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Autore: 1rebeccam    01/10/2012    15 recensioni
"Sarebbe tutto così semplice. Non ci vuole niente. Un secondo, un secondo soltanto per perdermi nei tuoi occhi e dirti che ti amo... Vorrei avere la forza di aprire la porta e stringerti tra le braccia, perché lo so che sei ancora qui. Ti sento, sento il tuo dolore e anche la tua rabbia."
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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...No eh? Non al primo appuntamento!Non sei il tipo… Immaginavo!
Ho scelto io una brava ragazza… perciò non posso nemmeno lamentarmi!

Nemmeno se sfodero il mio proverbiale sguardo da cucciolo?

Ti posso permettere solo di accompagnarmi alla porta… se fai il bravo, ti concedo anche un caffè,
così riuscirai a rimanere sveglio quando ti metterai alla guida per tornartene a casa tua…solo, soletto
!




 

La Resa Dei Conti


*
Venticinque Minuti
*
39° Capitolo 



 

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Entrano in casa mano nella mano e lei gli dà un bacio sulla guancia.
-Vado a mettermi qualcosa di comodo, tu intanto, puoi preparare il caffè!-
Rick sorride e annuisce.
-Agli ordini, capo!-
Torna qualche minuto dopo, con indosso un paio di pantaloncini bianchi e una maglietta rossa, scalza e i capelli tirati su goffamente, si siede sul divano e lui resta imbambolato a guardarla con le tazze di caffè tra le mani.
-Castle, devo farti venire qui vicino con l’aiuto di un navigatore, o ci riesci da solo?-
Lui sorride e sospira abbassando la testa sui caffè.
-Scusa… è solo che riesco a perdere la cognizione del tempo quando ti guardo.-
Anche lei sorride e batte la mano sul divano, per invitarlo a sederle accanto. Lui non se lo fa ripetere due volte e in men che non si dica, senza una spiegazione scientifica e comprovata, le tazze con il caffè fumante restano isolate sul tavolino, mentre loro si ritrovano sdraiati, uno sull’altra… a baciarsi… ancora!
Cercando di riprendere fiato, Kate guarda l’orologio sulla mensola e sorride maliziosa.
-Si può sapere cosa c’è di così divertente?-
Le chiede Rick, mentre continua a lasciarle piccoli baci sul collo, appoggiato cautamente accanto a lei.
-Niente!
Gli risponde, continuando a ridere e a sollevare la testa per assaporare i suoi baci.
-Come niente! Non è carino sai? Io ti bacio e tu, invece di apprezzare, ridi? Così mi smonti detective!-
Lei si fa un’altra risata e Castle di rimando ride appresso a lei, anche se non sa il perché e non gli interessa. Sa solo che è bellissima. Per tutta la sera è stata una ragazzina e anche adesso, ha l’aria di un’adolescente che si diverte a scoprire i fatti piccanti della vita e lui non può fare a meno di essere felice al solo sentirla ridere.
-Vuoi sapere cosa trovo divertente?-
Lui le lascia un’altra scia di baci andando dalla guancia al collo e ritorno, mugugnando una specie di ‘mmhh’…
-Ci stiamo baciando esattamente da 25 minuti.-
Lui si stacca improvvisamente dalla sua pelle, corrucciando la fronte.
-Fammi capire. Cronometri le nostre effusioni?-
Lei ride ancora, mordendosi il labbro, sollevando la testa all’indietro e lui continua a pensare che è meravigliosa; per quanto ci provi, non riesce a trovare nessun altro aggettivo.
-No. Non cronometro niente, è solo che quando ci siamo sdraiati, ho guardato per caso l’orologio e adesso, riguardandolo, mi sono resa conto che sono passati  25 minuti. Siamo stati capaci di baciarci per 25 minuti consecutivi, capisci?-
-E allora? Io potrei stare qui a baciarti in eterno!-
-Ma non ti ricorda niente tutto questo?-
Lui corruccia ancora la fronte e lei continua imperterrita, nella spiegazione del suo film mentale.
-Lunghi baci per pomeriggi interi, sul divano, mentre la casa è vuota perché i genitori sono al lavoro. Mi sembra di essere tornata ai miei 16 anni, quando passavo delle ore tra le braccia del ragazzo che mi piaceva e ci baciavamo…-
Lui si solleva e la guarda scocciato.
-Va bene, ora sono davvero smontato! Non continuare, non voglio sapere i particolari dei tuoi 16 anni.-
-Ci baciavamo e… basta Castle! Avevo 16 anni… con chi credi di parlare? Sto solo cercando di dire che ci stiamo comportando come due adolescenti.-
