La saetta brucia, ancora

<< No, fermo! >>. 

L'uomo cadde disteso a terra, con gli occhi pieni di lacrime. Dentro di esse scorrevano tutti i suoi ricordi.

Ma non voleva che finisse così, doveva essere sicuro che mai nessun altro avrebbe osato pronunciare il suo nome. << Crucio, Crucio! >>.

Era ritornato, più forte di prima. Voleva, doveva vendicarsi di ciò che gli era stato fatto. Doveva far trionfare il male, e creare un nuovo esercito. Doveva annientare Harry Potter.

Il gallo cantò. Harry si svegliò, sudato, con la faccia rossa e la fronte che gli scoppiava. Cercò di ricordare cosa aveva sognato, ma non gli venne in mente.
Si avvicinò allo specchio, e si esaminò. Il ragazzo di una volta non c'era più, ma era rimasti i sentimenti, i tratti e le angosce che aveva una volta.
Già, le angosce, perché Harry era ancora tormentato dagli incubi: ogni notte sognava che una persona veniva uccisa, e la riconosceva sempre. Impiegati del Ministero, passanti per le strade di Diagon Alley, o semplici ammiratori. Tutti veniva uccisi.
Nel suo cuore sapeva cosa stava succedendo, ma non voleva crederci.
Troppo difficile da vedere e troppo pesante da sopportare: Voldemort era tornato.

Era l'unica spiegazione: la fronte che bruciava, continui uragani in Russia e disastri agli edifici in Francia.
Tutto riconduceva ad un'unica persona: Tom Riddle.
Nessuno doveva saperlo, nessun altro avrebbe dovuto soffrire a causa sua.

Dopo aver dato un bacio alla moglie, e aver sceso di soppiatto le scale per non svegliare i bambini, s’infilò nel camino dell'atrio della sua casa a Godric’s Hollow e sparì nelle fiamme verdi.
Apparve poco dopo, in uno dei tanti focolari presenti al Ministero.

Doveva andare a una delle tante riunioni del centro Auror.
Per di più, ora che i Mangiamorte non erano più un problema (forse), si discuteva delle norme che avrebbero dovuto prendere in caso di possibile attacco.
Si diresse verso l'ascensore, e raggiunse il secondo livello, dove lo aspettava il collega Alberth.
<< Bella giornata oggi, vero? >>, disse Alberth.
<< Sì, non male. Oggi che abbiamo, ancora quelle storie sulla sicurezza? >>, rispose.
<< Certo, come sempre >> ribatté sbuffando.

Nella stanza, c'erano già tutti. Mezzi addormentanti, ma c'erano tutti.

Raggiunse l'ultimo banco e si sedette. Prese il suo blocco di appunti, che era ancora vuoto dalla prima lezione.
<< Buongiorno signori. Oggi ripasseremo il programma in caso di pericolo... >>.

Non stava ascoltando...
Tutto ciò che gli interessava, era la sua cicatrice.

Doveva raccontarlo a qualcuno? Confessare la sua preoccupazione ai suo amici?
Sì, decise. Al pomeriggio lui e Ginny avrebbero incontrato Ron ed Hermione, e discusso assieme.
Sentiva già Hermione dire: << Sei scemo? Sei grande e vaccinato. Hai aspettato tutto questo tempo a dircelo? >>.

Era un peso che poteva sopportare, minore certamente di quello che si stava tenendo dentro.