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Autore: DevilinHell    01/10/2012    3 recensioni
- Sono Harry, Harry Styles – mi tese la mano.
- Un semplice ‘ciao sono Harry’ sarebbe potuto bastare, Styles – scoppiai a ridere lasciandolo basito dalla mia risposta.
- Allora rifaccio, ciao sono Harry – lo annunciò con un tono entusiasta e le sue fossette ricomparirono.
- Io sono Abigail e questa è la mia fermata – gli sorrisi e corsi fuori dal treno, non avevo bisogno dell’ennesimo ritardo scolastico.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che lo incontrai fu in metropolitana. Ero in ritardo per arrivare a scuola, ritrovandomi schiacciata tra la folla che andava al lavoro e faticavo a respirare.
Quando cavolo scendono tutti questi!?
Finalmente passato il centro la metropolitana si svuotò, lasciando il vagone completamente o quasi vuoto, così mollai la salda presa al palo e tirai un sospiro di sollievo fino a quando il treno non frenò per la seguente fermata e persi l’equilibrio andando a finire addosso ad un ragazzo. Sentii il suo braccio tenermi da sotto la schiena e strinsi gli occhi per l’enorme figuraccia appena fatta.
- Mi hanno sempre fatto i complimenti perché le ragazze mi cadono ai piedi facilmente, ma mai avrei immaginato che qualcuna ci cadesse letteralmente – scoppiò in una risata melodica che mi fece aprire gli occhi di scatto.
- Io non ho assolutamente.. – boccheggiai nel vedere la sua figura. Aveva degli occhi di un intenso verde e ai lati della bocca, quando sorrise, comparirono due fossette dolcissime.
- Lo so che è colpa della frenata brusca, tranquilla – mi tirai su e mi abbassai la maglietta leggermente rialzatasi.
- Scusa comunque – accennai un sorriso e sistemai la bandana verde tra i capelli mentre lui si spostò una massa riccia di capelli dal viso e potei notare ancora meglio i suoi occhi.
- Sono Harry, Harry Styles – mi tese la mano.
- Un semplice ‘ciao sono Harry’ sarebbe potuto bastare, Styles – scoppiai a ridere lasciandolo basito dalla mia risposta.
- Allora rifaccio, ciao sono Harry – lo annunciò con un tono entusiasta e le sue fossette ricomparirono.
- Io sono Abigail e questa è la mia fermata – gli sorrisi e corsi fuori dal treno, non avevo bisogno dell’ennesimo ritardo scolastico.


La seconda volta che lo incontrai fu sulla scalinata fuori da scuola mentre bevevo un frappè alla nocciola e scrivevo note su uno spartito.
- Sai che sembri una barbona? – mi voltai di scatto e notai la figura del riccio incontrato qualche giorno prima che scendeva le scale e manteneva le mani all’interno delle tasche dei jeans beige.
- Ha parlato il barboncino – gli sorrisi e mi voltai nuovamente per colorare le ultime note.
- Come siamo gentili – si accomodò di fianco a me allungando le gambe. – che stai facendo?
- Sto – riposi la matita nella borsa e mi voltai verso di lui. – finendo un pezzo per la lezione di canto a scuola.
- Vai alla Juilliard anche tu? – mi sorrise e tirò fuori l’iphone dalla tasca.
- Che intendi con anche.. – mi fece una foto. – ma che diavolo stai facendo!?
- Una foto da mettere per il tuo contatto sulla mia rubrica – sorrise con naturalezza e lo vidi che possedeva già il mio numero.
- Sei uno stalker, è ufficiale e mi preoccupi – mi alzai ma lui mi prese la mano tirandomi nuovamente giù.
- Dovresti essere onorata delle mie attenzioni – si inumidì le labbra. – e comunque sono uno studente dell’ultimo anno alla Juilliard.
- Motivo per il quale io non ti abbia mai incontrato – annuimmo contemporaneamente. – io sono al secondo anno e sono stata ammessa mediante una borsa di studio.
- Vengo da Holmes Chapel e sono qui anche io come cantante – estrassi le sigarette dalla borsa e me ne portai una alle labbra. – ma che diavolo fai!? Canti e fumi!?
- Non ho futuro come cantante – sorrisi amaramente. – ho le corde vocali deboli e infatti finirò il semestre e poi tornerò a Bradford – vidi il suo sguardo compassionevole e mi coprii gli occhi. – smettila immediatamente con quello sguardo in stile cane bastonato! Non cerco la compassione di nessuno.
- Beh, ma ammetti di essere sfigata forte – risi e lo vidi assumere un’espressione interrogativa.
- Io rido e sorrido sempre per tutto, sono una fottutissima inglese dopotutto – presi in mano la borsa e la felpa. – a presto Harry, Harry Styles.
Gli feci un occhiolino e me ne andai dopo essermi gustata il suo ennesimo sorriso angelico.