Gli prende il viso tra le mani e lo bacia con dolcezza, lui la avvolge in uno stretto abbraccio, mentre lei gli accarezza la schiena con le mani sotto la camicia, ritrovatasi improvvisamente fuori dai pantaloni, la dolcezza diventa foga e il bacio si fa intimo… troppo! Questa volta lei non conta i secondi, o i minuti, ma lui si stacca improvvisamente e sorridendo sulle sue labbra, sospira.
-E da bravo sedicenne, adesso ti dico che si è fatto tardi ed è meglio che vada, prima che torni tuo padre!-
-Seriamente? Vuoi davvero tornartene a casa solo soletto?-
Gli chiede lei continuando a ridere divertita e con l’espressione ancora più maliziosa.
-Dopo 25 minuti di baci e un paio di carezze come queste, credo proprio di dovere andare, altrimenti non rispondo più di me; la tempesta ormonale adolescenziale che mi stai provocando, potrebbe prendere il sopravvento... e poi, non hai lasciato ad intendere che non vai oltre i baci, al primo appuntamento?! Io sono un gentiluomo!-
Lei incatena lo sguardo dentro l’oceano che sono i suoi occhi.
Per un momento rivede Lucas che lo colpisce ripetutamente e le si attorciglia lo stomaco. Rivede il sangue sul suo viso, coperto ancora adesso dai lividi che stanno schiarendo e sfiora delicatamente con due dita la garza bianca che protegge la ferita. Rivede le lacrime dentro i suoi occhi mentre Victor Jordan moriva, e il suo sorriso si spegne improvvisamente, pensando che adesso potrebbero essere morti e lei, per la sua testardaggine, il suo orgoglio e il suo mondo chiuso, sarebbe morta senza mai avere assaporato realmente la vita… la vita insieme a lui.
Rick si rende conto che è diventata seria e che la sua mente sta vagando da qualche altra parte, lontano da lui, le prende la mano e gliela bacia. A quel tocco Kate torna alla realtà, torna dentro i suoi occhi e trattiene il respiro.
-Resta!-
Sussurra seria, mentre gli occhi le brillano come piccole stelle e il suo viso s’intona perfettamente con il colore della maglia che indossa.
Lui le lascia un ultimo bacio sulla mano e si scosta di poco da lei, per riuscire a guardarla dritto negli occhi.
-E’ davvero questo quello che vuoi, Kate?-
Le chiede serio e lei abbassa lo sguardo.
Si sente avvampare e prova una strana sensazione alla bocca dello stomaco: una sensazione di delusione. Non si aspettava che rispondesse con quella domanda, non si aspettava che potesse rifiutare il suo esplicito invito. Alza di nuovo lo sguardo su di lui.
-Solo se vuoi, naturalmente! Non è obbligatorio…-
Il tono è diventato freddo e lui se ne rammarica.
-Certo che lo voglio, non c’è niente che desideri di più… ma domani?-
Continua in un sussurro, sempre con lo sguardo incatenato nei suoi occhi, mentre lei risponde ancora con una punta di rabbia nella voce.
-Cosa vuol dire… domani!?-
-Domattina apri gli occhi, ti rendi conto di cosa è successo e mi chiedi a brucia pelo cosa diavolo ci faccio nel tuo letto!?-
Lei abbassa lo sguardo.
Non la sta rifiutando.
Ha paura!
Nonostante si siano dichiarati, nonostante non riescano più a stare lontani, nonostante la serata splendida trascorsa insieme, lui ha paura che possa ancora scappare, tirarsi indietro. Alla fine come dargli torto?
Alza gli occhi e si perde di nuovo dentro i suoi.
-Non scapperò Rick! Domattina ti dirò semplicemente ‘buon giorno!’-
Gli risponde seria e lui le accarezza i capelli.
-Davvero? Non lo sopporterei Kate, a questo punto mi distruggeresti. Non ti permetterei di cacciarmi via, non ti permetterei di scappare, anche a costo di incatenarti a me.-
Lei gli dà un bacio a fior di labbra.
-Sono già incatenata a te Rick!-
Lui scuote la testa.
-Te lo chiedo ancora Kate: lo vuoi davvero… adesso? Io sono disposto ad aspettare tutto il tempo che ti serve, voglio solo che poi non te ne penta!-
Lei lo fissa seria, lo accarezza con lo sguardo per tutto il viso. Si sofferma per un attimo sulle sue labbra. Quelle labbra che ha assaporato per tutta la sera. Quelle labbra al gusto di fragole, crema, cioccolato e caffè. Vuole di più da quelle labbra, adesso.
Riporta lo sguardo sui suoi occhi e gli mette la mano sul viso.
-Voglio che resti con me, non solo stanotte. Voglio che mi stringi e mi baci, non solo stanotte. Voglio che mi ami e che mi permetti di amarti, non solo stanotte e domattina… ti darò il buon giorno…-
