Go to her. Tell her a story.

 

Tell her that if she’s patient, the days are coming that she’ll never forget. Tell her she’ll go to sea and fight pirates, she’ll fall in love with a man who’ll wait two thousand years to keep her safe, tell her she’ll give hope to the greatest painter who ever lived, and save a whale in outer space.

 

Tell her this is the story of Amelia Pond, and this is how it ends.

 

 

 

 

Era l’alba quando lo sentì.

Quello strano e bellissimo rumore che non avrebbe saputo descrivere perché non ce ne sono di simili.

L’aveva già sentito prima d’ora, quel rumore. La sera prima, quando era andata a dormire, e lui era piombato nel suo giardino e l’aveva costretta a cucinare cibo che poi buttava e alla fine aveva mangiato bastoncini di pesce e crema pasticcera.

Era tornato.

Guardò in cielo, vide un riflesso blu e sorrise.

Perché era lì, il Dottore – che strano nome, poi, il Dottore chi? – era lì ed era tornato come aveva promesso. In ritardo, sì, ma era tornato.

Si alzò in piedi mentre la cabina blu della polizia – se era un Dottore, perché aveva una cabina della polizia? – atterrava davanti a lei.

Attese, trepidante, poi la porta si aprì con un cigolio e lui uscì fuori.

Era diverso.

Non solo perché si era cambiato i vestiti – cos’ era quella cosa che aveva al collo? Un farfallino? – no.

C’era qualcosa di diverso nei suoi lineamenti, come se fosse invecchiato. Ma è impossibile, no? Insomma, è stato via solo una notte!

La vide e le sorrise.

«Amelia» disse. Aveva gli occhi lucidi, ma non riusciva a capire perché. «Amelia Pond. La mia piccola Amelia Pond».

Lei gli corse incontro e si abbracciarono. «Amelia. Piccola, piccola Amelia» ripeteva, accarezzandole i capelli e stringendola forte.

«Ti ho aspettato tutta la notte!» esclamò la bambina, staccandosi dall’abbraccio e guardandolo con severità. «Mi avevi detto cinque minuti e invece sono rimasta lì fuori per ore! Dove sei stato? Perché ci hai messo così tanto?».

Il Dottore le accarezzò la guancia e la guardò come se vedesse un miracolo. «Oh, piccola Amelia. Giuro che non l’ho fatto apposta. Il TARDIS – la cabina blu – ha avuto dei problemi e ho sbagliato rotta... mi dispiace».

Lei lo fissò per qualche minuto, scrutandolo con attenzione, prima di abbracciarlo di nuovo. «Ora però mi porterai con te?» sussurrò, il volto contro il suo petto.

Lui la strinse più forte e sentì qualcosa di umido bagnarle i capelli.

Si guardarono negli occhi e la bambina si accorse che la sua guancia era bagnata.

«Certo che verrai con me. Ma non ora, Amelia. Dovrai aspettare un altro po’, ma poi prometto che ti porterò con me e viaggeremo un sacco».

Gli occhi della bambina si riempirono di tristezza. «Perché non ora?».

Il Dottore rimase in silenzio per qualche momento, come se cercasse le parole giuste. «Voglio raccontarti una storia, Amelia» disse, e si sedettero sull’erba, l’uno affianco all’altro.

Lui le prese la mano e la strinse tra le sue. Le fissò a lungo, prima di parlare.

«C’era una volta una ragazza dai capelli rossi molto coraggiosa che viveva in un piccolo paesino inglese. Una notte un uomo un po’ matto in una cabina blu cadde – letteralmente – dal cielo e si ritrovò nella casa della bambina. Fecero amicizia, lui controllò la crepa nel muro nella stanza e poi se ne andò, dicendole che sarebbe tornato entro cinque minuti. Ma i cinque minuti passarono. L’uomo un po’ matto aveva avuto un piccolo problemino, ma poi tornò. La bambina l’aveva aspettato, e aspettato, e aspettato. Per tutto il tempo. Lui la portò con sé nella sua cabina blu, una macchina del tempo. La portò con sé, finalmente, su, in alto, tra le stelle» indicò il cielo chiaro su di loro. «Gliele fece toccare per mano. Lei divenne grande. E coraggiosa. La piccola ragazza combatté contro i pirati e li sconfisse, salvò una balena volante nello spazio, diede la speranza a uno dei più grandi pittori che siano mai vissuti. S’innamorò anche, lo sai? Di un ragazzo che aveva vegliato su di lei per duemila anni. Poi, un giorno, la piccola ragazza se ne andò. Decise di viaggiare da sola, di vedere il mondo con i propri occhi e salutò il suo vecchio amico. Ma l’uomo un po’ matto aveva ricordato che rimaneva ancora una promessa che non aveva mantenuto, così tornò da lei, quando era ancora bambina, per salutarla. Lei stava ancora aspettando nel giardino, ma erano passate ore, era l’alba. Si abbracciarono, si sedettero insieme sull’erba e lui le raccontò la sua storia, la storia della bambina dai capelli rossi, della ragazza che ha aspettato».

