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Autore: Francibella    01/10/2012    5 recensioni
Ti amo, lo sai.
Te lo ha detto la prima volta che non avevi nemmeno vent’anni. Eravate sposati da sei mesi. Era stato un periodo strano, forse difficile, forse felice, sicuramente strano, diverso. Non eri più la piccola di casa, eri la padrona, eri moglie e signora. Non eri più Cissy Black, ma Narcissa Malfoy. […] Ti amo, lo sai. Se ti ama tanto, come mai tutte le volte che lo dice, tu soffri?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Lucius/Narcissa, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ti amo, lo sai


Ti amo, lo sai.

Te lo ha detto la prima volta che non avevi nemmeno vent’anni. Eravate sposati da sei mesi. Era stato un periodo strano, forse difficile, forse felice, sicuramente strano, diverso. Non eri più la piccola di casa, eri la padrona, eri moglie e signora. Non eri più Cissy Black, ma Narcissa Malfoy. Avevate appena fatto l’amore, eravate sdraiati a letto. Tu ti aggrappavi al lenzuolo bianco, sperando di essere rimasta incinta. Lucius guardava fuori dalla finestra, sembrava seguire ogni singola goccia che toccava il vetro. L’aveva detto così, semplicemente passandoti una mano tra i capelli. Non era riuscito a fissare i tuoi occhi, perché considerava l’amore una debolezza. Il tuo respiro si era quietato e le lacrime ritirate. Quella notte ti permise di dormire abbracciata a lui.

Ti amo, lo sai.

Quando le sue parole ti sono sembrate vere sul serio, stavi piangendo. Il dolore fisico ti piegava, ma non era quello a farti disperare. Avevi perso il figlio di Lucius. Il piccolo Malfoy che ti cresceva dentro era morto. Non avrebbe mai visto la luce, non sarebbe mai stato bello, potente e ammirato come il padre. Lucius ti aveva sorpresa, non aveva urlato, non si era arrabbiato. Si era solo seduto accanto a te, ti aveva stretta. E poi aveva detto quelle quattro parole che temevi sempre di non sentire più. Andiamo in vacanza, Cissy. Non usava mai il tuo soprannome, eri solo Narcissa per lui. Ora invece ti proponeva di partire, andare. Asciugò le tue lacrime, e ti ridonò un po’ di felicità.

Ti amo, lo sai.

Quella volta ce l’avevi fatta. Era bellissimo, un piccolo e bellissimo bambino. Il vostro bambino, Draco Lucius Malfoy. Era stato faticoso, ma non ti era pesato, perché avevi voluto questo bambino con tutte le forze. Narcissa Black era sempre stata una bambina viziata, abituata a ottenere tutto ciò che voleva. E così era stato. Stringevi il tuo piccolo e non ascoltavi le parole del dottore, era stato Lucius a riportarti alla realtà. Maledetto. Avrebbe potuto lasciarti nel tuo mondo qualche altro secondo. Qualsiasi altra gravidanza costituirebbe un rischio troppo grande, Signora Malfoy, le consiglio vivamente di fermarsi qui. Il dolore era tornato, la fitta lancinante al cuore. Perché? Perché il destino ti aveva dato Lucius e poi ti aveva impedito di renderlo felice?  Tu dicevi che avresti potuto rischiare. Per Lucius. Volevi davvero. Lucius aveva mandato via la levatrice e ti aveva guardato con una strana espressione. Diceva che eri pazza, non era un rischio che avreste corso. Andrà bene anche così, abbiamo Draco. Lo amasti ancora di più, se era possibile.

Ti amo, lo sai.

Lo dice quando fai domande scomode. Quando vuoi sapere dove va la sera, perché a volte è nervoso, a volte è felice. Quando gli domandi, ingoiando le lacrime, per quale motivo il Marchio è di nuovo così scuro. Tu chiedi se è tornato, lui ti risponde che ti ama. E tu vorresti urlargli di non usare il vostro amore per nascondersi. Sai che Potter ha dichiarato che il Signore Oscuro è tornato, ma il Ministero non gli crede. Tu, Narcissa Malfoy, non sei stupida come Lucius vorrebbe. Sai che è vero, non vuoi ammetterlo, vorresti che ti dicesse il contrario guardandoti negli occhi. Lucius non lo farà, perché Lucius non mente. Non a te. Ti omette la verità, come se fosse meglio. Quell’uomo distruggerà la vostra famiglia, lo sai. E non hai nessuno a cui aggrapparti, perché Bellatrix ti evita, come Lucius, e Andromeda è solo un ricordo cancellato dal tempo e dall’odio.

Ti amo, lo sai.

