Capitolo 6: Un concerto per la Speranza
Era davanti alla porta del
suo camerino da almeno un quarto d’ora, la mano ad un soffio dallo sfiorarla,
ma chissà perché, la sua testa proprio non ne voleva sapere di farla bussare.
Per tutto il viaggio in
autobus non aveva fatto altro che pensare a cosa gli avrebbe detto, al modo
migliore per affrontare il discorso… il modo meno doloroso per lui. Tutto
quello che le veniva in mente, erano frasi banali e scontate. No, decisamente
non andava bene per niente.
Mamoru non l’aveva
accompagnata. A suo dire, aveva già messo Seiya in imbarazzo sufficientemente,
e di sicuro non sarebbe stato corretto da parte sua intromettersi in questo
modo. Era una questione tra lei e Seiya.
In cuor suo, sapeva che
Mamoru non aveva torto… ma era così dannatamente imbarazzante…
Erano già le 6 del
pomeriggio, tra nemmeno un’ora ci sarebbe stato l’ultimo concerto dei Three
Lights… lei sapeva qual era il vero scopo, ma i loro ammiratori no, e ce ne
sarebbero stati davvero tanti… quindi se non aveva intenzione di rendere vani
gli sforzi delle ragazze, che erano lì, in prima fila fin dalle prime luci del
mattino a tenere un posto anche per lei, doveva trovare il coraggio e bussare a
quella maledetta porta.
Era così assorta nei suoi
pensieri, che sobbalzò spaventata nel sentir suonare il suo telefono, e nel
trambusto di cercarlo per affrettarsi a rispondere…
- Pronto? - oooops… la mano
si appoggiò, poco delicatamente, alla porta del camerino di Seiya…
- …Ehm… ciao testolina buffa…
-
- Seiya… - esclamò sorpresa.
- Ecco, avevo chiamato per
parlarti di una cosa… ma, è un po’ lunga, preferirei vederti…Scusami un
attimo…Arrivo! Arrivo! -
- Aspetta… in che senso
arrivi?? - il suo timore trovò presto conferma.
Seiya aprì la porta del suo
camerino. Davvero non si aspettava di trovarci Usagi dall’altra parte …
l’imbarazzo regnava incontrastato, entrambi tenevano ancora il telefono
accostato all’orecchio e nessuno dei due accennava a chiudere la bocca,
spalancatasi, a chi per la sorpresa, a chi per lo spavento.
- Ciao… Seiya… non mi ero
accorta di aver bussato - rise nervosamente.
- Ehi… e tu che ci fai qui? -
disse con il suo solito fare spavaldo.
- Io… ecco… veramente…- un
tuffo al cuore… già, che diavolo ci faceva lei lì? Non poteva andare a prendere
i posti insieme alle sue amiche? No, anche se era molto in imbarazzo, non aveva
nulla di cui vergognarsi, avrebbe chiarito una volta per tutte quella
situazione.
- Non importa… il mio
desiderio è stato esaudito - Seiya sorrise imbarazzato, era il momento di
aprirle il suo cuore - sei qui -
- Seiya, io… -
- No, ti prego non mi
interrompere, potrei non trovare più tutto questo coraggio…- inspirò
profondamente - Testolina buffa, tu… hai cambiato la mia vita, sei entrata nel
mio cuore senza che me ne rendessi conto, sapevo che non era giusto innamorarsi
di te, ma per il cuore non esiste giusto o sbagliato, e per il mio cuore esisti
solo tu… Usagi, so che tu mi vuoi bene, ma io ti amo… - la baciò, dolce, sulla
guancia, e lei non riuscì a trattenere una piccola lacrima, che faceva capolino
in un angolo dei suoi occhi - vorrei solo averti incontrata prima di lui. So
che non ho speranze, ho potuto sentire il vostro amore sincero e profondo, con
cui io non posso davvero competere… per questo, oggi dico addio al mio amore, ma
non alla mia amica. Ti voglio bene Usagi… io per te ci sarò sempre. Adesso
scusa, ma devo prepararmi per il concerto, farai meglio ad andare a cercarti un
posto se non vuoi restare in piedi - imbarazzato da morire, ma sorridente e
contento di essere stato sincero, si allontanò lungo il corridoio, verso la
sala prove.
