Nagareboshi
Oikakete
Guardo il suo
corpo avvolto nelle coperte nere. Ha il fisico asciutto
e perfetto, non molto muscoloso ma perfettamente in linea. Amo il mio
ragazzo,
lui è la mia vita. Non riesco a ricordare come fosse la mia
esistenza prima d'incontrarlo.
Ho sofferto per averlo tutto per me, ho lottato e pianto come mai ho
fatto,
nemmeno quando mio padre e mia madre mi sbatterono fuori di casa.
Ora è
mio. Fisso la sua persona, osservandola nei minimi dettagli. Lo
conosco talmente bene che potrei disegnarlo ad occhi chiusi.
Adoro riprodurre
Akira nei miei disegni. Lo ritraggo in ogni posizione
e situazione. Amo tracciare le linee del suo corpo, mi sembra sempre di
toccarlo e baciarlo.
Lo fisserei per
il resto dei miei giorni, vederlo dormire mi fa
sentire leggero. E' così dolce quando dorme, vedo il suo
petto alzarsi ed
abbassarsi, seguendo il ritmo del respiro.
Alzo la mano e
vado a sfiorare con le dita, le sue labbra,
carezzandone piano il profilo. Amo il suo naso, nonostante lui dica che
faccia
schifo e sia praticamente inesistente, lo amo ed adoro.
Penso a tutto
ciò che siamo riusciti a costruire in dieci anni, agli
sforzi fatti, alle umiliazioni subite, alla stanchezza. Pensavo che
dopo un
paio d'anni dopo il nostro debutto ci saremmo divisi, invece
pubblichiamo il
nostro sesto album. Il mio sogno si è avverato.
Pensavo che
avere Reita fosse la cosa più semplice del mondo, io ero e
sono, modestamente, un bel ragazzo.
Non è vanità, è semplicemente essere
realisti. Pensavo che il mio fascino l'avesse
attratto ed invece mi sono ritrovato a bramarlo per quattro anni
consecutivi,
senza mai ricevere una risposta sicura.
Il suo
carattere, introverso e timido, mi ha sempre attirato come una
calamita. Akira nella sua vita ha sofferto tantissimo, proprio come me.
Non mi
voleva con sé e per sé, perché non
voleva ancora una volta provare dolore. La
sofferenza di un amore tormentato è devastante.
Ho preferito
aspettare... nel frattempo che il mio cuore subiva traumi
e ferite inguaribili.
Poi una notte,
in cui avevamo festeggiato il compleanno di Aoi, di
fronte al portone della mia casa mi disse testuali parole.
“Non
so se sono
capace di stare con una persona, la mia timidezza è tanta e
non riesco a
sopprimerla nemmeno volendo. Però... sono capace di amarla
e... Takanori, io ti
amo, ti ho sempre amato e ti amerò per sempre ”.
Da quel giorno
Akira con me si comporta come un vero e proprio
fidanzato, fa di tutto per farmi star bene. Quando per esempio ho una
crisi di
pianto, lui arriva con un tempismo assurdo e mi abbraccia. Mi emana il
suo
calore ed il suo amore ed io smetto di singhiozzare.
Non credo di
aver mai amato nessuno come amo Akira.
Annullo ogni mio
pensiero quando poggio le mie labbra sulle sue. E’ il
paradiso più puro e candido, è l’uomo
che mi fa sognare ad occhi aperti. Colui
che da’ finalmente un senso alla mia vita.
Lo sento
mugolare dolcemente, sembra un gattino. Apre prima l’occhio
sinistro, poi lentamente alza entrambi le palpebre e mi fissa
sorridente.
“Mi
hai svegliato, nano malefico”, scoppio a ridere
abbracciandolo di
slancio. Lui mi stringe e mi alza il viso con due dita. Prendo un bel
respiro e
gli dico, “ti amo Akira”.
“Anche
io ti amo Taka... come mai tutta questa dolcezza?”, mi bacia
lentamente, senza darmi il tempo di poter rispondere. Mi lecca e
stuzzica le
labbra, chiedendo tacitamente di poterle violare. Non ci penso due
volte,
nemmeno una, e dischiudo la bocca cosicché le nostre lingue
possano venire a
contatto.
Baciare Reita
è la cosa più eccitante che io abbia mai provato.
Nemmeno
fare l’amore con lui mi risveglia gli ormoni come quando lo
bacio. Lo amo dal
profondo del cuore, ogni cellula del mio corpo si nutre di lui.
E’ il mio
ossigeno, il mio cibo, la mia fonte di ispirazione, la mia ancora di
salvezza.