Lo senti a fatica, perché stai piangendo e urlando. Tentano di portarlo via. Ad Azkaban, dicono. E tu urli, perché non possono. Ti dici che se i soldi e il potere lo hanno tirato fuori una volta, lo faranno ancora. Ma tuo padre è morto, e i tempi sono cambiati. Essere un Malfoy non è più una gran cosa. Non te lo lasciano nemmeno abbracciare un’ultima volta. Tu piangi, stretta dalle braccia di Draco, che ti trattengono. E Lucius non ti guarda, perché – tu lo sai il perché – non si sente più un uomo. Gli hanno preso la bacchetta e lo trattano come un criminale qualsiasi. Non sai cosa ha fatto, non lo hai mai saputo. Un giorno, purtroppo, la verità ti inonderà, ma per ora credi che sia un errore. O vorresti credere. Urli che lo ami, mentre gli Auror lo portano via.

Ti amo, lo sai.

Azkaban è come la ricordavi nei tuoi peggiori incubi. Fredda, buia, da brividi. Lucius è l’ombra dell’uomo che è stato, continua a non guardarti. Sussurra la solita frase, e tu ti chiedi se abbia ancora lo stesso significato o se sia soltanto una litania che si ripete quando è troppo solo. Vorresti dirgli che lo ami anche tu, ma sei arrabbiata. Siete rimasti in silenzio tutto il tempo, solo quella sua piccola dichiarazione. Poi il dolore ti riempie e strabocca. Urli che è tutta colpa sua, Draco, il vostro Draco è stato marchiato. Ha solo sedici anni! Non ti interessa se lo sentiranno anche gli altri, per quanto ti riguarda può sentirlo anche Silente a Hogwarts. Draco dovrà portare sulle proprie spalle il peso degli errori di Lucius. Poi ti fermi, ti correggi. Dici dei nostri errori. Sai che è anche colpa tua. Sei sua moglie, fino alla fine, nella buona e nella cattiva sorte. Avresti preferito che Voldemort ti uccidesse, piuttosto che vedere il volto di Draco mentre lo marchiava. Avete firmato la condanna a morte di Draco, il vostro unico figlio. Devi andare, appoggi la tua piccola mano su quella di Lucius. Gli dici che lo ami. Alza gli occhi, ti fissa. Ce la faremo, ti amo dici. Non sai se è vero, ma non è il momento per i dubbi.

Ti amo, lo sai.

È tornato a casa, ma sai che non è un bene. Ne approfitti, lo fai medicare, gli prepari un bagno e una cena calda. Fingi di essere contenta, sei consapevole che è solo l’inizio della fine. Almeno siete insieme, ti convinci. Mentre gli sciacqui i capelli e canti dolcemente una canzone, Lucius ripete che ti ama. Gli posi un bacio sulla fronte. Non sai cosa vi aspetta. Sei pronta al peggio. Tutto ciò che vuoi è un mondo dove i tuoi uomini possano vivere, felici. Non ti interessa cosa potrebbe comportare. Sei pronta a morire per assicurare a Draco una vita felice e a Lucius una vecchiaia tranquilla. Sono la tua vita, lo sono sempre stati. Lucius dice che ci sarà da combattere, chiede se Draco ne sarà in grado. Tu gli vorresti dire che lo sarà meglio di lui, ma non rispondi. Canti e cerchi di tranquillizzarti. Lucius ti tocca una mano e ti ripete che ti ama. Non interrompi il canto e pensi a quanto odi tutta quella situazione. Sono qui.

Ti amo, lo sai.

Non vuoi che casa vostra diventi un luogo di dolore, ma Lucius non può opporsi al volere di Voldemort. È diventato un matrimonio a tre, odi quell’uomo che ha distrutto le vostre vite, che ora si sta imponendo in casa vostra. Devi portargli rispetto, ma vorresti solo rovesciargli una tazza di thè addosso. Lucius usa di nuovo il vostro amore per convincerti, per chiuderti gli occhi. Dice che ti ama, mentre Bellatrix porta una ragazzina dai capelli biondissimi – proprio come i tuoi – nei sotterranei di Villa Malfoy. Vorresti chiedere, anzi urlare, a Lucius come mai se ti ama così ti fa anche soffrire. Vorresti poter avere il tempo di dubitare del vostro amore, ma come puoi? C’è una guerra là fuori. La tua famiglia è distrutta, tua sorella ha fame di sangue, l’altra è appena diventata nonna e poi vedova. E tu non la consolerai mai.

Ti amo, lo sai.