Lui la guarda ancora scettico.
-…E  pretenderò anche, che mi prepari la colazione.-
A questa frase Rick sorride.
-Questo sarebbe un grosso ostacolo. Preparare la colazione soltanto con l’aria fredda del tuo frigo, usando per contorno l’eco che l’accompagna, sarebbe difficile anche per il più grande chef al mondo!-
-Ah-ah-ah… spiritoso! Se ti dicessi che oggi ho fatto la spesa?-
Lui solleva un sopracciglio, come fa lei di solito.
-Tu… hai fatto la spesa!?-
-Ahah!-
Mugugna lei mordendosi un dito con fare malizioso.
-Davvero!? Hai fatto la spesa… cioè, sei entrata in un supermercato e hai comprato cose commestibili per rendere felice il tuo frigo?-
-Pensa Castle, ho perfino preso un grande carrello invece di un piccolo cestino!-
Ribatte lei ridendo, sempre col dito tra le labbra.
-Addirittura hai riempito un carrello?-
-Si… e solo con la premeditazione di farti preparare la colazione. Puoi sbizzarrirti e cucinare tutto quello che vuoi… Ho comprato un mucchio di roba, panna compresa!-
Sul viso di Rick si apre un sorriso che va da un orecchio all’altro, i suoi occhi brillano più del solito, mentre lei continua a ridacchiare con quel dito tra le labbra e lui rimane imbambolato a pensare che, in questo momento, è così dolce e provocante che se la mangerebbe a morsi, letteralmente.
Lei lo accarezza ancora sulla schiena, sollevando lentamente la camicia, lui chiude gli occhi e la bacia come se volesse mangiarsela davvero.
-Adesso che finalmente è tutto finito…-
Sussurra lui con le labbra sulle sue, ma lei lo zittisce, mettendoci un dito sopra.
-No Castle, stavolta ti sbagli. Non è tutto finito, tutto è appena cominciato!-
Accarezza ancora la garza sullo zigomo, si solleva di poco e lo bacia sul collo.
-Che ne dici se andiamo in camera da letto?-
-Uh, la nostra detective vuole tutte le comodità!-
-Volevo far stare comodo te, sei ancora indolenzito e passare tutta la notte su questo divano non giova alle tue vecchie ossa!-
Risponde lei, sempre con quell’espressione da ragazzina, lui fa il tonto sgranando gli occhi.
-Tutta la notte? E che mai dovremmo fare tutta la notte nella tua camera da letto!?-
Kate continua a ridere, sta per baciarla ancora, ma lei sguscia via come un’anguilla, arriva in fondo alla stanza e si volta, lui è ancora disteso sul divano. Le costole gli danno ancora fastidio e i movimenti sono leggermente impacciati, così torna indietro, ancheggiando più del dovuto, gli tende la mano e lo aiuta ad alzarsi.
Occhi negli occhi si ritrovano sul letto e dopo un tempo indefinito, si stanno ancora baciando. La camicia e la maglia sono finite sul pavimento, mentre il resto dei vestiti è ancora a posto, si accarezzano e assaporano con una calma disarmante. Non hanno fretta, l’unica cosa che vogliono è memorizzare ogni istante e ogni sensazione, come fosse la prima volta.
Da quel momento, niente li avrebbe più riportati indietro.
Dopo quei giorni infernali, in cui hanno rischiato reputazione, libertà, lavoro, amici e per ultimo la vita, dopo aver desiderato dannatamente di potere continuare a vivere aggrappandosi l’uno all’altra, quello che stanno per assaporare adesso, è tornare appieno alla vita.
Sempre lentamente si liberano del resto dei vestiti e si guardano; osservano e studiano i loro corpi nudi. Kate sfiora i lividi, ancora ben visibili sul suo torace, li bacia a fior di labbra per non provocargli dolore, facendolo sospirare di piacere, fino a che Rick la prende per mano e la solleva su di sé. La guarda con un sorriso dolcissimo, le accarezza il viso prima di baciarla ancora, adesso molto più intimamente di prima e sempre con lentezza continuano ad accarezzarsi, baciarsi, esplorarsi. Si guardano di continuo, come attratti da una calamita, mentre i loro corpi s’incastrano perfettamente e gemono, sussurrando i rispettivi nomi in modo quasi impercettibile. Per il resto della notte vivono pelle contro pelle, mano nella mano, labbra sulle labbra, sfiorandosi addosso con piccoli, soffocati ‘ti amo’, fino a che Kate si stringe a lui, appoggia la testa accanto al suo viso e tra altre carezze, piccoli tocchi e baci a fior di labbra, chiude gli occhi e assapora, fingendo di dormire, l’ultimo, dolcissimo bacio che il suo uomo le poggia leggermente sulla fronte.
 
