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Autore: Notperfect    02/10/2012    2 recensioni
Posiziona la macchina fotografica sul suo naso in modo tale da avere l’obbiettivo ben in vista e poi scatta.
L’obbiettivo sono io.
-C-cosa s-stai facendo?-. Balbetto confusa.
-Sei bellissima Judy, vieni benissimo in foto-. Commenta guardando la fotografia sul display della macchina fotografica. –Non capisco perché ti crei tutti questi complessi. Da oggi in poi sarai lo sfondo del mio cellulare-.
Estrae il suo telefono dalla tasca per poi farmi una fotografia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just a love photo
 


Alle quattro in punto suona il campanello.
Dev’èssere Niall, penso tra me e me.
Niall è il nuovo studente del college. E’ al quarto anno, proprio come me, e abbiamo vari corsi in comune.
E’ un tipo silenzioso, sempre attento in classe e molto timido, lo si nota dagli occhi di un ghiaccio così intenso da farti gelare, appunto.
-Ciao, entra!-. Accolgo il biondino con molta allegria, nascondendo il mio disagio.
Niall è molto attraente, mi piace molto, ma non so se avrò mai il coraggio di confessarglielo.
Ogni volta che incrocio il suo sguardo sfoggia un enorme sorriso mozzafiato, da far contrarre i muscoli e irrigidire la mascella; e, puntualmente, mi ritrovo le ovaie e lo stomaco sottosopra, pieno di elefanti impazziti.
Eppure non parlo molto con lui.
Lo osservo solamente e qualche volta incontro i suoi occhi a lezione o in mensa.
Questa mattina però, il nostro professore di scienze ha avuto la brillante idea di unirci in una sola coppia per un progetto sullo spazio e la galassia.
-Allora…sei pronto?-. chiedo mentre ci sediamo al tavolo in cucina. –A lavorare, intendo-.
Sorride, abbassando lo sguardo mentre i suoi zigomi si alzano così tanto da essere paragonati al livello di agitazione in me stessa.
-Certo-.
-In pratica dobbiamo creare un modellino dello spazio con tutti i vari pianeti e le stelle più importanti-.
-Già…non sarà facile-. Commenta, appoggiando i gomiti sul tavolo.
-Basta impegnarsi-.
-E’ questo il problema-.
Entrambi ridiamo ma non ne capisco il motivo.                                                 
Quella che ha detto non è una battuta da far morire dalle risate; eppure il suo sorriso mi ha istigato a fare altrettanto.
Ha una risata contagiosa.
-Dovremmo prima studiare la teoria, non credi?-. Domando titubante, fissandolo.
-Si, penso sia giusto-. Constata sicuro e divertito al tempo stesso.
Passano due ore e mezzo circa durante le quali leggiamo e studiamo le varie pagine che il professore ci ha assegnato.
Non è molto difficile da comprendere, più che altro è tanto e ci vuole tempo.
 
 
 