Hai già vissuto quella scena. Lucius portato via, ma adesso hai meno paura. Meglio ad Azkaban, che a casa, con il rischio di vendetta. Sai che Harry Potter è un bravo ragazzo, ti ricompenserà per averlo aiutato. Lo sai, perché l’hai letto negli occhi di Hermione Granger, quando Potter le ha spiegato come ha fatto a fingersi morto. Lei ti ringraziava e sai che si sdebiteranno. Stringi forte Draco, che finalmente piange. Perché ha solo diciassette anni e si merita di poter piangere. Questa volta riesci ad abbracciarlo, lo stringi forte e ascolti la sua solita dichiarazione. Lo guardi andare via, poi fissi Draco. Dovete andare avanti, c’è un futuro per voi. Non sarà facile ti dice tuo figlio. Pensi a tutto quello che avete affrontato, non lo è mai stato. Potete farcela, lo sai.

Ti amo, lo sai.

Non puoi credere che sia tornato a casa. Ti sembra incredibile. Vorresti poter andare ad abbracciare la Granger, con la sua legge sulla riabilitazione ex-Mangiamorte. Anche Draco è contento. Vi siete riuniti. Lucius è invecchiato, lo sei anche tu. Dice che non è vero, sei bella come quando ci siamo conosciuti. Non ti ha mai detto una cosa del genere. È cambiato, siete cambiati. Non è vero che sei così bella. Ci sono le rughe, c’è il dolore, le lacrime hanno scavato le tue guance. Non sei bella, non più, ma non ti interessa. Non è essenziale essere belli per essere felici, lo hai capito. Vuoi solo ricostruire la vostra vita. Vuoi vivere tranquilla. Pensare a Draco, a Lucius. Ripete che ti ama, fino a che non si addormenta. Da quanto non dormiva in un vero letto. Gli sussurri che lo ami, lo hai sempre amato.

Ti amo, lo sai.

Draco lo ha appena detto ad Astoria. Non proprio così, ma tu non riesci a sentire, perché Lucius ti stringe e ti sussurra la vostra frase. Non credevi che si sarebbero sposati, Draco sembrava sempre rimandare. È carina, Astoria Greengrass. Gentile, educata. Sei contenta, non speravi in un buon matrimonio. Anche a Lucius piaceva, fino a quando non ha scoperto che Daphne Greengrass ha sposato Theodore Nott, che ha combattuto con Potter. Gli dici di lasciar stare, è il passato. Nel vostro presente non ha importanza, se ma ne ha avuta, poi. Baci delicatamente Lucius. Ripete che ti ama. Lo so, Lucius, lo so. Lo sai davvero, senza dubbi o indecisioni. Non belli, non giovani, ancora innamorati.

Ti amo, lo sai.

Stringi il tuo piccolo nipotino e piangi. Così simile a Draco, in tutto e per tutto. La maledizione dei Malfoy colpisce ancora. Un altro parto doloroso, altre complicazioni. Lo stesso referto. E Draco che dice che non importa, Astoria che piange. Il passato si mischia al presente, ma tu guardi Scorpius che è il futuro, ma assomiglia a Draco. Muove le piccole mani e piangi, come non mai. Non puoi credere che un fagottino così piccolo sia il vostro futuro, ma è così. Il terzo Malfoy della tua vita. Sarà forte come il padre e il nonno. E sarà amato, lo prometti. Tu lo amerai, ma anche Lucius. Un piccolo Malfoy. Questa volta, quando Lucius dice ti amo, ti sorge il dubbio che sia per Scorpius. Sorridi. Lo amo anch’io, è così perfetto.

Ti amo, lo sai.

Avete appena litigato, ma non siete più ragazzini, non avete tutta la vita davanti per fare pace. Si scusa, ti bacia. Gli dici che deve cambiare atteggiamento. Non è Draco, fattene una ragione. Scorpius è un po’ diverso, Draco e Lucius faticano ad accettarlo. È solo un ragazzo moderno, cresciuto dopo la guerra. Per lui quello che voi avete vissuto è materia di verifica e basta. Scorpius è attento, riflessivo, ordinato, composto, ma sa essere anche dolce, affettuoso e generoso. È Serpeverde, ma temi che lo abbia chiesto per voi. È amico di Albus Potter, migliore amico. Scrive sempre tante lettere – anche a te – dice ti voglio bene a te e ad Astoria. Non è interessato a essere sempre il primo, il migliore. Si imbarazza, arrossisce. È poco Malfoy, lo sai, lo sapete tutti. Ma guardi dove vi ha portati l’essere dei Malfoy e ti chiedi se non sia meglio così. Lucius vorrebbe fargli un discorsetto sull’essere un vero uomo. Tu ti imponi, per la prima volta. Ancora non riesci a guardare l’avambraccio di tuo figlio. È colpa vostra. Non farete lo stesso errore. Ti amo, ma amo anche Scorpius. Rimane in silenzio, ti abbraccia. Respiri il suo odore, sei casa.