L’orologio segna le 9.10 quando Castle si sveglia. Tiene stretta la sua donna e la guarda dormire, con un sorriso estasiato sulle labbra. Disegna il suo viso muovendo il dito in aria, senza toccarla per non svegliarla, poi non resiste e le soffia teneramente sul naso. Lei stringe le palpebre e si accuccia ancora di più, lui ripete l’operazione ‘adesso ti sveglio’ e lei si rannicchia sotto le coperte stringendosi sul suo petto, questo gli provoca una fitta alle costole e non riesce a trattenere un lamento, solo in quel momento lei si sveglia completamente, si guarda intorno come spaesata, poi guarda l’uomo sotto di lei, sgrana gli occhi e si solleva improvvisamente sulle braccia.
-Castle! Cosa diavolo ci fai tu nel mio letto?-  Solleva le coperte guardandoci dentro. -Nudo per giunta!-
Lui alza gli occhi al cielo e sbuffa.
-Oh… Kate! Ti prego…-
Si guardano seri per un attimo e poi lei comincia a ridere mentre lo bacia sul collo.
-Buon giorno!-
Lui non risponde e lei si solleva per arrivare alle sue labbra.
-Ho detto buon giorno…-
-Ho sentito!-
Risponde lui secco, fingendo di mettere il broncio, ma lei ha l’espressione così da ‘cerbiatta’ che non riesce a mantenerlo e le sorride.
-Buon giorno a te straordinaria, meravigliosa creatura!-
Lui fa per alzarsi, ma lei lo blocca nella stessa posizione.
-Dove credi di andare così di fretta?-
-Milady non ha ordinato la colazione?-
Lei si stringe forte a lui, appoggiando la testa accanto al collo.
-Non ancora, voglio restare sotto le coperte abbracciata a te, la colazione può aspettare.-
Si solleva avvicinandosi alle sue labbra, si guardano seri.
E’ lei che lo bacia, prima sfiorandolo, per poi premere le labbra contro le sue e farsi strada nella sua bocca. Sorridono quando si staccano e lui le prende il viso tra le mani.
-Ripetilo Kate.-
-Cosa?-
-Ripeti quello che mi dirai, da adesso in poi, ogni mattina appena sveglia.-
-Cosa diavolo ci fai nel mio letto?!-
-Fantastico… la nostra detective ha assaporato l’ebbrezza della battuta!-
Esclama lui cantilenando e lei ride, gli mette la mano sul viso e gli posa un bacio sulla guancia.
-Buon giorno, ogni mattina, da ora e per sempre… buon giorno.-
Sussurra, appoggiando ancora la testa sul suo petto.
Restano così in silenzio per un po’, fino a che Rick, si rende conto che lei si è riaddormentata. Le posa un altro bacio sui capelli e, facendo attenzione a non svegliarla, si alza.
Dopo circa un’ora Kate si risveglia, guarda accanto a se e corruccia la fronte, non si era resa conto di essersi riaddormentata. Si mette seduta in cerca di qualcosa da mettersi addosso, sente un buon profumo arrivare dalla cucina e si morde il labbro inferiore.