La lacrima ne aveva chiamate
altre, molte altre, tanto che ormai gli occhi di Usagi ne erano pieni, e non
sapendo più dove nasconderle, le lasciavano libere di scivolare. Non avrebbe
distino l’immagine di Seiya di spalle, se non avesse saputo che era lui. Lo
guardava andare via, pensando che era stata davvero una stupida a preoccuparsi
di cosa avrebbe dovuto dire, in fondo lei non aveva spiccicato neanche una
parola, Seiya aveva detto davvero tutto quello che c’era da dire, molto
coraggiosamente, compresi gli argomenti poco piacevoli, non le restava che
raggiungere le sue amiche e sostenerlo dalla prima fila.
------------------------
- Ciao ragazze! -
- Ciao Mamoru, ma Usagi non è
con te?- chiese Rei preoccupata - con tutta la gente che sta arrivando finirà
per perdersi, sbadata com’è - la prese in giro scherzosamente, portandosi una
mano sulla fronte.
- Bè, Usagi ha deciso di
andare oggi a parlare con Seiya, non so dov’è ora, alla fine non l’ho
accompagnata io qui, non tanto per lei, quanto per Seiya… ma il concerto
inizierà fra non molto, credo che ci raggiungerà a momenti -
- Capisco… - Rei gli poggiò,
comprensiva, una mano sulla spalla - non deve essere una situazione facile, ma
vedrai che capirà. -
- Parli del diavolo… e
spuntano i codini - Azzardò Minako indicando una testolina bionda che si faceva
strada tra la folla.
- Spuntano le corna, Minako!
Possibile che tu non riesca mai una volta ad indovinarne uno? - la corresse
Ami, senza tuttavia distogliere lo sguardo dal libro di ingegneria genetica,
che si era portata dietro, a suo dire, per ingannare l’attesa.
- Dettagli…! - ribatté,
voltandosi dalla parte opposta e incrociando le braccia al petto, fingendosi
così offesa.
- Uffa! Finalmente ce l’ho
fatta! Scusate per il ritardo, ma… tanto ormai ci siete abituate - rise fin
troppo forzatamente Usagi, giunta finalmente alla tanto agoniata destinazione.
- Ehi Usa, che cosa significa
questa strana risatina, che cosa è successo con Seiya??? chiese Minako
allusiva.
Sebbene ancora imbarazzata,
prese coraggio e dopo un sospirone raccontò dell’incontro, di quanto si era
sentita sciocca dopo, e di come invece era stato sincero lui, sincero ma
consapevole.
Non volendo, Mamoru si lasciò
sfuggire un leggero sospiro di sollievo, provocando le risate delle ragazze, ed
allentando finalmente la tensione.
- Ah! Scusate ragazze, ma
Michiru e le altre non verranno! - ricordò loro Makoto - bè, sapete quanto
Haruka non sopporti Seiya… - aggiunse accennando un sorrisino e facendo
spallucce
Improvvisamente l’anfiteatro
si illuminò, attirando l’attenzione sul sipario, che rumorosamente veniva
issato da dietro le quinte.
Gli strumenti erano pronti,
la band era sul palco. Seiya si avvicinò al microfono per annunciare l’inizio
del concerto. Uno scroscio di applausi lo accolse.
- Vorrei ringraziare tutti
voi, per essere qui oggi, ed in particolare una ragazza - i suoi occhi
cercarono Usagi, e quando finalmente la trovarono, si accorse che lei era
arrossita… eh già, la sua testolina buffa era fatta così… - una ragazza
speciale, un’amica preziosa, che non smetterò mai di ringraziare per tutti i
bei ricordi… li porterò sempre nel cuore - …certo che le ragazze avrebbero
potuto anche evitare di stuzzicarla con pizzicotti e spintarelle varie… e
Mamoru? bè lui lo stava guardando, fisso, ma questa volta nessuno sguardo
ostile, sorrideva anche lui - per questo la prima canzone la dedicherò a lei e
naturalmente… al suo grande amore - Seiya si voltò verso i suoi fratelli,
facendo cenno con la testa di attaccare con la base.