Amelia rimase in silenzio per un po’.

Quando il Dottore si voltò, lei stava piangendo.

«Sei tornato indietro nel tempo...».

«Sì».

La bambina tirò su col naso, scossa dai singhiozzi. «Davvero farò tutte quelle cose?».

«Tutte quante. E molte di più!» sorrise lui.

La bambina rispose al suo sorriso.

«E ora sei solo?» domandò la piccola, tirando su col naso.

«Oh, no. Non sono solo, non sarò mai... solo» si voltò completamente verso di lei. «Perché tu, Amelia Pond, tu rimarrai sempre nei miei due cuori» si portò le mani della piccola al petto.

«Tu hai due cuori?» chiese la piccola, fissandolo con gli occhi sgranati.

Lui annuì. «Mi rincontrerai, non posso dirti quando, ma lo farai. Dovrai aspettare un po’, ma alla fine mi rivedrai e viaggeremo insieme, te lo prometto».

«Ma io non voglio che tu te ne vada» singhiozzò la bambina.

L’uomo un po’ matto dovette trattenersi dal piangere, ma i suoi occhi divennero lucidi un’altra volta.

«Io non me ne andrò mai. Ci sarò sempre, ogni volta che ne avrai bisogno, io sarò sempre qui». Le prese il volto tra le mani e la fissò negli occhi. «Ricorda sempre le mie parole. Però, piccola, quando ritornerò, non saprò nulla di questa notte. Quello che rivedrai è il Dottore del passato e tu non dovrai dirgli nulla, non adesso. Perdonalo, perdona il suo ritardo. E dagli una botta in testa da parte mia» ridacchiò.

La bambina sorrise e annuì. L’uomo un po’ matto la strinse nuovamente a sé, dondolandosi. «Viaggia, Amelia. Tocca le stelle, salva i mondi e combatti i mostri. I giorni che verranno, piccola, non li dimenticherai mai. Per ogni fine, c’è sempre un inizio».

Si staccarono dall’abbraccio e il Dottore le accarezzò i capelli e il volto, come se volesse tenere impressa la sua immagine nella mente.

La bambina pianse di nuovo, ma non sapeva perché.

Poi, l’uomo un po’ matto si alzò e si avviò verso la cabina blu. «Addio, Amelia Pond».

La bambina rimase a fissarlo per qualche istante, la vista appannata dalle lacrime, prima di alzarsi di scatto. «Bastoncini di pesce e crema pasticcera!» esclamò.

L’uomo un po’ matto si fermò; le sue spalle tremarono per qualche secondo.

Il Dottore si voltò e, quella volta, non faceva nulla per nascondere le lacrime. Eppure, sorrideva.

«Bastoncini di pesce e crema pasticcera» replicò lui, per poi fare un piccolo inchino, guardarla un’ultima volta ed entrare nella cabina blu.

Quel rumore, di nuovo, poi la cabina sparì.

La piccola Amelia guardò lo spazio vuoto davanti a sé e si asciugò le lacrime. Poi, si sedette sulla valigia, e continuò ad aspettare.

Perché lui sarebbe ritornato e avrebbe mangiato di nuovo bastoncini di pesce e crema pasticcera.

Perché loro non si sarebbero mai, mai detti addio.

 

This is the story of Amelia Pond and this is how it begins.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scrivere questa one shot è stato doloroso e complicato, ma ce l’ho fatta.

Sono scoppiata a piangere più di una volta, lo ammetto, ma dovevo scriverla.

È da quando ho terminato di vedere la puntata che mi chiedevo: e ora? Cosa le racconterà? Riuscirà mai a dirle addio?

Questo è come mi sono immaginata la scena.

Mi dispiace se ci sono parti che non stanno né in cielo né in terra, ma dovrei rivedere la 5X01 per i dettagli e, a dirla tutta... non ce la faccio. Non ce la faccio a rivedere Amy e Rory, a vedere tutto daccapo, non ora. Magari quando mi sarò ripresa.

Io... spero solo che vi piaccia ^^

La parte iniziale, ovviamente, è la postfazione del libro, che Amy scrive per il Dottore.

Ringrazio i Coldplay e la loro meravigliosa “The Scientist” per avermi ispirata (il titolo è preso dalla canzone, infatti!).

Fatemi sapere cosa ne pensate, se volete!

Un abbraccio forte <3

 

 

 

 

 

EDIT: Oh. È la prima fic che pubblico in questo fandom! Wow! *-*

   
 
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