-Quindi, ora che abbiamo studiato, dovremmo ritenerci in grado di saper costruire quel…quel…coso?-. Chiede, compiaciuto.
-Mmmh, penso di si-.
-Bene, mi fido-.
Cosa?
Si fida di me?
Davvero?
Oh mio Dio è…
La sua bellezza mi impedisce di riflettere e di scegliere la parola giusta.
-Stamattina hai detto che avresti comprato tu tutto l’occorrente, giusto?-. Domanda, intimidito.
-Si, è tutto in camera mia di sopra…dovresti…ehm…ecco…aiutarmi a prenderle-.
-Oh, certo. Fammi strada-.
Mi alzo impacciatamente e mi dirigo verso le scale seguita da lui.
Sento la sua presenza possente e imponente dietro di me che percorre ogni mio singolo passo e l’ansia ha raggiunto vette incredibili.
Non riesco a capire perché un mio semplice compagno di scuola mi faccia quest’effetto; è tutto così strano e ambiguo.
Apro la porta della mia camera da letto voltandomi per accertarmi che lui è ancora dietro di me.
Ovvio che c’è, dove potrebbe scapparsene?
Voglio solamente osservarlo e bearmi della sua bellezza, tutto qui.
-Scusa per il disordine-. Dico imbarazzata.
In realtà è tutto in ordine, non c’è nulla fuori posto.
Non so neanch’io perché l’abbia detto.
Mi sento così stupida che mi sotterrerei all’istante.
-Non c’è problema, dovresti vedere la mia!-. Esclama divertito, guardandosi attorno.
Sorrido impercettibilmente mentre mi dirigo verso la scrivania dove vi sono appoggiati i vari strumenti che ci servono per il progetto.
Mi accorgo che si sta soffermando soprattutto sulla parete a destra, quella piena di fotografie.
Ho una grandissima passione per la fotografia, anche per la musica in realtà, ma fare foto la trovo una cosa indispensabile per me.
-Io la chiamo la parete dei ricordi, ci sono foto che ritraggono i miei amici e i miei parenti in vari periodi del mio passato-. Dico, soffermandomi a guardare con lui.  –Queste le ho scattate io, ti piacciono?-. Chiedo indicando delle foto in cui sono ritratti vari paesaggi rurali o un momento qualsiasi a Picadilly Cyrcus e a Trafalgar Square.
-Wow…sono bellissime, davvero, complimenti-.
Sorrido istintivamente, notando l’espressione un po’ confusa che ha appena assunto.
-Perché non c’è una tua fotografia? Insomma, ci sono di tutte le persone e cose possibili e immaginabili e poi tu non ci sei-. Nota, insicuro col tono di voce.
-Non mi piace essere fotografata. Non sono fotogenica perché non mi piaccio e quindi di conseguenza penso sempre di non poter venire bene in foto-.
Fa una smorfia stupita, non so per il significato dell’affermazione stessa o per la sincerità che ho avuto nel dirla.
Mi è venuto spontaneo confessarlo, lo ammetto.
-Non dovresti sentirti poco bella, Judith-.
-Chiamami Judy. Judith è da vecchi-.
Sorride, facendomi avvampare. Insomma, è uno spettacolo della natura quando sorride.
Penso debba essere aggiunto su Wikipedia sotto il nome di ‘L’ottava meraviglia del mondo appena scoperta’.
Scendiamo al piano di sotto con tutto l’occorrente.
Iniziamo a costruire questo stupido modellino di scienze in cui sinceramente non trovo nulla di utile e costruttivo.
Si vede che è stata un’idea di un professore.
Alcune volte, molte volte, ci ritroviamo a fissarci contemporaneamente; altre volta ancora, presa dall’imbarazzo, volto lo sguardo altrove.
Mi piace osservarlo mentre si applica, è davvero adorabile.
-Non ci riesco-. Ammette poi con aria rassegnata e dispiaciuta.
-A fare cosa?-.
Sono confusa, non capisco.
Non penso si riferisca al progetto perché sta filando tutto liscio ma qualcosa nella sua espressione mi lascia intuire che è davvero turbato da qualcosa.
-Mi distrai-.
-Cosa?-. Esclamo sbigottita. –Non sto facendo niente!-.
-E’ questo il punto!-.
Davvero non capisco.
Ha un’espressione e un tono di voce indecifrabili, sono quasi un enigma e neanche affidarmi all’istinto sarebbe una buona idea per scoprire cosa gli prende.
-Niall, che succede?-.
Qualche secondo dopo, corre al piano di sopra per poi riscendere in due minuti.
Non capisco cosa abbia fatto, quale sia la sua intenzione, cosa voglia dire…è così…strano.