Mentre ascoltavano le note di
quella canzone, le ragazze e Mamoru avvertirono un gran batticuore, percepirono
chiaramente il loro messaggio disperato, alla ricerca della Speranza che li
avrebbe salvati, tuttavia richiamò ben altro.
Un lampo accecante, seguito
quasi immediatamente da un tuono, squarciò rumorosamente il cielo… possibile
che si fosse annuvolato così improvvisamente?
Bè, se il tuo nome è Galaxia,
e se hai un potere immenso… allora si, è possibile. Non appena la luce
abbagliante si spense, la folla riuscì a vedere chiaramente un essere con le
fattezze di una donna sospesa sulle loro teste.
Rideva maligna, senza alcun
ritegno.
Il panico si diffuse in meno
di un attimo, la gente urlava terrorizzata, cercando riparo fuori dalla
costruzione che ospitava il concerto. Chi si arrampicava sui seggiolini, chi
correva giù per i gradini, non curanti di quelli che, invece, venivano in senso
contrario. Qualcuno era già ferito a causa della violenza che molti avevano
usato, spinti da puro spirito di sopravvivenza.
- Poveri umani, guardate
quanto siete piccoli e insignificanti al mio cospetto! - mentre infieriva sulla
folla impazzita, percepì una forza conosciuta. Cercò avidamente i suoi occhi,
prima di credere pienamente alle proprie sensazioni.
- Tu… Dannato Principe! -
Galaxia non riuscì a pronunciare nient’altro, tanta era la rabbia e l’odio che
padroneggiava nel suo cuore.
Mamoru si mise istintivamente
un passo avanti ad Usagi, quasi a volerla nascondere.
Seiya scese dal palco, ed in
fretta raggiunse le ragazze, mentre i suoi fratelli si precipitarono dietro le
quinte, dov’era nascosta la loro Principessa. Dovevano proteggerla a tutti i
costi, senza di lei sarebbero stati persi. Chi li avrebbe guidati, chi li
avrebbe incoraggiati a non arrendersi?
Poco sopra il terreno, alle
spalle delle ragazze, apparve, silenziosamente, dal nulla una sfera di luce,
che svanendo rivelò una loro vecchia conoscenza. Tin Nyanko stava per
scagliarsi contro di loro. ma qualcosa glielo impedì, o meglio… qualcuno.
Le Outer Senshi, richiamate
dalle urla e dal loro innato senso del pericolo, l’avevano attaccata per prime.
Gli altri si voltarono immediatamente, trovando la loro nemica a terra,
stremata. Mamoru strinse Usagi, cercando di infonderle un po’ di coraggio, non
avevano neanche un attimo da perdere, e lui per primo richiamò a sé i poteri
del suo pianeta, indossando l’armatura del Principe Endymion. Le ragazze
seguirono il suo esempio, e per ultimo Seiya. Ormai c’era ben poco da aver
paura, se dovevano combattere, non si sarebbe tirato indietro nessuno di loro.
Endymion indirizzò la punta
della sua spada contro il cielo, contro Galaxia, ma qualcosa lo turbava.
- C’è qualcosa che non va -
mormorò quasi tra sé e sé, ma non distolse mai lo sguardo dalla malvagia
regina, come se la soluzione fosse proprio lì - Galaxia sta sorridendo… c’è
qualcosa che non va, qualcosa… ma cosa… - poi la vide, una piccola imperfezione
in quella figura. Spalancò gli occhi, e si maledisse per non averci fatto caso
prima.
- Correte… - soffiò, ma
notando che nessuno aveva ancora fatto un solo passo - Correte! - gridò
indicando dietro le quinte dell’anfiteatro - è solo un diversivo, maledizione!
-
Passò in testa al gruppo, per
guidarlo nella giusta direzione, tenendo sempre stretta a sé Sailor Moon.