La terza volta che lo incontrai fu per caso. Mi trovavo nel teatro e stavo seduta al pianoforte risuonando le ultime note delle mia canzone (http://www.youtube.com/watch?v=FwqowSOiL8A). Quando sentii un applauso provenire dal fondo e cercai di capire chi fosse, smisi di cantare e mi voltai.
- Per fortuna che tu avevi delle corde vocali deboli – sentii nuovamente la sua voce.
- Ciao Harry – salì le scalette e si appoggiò con le braccia al pianoforte.
- Abbie, hai una voce magnifica – sorrise.
- Ma le mie corde vocali non tengono nulla – ritornai alla pagina dell’attacco.
- Voglio risentirti, canta – gli sorrisi lievemente e iniziai a suonare la prima nota del brano.

Joyful, joyful
Lord we adore Thee
God of Glory, Lord of Love
Hearts unfold like flowers before Thee
Clearly as the sun above
Melt the clouds of sin and sadness
Drive the dark of doubt away
Giver of immortal gladness
Fill us with the light


- Dannazione! Sbaglio sempre qui! – sbattei le mani sul petto e Harry corse a sedersi vicino a me.
- Prendila più bassa, senti qua – abbassò di un ottava la nota del piano incitandomi a riprendere da dove avevo sbagliato.


Fill us with the light
Oh fill us with the light of day


- Stesso risultato, sforzo minore – mi sorrise. – potresti avere un futuro.
- Quale cantante non resiste per neanche una canzone di 3 minuti con degli acuti? Soprattutto se donna – sorrisi. – perché non mi fai sentire lo strumento che hai tu? Dicono tutti che sei particolarmente bravo.
- Sai suonare ‘Isn’t she lovely’ di Stevie Wonder? – si alzò.
- Certo, dimmi tu quando dare l’attacco – gli sorrisi e battè un colpo sul piano cosicché iniziai a suonare.
- … but isn’t she lovely made from love? – si fermò a pochi centimetri dal mio viso e smisi di suonare. – come me la cavo?
- Sei.. sei bravo – gli sorrisi e puntai gli occhi dentro ai suoi.
- Non sei la prima che lo dice – non si mosse per niente.
- E farai strada, un giorno comprerò il tuo cd e dirò: ho conosciuto Harry Edward Styles alla Juilliard – alzai le braccia vittoriosa. – e ne sarò fiera – scoppiammo a ridere.
- Comprerai davvero un mio cd? – sussurrò piano.
- Te lo prometto, Harry – gli sorrisi e si avvicinò piano a me cercando di annullare la distanza tra le nostre labbra. Lo fermai quando mancavano pochi millimetri.
- Cos’ho sbagliato? – chiese confuso.
- Ti bacerò quando sarai famoso, Styles – presi i miei spartiti e mi allontanai godendomi per la penultima volta quegli occhi color smeraldo che mi avevano rapita fin dalla prima volta.


La quarta volta che vidi Harry fu ad un suo concerto. Negli anni a venire aveva formato una band chiamata One Direction. Avevano spopolato in tutto il mondo, stabilendo anche record mondiali di vendite e tra coloro che avevano comprato il cd c’ero pure io. Avevo fatto ritorno come da programma a fine semestre nella mia cara Bradford e un anno dopo c’era stato il boom del loro successo, dandomi così l’occasione di mantenere la promessa fatta ad Harry di comprare il suo cd. Amavo la sua voce come l’avevo amata quel giorno in teatro e ascoltavo sempre i suoi assoli. Quando avevo visto una data di un loro concerto a Londra mi ero precipitata a comprare il biglietto e lo avevo conservato fino al fatidico giorno. Mi ero messa fuori dal luogo in cui si sarebbe tenuto lo spettacolo sin dalle prime luci del mattino e avevo atteso tanto e ancora tanto fino alle aperture dei cancelli riuscendo ad accaparrare la prima fila. Alle nove, quando ci fu il countdown, persi un battito di cuore nel vederlo spuntare sul banco. Era cambiato, si era fatto più uomo pur mantenendo quei lineamenti dolci e quelle adorabili fossette.
Fu uno spettacolo meraviglioso in cui mantenni tutta la mia attenzione su di lui e quando riuscii ad uscire andai verso il retro per fumare una sigaretta. Non c’erano più fan, vuoto totale. L’accesi e dopo appena due tiri vidi una porta aprirsi e la figura di un biondino apparire.
Era gennaio inoltrato e faceva piuttosto freddo, mi strinsi nel giubbotto e osservai meglio.
- Via libera ragazzi! – era Niall!
Fu seguito da altri tre ma non da un quarto. Quest’ultimo uscì poco dopo e riconobbi subito la sua chioma. Era Harry, a venti metri da me c’era il mio barboncino.
Si voltò verso di me e si bloccò. Ci guardammo negli occhi intensamente e poi gli sorrisi.
- Abbie? – chiese incerto per poi avvicinarsi a me.
- Sì, sono io Harry, Harry Styles – gli andai incontro scalpitante.
- Hai comprato il mio cd? – si fermò ad un passo da me.
- Appena è uscito – stesi le labbra in un secondo sorriso.
- Beh, ora sono famoso quindi.. – sorrise ammiccante.
- ..quindi ora mi puoi baciare – e detto ciò annullò completamente la distanza tra di noi.

L’ultima volta che vidi Harry Edward Styles fu per sempre.

 

Hy little carrots! :) <3
Eccomi qua con la mia seconda OS! Spero vi piaccia!
Recensiiite e passate dalla mia nuova FF 'just your eyes'.
XX M.

  
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