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Autore: Fenice_blu_strania    02/10/2012    1 recensioni
Perché è quello che ti meriti, avere la morte intorno, essere sempre più atterrita e spaventata, renderti conto che tutte le tue bugie sono state smascherate, e che tutto quello che hai ottenuto è stata terra bruciata attorno a te.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 - Mario, sono a casa. Mi sono trovata bene con Daphne, sai un pomeriggio tra sorelle mi ci voleva.
- Sono molto contento. Ele, ultimamente sei strana… cosa succede?
- Nulla…
 Ti guardo, Elena, ti guardo davvero, e vedo ciò che ho cercato di negare da sempre: accecato dal tuo comportamento apparentemente perfetto, ansioso di scappare da casa mia e da mio padre, e di non vedere la delusione negli occhi di mia madre, ti ho vista per quella che non eri. Mi hai accecato, mi hai ingannato, mi hai fatto aprire gli occhi su come essere nobili non significhi essere amati e rispettati.
- Senti amore, stasera dovrei andare da Cristina. Sai, mi doveva dare una notizia importante…
Come ho fatto a non accorgermene, come ho fatto a non rendermi conto di quanto i tuoi sorrisi fossero falsi, di come scappassi sempre.
- Vai pure, io non mi sento molto bene. Divertiti!
Come se non sapessi come è che ti divertirai, sei uguale a centinaia di ragazze, io non ti sono mai bastato. Eppure ti ho dato tutto, grazie a me sei ricca, rispettata… e fino un po’ di tempo fa, credevo che fossi felice. Invece mi hai ingannato, mi hai sfruttato, fino a raggiungere una posizione in società che ti avesse soddisfatta.
- Mario, prima di andare, devo dirti una cosa… sono incinta, di un mese. Avremo un figlio, non è meraviglioso?
No, non lo è, perché non voglio un figlio e avere per sempre il dubbio se sia mio o no. Probabilmente è di Nott. Non mi sono mai fidato di lui, a scuola nemmeno gli parlavo… ora so, ho la conferma, che facevo bene.
- Sono davvero felice amore… perché non resti da Cristina per stanotte? Ti voglio preparare una sorpresa.
Vedo il tuo sorriso, nessuno direbbe che non mi ami. Complimenti, davvero: hai finto per tutto il tempo che ci siamo conosciuti. Ma almeno, stavolta sono io ad ingannare te: non immagini che ti voglio fuori di qui perché mi dai la nausea. Piuttosto che vederti, e vedere di riflesso tutta quella società che ormai mi dà il voltastomaco, voglio restare solo. Resterò solo, ma non dovrò più confrontarmi con nessuno. Ti vedo, mentre te ne vai, vedo come ti prepari ad una serata di pura estasi, lasciandomi a casa, indietro. Perché mi hai sempre considerato uno stupido, uno che non capisce nulla. Non ti sei mai accorta che io, nel mio silenzio, capivo più cose di quante ne scoprissi tu spettegolando. Non ce la faccio più, la mia stessa vita ormai mi disgusta. Verso il vino per terra, lo spargo per tutta la “nostra casa”. Accendo un accendino, e lo butto per terra, non senza aver lasciato un bigliettino, al riparo dalle fiamme, in camera:
“se è mio, se mi hai amato anche solo un secondo, chiamalo/a Marco o Arianna”.
Perché la speranza non muore mai, perché anche da morto continuerò a sognare di non aver vissuto sempre una bugia. Faccio spargere il fuoco per tutta la casa, lascio il mio corpo libero di gridare, di contorcersi dal dolore, di urlare la sua sofferenza. Sento la porta che si apre, ti sento gridare, ma è tutto inutile: la tua voce non può sovrastare la mia. Avverto il tuo sguardo, so che mi hai visto, ma ormai è tardi per salvarmi. Mi giro e ti guardo, ti fisso negli occhi, lascio che tu mi veda urlare e soffrire, osservo la tua espressione terrorizzata nel constatare che la mia pelle si sta sciogliendo, che i miei capelli sono tutti bruciati. Perché è quello che ti meriti, avere la morte intorno, essere sempre più atterrita e spaventata, renderti conto che tutte le tue bugie sono state smascherate, e che tutto quello che hai ottenuto è stata terra bruciata attorno a te. Ti guardo negli occhi nei miei ultimi momenti, cercando di farti capire che io ho sempre saputo, sin da quando è iniziata la tua storia con lui. Lascio che mi guardi morire, che veda il risultato di tutti i tuoi tradimenti, e spero che, alla fine, tu mi abbia amato anche una sola volta.




  
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