Non appena rientra in cucina, noto che in mano ha la mia macchina fotografica.
Nessuno ha mai avuto il permesso di prenderla eppure ora non ho nessuna intenzione di ordinargli di posarla.
Posiziona la macchina fotografica sul suo naso in modo tale da avere l’obbiettivo ben in vista e poi scatta.
L’obbiettivo sono io.
-C-cosa s-stai facendo?-. Balbetto confusa.
-Sei bellissima Judy, vieni benissimo in foto-. Commenta guardando la fotografia sul display della macchina fotografica. –Non capisco perché ti crei tutti questi complessi. Da oggi in poi sarai lo sfondo del mio cellulare-.
Estrae il suo telefono dalla tasca per poi farmi una fotografia.
Non reagisco, non mi muovo. Troppo allibita per dire o fare qualcosa.
-Mi hai chiesto cosa succede, prima-. Constata sicuro. –Bene, succede che mi distraggo a guardarti. Sei splendida, ecco-.
Sgrano gli occhi e la bocca lievemente, ma tanto quanto basta a far trasparire il mio stupore.
-Ti ho osservata, sai? E’ da quanto sono arrivato in questa scuola che lo faccio. Mi hai attirato dal primo sguardo che mi hai regalato e, devo dire, è stata una sensazione fantastica incrociare i tuoi occhi. Sei bellissima e non mi è stato possibile evitarti. E poi sembri così gentile, così dolce, così delicata-.
Sorrido lievemente, portandomi una ciocca di capelli biondo cenere dietro l’orecchio, un po’ imbarazzata.
-Non farlo mai più, ti prego-. Sussurra, guardandomi intensamente, con aria un po’ speranzosa ed esasperata.
Lo guardo confusa. –Cosa non devo fare? Io non ho fatto nulla-.
Insomma, se ha iniziato anche a drogarsi deve farmelo sapere.
-Hai sorriso, e hai fatto quel gesto con la mano. Non te ne rendi conto ma mi imbamboli ogni volta, mi fai letteralmente morire dentro e sapere che non sei mia e che non posso bearmi della tua vista ogni volta che voglio, mi spiazza, mi fa stare male-.
Sgrano gli occhi, consapevole di tutto ciò che ho sentito ma un po’ stravolta.
Nessuno, e sottolineo nessuno, mi ha mai detto una cosa del genere ne tantomeno mi ha guardata nel modo in cui lui sta facendo.
Mi sento importante per qualcuno per la prima volta in tutta la mia vita. E’ una strana sensazione, piacevole e di beatitudine, mai provata prima.
Non sono mai stata amata da nessuno; o meglio: non mi sono mai sentita amata.
Questo perché nessuno ha mai fatto qualcosa per me che me lo avesse fatto intuire.
-Non guardarmi così, dimmi solo qualcosa perché mi sento davvero…ridicolo-.
Sorrido imbarazzata e compiaciuta, abbassando lo sguardo e diventando rossa all’istante.
-Ecco, l’hai fatto di nuovo! Hai un sorriso così…-.
Non riesce a terminare la frase in quanto, mi catapulto –nel vero senso della parola-, sulle sue labbra morbide e umide.
Ho aspettato questo momento da quando l’ho visto la prima volta.
Quando ho incrociato i suoi occhi color ghiaccio la prima volta, ho subito pensato che non li avrei dimenticati così facilmente ed ora, che sto assaporando il sapore delle sue  labbra, sono consapevole che non sarà facile farne a meno in futuro.
Mi allontano da lui, intimidita.
Lui mi guarda meravigliato e stravolto, un po’ frastornato ma sul suo volto è plasmato un micro sorriso, malizioso e premuroso al tempo stesso.
-Hai ragione…-. Mi dice. –Non parlare. Le parole non contano, contano i fatti-.
 
 
 
 
 
 
 
 
Scusate per gli errori grammaticali
ma mi scoccio di rivedere tutto.
Anyway…non penso sia il massimo ma spero, come al solito,
che sia stato di vostro gradimento e che vi
abbia fatto sognare almeno un po’.
Lascio a voi i commenti: non oso commentare questa OS
che davvero non può essere chiamata ‘capolavoro’.
In ogni caso, se vi va, passate sul mio profilo!
Un bacio, notperfect. <3 

PS: volevo avvisarvi che ho iniziato un nuova
fanfiction...sempre su Zayn! Spero che la leggiate e che mi lasciate
una vostra recensione!Questo è il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1597792&i=1
   
 
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