Ti amo, lo sai.

Rose Weasley non ve l’aspettavate. Tu sì, in realtà. L’hai sempre visto imbarazzato, quando Al ne parlava. Arrossiva e faceva cadere qualcosa. Lo sapevi. Ti chiedevi solo se lei sarebbe stata in grado di andare oltre. Oltre il cognome importante, oltre l’aspetto imbranato. Ha visto Scorpius. Draco sorride, non si arrabbia. Narcissa sa che si aspettava qualcun’altra, ma ha imparato che anche dal peggior bruco può nascere una farfalla colorata. Astoria è contenta, riempie Rose di domande, si congratula con Scorpius. Tu guardi Lucius e pensi che adesso puoi morire, sono tutti a posto. Nonostante tutti i vostri errori del passato, c’è un futuro felice per Scorpius. È Rose quel futuro. Lo sai anche tu, Lucius. Chissà cosa sa. Non specifichi, va bene così.

Ti amo, lo sai.

Non lo può più dire. Ma ti sembra che questa fredda pietra te lo sussurri. Ti senti così vecchia, eppure sai di non esserlo. Hai appena settantacinque anni, ma che senso ha senso ha ora che Lucius non c’è più? Senti dei passi dietro di te, ti giri. È Draco, lo sai, ma sembra Lucius mentre ti corre incontro. Parla di fretta, non capisci. Lo calmi. Dice solo è nato. La paura ti coglie. La maledizione del Malfoy colpirà ancora? Rose sta benissimo. Il tuo bisnipote, non credevi che saresti vissuta così a lungo. Ci sono stati momenti in cui hai dubitato che avresti visto l’alba del giorno successivo. Invece sei lì, madre, nonna e bisnonna. Vai al San Mungo, trafelata. Hai dovuto attendere a casa, c’erano troppi parenti. Devi aspettare, ma poi ti fanno entrare. La maledizione dei Malfoy non potrebbe colpirli, sono diversi da voi. Scorpius ha gli occhi lucidi, mentre Rose ride e lo prende in giro. Tuo nipote stringe un piccolo bambino, e ti ricordi quando eri tu a stringere lui. Rose ti sorride, gentile come sempre. Philip Albus Malfoy. Non il nome di una stella, non il nome di famiglia. Solo il personaggio preferito dei cartoni di Rose quand’era bambina e il ragazzo che li ha fatti incontrare. Stringi Philip e già lo ami. Stringi Philip e sei contenta di poter essere lì. Lucius ti manca, ma hai potuto vedere quel piccolo fagottino, un po’ Weasley un po’ Malfoy.

Ti amo, lo sai.

Sei tu a sussurrarlo, questa volta.
Lasci che si perda nel vento.
Forse volerà fin da Lucius.
Lo sapete entrambi.
Lo avete sempre saputo. 




 




Credo che siano necessarie alcune piccole note. Immagino che sia piuttosto chiaro quando sono ambientati i vari momenti, perciò non mi dilungherò su questa cosa.
Faccio un paio di annotazioni in generale. 
Una banalità, ma io faccio parte di quelli che credono davvero nell'amore di Lucius e Narcissa; ciò non significa che si siano sposati per amore. Credo che comunque il loro matrimonio fosse un accordo, in origine.
Non potevo non mettere un accenno a Rose e Scorpius, che potremmo dire che sono il mio OTP (non è vero, sono uno dei tanti, ma vabeh). 
Uh, l'età di Narcissa è qualcosa che voglio precisare. Può sembrare strano che riesca a vedere il suo bisnipote. Ma ho fatto alcuni calcoli (teorici). Ho supposto che abbia avuto Draco a 24 anni, che a sua volta ha avuto Scorpius a 26 (come si evince dall'epilogo). Ho pensato che anche Scorpius e Rose avessero un figlio piuttosto presto (sui 25 anni). Ecco perché Narcissa riesce a vedere il proprio nipote. Lucius invece è già morto, poco tempo prima (un annetto al massimo), perché immagino che gli ad Azkaban abbiano lasciato il segno. La riabilitazione ex Mangiamorte è un tema che mi è sempre stato caro e che in un modo o nell'altro ho sempre inserito nelle mie storie. Non poteva mancare qui. 
Ho scritto più nelle note che nella OS, ma mi sentivo di dover esplicitare alcune cose. 


   
 
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