Lo spettacolo orrendo che i
loro occhi furono costretti a vedere, li lasciò senza fiato. Galaxia era
davanti a loro, com’era possibile… teneva in mano il seme di stella della
Principessa. Taiki e Yaten erano riversi a terra, privi di forze, ma ancora
vivi.
- Ma bravo il mio Principe…
il mio ologramma non ti ha distratto a lungo, sei un ragazzo intelligente, ma…
- mostrò, orgogliosa, la sua conquista - … non abbastanza - si congedò così,
con un ghigno disegnato sulle labbra, sparendo nel nulla.
- No!!! Bastarda!!! - le
lacrime di Star Fighter scendevano copiose, mentre i singhiozzi le rompevano il
respiro. Corse ad abbracciare la sua Principessa, ormai poco più di un’ombra -
Principessa… ti prego parlami… dì qualcosa, ti prego… non puoi lasciarci così…
-
- Il Raggio della Speranza…
trovate il Raggio, e ricordate… siete una squadra - prendeva fiato ad ogni
parola, ormai non poteva quasi più respirare - siete una famiglia… combattete
unite… sempre.- con un dolce sorriso si disperse in mille particelle, avvolta
dal suo inconfondibile profumo, lasciando vuote le braccia della sua guardiana.
Sailor Moon era inorridita,
non aveva mai visto nessuno a cui era stato sottratto con successo il seme di
stella. Le mani premevano sulla bocca, forse a soffocare un grido. Poi lo vide,
nella sua mente vide l’immagine di Mamoru, mentre Galaxia affondava i suoi
artigli nel petto del ragazzo, mentre stava per sparire… già, anche lui aveva
rischiato di fare quella stessa fine. Le gambe le cedettero, ed incontrarono il
freddo pavimento. Endymion corse per sorreggerla. Non piangeva. Non parlava.
Nulla. Fissava solamente quel freddo pavimento, abbracciando se stessa.
Uranus sopraggiunse dietro di
lei, insieme alle altre, tenendo Tin Nyanko, stretta, sebbene fosse svenuta.
- Che cosa… - “Che cosa è
successo?” avrebbe voluto chiedere, ma le parole le morirono sulle labbra, lo
capiva da sola, e nonostante quello non fosse il momento più adatto, dovevano
occuparsi anche dell’essere che portava con sé.
- Scusate, che ne facciamo di
lei?- osò finalmente rompere quel silenzio, più pesante e fastidioso di un
chiasso assordante.
- Ci penso io - Mars stava
caricando il suo colpo migliore, ma una mano piccola e leggera le bloccò il
braccio.
- No, Rei, ti prego, io so
che posso liberarla, lasciami tentare - Usagi sperava davvero di poterla
salvare, in fondo erano tutte Senshi, che senso aveva combattere le une contro
le altre.
Tin Nyanko si risvegliò
improvvisamente, tanto che Uranus la lasciò andare d’istinto. Era in preda a
forti spasmi, non le permettevano di prendere fiato. I suoi bracciali si
unirono, costringendola a portare avanti entrambe le braccia, e poi, senza
alcun suono o alcuna luce, scomparvero. Aveva fallito, di nuovo.
Invano chiese perdono alla
sua regina, era condannata, senza speranza. Anche lei scomparve sotto gli occhi
di tutti. Quella vista li lasciò sconvolti, i loro sguardi erano persi nel
vuoto, lo stesso vuoto che era anche dentro al loro cuore. Ognuno si lasciò
cadere lì dov’era; chi su una sedia, chi contro una colonna.
- Non è giusto! Non è
giusto!!! Potevo salvarla… potevo farlo davvero! - questa volta erano le
lacrime di Sailor Moon a cadere. Amare. Inarrestabili.
Endymion era allibito quanto
lei, la strinse più che poteva, appoggiando il suo viso sui suoi capelli. Dalla
sua bocca non uscì alto suono, se non un debole soffio, ripetuto all’infinito
come una ninna nanna, affinché calmasse la sua Usako.
Non c’era più tempo, non più.
Eccomi
di nuovo tra voi. Prima di tutto chiedo scusa per il ritardo, ma il mio adorato
Mamo-chan è stato male di nuovo… e che ci volete fare???