Si affaccia alla porta, Rick sta mettendo a posto delle stoviglie che ha già lavato e asciugato. Sulla cucina ci sono solo il bricco del caffè e due tazze, ma niente cibo, eppure l’odore di dolce è intenso e soprattutto buonissimo. Lui si sente osservato e si volta di scatto.
-Ehi… ben tornata dormigliona! E poi quello che non sente nemmeno le bombe sarei io?-
-Stanotte qualcuno non mi ha fatto dormire!-
Risponde lei sollevando il solito sopracciglio con le mani ai fianchi e lui comincia ad adorare quella sua aria maliziosa, sconosciuta fino ad allora.
-Siediti, comincia con il caffè, la ciambella è in forno.-
-Ciambella? Hai preparato una ciambella, in meno di un’ora?-
Lui sorride compiaciuto.
-Sicuro, 5 minuti ed è pronta, calda calda da mangiare.-
Si sporge per darle un bacio, ma lei si defila dirigendosi verso il forno e lui sbuffa.
-Rick! Il profumo è pazzesco e sembra anche che stia venendo su bene.-
-Perché tanta meraviglia? Perché credete tutti che le mie doti culinarie siano false? Io so cucinare sul serio! Certo, i miei esperimenti a volte sono disastrosi, però con le ricette tradizionali sono bravissimo. Ora torna a sederti.-
Lei obbedisce e resta in silenzio ad ammirarlo, mentre sforna quella fragrante e profumata ciambella, metà bianca e metà cioccolato.
Con la cura e l’eleganza imparata osservando James, lui ne taglia una generosa fetta, la sistema su un piattino e la guarnisce con qualche ciuffetto di panna, porgendola alla sua musa e, appoggiando i gomiti al bancone, resta a guardarla mentre ne addenta un morso.
-E’… è buonissima Castle!-
-Lo so.-
Risponde semplicemente lui, pieno di orgoglio, sporgendosi verso di lei per tirarle via la panna che le è rimasta al lato della bocca, con le sue labbra.
-Oggi devo assolutamente sbrigare una faccenda e vorrei che tu venissi con me.-
-Cosa devi fare?-
-Vorrei che venissi con me e soprattutto vorrei che non facessi domande.-
-Le domande sono il mio pane quotidiano Castle!-
Risponde lei con tono autoritario e lui sorridendo le bacia la punta del naso.
-Ma sei in ferie detective, perciò oggi niente domande!-


Continua...



Angolo di Rebecca:

E così Riccardone non è tornato a casa solo soletto :)
Kate è diventata più spiritosa e ormai è tornata indietro nel tempo... è una sedicenne *-*
Il giorno che ho scritto questo capitolo, ho fatto una ciambella e quando ne ho addentato un pezzo,
ho pensato alla loro colazione, niente pancake, ma vi assicuro che la cimbella è proprio buona...
ANCHE SE AGATA NON L'HA VOLUTA ASSAGGIARE!!! 
Grazie a Emily27 che mi ha concesso di usare e modificare una sua creazione... Grazie Cri


<3

 

  
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