Mi posiziono
sopra il suo bacino e lo bacio con passione, non deve
andare via, non può lasciarmi. Sento le lacrime spingere e
riversarsi sulle mie
guance. Akira se ne rende conto e si stacca da me fissando i miei
occhi, con
sguardo atterrito.
“Takanori
cosa ti succede!?”, non deve allarmarsi solo
perché sono
pieno di complessi e problemi. Gli accarezzo piano il viso, e dico
sorridendo
striminzito, “pensavo a... a tutto ciò che ci
è capitato e... io ti amo Akira”,
ricomincio a singhiozzare e lui mi stringe al suo petto infondendomi
quanto più
amore e calore possibile. Mi coccola come fossi un bimbo di tre anni,
mi
piacciono queste attenzioni, forse perché non le ho mai
ricevute da coloro che,
in teoria, avrebbero dovuto accettarmi per ciò che ero.
Mi sussurra
parole dolci e mi lascia casti baci sui capelli e nel
volto.
Akira
è l’essere più timido e dolce che io
conosca. Sorrido finalmente
più rilassato e gli bacio il naso.
“Brutto
nano lo sai che lo odio!”, si mette una mano a coprirlo, in
modo che io non possa minimamente sfiorarlo.
“Akira!
Il tuo naso è protetto ed è mio! Io e Kouyou
abbiamo deciso di
fondare un’associazione per difendere i diritti del tuo
povero naso”, scoppio a
ridere scivolando via da sopra il suo bacino.
“E’
il mio naso per tutti gli déi! Decido io come usarlo e
conciarlo
no!?”. Mi asciugo una lacrima e rispondo, “il tuo
diritto di padrone è stato
perso da quando noi due ci siamo messi assieme, ora tutto
ciò che ti appartiene
e che non ti piace... è sotto il mio immenso ed unico
dominio!”, gli salto
addosso baciandogli nuovamente il naso. Mi scansa gentilmente ridendo
per poi
far scontrare nuovamente le nostre labbra. Quella che ci unisce
è una passione
unica ed incontrollata, che mai e poi mai riusciremo a domare.
Si stacca da me
solo quando i nostri polmoni gridano pietà e chiedono
il soccorso immediato di ossigeno.
Ci sistemiamo
per bene prima di recarci in studio e facciamo una
colazione veloce per non perdere troppo tempo. Prima di uscire di casa
Akira mi
bacia, quasi violentandomi sull’uscio e dice, “sai
Takanori... quando non stavo
con te mi sentivo vuoto ed inutile. Guardavo come, con la tua forza di
volontà,
riuscivi a costruire piano il tuo sogno... ti ammiravo sai? Dopo tutto
quello
che ti avevano fatto passare... ho imparato da te e mi sono
innamorato”. Lo
fisso scioccato per le sue parole dolci e sincere. Sto per
controbattere quando
con un bacio puro e casto mi dice, ”Taka, promettimi che non
ci lasceremo mai”.
Scuoto la testa
contrariato, “non accetto il concetto del suicidio,
sei la mia vita Akira non potrei mai”.
“Ti
amo piccolo nano”.
“Anche
io ti amo scimmia senza naso”. Mi sorride aprendo la porta di
casa e prendendomi per mano.
“Ah
Taka... presto ci sposeremo”, il mio cuore perde una serie di
battiti incontrollati. Non riesco a rispondere perché sono
troppo felice. Se
dovessi minimamente avere qualche reazione, starei a casa tutto il
giorno a
violentarlo.
Akira
è la mia luce.
Akira mi ha
salvato dalla rovina.
Akira
è la mia
stella. Io amo le stelle.
NdA:
Ok non
picchiatemi. Questa ff è molto corta, ma non era mia
intenzione
scriverne una lunga! Ho cercato di trasmettere emozioni e sentimenti,
non so se
ci sono riuscita in realtà D:
Anyway... se
lasciate una recensioncina non farebbe male >.<
*cerca di
attirare a sé lettrici*... ok basta la smetto :’D
questa ff
è nata soprattutto per una persona.
Lo so che stai
leggendo, non inorridire per favore non sono brava come
te, ma almeno accetta l’impegno, amore! E’ tutta
per te, sperando ti piaccia...
ho anche cercato il colore del titolo appositamente XD e poi... leggi
bene
l’ultima frase... Ti amo.
P.S.: il titolo
è una frase tratta da una canzone dei Versailles,
esattamente Episode.
A presto
patate. ♥
Amy