Ok in questo
capitolo ho di nuovo voluto inserire una scenetta comica all’inizio, credo che
sarà l’ultima, ormai la battaglia finale incombe, e ci sarà ben poco da ridere,
quindi ho approfittato di questa ultima possibilità.
Mamoru
è un ragazzo intelligente ed ha colto dopo poco cosa non andava in Galaxia… e
voi avete capito?? Nel prossimo capitolo Mamoru lo spiegherà, ma intanto voi
azzardate pure… ; )
Fate
attenzione ai sentimenti dei personaggi, dicono qualcosa dell’epilogo, ma non
vi posso dire di più…
Adesso
vaniamo ai ringraziamenti nel solito ordine:
princessangel: lo so che mi sono fatta
desiderare, ma è una bella sensazione… spero che il tutto sia chiaro, l’ho
riletto tantissime volte, ma io ovviamente “so”…
stella: questa volta non sono
stata tanto cattiva con Seiya, a parte il fatto che Usagi gli voleva dare
questo bel due di picche…lo so che vi fa pena poverino…
dolcebunny: woooo ti sei sciolta… bè
sono contenta, anche qui ci sono un paio di scenette rrrromantiche.
sailormoon81: lo so che era serio il
capitolo, ma mi serviva così, per questo ho inserito la scenetta simpatica, e
per lo stesso motivo l’ho inserita anche qui, spero ti sia piaciuta.
miki90: bè si, Mamo è sempre
fantastico, e questa volta scommetto che ti è piaciuto anche Seiya… vero?
sissy: a te innanzi tutto do il
benvenuto, cerco di seguire i vostri consigli sulla grammatica… non è sempre
facile, ma ce la posso fare, sono contenta anzi che ci sia qualcuno che mi
corregga da questo punto di vista. Spero che continuerai a seguire la mia
storia, anche perché mi pare di aver capito che la trama ti piace… ; )
valepigia: spero che anche i
sentimenti di questo capitolo siano giunti a destinazione, e spero anche che la
tua trepidazione resti sempre intatta, mi piace sapere che attendete con ansia
il seguito…
blue1989: già… povero Seiya, ma
questa volta ha mostrato un po’ di maturità, anche se sempre con un pizzico
della sua spavalderia…
Usagi89: non so se l’hai notato, ma
anche qui c’è un paragone… rileggi il modo di sparire di Galaxia e della
Principessa Kakyou… sorridono entrambe, anche se molto molto diversamente…per
Seiya… bè, se vuoi gli do il tuo indirizzo e-mail, magari vi sentite ;D
ah ah ah
semplicementeme: Bentornata!!! Direi che i
paragoni che hai fatto non sono affatto esagerati… in fondo anche loro due sono
una coppia storica, solo che non tutti la conoscono…Per i poteri potenziati… bè
ancora non so, ma può essere un’idea…
Kirby: sono contenta che la
storia ti stia tenendo incollata al monitor, e spero che anche questo capitolo
abbia attirato la tua attenzione… e sono anche contenta del fatto che ti abbia
colpito la frase del trofeo… sai non tutti colgono queste piccole cose.
v.carvelli: eccomi qui di nuovo,
ancora a tormentarvi con nuovi interrogativi, ma avranno presto risposta,
continua a seguirmi.
Ringrazio
anche il mio Mamo-chan, che mi ha consigliato di non far accompagnare
Usagi da Mamoru per andare da Seiya… ok, lo ammetto sarei stata troppo cattiva…
e poi mando un bacio alla mia amichetta Kiaretta, che a Pasqua ha letto
ad alta voce ben tre capitoli… povera… anche lei era d’accordo con Mamo-chan
sull’incontro con Seiya. A proposito… non potete capire quanto mi hanno preso
in giro a causa del “seme” di stella… lo hanno preso per una cosa porno…(non ho
parole), e in più ogni volta che nominavo Illusion, mi cantavano il ritornello
di quella canzone che contiene proprio questa parola, povera me,
incompresa…infine vorrei mandare un sorriso alla mia nuova amica Milena.
Bacio
Usa.