Anche quella sera ero rimasta sola, sul divano del salotto.
Avevo portato le gambe al petto, avevo stretto forte le braccia attorno ad esse e mi preparavo a rivivere quella scena ancora, e ancora, e ancora.
Erano due mesi e tredici giorni che andava avanti questa storia.
Dove sei, Zayn?
Dov'è lo Zayn che ho conosciuto? Quello che mi ha fatta innamorare?
Dov'è finito? Se lo sono mangiati?
Non c'è più, no, è sparito.
E' sparito insieme all'amore che provava per me, che evidentemente è andato a farsi fottere.
Sento il rumore della chiave nella serratura, è tornato.
L'orologio segna le due e un quarto.
«Ronnie, dove sei?» Resto in silenzio, mentre la sua voce si fa sempre più forte, si sta avvicinando.
Non ho il coraggio, o la forza di parlare. Provo a dire qualcosa, ma le parole non escono.
Restano lì, ferme in gola, a torturarmi.
«Veronica, ti ho chiesto dove sei, rispondimi!»
«S..sono qui Zayn..» La mia voce è debole, è bassa, ma lui non si lascia sfuggire quelle tre parole e si avvicina sempre di più.
«Zayn, hai bevuto di nuovo?.. Perchè Zayn, perchè? Tutto quell'alcol ti farà male»
La sua voce trema, il suo alito puzza, i suoi vestiti sono tutti sgualciti.
«Davvero ti importa?» Sembra aver acquistato un briciolo di lucidità, ma mi sono illusa troppo presto, non è per niente lucido, anzi.
Annuisco, sto per iniziare a parlare, ma mi ferma. «Bugiarda! Sei una bugiarda! Non te ne frega niente di me! E' tutta colpa tua se mi sono ridotto così! E' colpa tua Ronnie, solo tua! Sei una puttana!»
La sua mano grande, sulla mia guancia, faceva male. E questo schiaffo era solo il primo di una lunga serie.
Perchè Zayn? Come posso io, che ti amo più di qualunque cosa, averti ridotto così?
Credi che non lo sappia?
Lo so che mi tradisci tutte le sere, dopo aver bevuto, e che fai finta di niente.
Domani mattina non ricorderai nulla di questa sera, e continuerai a bere.
Perchè Zayn? Perchè?
«Ma Zayn.. io ti amo..» Provo a dire, ma mi colpisce ancora.
«Non è vero! Se tu mi amassi non mi avresti ridotto così! E' tutta colpa tua Veronica, è colpa tua, sei una puttana!»

Sono due mesi e tredici giorni che questa scena si ripete.
Due mesi e tredici giorni che mi faccio del male, quando lui non c'è.
Due mesi e tredici giorni che gli ripeto le stesse cose.
Due mesi e tredici giorni che mi da della puttana.
«Dov'è finito Zayn che conoscevo io? Quello che mi amava? Quello che non mi avrebbe mai picchiata? Quello che non beveva se non a qualche festa? Quello che fumava qualche sigaretta quando era nervoso? Quello che mi aveva promesso il mondo..»
«Sta' zitta! Zitta!» Mi disse mettendomi una mano sulla bocca, facendo una leggera pressione, e facendomi andare col collo indietro.
«E tutto l'amore che provavi per me? Tutte le promesse che mi hai fatto? Sei uno stronzo!»
No Ronnie, no.
Perchè l'hai detto?
Le sue mani che un tempo erano calde e dolci sul mio corpo, ora erano fredde e cattive, violente.
«Zayn.. non puoi andare avanti così.. stai rovinando tutto quello che abbiamo costruito in questi mesi..»

Flashback.

«Ronnie!» La sua voce dolce rimbombò in tutto il pianerottolo.
Lo salutai con un bacio, poi mi prese le gambe e se le mise intorno alla vita.
Mi portò di nuovo su, a casa sua.
I piani erano che saremmo dovuti uscire, ma non uscimmo affatto.
Mi portò sul suo letto, ero leggermente imbarazzata.
«E' la tua prima volta, vero?» mi chiese.
Annuii, non avrei potuto fare altro. «Sta' tranquilla, non ti succederà nulla»
La prima volta col ragazzo che amavo, che volevo di più dalla vita?

***

«Sei una stupida! io e te non abbiamo costruito niente! Niente!»
Gli occhi ormai sputavano solo lacrime salate, che andavano ovunque, anche sulle sue mani su di me.
«Zayn, un giorno ti pentirai di quello che stai facendo, ti stai rovinando la vita Zayn!»
Continuavo a ripetere il suo nome, erano le ultime volte che l'avrei nominato.
Sì, perchè qualche minuto dopo me ne andai sbattendo la porta.
Corsi giù e mi nascosi.
Lo sentii scendere e controllare fuori, ma non mi trovò.
Lo amavo, e sapevo che non avrei mai amato qualcuno così tanto, ma era semplicemente finita.
Avrei sprecato la mia vita dicendogli che stava sbagliando.
Perchè è vero, alcune persone possono stare nel tuo cuore, ma non nella tua vita.